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I Piani Regionali per lo sport

5. Le Regioni e l’offerta di sport: il caso della Toscana

5.2. I Piani Regionali per lo sport

Dal 2000 ad oggi, in base a quanto disposto dalla Legge Regionale 72/2000 la Regione Toscana ha stilato quattro piani programmatici in materia di sport (2001-2003, 2004- 2008, 2008-2010). Il Piano attualmente vigente è entrato in vigore nel 2012 e concluderà il suo periodo di vita nel 2015. Come i tre precedenti Piani per la Promozione della Cultura e della Pratica dell’Attività Sportiva e Motorio Ricreativa, anche quest’ultimo intende predisporre gli strumenti necessari affinché l’attività

salute, tenendo sempre ben presente, in linea con quanto disposto e richiesto in sede Europea, il fatto che lo sport può essere un ottimo strumento mediante il quale perseguire obiettivi sociali, politici e culturali. Vedendo l’attività sportiva sotto questa luce, la si può identificare a tutti gli effetti come un diritto di cittadinanza e di conseguenza come «diritto inalienabile di ciascuno».

Quello che risulta chiaro, andando a leggere i contenuti del Piano Regionale, è la volontà di affrontare la tematica dello sport trasversalmente, legandola e rendendola compatibile con le altre politiche regionali: sanitarie, educative, formative, culturali e ambientali.

Come visto dalle disposizioni della Legge 72/2000, gli interventi in materia possono essere disposti e attuati dallo stesso ente regionale oppure essere realizzati tramite l’ente provinciale che redigerà un apposito Piano Provinciale per lo Sport nel quale verranno indicate le priorità di intervento, sia relativamente ai progetti di promozione dell’attività sportiva che di sviluppo dell’impiantistica.

Ogni progetto presentato deve in ogni caso rispondere ad alcuni criteri generali che riguardano l’adeguatezza, relativamente alle dimensioni finanziarie, organizzative e gestionali, la portata di innovazione e di integrazione intesa come capacità di fare rete, coinvolgere l’associazionismo, le imprese ed altri soggetti privati.

Gli strumenti predisposti per attuare il Piano sono di quattro tipi:

1) Interventi di promozione sportiva e motorio-ricreativa realizzati dalle Province toscane con fondi regionali

2) Progetti di interesse regionale

3) Sostegno ad interventi di impiantistica sportiva mediante contributi in conto capitale

4) Sostegno diretto della Regione Toscana a manifestazioni e competizioni sportive

Il primo filone di attività riguarda una vasta gamma di iniziative rivolte principalmente agli studenti frequentanti le scuole del territorio di ogni ordine e grado.

I progetti di interesse regionale si realizzano invece attraverso la sottoscrizione di protocolli di intesa che possono veder coinvolti Province, Ministero dell’Istruzione,

CONI, CIP46, Federazioni Sportive ed Enti di Promozione Sportiva; ogni progetto deve prevedere una quota di cofinanziamento da parte del soggetto proponente non inferiore al 50% del costo totale.

La misura a sostegno dell’impiantistica sportiva si esplica mediante l’erogazione di contributi in conto capitale che vanno a finanziare una o più proposte progettuali per Provincia, presentate da altri enti locali oppure da istituti scolastici e universitari. In linea di massima, la quota di finanziamento di cui si fa carico la Regione si attesta su una cifra pari circa al 50% del totale, ma può essere soggetta a stanziamenti superiori qualora, di concerto, Provincia e Regione considerino il progetto di particolare interesse sociale. Gli interventi che possono essere ammessi al finanziamento riguardano la realizzazione di nuovi impianti, l’abbattimento di barriere architettoniche o la messa a norma di impianti esistenti, la ristrutturazione o l’ampliamento di complessi già presenti, l’acquisto di immobili o terreni da destinare alla realizzazione di attività e impianti sportivi ed, infine, l’acquisto di attrezzature tecniche.

L’ultimo canale di finanziamento interessa manifestazioni e competizioni sportive. I destinatari di questo tipo di contributi, direttamente erogato dalla Regione, possono essere Società o Associazioni sportive, Federazioni e Enti di promozione, purché nella loro denominazione sociale sia indicata la finalità dilettantistica (in conformità con quanto sancito dall’art. 90 della Legge 289/2002). Occorre pertanto sottolineare che tra le manifestazioni sportive incluse in questo capitolo del Piano Regionale non rientrano gli eventi sportivi che riguardano discipline e categorie professionistiche. Le manifestazioni finanziate devono avere una rilevanza almeno di carattere regionale, basarsi su tematiche quali la promozione della carta etica dello sport, lo sport in ambito scolastico, l’attività sportiva per disabili o collaborare con istituzioni scolastiche, e/o Università per lo sviluppo di particolari progetti di ricerca di interesse regionale.

Come accennato precedentemente uno degli elementi chiave dell’intero Piano Regionale riguarda la sua capacità di creare una molteplicità di “effetti attesi” che vanno oltre la semplice diffusione della cultura e della pratica dell’attività sportiva e motorio ricreativa.

Nel momento in cui la Regione programma un piano Regionale e dispone di risorse pubbliche da investire nel settore, sono preventivamente analizzati gli effetti, sia positivi

che negativi che quel provvedimento produce. Nello specifico questo Piano analizza le conseguenze sulla dimensione economica, ambientale e sociale con uno sguardo agli effetti sulle condizioni di salute della popolazione. Prendendo in considerazione la dimensione economica sembra evidente che, nel momento in cui ci si avvicina a questo settore, il contributo atteso riguardi gli eventuali risparmi sulla spesa sanitaria. Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, la stima dei risparmi deve tener conto di un’ampia gamma di variabili. La Regione Toscana, per dar forza alle motivazioni poste alla base di un suo intervento nel campo delle attività sportive, riporta una serie di dati che mettono in evidenza la relazione esistente tra una maggiore diffusione della pratica sportiva e una riduzione della spesa pubblica. I minor costi che sono chiamati in causa dal Piano Regionale sono proprio quelli relativi alla spesa sanitaria: un minor numero di ricoveri, di cure e farmaci, ma anche la possibilità di prevenire situazioni di disagio e di conseguenza di risparmiare risorse che sarebbero state impiegate in attività di recupero. Lo stesso testo tiene comunque in considerazione anche i maggiori costi a carico del sistema sanitario connessi alla diffusione della pratica sportiva: in questo capitolo di spesa rientrano le visite di idoneità sportiva per gli under diciotto47 e tutte quelle concernenti la riabilitazione post infortunio.

Il Piano Regionale mette inoltre in evidenza che la relazione tra maggiore frequenza della pratica sportiva e maggiore benessere fisico può avere un’influenza positiva anche in termini di PIL. La connessione nasce dall’ipotesi che l’attività motoria possa ridurre la morbosità della popolazione e che un minor numero di malattie possano conseguentemente andare ad incidere sulla produttività degli individui. Analogamente a quanto precedentemente visto nel caso del rapporto tra maggiore attività motoria e minor spesa sanitaria, occorre tenere in considerazione, di contro, tutti quei periodi di inattività connessi ad infortuni. Se da una parte risulta impossibile, per quanto sia universalmente riconosciuto, estrapolare dati sull’effettiva correlazione positiva tra attività fisica e benessere, dall’altra i numeri relativi ai danni provocati dall’attività sportiva sono evidenti: sono oltre 7 mila gli infortuni annui rilevati, di cui un quarto richiede solitamente il ricovero ospedaliero. A questi numeri si devono aggiungere quelli concernenti l’uso di sostanze proibite dall’Agenzia Mondiale Antidoping o l’utilizzo di pratiche e farmaci illecite.

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Solo le visite mediche di idoneità sportiva agonistica, a carico del SSN hanno un costo annuo stimato, per quanto riguarda la Regione Toscana, di oltre 3,2 milioni di euro.

Diverse considerazioni, soprattutto in termini di incidenza sul PIL andrebbero fatte relativamente alla parte del Piano Regionale riguardante l’impiantistica. Infatti, seppur in misura ridotta rispetto ai trienni precedenti, anche quest’ultimo Piano prevede lo stanziamento di risorse in conto capitale da destinare alla realizzazione e ristrutturazione degli impianti sportivi. Come ogni investimento infrastrutturale, questo intervento ha pertanto la capacità di creare occasioni di occupazione sia nell’immediato (fase di realizzazione del progetto) che nel lungo periodo con riferimento a quelle attività che possono venir sviluppate all’interno o in supporto alla nuova struttura.

Oltre che alle considerazioni di tipo economico, è dato ampio spazio all’incidenza del Piano sulle politiche di tipo sociale.

Come si vede dall’elenco degli interventi ammissibili, la Regione ha dato priorità a quegli interventi che sono promossi con l’intento di andare a coinvolgere soggetti svantaggiati. In passato, e questa continua ad essere una delle linee guida del Piano Regionale, si è insistito molto sulla necessità di includere nelle attività sportive promosse una molteplicità di soggetti che rispondono a tali esigenze.

In particolar modo, convinti del fatto che l'attività motoria possa essere utilizzata come importante risorsa relazionale oltre che come strumento in grado di prolungare la loro autosufficienza, gli anziani sono al centro di un gran numero di progetti.

Un altro fondamentale tassello è costituito dalle iniziative rivolte ai soggetti disabili, per i quali la Regione ha investito cospicuamente dando vita, in collaborazione con il CONI Toscana, a SportHabile. Si tratta di un progetto che ha portato alla realizzazione di oltre quarantuno impianti dislocati su tutto il territorio regionale nei quali sono state programmate attività dedicate ai portatori di handicap. Per rendere questi impianti e queste attività fruibili e conosciute è stato creato anche un apposito portale nel quale sono mappate e descritte tutte le opportunità che fanno capo al progetto SportHabile48. Proprio nell'ottica di abbattere le barriere architettoniche sono numerosi gli interventi di ristrutturazione e messa a norma delle infrastrutture finanziati attraverso le risorse del Piano Regionale.

Un ultimo aspetto di cui la programmazione regionale non poteva non tenere conto è quello relativo all'impatto ambientale. Le motivazioni alla base di questa ulteriore connessione sono legate prevalentemente alla parte del Piano indirizzata al

finanziamento delle strutture sportive. Bisogna però sottolineare che, nonostante si faccia richiesta alle Province di mettere in evidenza i progetti che si caratterizzano per un possibile abbattimento dei costi di gestione dell’impianto sportivo, non esiste, come invece per l’eliminazione delle barriere architettoniche, nessuna esplicita indicazione in tal senso. Nell’elenco degli interventi ammessi si parla genericamente della possibilità di presentare progetti di ristrutturazione di impianti già esistenti ma non si rafforza in nessun modo la possibilità che questi siano volti ad un miglioramento della loro efficienza. Per quanto questa indicazione appaia di secondo ordine, è vero che, scorrendo le iniziative già finanziate, si può tuttavia notare una folta presenza di progetti tesi a migliorare l’efficienza energetica: la maggior parte di questi riguardano l’installazione di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua degli spogliatoi.

Per alcune discipline il binomio con la tutela ambientale è abbastanza evidente e, anche rispetto a quanto presentato precedentemente in relazione ai sistemi turistico-sportivi, le Regioni hanno tutto l’interesse affinché a questo legame sia dato un giusto risalto. A tal proposito basti pensare alle azioni volte al potenziamento della rete escursionistica e alla valorizzazione dei percorsi storici.

Possiamo collocare all’interno di questo filone tutti gli interventi promossi per disincentivare l’utilizzo delle auto per i piccoli spostamenti. Anche in questo caso si tratta di provvedimenti necessariamente trasversali che, se non riconducibili in termini di risorse stanziate direttamente a questo Piano, possono comunque essere strumenti idonei alla risoluzione delle problematiche che vengono messe in evidenza: numerosi comuni hanno infatti creato percorsi guidati pedonali che permettono di raggiungere la scuola in tutta sicurezza andandosi a sostituire al classico pulmino (Progetti PEDIBUS). Occorre infine prendere atto del fatto che la complessiva contrazione delle risorse assegnate a questo Piano ha portato allo sviluppo di iniziative a basso costo e alla diminuzione del numero totale di interventi. In un contesto alquanto sfavorevole, gli enti pubblici hanno cercato di rispondere comunque ad alcune istanze provenienti dalla cittadinanza: di fronte ad un’esponenziale crescita di domanda di attività sportiva libera da svolgere in modo autonomo e al di fuori di organizzazioni prefissate, la Regione e gli Enti locali hanno infatti deciso di investire le scarse risorse in numerosi Percorsi Vita. In questo modo, con una spesa contenuta, si è cercato di dare almeno una risposta ad alcune delle numerose esigenze dei cittadini, compresi quelli appartenenti alla fasce più

disagiate, e di sfruttare l’occasione per procedere alla riqualificazione di aree urbane fino a quel momento lasciate al degrado o non utilizzate.

Dopo aver illustrato le varie modalità di intervento e gli obiettivi che si intendono raggiungere, sia direttamente che indirettamente, attraverso l’attuazione di queste misure, occorre andare a vedere i numeri relativi a questo Piano. Per realizzare tutto quanto descritto precedentemente la Regione ha messo a bilancio, nei quattro anni coperti dal quarto Piano Regionale, 6,8 milioni Euro così ripartiti: 2,7 milioni di euro per il 2012 e il 2013 e 700 mila euro per il 2014 e il 2015.

In relazione all’anno 201249 la Regione Toscana ci ha fornito alcuni dati provvisori sull’impatto sia dei progetti locali cofinanziati a seguito di concertazione, sia di quelli soggetti a finanziamento diretto, sia di quelli sull’impiantistica.

Per i primi erano stati stanziati complessivamente 300 mila euro di cui 292 mila sono stati destinati a settantacinque diversi progetti individuati a seguito di procedura concertativa. A fronte dei 300 mila euro messi a disposizione della Regione, i progetti finanziati hanno generato investimenti per un totale di 1,583 milioni di euro, con un effetto moltiplicatore di ben 5,42 euro per ogni euro regionale investito.

Per quanto riguarda invece le iniziative a finanziamento diretto, rispetto ad una dotazione iniziale di circa 400 mila euro, i progetti hanno attirato un totale di 1,369 milioni di euro.

Infine, i progetti di impiantistica sportiva, anch’essi soggetti alla concertazione Province-Regione, hanno ricevuto un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, cui si sono successivamente aggiunti circa 370 mila euro da destinare agli interventi sull’impiantistica sportiva nei comuni interessati dall’alluvione dell’autunno 2011. Anche in questo caso, seppure in misura leggermente inferiore rispetto ai precedenti, l’investimento della Regione ha innescato un processo decisamente virtuoso: i progetti hanno smosso complessivamente 15,5 milioni di euro, con un effetto moltiplicatore di 3,56 euro per ogni euro investito.

Il calcolo complessivo degli investimenti indotti dalle risorse messe a disposizione della Regione si riferisce solamente a quelle che possiamo chiamare “risorse di progetto”. Con questa definizione intendiamo le risorse in capo ad ogni ente, associazione e società privata previste già in fase di progettazione.

Per avere invece un’idea della quantità di progetti e relative risorse stanziate negli anni precedenti ci sono utili due grafici che fotografano l’andamento dei finanziamenti relativi al solo settore dell’impiantistica sportiva (periodo 2006-2011). Il primo grafico indica il numero di progetti finanziati rispetto a quelli presentati, il secondo le corrispondenti risorse economiche impegnate.

Fig. 7 : Progetti sull’impiantistica sportiva e risorse stanziate (2006-2011)

Fonte: Piano Regionale per la Promozione della Cultura e della Pratica dell’Attività Sportiva e Motorio Ricreativa

Al termine della legislatura 2005-2010 e quindi negli anni interessati dal secondo e dal terzo Piano Regionale erano stati coinvolti nei progetti relativi al finanziamento

dell’impiantistica sportiva ben 195 enti locali. I finanziamenti regionali complessivi nel quinquennio hanno sfiorato i 16 milioni di euro per un totale di 64 milioni di euro investiti (4 euro per ogni euro regionale). Il rapporto di fine legislatura presenta anche un rendiconto della spartizione delle risorse provincia per provincia e degli investimenti complessivi mossi per la realizzazione, la ristrutturazione e la messa a norma degli impianti presenti sull’intero territorio provinciale.

Tab. 1: Legislatura 2005-2010: Investimenti Regionali e Valore complessivo dei finanziamenti all’impiantistica sportiva (ripartizione provinciale)

Impianti Finanziati Comuni coinvolti Valore totale Investimenti Risorse Regionali Moltiplicatore

Arezzo 30 23 3,945 mil. € 1,638 mil. € 3,4

Firenze 55 32+P 16,691 mil. € 2,834 mil. € 5,8

Grosseto 33 20 8,681 mil. € 1,373 mil. € 6,3

Livorno 27 15 8,681 mil. € 1,325 mil. € 6,5

Lucca 31 23+CM 4,906 mil. € 1,412 mil. € 3,4

Massa Carrara 21 11 2,374 mil. € 1,011 mil. € 2,3

Pisa 31 23+U 4,625 mil. € 1,726 mil. € 2,6

Pistoia 20 15+P 3,160 mil. € 1,659 mil. € 1,9

Prato 23 7 4,158 mil. € 1,348 mil. € 3

Siena 35 23 9,687 mil. € 1,563 mil. € 6,1

Fonte: Legislatura 2005-2010: Interventi regionali sull’impiantistica sportiva50

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Documento disponibile al link:

Oltre ai progetti di impiantistica la Regione ha dato molto spazio al finanziamento di manifestazioni o iniziative, ritenendolo un ottimo strumento di coinvolgimento e di avvicinamento della popolazione all’attività motoria. Alcune di queste, come abbiamo visto, di diretta pertinenza regionale, altre scelte in fase concertativa insieme ai rappresentanti del territorio.

Scorrendo l’elenco dell’iniziative finanziate, sempre in riferimento all’anno 2012, è interessante mettere in evidenza la varietà di progetti ammessi a finanziamento ed in questo contesto qualche esempio ci potrà permettere di orientarci meglio su che cosa concretamente il Piano ha contribuito a realizzare.

Tra le iniziative soggette a finanziamento diretto troviamo il Progetto Ragazzinsieme, per il quale la regione ha investito 64 mila euro e permesso il coinvolgimento di oltre 300 bambini. Il progetto Ragazzinsieme è uno di quelli nato in collaborazione con il settore Salute della Regione con l’intento di sviluppare e promuovere stili di vita sani. Realizzato nell’ambito del programma Guadagnare la Salute, Ragazzinsieme nasce nel 2010 grazie al coinvolgimento della UISP, degli Enti di gestione dei principali parchi naturali presenti sul territorio regionale e delle aziende sanitarie locali. Ad essere coinvolti nel progetto sono i ragazzi di età compresa tra i nove e i diciassette anni, che durante i loro soggiorni seguono percorsi in cui vengono istruiti ad una corretta alimentazione, seguendo le linee guida indicate dalla Piramide Alimentare Toscana e il consumo dei prodotti della filiera corta e a Km Zero. A questo si aggiunge ovviamente a promozione dell’attività fisica in senso stretto, attraverso la programmazione di attività che mettono in risalto l’importanza dell’attività fisica, del contatto con la natura e il rispetto per l’ambiente.

Di tutt’altra natura sono invece i finanziamenti erogati annualmente, sempre nell’ambito del Piano Regionale, nei confronti di manifestazioni di rilievo nazionale o addirittura internazionale. Stiamo parlando di casi come quello della Viareggio CUP, tradizionale appuntamento calcistico che si svolge in concomitanza del Carnevale e vede protagoniste le principali squadre Primavera di tutto il mondo. In questo caso il

      

p1?version=1.0. (NOTE: CM = progetti presentati dalla Comunità Montana della Garfagnana, P = progetti direttamente presentati dalla Provincia, U=Progetti presentati da organismi universitari – CUS)

finanziamento (per l’anno 2012 il contributo si è attestato intorno ai 20 mila euro) è deciso sulla base della straordinarietà dell’iniziativa, della sua dimensione in termini di atleti partecipanti e delle società di richiamo internazionale coinvolte.