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ABSTRACT Nella sezione seguente vengono illustrati le diverse tipologie di coperture verdi

(intensive, estensive e semi - intensive), i benefici, tra cui i più importanti sono la riduzione dello smaltimento delle acque piovane, dei consumi energetici degli edifici, dell’effetto dell’isola di calore e l’incremento della biodiversità. Infine vengono esposte le tecniche di realizzazione dei vari elementi componenti il sistema.

The following section describes the different types of green roof (intensive, extensive and semi – intensive), the benefits, which the most important are the reduction of rainwater runoff, buildings’ energy consumption, the urban heat Island and the increase of biodiversity. Finally, are exposed the techniques for the realization of the various system’s components.

Per cercare di rintrodurre il “verde” nelle nostre città, scomparso ormai con la crescita esponenziale della aree urbanizzate, e quindi per tentare di diminuire la temperatura e aumentare l’umidità presente nell’aria cittadina, si stanno diffondendo interventi che trasformano le proprietà dei tetti degli edifici, attraverso l’introduzione di vegetazione sulla loro superficie in modo da rendere gli edifici più sostenibili. Il principio guida delle coperture a verde, oltre quello di incrementare la crescita e la varietà di specie vegetative, è quello di offrire vantaggi estetici, economici e ambientali.

Il termine “verde pensile” non indica unicamente i giardini in stile babilonese, ma in accezione moderna indica la realizzazione di coperture vegetali su “soletta”, soluzione utile per ricoprire terrazze, garages, uffici, industrie, centri commerciali, parcheggi, ferrovie, metropolitane, assi viari. Questa tecnologia possiede numerosi benefici estetici, ecologici, architettonici e ambientali ma vi sono dei vincoli legati alla crescita delle piante e alla struttura che devono essere considerati e risolti: la limitazione della crescita della vegetazione causata dallo spessore ridotto del substrato, la difficoltà di ancoraggio di alcune piante a causa della ridotta espansione degli apparati radicali, il peso del substrato e dell’acqua in esso contenuto esercitato sulla soletta, la potenziale infiltrazione dell’acqua presente nello strato di terreno.

In generale i sistemi delle coperture a verde comprendono diverse componenti, quali la vegetazione, il substrato, lo strato filtrante, lo strato drenante, la barriera anti – radice e l’isolamento; tutti questi elementi concorrono nella riuscita tecnologica di tale sistema.

3.1. TIPOLOGIE DI TETTI VERDI

I tetti verdi si dividono comunemente in:

- Estensivi, contraddistinti da uno spessore del substrato limitato, dalla possibilità di piantare una varietà minore di specie vegetali, da una manutenzione minima e costi contenuti;

- Intensivi, caratterizzati da uno spesso strato di substrato che permette la piantumazione di numerose specie di piante che necessitano però di una manutenzione costante e quindi comportano costi più elevati;

- Semi – intensivi, caratterizzati da uno strato intermedio di substrato in cui possono essere piantati piccole piante erbacee, erba e piccoli arbusti.

I tetti verdi non sono da confondere con i tetti di terra (discendenti delle turf houses, §2.1), i quali rivestono integralmente il tetto con terra in cui cresce un manto erboso.

Questi sono caratterizzati da uno strato di terreno i cui spessori sono superiori ai 15 – 30 cm e ciò comporta un peso notevole (1150 – 1500 kg/m2), sostenibile solo da strutture verticali e orizzontali opportunamente progettate. Analogamente ai tetti verdi, però, anche quello di terra deve essere adeguatamente isolato e dotato di una guaina impermeabilizzante.

Un’ulteriore differenziazione è quella tra giardino pensile e tetto verde: il primo è definito come “quello artificialmente elevato su pilastri, terrazze”27 ossia privo di contatto diretto con il terreno (ad esempio inverdimenti tramite vasi) escludendo, perciò, qualsiasi valenza di tipo tecnologico e conservando unicamente quella di tipo estetico ed ornamentale; al contrario, il verde pensile (tetto verde) non ha funzione puramente estetica ma possiede una tecnologia tale da permettere di garantire all’edificio benefici energetici caratteristici.

3.1.1. Tetti verdi estensivi

La prima tipologia è la più diffusa nel mondo per i costi contenuti, la bassa manutenzione, lo spessore limitato del substrato (meno di 20 cm) e perché con il suo peso contenuto (30 – 100 kg/m2) permette l’impiego anche su edifici con restrizioni sui sovraccarichi.

Adottando questa soluzione, possono essere inverdite qualsiasi tipo di copertura (piana, inclinata, curva) e su qualunque tipologia di edificio (residenziale, commerciale, capannoni industriali, uffici pubblici, musei, scuole, parcheggi e autorimesse) di nuova costruzione o esistente.

Viene generalmente impiegata su superfici molto estese e la vegetazione utilizzata è generalmente molto resistente, come erba, muschi, sedum, graminacee e piante grasse che richiedono minima manutenzione, contenendo i costi, e che conferiscono un effetto multicolore al manto con il cambiamento delle stagioni.

Di norma questo tipo di copertura non è calpestabile né coltivabile e il suo costo si aggira sui 50€/m2, inferiore al costo di una copertura piana praticabile tradizionale.

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Figura 16 - Dettaglio architettonico di un tetto verde estensivo [scala 1:15].

3.1.2. Tetti verdi intensivi

Questa seconda tipologia è utilizzata per la realizzazione di veri e propri giardini sulle coperture e perciò è contraddistinta da spessori importanti del substrato (20 – 200 cm) ed un peso considerevole (120 – 350 kg/m2) che la rendono eseguibile solo su nuove costruzioni o effettuando rinforzi statici sulla struttura portante dell’edificio esistente, operazione economicamente eccessiva.

D’altra parte tali spessori permettono la piantumazione di numerose specie di piante (come arbusti e piccoli alberi) che necessitano però di impianti di irrigazione e di una manutenzione costante, comportando, quindi, costi più elevati.

3.1.3. Tetti semi – intensivi

Quest’ultima tipologia è impiegata quando si vuole realizzare un giardino su tetti piani con portate statiche limitate grazie ai suoi spessori e pesi abbastanza contenuti: 22 cm per 120 kg/m2 in media.

Anche per questo tipo di coperture è richiesta una regolare manutenzione e irrigazione e spesso vengono combinate zone a verde intensivo con zone a verde estensivo distribuendole rispettivamente in corrispondenza delle strutture portanti dell’edificio le une e nelle zone rimanenti le altre.

Nella Tabella 1 sono esposti vantaggi e svantaggi delle due tipologie principali di coperture verdi.