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Pignoramenti e debiti fuori bilancio

4. L'ANALISI SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA DELLA REGIONE: PROBLEMI E PROSPETTIVE

4.6 A LCUNI FATTORI DI CRITICITÀ

4.6.3 Pignoramenti e debiti fuori bilancio

La Regione, ormai da tempo fa fronte, quasi esclusivamente mediante risorse all’uopo stanziate, alle spese sorte nel corso dell’anno a causa del riconoscimento, da parte dei dipartimenti competenti per materia, di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze di

condanna dell’Ente o da acquisti effettuati in altri esercizi finanziari senza il preventivo impegno di spesa, nonché ai pagamenti connessi agli atti giudiziali di pignoramento presso il Tesoriere regionale.

Entrambi i fenomeni5, considerati da parte della Magistratura contabile come patologici e sintomatici di inerzie nelle procedure di pagamento e forieri di danno all’erario, sono parzialmente connessi: infatti è evidente che il pagamento tempestivo delle sentenze di condanna dell’Ente o delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (sebbene assunte senza impegno di spesa) evita le procedure esecutive a carico della Regione e che, quindi, la gestione efficiente delle procedure di spesa riesce a prevenire o quanto meno a ridurre tali fattispecie. Tuttavia, la Regione non è riuscita, nel corso del tempo, a contrastare in maniera significativa la presenza di procedure esecutive in quanto tale fenomeno non ha origine unicamente nell’inerzia dell’amministrazione nell’iter di pagamento dei debiti fuori bilancio, ma è di sovente connesso ai pignoramenti subiti in qualità di terzo.

Entrando nello specifico e al fine di descrivere l’entità dei debiti fuori bilancio, si rappresenta che nell’anno 2019 è stato registrato una rilevante contrazione della spesa connessa al riconoscimento degli stessi (riduzione di circa il 62%). Infatti, nell’anno 2017 la Regione ha riconosciuto debiti fuori bilancio per circa 3,3 Meuro, nell’anno 2018 per 3,6 Meuro e nell’anno 2019 sono state effettuate spese per DFB pari a circa 1,4 Meuro, originati peraltro per circa il 97% da sentenze esecutive.

In relazione all’anno 2020 è ancora in corso l’iter di approvazione dei debiti fuori bilancio oggetto di riconoscimento nel corso dell’esercizio. Si rileva, tuttavia, che l’importo dei debiti facenti parte della fattispecie di cui all’art. 73, comma 1, lettera A) del D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118, già riconosciuti nell’esercizio ammontano ad oltre 1,5 milioni di euro, di cui circa 21 mila euro riferiti al riconoscimento di debiti fuori bilancio connessi a procedure di pignoramento già regolarizzate nel corso dell’anno 2019 che, quindi, non comportano oneri a carico del bilancio dell’esercizio finanziario corrente. Considerato, tuttavia, che è in corso l’iter di approvazione in relazione ad ulteriori debiti già riconosciuti dai competenti dipartimenti regionali ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettere A) e E) del D.Lgs. 118/2011, per un importo complessivo di 1,7 milioni di euro e l’attività istruttoria per ulteriori debiti pari a circa 34 mila euro, appare evidente che l’importo dei debiti riconosciuti al termine dell’esercizio sarà superiore rispetto a quelli dello scorso anno.

Per ciò che concerne, invece, la spesa per gli atti giudiziali di pignoramento presso terzi (Tesoriere regionale) non può non rilevarsi come negli ultimi 5 anni la stessa abbia assunto consistenze ragguardevoli, come emerge dalla tabella che segue e, anche nell’anno 2020, l’entità delle procedure di pignoramento pagate e quietanzate dal tesoriere regionale sembra pressocchè in linea con il 2019.

5 Nella Relazione allegata al Giudizio di parificazione del Rendiconto generale dell’anno 2018 (Del. 130/2019) è precisato che “la presenza di debiti fuori bilancio è sintomatica di patologie nelle procedure di spesa e determina ritardi nei pagamenti e aggravi a carico dei bilanci successivi a quello, nel cui esercizio, è sorto il debito fuori bilancio” e che i pignoramenti “possono essere sintomatici di inerzie nelle procedure di pagamento o della esistenza di debiti fuori bilancio; in entrambe le ipotesi, le somme corrisposte ai creditori in aggiunta alla sorte capitale, per interessi, rivalutazione e spese legali costituiscono un evidente danno erariale essendo erogate senza alcuna utilità corrispettiva per l’Amministrazione”.

In particolare, al 30 novembre 2020 risultano pagati dal tesoriere pignoramenti per un importo di 21,9 milioni di euro, a fronte di 22,5 milioni di euro alla medesima data dell’anno 2019. Occorre, tuttavia, rilevare che l’entità dei pignoramenti 2020 è stata determinata, tra l’altro, da procedure esecutive a carico del Commissario per l’emergenza ambientale per un importo complessivo finora pagato di 5,3 milioni di euro e da una procedura di pignoramento effettuata dall’Agenzia delle Entrate, di competenza del dipartimento Tutela della salute, per un importo di 4,1 milioni di euro.

Tabella 37 – Importo pignoramenti 2015-2020 alla data del 30.11.2020

ANNO IMPORTO PIGNORAMENTI

2015 33.613.468,63

2016 33.097.155,31

2017 37.995.008,74

2018 24.740.751,39

2019 25.744.959,18

2020 (30.11.2020) 21.986.662,00

Dall’analisi dei contenziosi (Tabella 38), dai quali sono scaturiti i pignoramenti nel corso degli anni, si evince, ancora una volta, la proliferazione delle procedure esecutive originate da situazioni debitorie di soggetti ed enti terzi a loro volta creditori della Regione Calabria, poste in essere nei confronti dell’ente.

Tabella 38 – Importo pignoramenti in cui la Regione è terzo debitore

2020 (terzo trimestre) 2019 2018

Dipartimento regione terzo regione terzo regione terzo

TOTALE 13.737.338,12 6.207.794,52 12.367.162,53 13.377.796,64 18.713.193,96 6.027.557,43

Tali procedure, che continuano a rappresentare il maggior numero di quelle subìte, in termini quantitativi, traggono, pertanto, origine non da un debito proprio dell’ente regionale, ma da un debito che l’ente subisce come terzo e che di sovente è condannato a pagare, nonostante non esistano rapporti economici con i soggetti debitori e vengano conseguentemente rese dichiarazioni negative in ordine all’esistenza di rapporti debitori.

Nell’ambito di tale fattispecie si pongono i pignoramenti a carico dell’AFOR, che vedono la Regione chiamata in causa quale terzo pignorato. A tali procedure esecutive negli anni scorsi è stata data copertura mediante le risorse allocate sugli impegni di spesa assunti in annualità precedenti a favore del medesimo Ente. Allo stato attuale, tuttavia, le risorse accantonate in favore dell’Azienda si sono esaurite e, malgrado ciò, ancora oggi, continuano a pervenire procedure esecutive, che vedono quale terzo pignorato la Regione, nonostante le dichiarazioni negative rese in udienza e l’assenza di qualsivoglia obbligazione residua della Regione nei confronti di AFOR. Per tale ragione, l’Ente è costretto a garantire la regolarizzazione, anche di importi molto elevati, mediante le scarne risorse proprie allocate in bilancio proprio per la copertura degli atti di pignoramento. Si deve rilevare, tuttavia, che

l’entità delle procedure esecutive in questione, rapportata a quella del medesimo periodo dell’anno 2019 è in diminuzione, passando da 3,7 milioni di euro del 2019 a 2,7 milioni di euro nei primi dieci mesi del 2020, oltre, in ambedue i casi, alle connesse spese legali, interessi, imposte e tasse e oneri da contenzioso.

A ciò si aggiunga che la Regione ha subito nel corso degli anni pignoramenti di elevata entità originati dall’attività del “Commissario Delegato per l’emergenza ambientale”

regolarizzati mediante l’utilizzo delle risorse derivanti dalla “contabilità speciale” trasferita dallo Stato. Considerato che, allo stato attuale, sono ancora in corso numerose vertenze nei confronti della gestione del Commissario, le risorse allocate in bilancio potrebbero non essere sufficienti a coprire tutte le spese, in assenza di ulteriori trasferimenti da parte dello Stato. Come già evidenziato in precedenza, l’entità di detti pignoramenti nel 2020 è stata elevatissima rispetto allo scorso anno, passando da poco meno di 350 mila euro nel 2019 a 5,3 milioni di euro pagati fino al 30.11.2020, a cui andranno ad aggiungersi ulteriori 13,2 milioni (da pagare per un pignoramento notificato nell’ultima settimana di novembre) per un totale di 18,5 milioni nel 2020. Ciò a causa, come già evidenziato in precedenza, di pignoramenti di importo elevato per la cui copertura si dovranno utilizzare gran parte delle risorse trasferite dal Commissario, con il conseguente rischio di non riuscire a far fronte agli eventuali successivi pignoramenti, nonché alle spese connesse alle vertenze in corso, qualora la Regione dovesse risultare soccombente.

Anche in relazione ai pignoramenti effettuati direttamente nei confronti della Regione, si assiste a comportamenti non sempre corretti, persino da parte di Enti che svolgono funzioni conferite dallo stesso Ente, come accade, ad esempio, per i Consorzi di bonifica con i quali è in corso un’attività di verifica dei debiti e dei crediti reciproci, volta a chiarire le rispettive posizioni creditorie. Malgrado sia ancora in corso la procedura di interlocuzione, il Consorzio di Bonifica Bacino meridionale del Cosentino ha ritenuto di dover effettuare un pignoramento a scapito delle casse regionali per l’importo di 1.3 milioni di euro, a seguito di decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Catanzaro, adottato sulla base della Deliberazione della Giunta regionale n. 268 del 5.4.2008 con la quale la Regione ha approvato il Piano Industriale dei Consorzi di Bonifica, a seguito della soppressione del Consorzio Sibari-Crati.

Tale procedura esecutiva, in assenza di pertinenti impegni di spesa o di altre somme connesse alle attività dei Consorzi, dovrà essere regolarizzata mediante il ricorso a risorse proprie dell’Ente.

In merito a tale problematica la Corte dei conti, nell’annuale disamina del Rendiconto generale della Regione, ha stigmatizzato fortemente tale aspetto, rilevando che “il fenomeno massivo dei pignoramenti del fondo cassa interessa solo tre Regioni: oltre alla Calabria, la Campania e il Lazio; per quest’ultima, però, il fenomeno è in diminuzione su base annua,

……. In Calabria, al contrario, il fenomeno assume dimensione costanti e patologiche”

anche perché, sebbene regolarmente liquidati molti di questi pignoramenti continuano a creare vincoli sulla cassa regionale “finendo per tenere ferme, da anni, somme che potrebbero essere utilizzate con finalità diverse (es. investimenti)6”.

6 Cfr. Relazione sul Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Calabria anno 2018 – (pagg. 184 e segg.).

Inoltre, in relazione al generale fenomeno dei pignoramenti, la Magistratura contabile, nella Relazione allegata al giudizio di parificazione del Rendiconto dell’anno 2018 (Deliberazione n. 130/2019), con la quale è stato parificato il Rendiconto medesimo, ha anche fortemente stigmatizzato il modus operandi dei Dipartimenti interessati, “i cui dirigenti continuano ad adottare un comportamento omissivo molto grave”, sia per il mancato riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti dagli atti di pignoramento, sia per l’assenza di controllo riguardo al pericolo di duplicazioni di pagamento.

Nonostante ciò, gran parte delle strutture regionali continua a non individuare la spesa che ha dato l’origine al pignoramento, ad assumere pochissimi provvedimenti di riconoscimento amministrativo dei debiti connessi ai pignoramenti e a recuperare con estrema lentezza le somme anticipate in qualità di terzo pignorato.

Si evidenzia, tuttavia, che grazie all’accentramento dei processi di controllo e monitoraggio dell’intero procedimento connesso ai pignoramenti in capo al Dipartimento Economia e finanze (individuazione della natura della spesa, ricerca di eventuali impegni già assunti da parte dei singoli dipartimenti regionali, individuazione delle coperture di bilancio, regolarizzazione contabile di tali importi, etc.) è stato possibile imprimere una leggera accelerazione all’intero processo, sollecitando gli uffici maggiormente inerti quanto meno al fine di evitare duplicazioni di pagamento laddove, nelle more della procedura di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, sia intervenuta una procedura esecutiva di pignoramento.