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Pomodori metropolitan

ciale, con iniziative volte a favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Oltre all’aspetto progettuale e ma- nutentivo degli spazi aperti degra- dati, il progetto di rivitalizzazione degli scarti può divenire l’avvio di un processo volto alla riqualifica- zione ed il restauro di tipo sociale e urbano, per favorire l’inclusione so- ciale e l’identificazione urbana dei cittadini nelle proprie città.

L’idea di costruire spazi vegetali all’interno della città contempo- ranea nasce dal ripensare i vuoti urbani: dismessi, abbandonati, non manutenuti, luoghi di degrado urba- no, sociale e visivo, veri e propri spazi dello scarto; la riflessione sugli spa- zi di margine è stato uno dei temi più interessanti di ridefinizione dello spazio pubblico, rispetto ai quali i

ragazzi dell’atelier hanno saputo costruito possibili scenari configu- rativi e prefigurativi, facendo dello scarto urbano una risorsa collettiva e sociale per vivere la biodiversità. Tra le diverse attività svolte duran- te l’atelier i ragazzi hanno ideato, progettato e realizzato – trasfor- mando per una settimana l’aula in un cantiere – un prototipo di orto urbano verticale, capace di definire una spazialità mutevole; dopo aver messo a punto un concept semplice, fattibile ed efficace, gli stessi ragaz- zi del corso ne hanno studiato le componenti, le modalità d’incastro, i giunti, i tagli tipo e i preventivi per la realizzazione dell’orto verticale come elemento di trasformazione urbana.

Una serie di assi in legno incastrate tra loro hanno costruito il vibrato di

pieni e vuoti del setto vegetale; dopo aver costruito la maquette in scala 1:10 abbiamo definito i pezzi-tipo e ordinato il materiale presso una dit- ta locale – tutto questo dopo aver raccolto una serie di preventivi e valutando l’offerta economicamente più vantaggiosa, visto che abbiamo (i ragazzi dell’atelier ed io) auto-fi- nanziato l’intera operazione. I giorni di lavoro e i turni per il mon- taggio (e per lo smontaggio, fase successiva all’esame) sono divenuti momenti di partecipazione per la costruzione di un progetto collettivo tra gli studenti, riscontrabile nella presenza continuativa e nel lavoro di gruppo profuso.

L’esperimento della costruzione in scala 1:1 ha ottenuto un doppio risultato: se da una parte i ragazzi hanno costruito una parte del loro progetto, realizzando e toccando con mano un “cantiere molto ano- malo” ed inusuale, dall’altra abbia- mo ottenuto un risultato – a mio av- viso – più importante: la creazione di una piattaforma collaborativa e partecipativa tra/con i ragaz- zi – finalità altra rispetto alla sola definizione di un buon progetto ben disegnato.

Successivamente all’esame insieme a tre studenti del corso abbiamo deciso di “esportare” l’idea dell’orto verticale e sottoporlo alla valutazio- ne di una giuria esterna.

L’occasione è giunta con il Con- corso Internazionale “Exposud- GARDEN 2011” promosso dalla PromHotel Italia, dall’ASSOVERDE e dall’A.I.A.P.P. (Campania, Basili- cata, Calabria).

La nostra idea di costruire un luo- go urbano attraverso un dispositivo

base (un setto) ci ha visti assegnare il Primo premio e la realizzazione del progetto Urban Garden presso il Vulcano Buono di Renzo Piano a Nola (Napoli).

Il progetto ha ripreso il dispositivo del setto in legno declinandolo ed arricchendolo di altre funzioni – il setto per la seduta, per la raccolta differenziata della carta, plastica ed alluminio, il setto per il compostaggio attraverso il quale riutilizzare mate- riale organico e proveniente dall’orto per produrre terreno umifero. Il progetto ha definito gli esecuti- vi di tutte le componente parti del progetto; durante il mese di aprile (2011) in collaborazione con la Ditta del signor Ugo Maisto – Teano, CE – abbiamo realizzato i setti ed allesti- to l’Urban Garden a Nola, riceven- do inoltre il Secondo premio come “miglior allestimento realizzato”. Le idee raccolte in questi due volu- mi (1/2 e 2/2) consegnano molte- plici spunti e riflessioni definendo un glossario di idee4 e suggerire i dispositivi per le costruzione di tat- tiche5 urbane capaci di innescare enzimi per una qualità della vita nell’urbano.

topic:

la crescita della popolazione e l’ac- centramento urbano portano ad un aumento della domanda nel merca- to del cibo e di conseguenza nella produzione delle colture urbane; al fine di perseguire una effetti- va condizione di autosufficienza alimentare (non ideologica, ma effettiva e fattiva), urban garden propone un manifesto che possa rilanciare il ruolo del verde all’in- terno della città contemporanea. Gli spazi pubblici possono essere sempre più pensati come veri e pro- pri orti urbani, capaci di rimettere in valore, attraverso nuove attività e servizi condivisi le relazioni tra que- sti luoghi e costruire una sintonia con il territorio.

benefits:

l’agricoltura urbana offre dei van- taggi, quali:

-una continua e diversificata offerta di prodotti agricoli;

-una sensibilizzazione e produzione dei prodotti a Km0;

-una conseguente riduzione delle emissioni di CO2;

-un parsimonioso utilizzo delle ri- sorse idriche;

-un calo dei costi dei prodotti ali- mentari;

-un incremento delle prestazioni so- ciali come, ad esempio la creazione di nuove opportunità di lavoro e forma- zione per le stesse comunità urbane.

1. Aldo Cibic, Rethinking happiness. New realities for changing lifestyles, Corraini edizioni, 2010

2. George Perec, Specie di spazi, Bol- lati Boringhieri, ristampa 2009 3. Manuel Gausa, Dall’”Architettu- ra-Oggetto” all’”Architettura Ambien- tale”, in: Green Island. Piazze, isole e verde urbano, Caudia Zanfi (a cura di ), Damiani editore, Bologna, 2008 4. Stefano Boeri, Biomilano. Glos- sario di idee per una metropoli della biodiversità, Michele Brunello e Sara Pellegrini (a cura di), Corraini edizio- ni, 2011

5. …intese come tattiche del Quar- to paesaggio, che dipendono sì dal- la particolarità dei contesti, ma non hanno lo scopo di soddisfare le aspet- tative individuali, bensì rispondere ad una serie di questioni che la crisi ambientale pone all’uomo contem- poraneo; Chiara Rizzi, Il Quarto pa- esaggio. Restauro, mitigazione, com- pensazione ecologica: tattiche 3X1 strategia, International Phd Villard de honnecourt II cycle, 2011

event:

l’occasione dell’exposudGARDEN 2011 a Nola diviene l’opportuni- tà per proporre l’idea del progetto “urban garden”: una stanza ur- bana coltivata, quale allestimento dal carattere innovativo e vivace dove il visitatore può interagire, con l’obiettivo di ri-costruire un luogo in corrispondenza degli ingressi la- terali (Sorrento e Positano) al Vulca- no Buono di Nola.

L’INTERMEZZO CINQUE