LA RIFORMA BRUNETTA
3.3. IL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE NELLE CAMERE DI COMMERCIO
3.3.1. IL PIANO DELLA PERFORMANCE
Il Piano della performance è parte integrante del Ciclo di gestione della performance: assume il ruolo di documento gestionale che assicura il raccordo tra la pianificazione strategica e la programmazione operativa, garantendo al tempo stesso qualità, comprensibilità e attendibilità delle informazioni relative alla performance dell’ente185. Il Piano della performance è quello strumento programmatico triennale che,
attraverso la definizione di obiettivi, indicatori e target, attiva l’intero Ciclo di gestione della performance, e sul quale si basa la conseguente valutazione e rendicontazione della performance186. Viene approvato dalla Giunta, ma viene predisposto dal Segretario
Generale sulla base delle segnalazioni fornite dagli organi di indirizzo, coinvolgendo il management dell’ente ed eventualmente anche l’Organismo Indipendente di Valutazione.
Nella delibera CIVIT n. 112 del 2010 vengono individuati alcuni dei principi, legati alla corretta comunicazione delle informazioni sulla performance, che devono guidare la redazione del Piano: la trasparenza, intesa come libero accesso alle informazioni da parte degli stakeholder; l’immediata intelligibilità, ossia una facile comprensione del documento stesso; la veridicità e la verificabilità, in relazione non solo ai contenuti del Piano ma anche alla tracciabilità degli indicatori utilizzati187.
Giacché nel Piano viene esplicitato il processo attraverso il quale si è giunti alla
184
I principali riferimenti normativi presenti nel decreto legislativo n. 150 del 2009 sono l’articolo 10, primo comma, lettera a), e l’articolo 15, secondo comma, lettera b).
185
Cfr articolo 10, primo comma, decreto legislativo n. 150 del 2009.
186
Cfr CIVIT delibera n. 112/2010, Struttura e modalità di redazione del Piano della performance, pag. 3.
187
Giovannetti R., Ruffini R., Misurazione, gestione e valutazione della performance negli enti locali.
Lezione 3 - Piano e relazione della performance: aspetti metodologici e prime esperienze operative,
formulazione e all’articolazione degli obiettivi dell’amministrazione, lo scopo di tale strumento è quello di assicurare la qualità della rappresentazione della performance. Il contributo che l’amministrazione, nel suo complesso e attraverso le unità organizzative e gli individui che la compone, intende apportare nel soddisfacimento dei bisogni della collettività viene reso esplicito e comprensibile nel Piano, in quanto in esso viene chiarita la relazione che sussiste tra i fini istituzionali dell’ente, le sue strategie, i suoi obiettivi e i bisogni stessi della collettività. L’attendibilità, invece, può essere accertata solo se è possibile verificare a posteriori la correttezza della metodologia adottata per il processo di pianificazione e dei suoi risultati, quindi ad esempio i principi, le fasi, i soggetti, gli obiettivi, gli indicatori e i target fissati188.
Secondo quanto previsto dall’articolo 10, comma 1, del decreto, il Piano della performance individua le direttrici strategiche, gli obiettivi ad esse collegati, gli obiettivi di tipo operativo e i parametri di misurazione e valutazione della performance dell’ente; definisce inoltre gli obiettivi individuali da assegnare alla classe dirigenziale e i relativi indicatori. Oltre a questi espliciti contenuti, è necessario che il Piano contenga:
a) la descrizione del mandato istituzionale e della mission dell’amministrazione, oltre la conseguente declinazione degli stessi in aree strategiche, obiettivi strategici ed operativi;
188
Cfr CIVIT delibera n. 112/2010, Struttura e modalità di redazione del Piano della performance, pag. 3 e ss.
A tal proposito si veda anche Piano della performance, Guida operativa alla redazione del documento in
termini di contenuto e processo, Unioncamere con il supporto scientifico e metodologico di Universitas
Mercatorum, 30 novembre 2010, pag. 8 e ss., dove viene descritto che il Piano, secondo i principi generali di struttura e contenuto, deve essere: bilanciato, chiaro, coerente, veritiero, trasparente, intellegibile, integrato all’aspetto finanziario, supportato da soggetti qualificati, formalizzato, confrontabile e flessibile, pluriennale e annuale.
b) l’analisi del contesto interno ed esterno, per poter ad esempio studiare la possibile evoluzione dei bisogni e delle attese della collettività e garantire così un adeguato livello di qualità della rappresentazione della performance;
c) la puntualizzazione del processo seguito per la definizione di tale documento, oltre che le azioni di miglioramento per una corretta attuazione del Ciclo della performance189.
Il Piano di gestione della performance risulta essere per le Camere di Commercio uno strumento che permette la gestione integrata e coordinata dei diversi strumenti di pianificazione e programmazione già previsti dal D.P.R. 254 del 2005, dando a tutto il ciclo di programmazione un orizzonte di riferimento temporale di tipo triennale. Questo strumento, inoltre, dovrà consentire la definizione e l’alimentazione degli ambiti strategici ed operativi all’interno dei quali poter stilare e approvare i documenti di programmazione annuale già previsti dal sopra citato D.P.R. del 2005 (come ad esempio la Relazione Previsionale e Programmatica, il Preventivo Economico, il Budget Direzionale190). Tale collegamento tra le due normative si evince anche dal
fatto che gli obiettivi, gli indirizzi e gli indicatori, per instaurare il necessario
189
Cfr CIVIT delibera n. 112/2010, Struttura e modalità di redazione del Piano della performance, pagg. 5-6.
190
Nonostante la scadenza formale dell’approvazione del Piano sia entro il mese di gennaio, la delibera CIVIT n. 112 del 2010 chiarisce come sia auspicabile, a regime, anticipare la predisposizione del Piano della performance al mese di ottobre, in modo tale che la definizione dei contenuti di questo documento sia contestuale alla predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica e del bilancio di previsione. Per le Camere di Commercio, quindi, il Piano della performance dovrebbe essere elaborato contestualmente alla Relazione Previsionale e Programmatica per quanto riguarda gli aspetti di tipo strategico, e al Preventivo Economico e al Budget Direzionale per quanto riguarda invece gli aspetti di tipo operativo ed economico.
collegamento tra gli obiettivi stessi e le risorse disponibili, devono essere elaborati coerentemente ai contenuti del ciclo di programmazione economico patrimoniale191.
In relazione all’elaborazione del Piano192, questo deve seguire un processo:
1) predefinito, sia per quanto riguarda i tempi, le fasi e le modalità di predisposizione, sia per un’eventuale revisione infra-annuale dovuta a situazioni non legate alla vita ordinaria dell’ente;
2) specifico, nei ruoli degli attori coinvolti (ossia l’organo di indirizzo politico amministrativo, il personale dirigenziale e le varie strutture implicate);
3) coerente, ossia ciascuna fase del Piano deve essere concorde con il mandato istituzionale, con i valori e la cultura dell’amministrazione. Vi deve inoltre essere armonia tra la fase adita alla fissazione degli obiettivi, la fase che definisce gli indicatori di misura e la fase che prevede l’individuazione del soggetto responsabile della concretizzazione degli obiettivi;
4) partecipato, infatti il Piano deve essere caratterizzato dall’attiva partecipazione tanto dei dirigenti quanto del personale afferente alla loro unità organizzativa. Il documento, poi, deve essere il frutto di un coinvolgimento diffuso anche tra gli stakeholder esterni (quali gli utenti dei servizi erogati, la cittadinanza in generale, le associazioni di categoria, ecc.), per poter così tenere in considerazione anche le loro aspettative;
5) integrato al processo di programmazione economico-finanziaria, in modo da evitare possibili sovrapposizioni di questi strumenti gestionali. È per questo
191
Cfr Piano della performance, Guida operativa alla redazione del documento in termini di contenuto e
processo, Unioncamere con il supporto scientifico e metodologico di Universitas Mercatorum, 30
novembre 2010, pagg. 1-8.
192
Per le indicazioni precise sulle sezioni che tale Piano deve contener cfr CIVIT delibera n. 112/2010,
motivo che deve essere garantito il raccordo con la fase di programmazione e con la redazione del budget, attraverso una definizione degli obiettivi che sia coerente con la disponibilità delle risorse economiche e finanziarie193.
I due principali documenti strategici che forniscono l’input al processo di predisposizione del Piano sono il Programma Pluriennale e il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità. Il primo, contenente la mission e le priorità strategiche dell’ente camerale, ha come orizzonte temporale di riferimento il mandato dell’organo politico-amministrativo e, ai sensi del D.P.R. 254 del 2005, è elaborato ed approvato dal Consiglio. Il secondo, invece, contiene le iniziative da attivare per poter garantire un idoneo livello non solo di trasparenza, ma anche di legalità e di sviluppo della cultura dell’integrità.
193
Cfr Piano della performance, Guida operativa alla redazione del documento in termini di contenuto e
processo, Unioncamere con il supporto scientifico e metodologico di Universitas Mercatorum, 30