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REGOLAMENTI REGIONALI E

2) Lettere P che indica la pendenza della struttura, ovvero “piano”;

5.6. ACCORGIMENTI TECNOLOGICI 1 Verifiche preliminar

5.6.2. Posa in opera

Come primo strato viene posato, sull’estradosso del solaio, uno strato di carta oleata che funziona come barriera al vapore sovrapponendo e fissando i giunti per evitare infiltrazione di umidità negli strati sottostanti.

Figura 74 - Posa della barriera al vapore.

Se dalle ispezioni effettuate sulla membrana risulta che la stessa sia in cattivo stato si deve procedere alla sua rimozione e sostituzione, stendendo preventivamente un primer bituminoso, procedendo poi con la stesura dei teli di guaina a partire dal punto più basso del massetto delle pendenze sovrapponendoli di 10 cm trasversalmente e 15 in testa, in modo tale che le giunzioni non siano in contropendenza rispetto agli scarichi.

Sopra allo strato impermeabilizzante (nel caso di tetti rovesci) vengono posati i pannelli isolanti (per tetti caldi l’ordine è invertito), ai quali, a loro volta, deve essere sovrapposto un elemento di protezione dall’azione delle radici e uno strato di tenuta all’acqua.

Figura 75 - Posa barriera anti-radice.

Per quanto riguarda il sistema di drenaggio, il progettista deve garantirne il suo regolare funzionamento in modo che la nuova installazione non impedisca l’accesso agli scarichi attraverso i pozzetti d’ispezione e che durante la posa non vi siano impedimenti che possano causare intasamento di alcune aree. Intervenire sul sistema di drenaggio significherebbe rimuovere tutti gli strati soprastanti ed è per questo motivo che tale elemento deve essere preceduto da uno strato filtrante che trattiene impurità e particelle proveniente dal terreno.

Figura 76 - Vista del sistema di drenaggio e accumulo appena posato.

Lo spessore ridotto al minimo dei substrati, per non incidere più del dovuto sulla soletta, non consente l’immagazzinamento di grandi quantità di acqua e perciò il terreno si inaridisce rapidamente: per questa ragione è fondamentale adottare substrati con elevata capacità di ritenzione idrica, aggiungere uno strato di accumulo idrico e, se ancora dalle osservazioni non fossero sufficienti i precedenti accorgimenti, prevedere un sistema di irrigazione automatico o di emergenza, per i periodi di caldo intenso o siccità.

Infine, si posa lo strato con le essenze vegetali o con semina o con piantumazione o con stesura di stuoie verdi.

Figura 78 - Realizzazione dello strato vegetale attraverso piantine preallevate.

Se non presenti, essendo il retrofit con tetto verde un intervento edilizio di manutenzione straordinaria su coperture, devono essere installati i sistemi anticaduta104 per garantire l’accesso in sicurezza alla copertura per la manutenzione della stessa.

Per ridurre le sollecitazioni in campata, si deve prevedere che i componenti orizzontali pesanti del nuovo sistema del tetto verde si trovino in corrispondenza degli elementi strutturali (pilastri e travi).

Durante l’installazione vi è un traffico considerevole di macchinari e personale, è perciò consigliabile installare uno strato protettivo sul tetto esistente per proteggere la membrana da potenziali danni meccanici.

Inoltre la capacità di carico delle varie parti del tetto, durante il caricamento dei materiali su di esso, deve essere monitorata ed è pratica comune posizionare i materiali in corrispondenza degli elementi strutturali (generalmente il progettista deve indicare su un elaborato i punti di carico). Dalle indicazione appena illustrate si può evincere come i tetti verdi non siano sistemi installabili autonomamente ma richiedono un alto livello di formazione tecnica nel settore.

104

D. Lgs. n.81 del 9 Aprile 2008, Attuazione dell’art.1 della legge n.123 del 3 Agosto 2007, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (fonte: www.gazzettaufficiale.it)

UNI EN 795/2012, Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute – Dispositivi di ancoraggio (fonte: www.store.uni.com)

Legge regionale n.75/R del 18 Dicembre 2013, regolamento di attuazione dell’art. 82, comma 15 della legge regionale n.1 del 3 Gennaio 2005 (fonte: www.consiglio.regione.toscana.it)

5.6.3. Collaudo

Le coperture verdi devono essere collaudate da apposita ditta e non dal direttore dei lavori per assicurare maggiori garanzie al committente verificando che l’esecuzione rispetti il progetto e che sia stata effettuata secondo la regola dell’arte.

Le verifiche che devono essere fatte sono:

- La verifica dello strato di supporto dell’elemento di tenuta, alla presenza della direzione dei lavori e delle imprese esecutrici della guaina impermeabilizzante e dello strato di supporto (nel caso di nuova costruzione);

- Il primo controllo dell’elemento di tenuta, effettuato prima della posa di ogni altro strato superiore, con un carico di acqua di almeno 3cm per 48 ore (nel caso di nuova costruzione o sostituzione membrana preesistente);

- Il test finale della tenuta all’acqua dell’intero sistema, effettuato entro le 24 ore successive al completamento del sistema, attraverso una prova di invaso con un carico di almeno 3 cm in corrispondenza del punto più sfavorevole della guaina;

- L’esame delle stratigrafie per verificare la corrispondenza con il progetto dal punto di vista qualitativo, prestazionale e dimensionale;

- Il controllo degli impianti elettrico e di irrigazione, eseguito prima dell’impianto del verde; - La verifica dell’impianto vegetale, compiuto entro 1 anno dalla fine dei lavori prelevando

aree campione di 1x1m, di cui devono essere verificati la copertura della superficie totale, l’attecchimento delle specie previste, la presenza di infestanti; il numero di campioni varia in base alla superficie ricoperta: per superfici minori di 100 m2 8 campioni, comprese tra 101 e 1000 m2 16 campioni, comprese tra 1001 e 5000 m2 32 campioni e superiori a 5000 m2 64 campioni.

5.6.4. Manutenzione

Come già affermato nei paragrafi §3.2.11 e §5.6.1, il tetto verde protegge lo strato impermeabilizzante da sbalzi di temperatura, esposizione ai raggi UV e danni derivanti da azioni meccaniche, aumentandone la vita media e riducendone i costi di manutenzione.

Tali costi diminuiscono se la scelta ricade sull’installazione del verde estensivo rispetto a quello intensivo, ma ad ogni modo deve essere effettuato un controllo annuale e per i primi mesi dall’impianto è necessaria una irrigazione e concimazione abbondante, a cui seguirà l’eliminazione della vegetazione infestante e l’eventuale uso di antiparassitari.

La manutenzione è fondamentale per mantenere inalterate le prestazione della copertura ma non deve richiedere eccessivi consumi idrici ed energetici vanificando i suoi vantaggi ambientali. Per agevolare la manutenzione e l’ispezione degli strati sottostanti il substrato, è consigliabile installare sistemi modulari che possano essere rimossi in parte a seconda delle necessità.

I possibili interventi di manutenzione e verifica sulle coperture a verde possono essere i seguenti: - Verifica dello spessore del substrato ed eventuale ripristino;

- Irrigazione;

- Concimazione (per tipologia intensiva); - Sostituzione di piante morte;

- Ricollocamento di piante; - Ripristino della pacciamatura;

- Rimozione di vegetazione indesiderata; - Potatura;

- Rasatura (per tappeti erbosi); - Trattamenti fitosanitari;

- Pulizia degli accessori tecnici (pozzetti, scarichi, pecorsi); - Verifica dell’impermeabilizzazione;

- Verifica degli ancoraggi;

- Misure per la protezione invernale. Essenzialmente vi sono tre tipi di manutenzione:

1) Per il collaudo: essa inizia immediatamente dopo la messa a dimora della vegetazione per creare le condizioni necessarie allo sviluppo del verde, la condizione varia per ogni tipologia di vegetazione ma, in generale, per inverdimenti intensivi sono richiesti un attecchimento o copertura compresi tra il 75% e il 100%, mentre per inverdimenti estensivi la richiesta è del 60% - 75% di copertura; ancora, le semine, nella fase di attecchimento, richiedono maggiore disponibilità idrica rispetto alle piante in vaso o in contenitore; per quanto riguarda l’irrigazione nella fase di germinazione e radicazione (4 – 6 settimane) deve essere effettuata indicativamente ogni 2 giorni per circa 10 l/m2 (per le coperture estensive); l’interventi previsti mediamente per una copertura a verde estensivo sono 1 – 4 interventi l’anno;

2) Di avviamento a regime: lo scopo è quello di raggiungere la completa funzionalità della vegetazione ed è applicata soprattutto agli inverdimenti estensivi, consiste principalmente nell’irrigazione durante la fase di attecchimento e crescita e nei periodi di estrema siccità, nell’estirpazione manuale delle semenzali di specie indesiderate e nella verifica e ispezione degli accessori tecnici (scarichi, impermeabilizzazione, fissaggi, protezioni);

3) Ordinaria: l’obiettivo è di mantenere la funzionalità del sistema nel tempo e si opera reintegrando la pacciamatura ogni 1 – 3 anni (in base che si tratti di materiale organico o minerale), eseguendo la potatura se necessaria o eliminando alcune piante per mantenere un equilibrio, somministrando concimi annualmente (per quanto riguarda il verde intensivo), controllando gli impianti d’irrigazione automatici eventualmente presenti.

Interventi

Manutenzione per collaudo

Per verde estensivo Per verde intensivo

Semina Talee Stuoie

Arbusti, alberi, erbacee in vaso o contenitore Semine Prati Irrigazione Ogni 0,5- 2 giorni con 2-5 l/m2 Ogni 2-4 con 3-5 l/m2 Ogni 3-5 giorni con 3-5 l/m2 Ogni 3-14 giorni con 15- 20 l/m2 Ogni 3-7 giorno con 10-15 l/m2 Ogni 3-5 giorni con 10-15 l/m2 Riposizionamento piante - - - 1 volta all’anno - - Controllo ancoraggi - - - 1 volta all’anno - - Concimazione - - - A lenta cessione A secondo del prodotto A secondo del prodotto

Sfalcio - - - - 1 volta alla

settimana 1 volta alla settimana Potatura - - - 1-3 volte all’anno seconda la specie - - Diserbo 1-4 volte all’anno 1-4 volte all’anno 1-4 volte all’anno 2-4 volte all’anno fino al collaudo - -

Tabella 21 - Schema riassuntivo degli interventi necessari per manutenzione per collaudo per inverdimenti estensivi e intensivi.

Interventi

Manutenzione di avviamento a regime e ordinaria per

verde estensivo

Manutenzione ordinaria per verde intensivo

Arbusti ed erbacee in vaso o contenitore

Tappeti erbosi

Irrigazione Se necessità durante periodi di siccità

Ogni 3-4 giorni con 15-20 l/m2

Ogni 3-7 giorni con 10-15 l/m2 Concimazione Dosi molte piccole 2-3 volte all’anno 2-3 volte all’anno

Sfalcio Non necessaria -

1 volta a settimana durante periodo

vegetativo

Potatura Non necessaria 2-3 volte all’anno -

Riposizionamento

piante - 1 volta all’anno -

Controllo ancoraggi - 1 volta all’anno -

Diserbo 1-2 volte all’anno 2-4 volte all’anno -

Controllo e pulizia

dettagli tecnici 1 volta all’anno 1 volta all’anno

Tabella 22 - Schema riassuntivo degli interventi necessari per manutenzione di avviamento a regime e ordinaria per inverdimenti estensivi e per manutenzione ordinaria per inverdimenti intensivi.