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Episodi relazionali: domande o ambiti di conversazione inerenti le relazioni dell’utente o il fare qualcosa insieme all’operatore. Comprende anche tutti gli interventi e le domande in cui l’operatore chiede il punto di vista, le aspettative e i desideri dell’utente in merito ad aspetti relazionali.
(ad es. “O: cosa pensi di quella persona con cui farai lo stage?”).
Emozioni e affetti: domande o ambiti di conversazione inerenti le emozioni e gli aspetti affettivi legati alla quotidianità dell’utente, i suoi vissuti emotivi, i riferimenti ai suoi sentimenti, ai suoi desideri, alle sue aspettative. Comprende anche tutti gli interventi e le domande in cui l’operatore chiede il punto di vista dell’utente in merito ad emozioni, affetti (ad es. “O: comunque mi dicevi che questo corso ti sta piacendo?”).
C) PRATICA CHE DESCRIVE L'INTERVENTO DELL'OPERATORE E
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clandestinità è solo reato amministrativo quindi non ci sono più le pene severe di un tempo”).
Queste tre tecniche sono state considerate come indicatori di un agire dell’operatore in termini di presenza propositiva.
Pratiche derivanti da un agire supportivo. Comprendono quei comportamenti comunicativi dell’operatore da cui si desume che l’obiettivo è quello di instaurare e mantenere presente nell’interazione con l’utente una dimensione relazionale. Le pratiche supportive si specificano attraverso atti comunicativi quali:
‐ fare commenti empatici (ad es: O: “intanto ti ringrazio per quello che hai detto oggi”);
‐ rassicurare l’utente (ad es: U: “ho bisogno curriculum perché ho lasciato la famiglia e ho bisogno del lavorare, cercare lavoro” O: “bene, allora questo:
facciamo un appuntamento per fare il curriculum em: poi comunque già a scuola tante parole del lavoro le stai conoscendo quindi quelle poi ti serviranno quando andrai a portare il curriculum”);
‐ riproporre un argomento o una frase della sequenza precedente, per poter continuare con quel tema di cui ad esempio si era perso il filo; confermare quanto detto dall’utente al fine di rinforzare la conversazione (ad es: “ok, sì”
oppure “O: ok.. scuola primaria e due anni di un corso di inglese” U: “tre, tre”).
Queste tre tecniche sono state considerate come indicatori di un agire dell’operatore in termini di presenza propositivi.
In questo insieme, sono state incluse anche pratiche inerenti modalità che non si definiscono supportive, ma che riguardano modi di approcciarsi all’utente, talvolta sostituendosi ad esso:
‐ completare ad esempio le sue frasi, dicendo qualcosa al suo posto, anticipandone la risposta (ad es: “U: °for the...°” O: for the doctor, the the AUSL”);
‐ mettere in dubbio quanto sta dicendo (ad es: U: “era luglio…”. O: “ma luglio è adesso”).
Queste tre tecniche sono state considerate come indicatori di un agire dell’operatore in termini di presenza impositivi.
In alcuni casi (codifica = 5) la registrazione è risultata incomprensibile, con conseguente esclusione delle sequenze conversazionali dalle analisi successive. In corrispondenza di queste righe, non vi sono dunque tipologie di tecniche specifiche. In altri casi, comunque conteggiati e segnalati, la sequenza conversazionale non presenta un intervento dell’operatore, ma solo un intervento dell’utente.
Di seguito si riporta lo schema di codifica che è stato costruito per l’utente:
Tabella 4.2 ‐ Schema di codifica dell’utente
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Come è possibile osservare dalla tabella 4.2, l’intervento dell’utente viene codificato attraverso diversi elementi (colonne E, F, G), in parte riadattati dal modello di Grasso e collaboratori (2004), in parte costruiti ex‐novo per questo tipo di colloqui, che vanno a costituire le pratiche interattive dell’utente:
E) TIPO DI RISPOSTE/INTERVENTO DELL’UTENTE, distinto in:
Risposta aperta correlata, con cui l’utente risponde alla domanda dell’operatore in modo aperto (frase completa: soggetto ‐ verbo ‐
E. TIPO DI RISPOSTE/INTERVENTO
DELL’UTENTE
F. CONTENUTO DELLA RISPOSTA/INTERVENTO
DELL’UTENTE
G. TIPOLOGIA DI PRATICA SPECIFICA USATA DALL’UTENTE
1 = RISPOSTA APERTA CORRELATA
2 = RISPOSTA APERTA NON CORRELATA
3 = RISPOSTA CHIUSA CORRELATA
4 = RISPOSTA CHIUSA NON CORRELATA
0 = NON VIENE DATA RISPOSTA
5 = IL CONTENUTO NON E’ COMPRENSIBILE
6 = L’UTENTE NON COMPRENDE LA DOMANDA CHE
L’OPERATORE HA POSTO
1 = RACCONTI DI FATTI
2 = RACCONTI DI EMOZIONI E DI RELAZIONI
4 = RACCONTO DI SE’
3 = DATI ANAMNESTICI
5 = IL CONTENUTO NON E’ COMPRENSIBILE
0 = SE LA COLONNA PRECEDENTE SEGNALA LE ULTIME TRE
1 = DIRE FATTI
2 = CONFERMARE /RISPONDERE AFFERMATIVAMENTE O
NEGATIVAMENTE (acquiescenza)
3 = NEGARE/OPPORSI
4 = FARE DOMANDE, RILANCIARE, CHIEDERE CHIARIMENTI
5 = DARSI VOCE, ESPRIMERE IL PUNTO DI VISTA, LE DIFFICOLTÀ, I BISOGNI, RACCONTARE E
DIFENDERE LA PROPRIA STORIA
0 = PER TUTTI LE SEQUENZE IN CUI L’UTENTE NON DA’ UNA RISPOSTA O NON FA ALCUN INTERVENTO
7 = L’INTERVENTO NON E’
COMPRENSIBILE
6 = L’UTENTE, NON AVENDO COMPRESO LA DOMANDA, NON RISPONDE
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predicato), approfondendo il suo punto di vista. La risposta è correlata a quanto chiesto dall’operatore.
Risposta aperta non correlata, con cui l’utente risponde all’operatore in modo aperto, approfondendo il suo punto di vista ma non correlatamente rispetto a quanto chiesto dall’operatore.
Risposta chiusa correlata, con cui l’utente risponde alla domanda dell’operatore con una risposta o un’alternativa dicotomica (es: sì/no). La risposta riguarda l’argomento di cui si sta parlando.
Risposta chiusa non correlata, con cui l’utente risponde alla domanda dell’operatore, con una risposta o un’alternativa dicotomica (es: sì/no), senza che tuttavia la risposta riguardi l’argomento di cui si sta parlando.
In alcuni casi la registrazione è incomprensibile e pertanto queste sequenze conversazionali sono state individuate con il codice numerico 5 e poi escluse dalle analisi successive.
Sequenze conversazionali in cui l’utente sembra non comprendere la domanda o l’intervento che l’operatore ha posto (codice: 6).
Sequenze in cui l’utente non interviene (codice: 0).
F) CONTENUTO DELLA RISPOSTA/INTERVENTO DELL'UTENTE, distinto in:
Racconto di fatti: si è in tal caso nell’ambito della narrazione di fatti, di eventi accaduti prima e dopo la migrazione e di eventi inerenti la quotidianità della persona (ad es. “U: eh sono arrivata con il pullman e con altra gente che mi…”).
Racconti di emozioni e di relazioni: comprendente emozioni, affetti, relazioni (ad es. “O: “russa. (ride) perché voi russi siete molto orgogliosi invece di esserlo?” U: “Sì! (ride)”).
Dati anamnestici, inerenti le informazioni specifiche dell’utente: le anagrafiche, le sue capacità e risorse, come ad esempio quelle linguistiche, ma anche i dati clinici e di percorso nella rete e nel progetto di accoglienza (ad es. “O: certo.. perché tu sei comunque di nazionalità Ucraina ma sei nata in Russia, U: °si sono nata in Russia si si °”).
Racconto di sé: con le opinioni, i desideri e le aspettative espresse dall’utente (ad es. “O: ecco tu che cosa pensi per questo?, U: prima importante come trova lavoro”).
In alcuni casi la registrazione è incomprensibile e non è stato quindi possibile rilevarne il contenuto (codice: 5).
In altri, non presentando la sequenza conversazionale un intervento dell’utente (colonna E = 3, 4, 0) o non essendo da lui compreso, non è possibile segnalare il contenuto (codice: 0).