Classificazione ai sensi delle vigenti disposizioni regionali
1. La tav. D04 “Carta della Pericolosità idraulica” in scala 1:10.000, è stata redatta per indicare le aree che presentano condizioni di pericolosità legate alla possibile esondazione dei corsi d’acqua all’interno di aree che si trovano in condizioni morfologiche ed altimetriche sfavorevoli. Per la realizzazione di questa carta sono stati utilizzati dati morfologici, derivanti dalla C.T.R., dati geografici provenienti dalle aree inondabili descritte negli archivi della cartografia regionale e le aree a pericolosità idraulica individuate nell’ambito del P.A.I. messo a punto dall’Autorità di Bacino del F. Ombrone.
In relazione alle specifiche condizioni idrauliche e idrogeologiche, alla tutela dell’ambiente e alla
prevenzione di presumibili effetti dannosi di interventi antropici, sono soggetti alle norme del presente titolo le aree perimetrate con la sigla P.I.ME. e P.I.E. nelle allegate carte di tutela del
territorio:
- aree pericolosità idraulica molto elevata (P.I.ME): aree individuate e perimetrate ai sensi degli atti di indirizzo e coordinamento emanati a seguito della Legge 183/89 e del D.L. 180/1998;
- aree pericolosità idraulica elevata (P.I.E.): aree individuate e perimetrate ai sensi degli atti di indirizzo e coordinamento emanati a seguito della Legge 183/89 e del D.L. 180/1998.
Tali ambiti integrano i quadri conoscitivi degli strumenti di governo del territorio di cui alla L. R.
1/05. La strumentazione urbanistica operativa e di dettaglio e i conseguenti interventi di trasformazione territoriale nelle aree appartenenti a dette classi sono soggetti alle disposizioni riportate nei successivi punti del presente articolo.
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2. Per una dettagliata descrizione delle diverse situazioni analizzate sono state distinte 4 classi di pericolosità (Bassa, Media, Elevata, Molto elevata), qui di seguito elencate:
Aree a pericolosità idraulica
a) Pericolosità idraulica bassa (I.1): aree collinari o montane prossime ai corsi d’acqua per le quali ricorrono le seguenti condizioni:
- non vi sono notizie storiche di inondazioni;
- sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell’argine o, in mancanza, al ciglio di sponda.
b) Pericolosità idraulica media (I.2): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 200<Tr≤500anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici rientrano in classe di pericolosità media le aree di fondovalle per le quali ricorrano le seguenti condizioni:
- non vi sono notizie storiche di inondazioni;
- sono in situazione di alto morfologico rispetto alla piana alluvionale adiacente, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell’argine o, in mancanza, al ciglio di sponda.
c) Pericolosità idraulica elevata (I.3): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 30<Tr≤200 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici, rientrano in classe di pericolosità elevata le aree di fondovalle per le quali ricorra almeno una delle seguenti condizioni:
- vi sono notizie storiche di inondazioni;
- sono morfologicamente in condizione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell’argine o, in mancanza, sopra il ciglio di sponda.
d) Pericolosità idraulica molto elevata (I.4/P.I.M.E): aree interessate da allagamenti per eventi con Tr≤30 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici, rientrano in classe di pericolosità molto elevata le aree di fondovalle non protette da opere idrauliche per le quali ricorrano contestualmente le seguenti condizioni:
- vi sono notizie storiche di inondazioni
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- sono morfologicamente in situazione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell’argine o, in mancanza, sopra il ciglio di sponda.
I caratteri idraulici e idrogeologici di queste aree sono conformi a quelli previsti per le aree di inondazione elevata (art. 5 del P.A.I. - L. n. 183/89, L.R. n. 91/98, L. n. 635/2000).
3. In merito agli aspetti idraulici, in considerazione del fatto che il Regolamento 26/R prescrive la redazione di studi idrologico-idraulici, a supporto delle previsioni del Regolamento Urbanistico, limitatamente alle aree ricomprese all’interno delle U.T.O.E. e soggette a previsioni insediative ed infrastrutturali, occorre qui valutare il contesto delle trasformazioni e riqualificazioni previste dal Regolamento Urbanistico in relazione alle problematiche idrauliche.
In generale, tutte le previsioni che ricadono nella classe di pericolosità idraulica 1 del Piano Strutturale, in considerazione della situazione favorevole di alto morfologico e dell’assenza di notizie storiche di esondazione, si possono considerare esentate dalla necessità di approfondire le condizioni di rischio idraulico, estendendo dunque la validità di quanto deriva dal Piano Strutturale.
Analogamente, per le trasformazioni e riqualificazioni previste nell’ambito dell’area del Borgo Santa Rita, in presenza di una pericolosità idraulica 2, derivante da una situazione di alto morfologico, ovvero di quote del piano campagna mediamente 6-8 m al di sopra del fondo alveo dei corsi d’acqua che interessano le previsioni (Fosso Vallanzo e Il Fossetto) che determinano sezioni idrauliche ampliamente sufficienti a garantire il deflusso delle portate di piena dei corsi d’acqua e dell’assenza di notizie storiche di esondazione, si ritiene che tali considerazioni, già affrontate in sede di redazione del Piano Strutturale, siano adeguate per la definizione del grado di rischio idraulico e non sono stati dunque redatti studi idraulici specifici.
3.1. I Comuni possono promuovere piani finalizzati alla rilocalizzazione delle funzioni non compatibili con le condizioni di pericolosità esistenti.
4. Aree a pericolosità idraulica elevata (P.I.E)
Vedi Allegato “Norme di Piano” del Bacino Regionale Ombrone, Art. 6.
5. Aree a pericolosità idraulica molto elevata (P.I.M.E.)
Vedi Allegato “Norme di Piano” del Bacino Regionale Ombrone, Art. 5.
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Capo IV
INDIRIZZI E PRESCRIZIONI IN MERITO AL RISCHIO IDROGEOLOGICO