• Non ci sono risultati.

Il prequel è un neologismo del XXI secolo, traducibile in italiano come “antefatto”. È un termine che viene usato nel gergo cinematografico per indicare un film che presenta personaggi ed eventi ambientati in un tempo precedente a quello del primo della serie, ma che viene fatto uscire dopo.

L’aspetto essenziale del prequel è che si concentra su eventi che avvengono prima della narrazione originale. È, dunque, l’opposto del sequel.

50

47 Il prequel, insieme alle opere già uscite, viene a creare una serie o un ciclo narrativo, ampliando o approfondendo l’ambientazione originaria e inserendo a volte nuovi personaggi o ambientazioni; come il sequel, può sviluppare la stessa trama dell’opera originale, oppure no.

Spesso, i prequel spiegano lo sfondo che ha condotto agli eventi narrati nella storia originale. Talvolta giocano sul fatto che il pubblico sa già quello che accadrà dopo, usando riferimenti deliberati per creare toni o situazioni ironiche. Un esempio di prequel è rappresentato dagli episodi I, II e III di Guerre stellari, girati fra gli anni Novanta e Duemila, che si collocano precedentemente agli episodi IV, V e VI, realizzati oltre vent’anni prima.

Il seguito, invece, costituisce un unico film della durata di un paio d’ore, destinato alla produzione cinematografica, che riprende le avventure di una pellicola precedente.51

La funzione del seguito, o sequel, consiste nel riaprire una vicenda che sembrava conclusa, prolungando i termini e la linea narrativa dell’originale in un modo che include molte ripetizioni e uno sviluppo inatteso.52 I seguiti per esistere e giustificarsi ripetono gli archetipi, mentre lo sviluppo lineare della storia maschera la ripetizione.

Il termine sequel è in effetti sinonimo di seguito, ma viene utilizzato solo a partire dal 1974, con Il padrino parte I (F.F. Coppola), che annuncia già dal titolo l’intenzione di un seguito. Non si tratta più di un film di serie B, ma di un film prestigioso, a budget importante.

51 S. Chatman, M.A.S.H.: un caso di diluizione ideologica, in F. Casetti, L’immagine al plurale,

Venezia, Marsilio, 1984, pp., 127-144.

52 B. Kawin, Coppola, Stallone e i seguiti, in F. Casetti, L’immagine al plurale, Venezia, Marsilio,

48 Da allora, il sequel viene spesso annunciato dal principio e al nome dell’eroe seguito dall’avventura si sostituisce il nome dell’eroe seguito da una numerazione progressiva, in cifre romane o arabe, con i personaggi principali preferibilmente interpretati dagli stessi attori. Il motivo è puramente economico dal momento che il seguito parte dal probabile successo commerciale del modello ed è pre-venduto. La strategia principale che si persegue nei sequel è di accrescimento e moltiplicazione: più mostri e più grandi (Gremlins), avversari più numerosi e più forti (Rambo, Rocky), “megaproduzione” ed effetti speciali più moderni (Guerre stellari,Terminator). Le storie magari possono essere totalmente diverse, ma c’è la presenza dell’eroe che consente una continuità narrativa.

Certi seguiti, e pensiamo a Rocky o a Guerre stellari, si avvicinano molto alle serie televisive: la suspense è scacciata fin dall’inizio, dai titoli o dalla prima scena, lo spettatore è tranquillizzato. A questo riguardo, Rocky III è davvero emblematico: la sequenza che precede i titoli di testa, con un combattimento molto stressante assicura l’eliminazione del cattivo e rifiuta, sin dall’inizio, qualsiasi tentazione di suspense. Il film allora può alternare, senza intreccio, senza drammatizzazione, tre combattimenti i cui si concentrano tutti i colpi, e tre momenti di distensione in cui si parla, si corre, si fa un po’ di moto.

I seguiti sfuggono però alla serialità perché non escono a intervalli regolari, esibiscono, rispetto alla TV, eleganze formali, come l’accentuazione degli effetti musicali, le variazioni in scala nelle inquadrature, i trucchi di montaggio, e ricorrono a trucchi visivi.

I film-capostipite hanno ognuno un loro registro da cui i seguiti non si discostano: illuminazioni e contrasti luminosi (Lo squalo), trucchi mirabolanti (Superman),

49 esasperazione nell’ampiezza sonora (Rocky); a questo proposito, i seguiti sono talmente coerenti con il film iniziale che basta vedere uno solo dei tanti numeri. Tutti i film che vengono finanziati sono oggi costruiti come portatori di seguiti: i film nascono già per essere sequel, sono delle prime parti.

Così ogni film, obbligato a pensarsi come potenzialmente continuato, è costretto ad adottare un finale aperto. Solo alcuni come Lucas, Spielberg e Coppola, hanno modificato questa situazione meccanica: Indiana Jones, Guerre stellari e Il padrino si costituiscono già come trilogie, con una logica interna forte e costruita.53 Alcuni sequel, come Il padrino o Il braccio violento della morte, sono seguiti naturali di storie che non erano finite. Comunque, perché ci sia un sequel è fondamentale che i personaggi conquistino il pubblico. E gli attori saranno gli stessi dell’originale: se cambia lo staff, il sequel ne risente, quando invece lo staff è confermato i risultati sono soddisfacenti, come succede con Rocky/Stallone o Clouseau/Sellers ne La pantera rosa.

Vediamo ora il caso dello spin-off, oggi frequente; si tratta di un termine inglese che può essere tradotto come “derivato”.

Uno spin-off è infatti un’opera derivata sviluppata a partire dall’opera principale, che mantiene l’ambientazione dell’opera principale ma narra storie parallele focalizzando l’attenzione su personaggi diversi, spesso marginali, secondari o minori dell’opera di riferimento e facendone i protagonisti della narrazione.54

Se un personaggio ha successo, lo si sfrutta dedicandogli un’avventura in proprio. Con questo termine si fa riferimento quindi alle nuove storie che nascono prendendo spunto da un personaggio, un evento, un’ambientazione di una storia

53 P. Piemontese, Remake, cit., p. 39. 54

50 precedente. Gli spin-off ampliano progressivamente il mondo narrativo edificato nelle serie originarie.55

Nel film La Mummia. Il ritorno (Stephen Sommers, 2001), per esempio, fu talmente potente la presenza di Dwayne Johnson nei panni del cattivo, che venne realizzato un film (Il Re Scorpione) dedicato alle sue origini. È poi quello che è successo più di recente, con Creed, il primo film con Stallone come spalla e non come protagonista, incentrato sul figlio del defunto Apollo Creed, o ancora con Animali fantastici e dove trovarli, film che nasce da una costola della saga di Harry Potter: il protagonista, infatti, è l’autore di un libro sul quale Harry studiava al primo anno della scuola di magia di Hogwarts.

La realizzazione di spin-off è strettamente connessa alla qualità “sfocata” del fantasy: gli universi funzionali di Star Wars o de Il signore degli anelli per esempio, sono certamente molto complessi; la loro enorme ampiezza, tuttavia, offre una considerevole ambiguità, magari in termini di aree geografiche inesplorate, o rispetto a specifici personaggi o “razze” a cui il materiale di partenza ha soltanto fatto riferimento senza ulteriori approfondimenti. Sono proprio queste ambiguità che permettono ai produttori di spin-off di allargare l’universo fantastico in questione e di raccontare storie correlate a esso.

55

51 CAPITOLO 4

IL CASO 007

Documenti correlati