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REGOLAMENTI REGIONALI E

5. VALUTAZIONE DELLE IMPLICAZIONI TECNOLOGICHE DEI TETTI VERD

5.1. REQUISITI DELLE COPERTURE

5.1.1. Requisiti di sicurezza

5.1.1.1. Sicurezza strutturale

Il sistema strutturale deve essere dimensionato in modo tale da sostenere i carichi applicati (carichi permanenti, variabili, eccezionali e sismici) assicurandone la stabilità e la capacità di non subire danni al fine di garantire l’incolumità degli utenti; inoltre deve trasmettere tali carichi agli elementi verticali della struttura.

Le indicazioni per il dimensionamento degli elementi strutturali e la determinazione dei carichi sono contenute nel D.M. 17 Gennaio 2018 (Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni”) e nella circolare n. 617 del 2 Febbraio 2009 (Istruzioni per l’applicazione delle norme tecniche per le costruzioni).

I carichi permanenti sono rappresentati ad esempio dal peso proprio degli elementi strutturali e di quelli non strutturali; vi sono poi i carichi di esercizio che variano in funzione della destinazione d’uso dell’opera. In particolar modo, per le coperture viene fatta una ulteriore distinzione per coperture accessibili solo per manutenzione e quelle invece praticabili.

Tali azioni possono essere rappresentate da carichi verticali uniformemente distribuiti , carichi verticali concentrati e carichi orizzontali lineari , i cui valori sono riportati nella Tabella 18. Oltre ai carichi precedentemente descritti, per le coperture assumono particolare rilevanza il carico da neve e il carico da vento , entrambi calcolati in base alla localizzazione geografica e all’esposizione del sito di progetto.

Per quanto riguardo il carico da neve l’espressione è la seguente:

[5.1]

dove:

coefficiente di forma della copertura (dipende dalla pendenza e dalla geometria del tetto)

valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo per un periodo di ritorno di 50 anni

[kN/m2] (dipende dalla altezza sul livello del mare e dalla zona a cui appartiene il sito distinta in base alle precipitazioni nevose che si registrano)

coefficiente di esposizione (varia in base alla topografia dell’area e quindi alla forza dei venti) coefficiente termico (tiene conto dello scioglimento della neve grazie alla perdita di calore da parte dell’edificio)

Mentre per il calcolo della pressione del vento:

[5.2]

dove:

pressione cinetica di riferimento (dipende dalla densità dell’aria e dalla velocità di riferimento del vento in quell’area geografica);

coefficiente di esposizione (varia in base all’altezza dal suolo del punto considerato, dalla topografia del terreno e dalla categoria di esposizione del sito);

coefficiente di forma (tiene conto della tipologia, della geometria e dell’orientamento della costruzione);

coefficiente dinamico (tiene conto della riduzione dovuta alla non contemporaneità delle pressioni massime locali).

Cat. Ambienti

[kN/m2] [kN] [kN/m]

A

Ambienti ad uso residenziale

Aree per attività domestiche e residenziali; sono compresi in questa categoria i locali di abitazione e relativi servizi, gli alberghi (ad esclusione delle aree suscettibili di affollamento), camere di ospedali.

2,00 2,00 1,00

Scale comuni, balconi, ballatoi. 4,00 4,00 2,00

B

Uffici

Cat. B1 Uffici non aperti al pubblico. Cat. B2 Uffici aperti al pubblico.

2,00 3,00 2,00 2,00 1,00 1,00

Scale comuni, balconi, ballatoi. 4,00 4,00 2,00

C

Ambienti suscettibili di affollamento

Cat. C1 Aree con tavoli, quali scuole, ristoranti, caffè, sale per banchetti, lettura e ricevimento.

Cat. C2 Balconi, ballatoi e scale comuni, sale convegni, cinema, teatri, chiese, tribune con posti fissi.

Cat. C3 Ambienti privi di ostacoli al movimento delle persone, quali musei, sale per esposizioni, aree d’accesso a uffici, ad alberghi e ospedali, ad atri di stazioni ferroviarie.

Cat. C4 Aree con possibile svolgimento di attività fisiche, quali sale da ballo, palestre, palcoscenici.

Cat. C5 Aree suscettibili di grandi affollamenti, quali edifici per eventi pubblici, sale da concerto, palazzetti per lo sport e relative tribune, piattaforme ferroviarie.

3,00 4,00 5,00 5,00 5,00 3,00 4,00 5,00 5,00 5,00 1,00 2,00 3,00 3,00 3,00 Scale comuni, balconi, ballatoi. Secondo categoria d’uso servita

D

Ambienti ad uso commerciale

Cat. D1 Negozi

Cat. D2 Centri commerciali, mercati, grandi magazzini.

4,00 5,00 4,00 5,00 2,00 2,00 Scale comuni, balconi, ballatoi. Secondo categoria d’uso servita

E

Aree per immagazzinamento e uso commerciale ed uso industriale

Cat. E1 Aree per accumulo di merci e relative aree d’accesso, quali biblioteche, archivi, magazzini, depositi, laboratori manifatturieri.

Cat. E2 Ambienti ad uso industriale.

≥6,00 7,00 1,00

Da valutarsi caso per caso

F-G

Rimesse e aree per traffico di veicoli (esclusi i ponti)

Cat. F Rimesse, aree per traffico, parcheggio e sosta di veicoli leggeri (peso a pieno carico fino a 30 kN)

Cat. G Aree per traffico e parcheggio di veicoli medi(peso a pieno carico tra 30 kN e 160 kN), quali rampe d’accesso, zone di carico e scarico merci.

2,50 ≥5,00 2x10,00 ≥2x50,00 1,00 ≥1,00 H-I- K Coperture

Cat. H Coperture accessibili per sola manutenzione e riparazione.

Cat. I Coperture praticabili di ambienti di categoria d’uso compresa fra A e D.

Cat. K Coperture per usi speciali, quali impianti, eliporti.

0,50 1,20 1,00

Tabella 18 - Valori dei carichi di esercizio per le diverse categorie di edifici indicati dal D.M. 17 Gennaio 2018.

Secondo cat. di appartenenza Da valutarsi caso per caso

5.1.1.2. Sicurezza da caduta di elementi dall’alto

Il tetto deve essere progettato e realizzato in modo tale che non si verifichino distacchi o cadute verso il basso di elementi o parti che possano costituire fonti di pericolo per persone o cose. Si devono perciò adottare particolari accorgimenti nella scelta del manto di copertura, delle protezioni impiegate per lo scivolamento della neve, di altri elementi eventualmente presenti (pluviali, camini, antenne, ecc.) e, relativamente, alle modalità di ancoraggio e allo stato di conservazione di questi.

Le indicazioni per una corretta posa in opera e manutenzione di questi componenti sono fornite da norme tecniche, ad esempio UNI 9460:200878, UNI 10372:201379, UNI EN 14437:200580, UNI

CEN/TS 15087:200681, o nei codici di buona pratica sviluppati dai produttori dei materiali.ù

5.1.1.3. Sicurezza negli interventi

In copertura, deve essere garantita la sicurezza dei lavoratori durante interventi sulla stessa, perciò devono essere predisposti accessi adeguati alla copertura, sistemi di ancoraggio e di protezione alle cadute e un’adeguata resistenza delle superfici ai carichi derivanti da operai, attrezzature e materiali secondo le direttive del Decreto legislativo n.81 del 9 Aprile 200882 e della

UNI EN 795:201283.

5.1.1.4. Sicurezza al fuoco, alle cariche elettriche e all’intrusione

Così come gli altri sistemi tecnologici, anche la copertura deve resistere all’azione del fuoco (UNI

EN 1365-2:201484, UNI CEN/TS 1187:201285) mantenendo condizioni di sicurezza statica per un tempo prestabilito affinché gli utenti possano raggiungere un luogo sicuro.

Allo stesso modo, la copertura deve garantire una adeguata resistenza al passaggio di cariche elettriche dovute a fulmini o corrente elettrica grazie alla corretta progettazione degli elementi

78

UNI 9460:2008, Coperture discontinue – Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture realizzate con tegole di laterizio o calcestruzzo (fonte: www.store.uni.com)

79

UNI 10372:2013, Coperture discontinue – Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture realizzate con elementi metallici in lastre (fonte: www.store.uni.com)

80

UNI EN 14437:2005, Determinazione della resistenza al sollevamento di tegole di laterizio o di calcestruzzo installate in coperture – Metodo di prova per il sistema tetto (fonte: www.store.uni.com)

81

UNI CEN/TS 15087:2006, Determinazione della resistenza al sollevamento di tegole di laterizio di calcestruzzo con incastro installate in coperture – Metodo di prova per elementi di collegamento meccanici (fonte: www.store.uni.com)

82

D. lgs. n. 81 09/04/2008, Attuazione dell’articolo 1 della legge n.123 03/08/2007, in materia di tutela e della sicurezza nei luoghi di lavoro (fonte: ww.gazzettaufficiale.it)

83

UNI EN 795:2012, Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute – Dispositivi di ancoraggio (fonte: www.store.uni.com)

84

UNI EN 1365-2:2014, Prove di resistenza al fuoco per lementi portanti – Parte 2: Solai e coperture (fonte: www.store.uni.com)

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tecnici costituenti che non devono ammettere possibili dispersioni accidentali, in modo da non costituire un rischio per persone e cose come riportato nelle norme CEI EN 6230586.

Infine deve essere progettata e realizzata in modo da impedire l’ingresso indesiderato di persone a scopo di effrazione o animali.