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Rosa di Sion e Prime piogge d’ottobre

xilografia s’intende l'incisione di immagini e a volte di brevi testi su tavolette di legno, le matrici, successivamente inchiostrate e utilizzate per la realizzazione di più esemplari dello stesso soggetto, su carta e a volte su seta, mediante la stampa con il torchio.

Pannelli di Viani per il personaggio del padre e per la scena del primo atto.

Dalle xilografie di Viani emerge chiaramente lo spirito del dramma Rosa di

Prime piogge d’ottobre fu rappresentato, forse

per la prima volta, al teatro sperimentale di Bologna dalla compagnia di Virginio Talli. Il dramma ottenne, probabilmente nello stesso anno: il 1923, il “Primo Premio società Italiana Autori”.

CONCLUSIONI

Per dare una definizione precisa di cosa rappresenti l'attività teatrale di Enrico Pea non ci sono parole migliori di quelle che lui stesso ha usato nella sua autobiografia, Vita in Egitto, e con le quali egli definisce il teatro:

dialogo e cozzo di passioni, un'arte che si complica in armonia con altre parti131.

Proprio quell'armonia con le altre parti fa sì che il teatro peiano risulti unico nel suo genere: una mescolanza di stili, passioni e modi diversi di vedere la vita, il cui risultato è una varietà di opere sorprendenti.

La trilogia d'ambiente ebraico individuata da Gobetti e composta dalle opere teatrali Giuda, Rosa di Sion e Prime piogge d'ottobre, ne è la prova. Il filo conduttore che unisce i tre drammi è la Bibbia e una particolare attenzione ai conflitti tra cristianesimo ed ebraismo.

E' necessario però comprendere quale fosse il vero intento di Pea perchè se è vero che con il Giuda Pea sperimenta la propria abilità di autore tragico, mettendo in scena un personaggio storico, corredato di una nuova identità anagrafica e sottoposto al tragico volere del destino, va anche notato che così non è per le due opere successive. Con Rosa di Sion e Prime piogge

d'ottobre Pea intendeva spostare l'attenzione dall'ottica storica a quella della

contemporaneità, creando due opere che mettessero in scena conflitti familiari e quotidiani e fossero, in sostanza, drammi borghesi.

Il fatto che queste tre prime opere teatrali abbiano in comune una profonda attenzione alla religione ebraica, potrebbe far pensare ad una propensione di Pea verso un tipo di dramma che affronta tematiche unicamente basate sul contrasto religioso. In realtà, analizzando approfonditamente i tre drammi, è evidente che ciò che muove l'autore alla composizione delle proprie opere non è un interesse per l'argomento religioso, bensì un profonda vocazione alla tragedia.

Infatti nel Giuda l'ebraismo rimane un fattore puramente esterno alle dinamiche che agitano il protagonista, continuamente in lotta contro il proprio destino. La religione ebraica, nella tragedia del '18, non è che lo sfondo su cui si alternano le vicende, per lo più intimistiche, del

protagonista.

L'ebraismo e il suo inevitabile contrasto con la religione cristiana è invece condizione necessaria alla tragedia, in Rosa di Sion come in Prime piogge

d'ottobre, per la sua intrinseca durezza dogmatica che porta inevitabilmente

al dramma.

Per comporre un'opera tragica, che si attuasse nella contemporaneità, Pea aveva bisogno di un elemento forte e violento che giustificasse l'andamento del dramma verso una potenziale tragedia finale. Questo elemento egli lo ritrova nella religione ebraica che con i suoi dogmi secolari piega l'uomo ai suoi dettami, negandogli il libero arbitrio. Il contrasto tra le imposizioni religiose e le volontà individuali dirotta i personaggi di Rosa di Sion e, ancora di più quelli di Prime piogge d'ottobre, verso avvenimenti tragici. La religione ebraica esercita su Pea un fascino assoluto, sia per la propria caratteristica violenza, sia per la forza di adesione che riesce ad attrarre su di sè:

[…] Chi ha veduto gli arabi pregare o leggere i versetti del Corano? Si agitano sulle ginocchia e declamano con la gioia di un canto. Così gli ebrei, quando ricordano la distruzione del Tempio nell'anniversario del giorno nove del mese di Diab. Cantano la loro passione in preghiera che arriva al pianto. Non si può lodare Iddio, od accostarsi alla poesia, che è il linguaggio di Dio, così freddamente come si può nelle commedie borghesine di sapore francese, o nella vita di tutti i giorni come se fosse la lettura del giornale. La narrazione delle cose straordinarie, non può essere fatta a freddo132.

La religione ebraica per quanto essenzialmente dura e violenta nella propria intransigenza è anche il simbolo di un assoggettamento completo, un'opera di fede, che proprio per questo suo carattere si avvicina alla poesia. La “freddezza”, la narrazione oggettiva e distaccata non fanno parte dell'autore Pea; ecco perchè egli non può scrivere commedie borghesine. Lo stile narrativo che più si confà a Pea è la tragedia, capace di accogliere sentimenti e suggestioni intimistiche, tanto più riuscita quanto più i personaggi riescono a dar forma ai propri desideri, talvolta assurdi e contorti. Pea cerca di trasportare la tragedia in ambiente quotidiano per farne un'opera

132 E. Pea, Il maggio in Versilia, in Lucchesia e in Lunigiana come lo ha visto Enrico Pea, Sarzana, Marco Carpena Editore, 1954.

contemporanea, ma ciò non basta a trasformarla in dramma borghese, dal momento che ciò che l'autore più aborrisce è proprio l'idea di un teatro sterile, naturalistico, che non lascia spazio a quella dimensione d'inspiegabile che lo attrae e lo spaventa insieme. Ecco perchè in Rosa di

Sion e, soprattutto, in Prime piogge d'ottobre, tanta parte hanno presagi,

intuizioni, suggestioni intimistiche e la sensazione che su tutto agisca un Fato ineluttabile -basti pensare che in Prime piogge d'ottobre la religione diventa addirittura Mito e la morte del piccolo Azaria non è che un meccaismo di questo processo-.

Mentre nel Giuda il nome del protagonista conteneva in sé:

[…] una valenza così forte da costringere chi si chiama in quel modo dentro una gabbia caratteriale precostruita133...

tale da rimandare l'originale protagonista manipolato biograficamente da Pea al più noto personaggio storico; in Prime piogge d'ottobre i nomi dati ai personaggi sono puri nomi allusivi, ma non indicativi di un personaggio storico preciso.

Nonostante questo, tali nomi si rivelano “parlanti” e grazie a ciò i personaggi assumono una forte ed importantissima valenza allegorica, a tal punto che ciascuno diventa simbolo di qualcos'altro, portatore di un messaggio che travalica la contingenza degli eventi per rappresentare qualcosa di più alto e profondo che non se stesso.

Quindi l'ambiente ebraico e la sua specifica religiosità fungono da elemento catalizzatore per i tre drammi, ma drammi che tendono comunque ad un'evoluzione e che non possono essere considerati membri di una trilogia totalmente unificata.

Se per l'opera Giuda la Bibbia è la fonte primaria d'ispirazione, da cui è tratta l'affascinante figura del traditore di Cristo, con i due drammi successivi Pea cambia prospettiva e la Bibbia diviene il pernio intorno a cui ruotano le differenze culturali e di vita dei vari personaggi.

Pea mette in scena drammi di potere che vedono l'ebraismo come causa principale di oppressione, ma mentre nel Giuda l'oppressione è tutta esterna, in Rosa di Sion e Prime piogge d'ottobre è vero il contrario: è la religione ebraica con i suoi dettami la causa prima di oppressione dei vari personaggi.

133 A. Guidotti, Il Giuda di Enrico Pea: storia di una tragedia, di un personaggio e di una

L'intenzione di Pea non era quella di dipingere un quadro a tinte fosche di questo particolare credo, ma quello di scrivere una tragedia contemporanea che avesse all'interno di sé una potenza tanto forte da piegare ai propri voleri i suoi proseliti, al punto tale da far convergere tutta la trama ad un acme violentemente tragico.

La religione diventa esempio generale per Pea, utile a mostrare le debolezze dell'uomo quando è totalmente privato della libertà di scegliere perchè incatenato a tradizioni secolari, dalle quali vorrebbe, ma non può liberarsi perché il condizionamento a livello intellettuale e sociale è troppo forte per farlo.

Da qui la scelta di funzionalizzare la religione ad un tempo presente con i pregi ed i limiti che si sono rivelati.

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