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Principali tappe dello sviluppo psicomotorio dalla nascita a 2 anni

2.5 Sviluppo neurologico dei neonati ELBW e Follow-up

2.5.2 Principali tappe dello sviluppo psicomotorio dalla nascita a 2 anni

I problemi neurologici principali del neonato pretermine e di basso peso si evidenziano soprattutto come anomalie nel conseguimento delle normali tappe di sviluppo psicomotorio. Per questo è importante conoscere tali tappe per poter arrivare precocemente all’individuazione di un ritardo.

Nei primi tre anni di vita si realizza un’importante maturazione strutturale della corteccia cerebrale, un notevole sviluppo della rete sinaptica e si completa la mielinizzazione degli emisferi cerebrali e della via piramidale. Alla maturazione biologica del SNC corrisponde una caratteristica sequenza di fenomeni neurologici e psichici. I cambiamenti più importanti si realizzano nel primo biennio: scompaiono i riflessi arcaici e si ha una ridistribuzione del tono muscolare con scomparsa dell’ipertono flessorio degli arti cui segue il controllo volontario del tono muscolare. Questo processo comporta anche la maturazione delle funzioni percettive e dell’attività cognitiva: per sottolineare l’unitarietà di questo processo si utilizza il termine sviluppo psicomotorio; tuttavia ai fini descrittivi spesso i diversi aspetti, motorio, linguistico, cognitivo e affettivo, vengono trattati separatamente217.

L’aspetto metodologico più problematico nella valutazione dello sviluppo psicomotorio nel bambino nato pretermine riguarda l’adeguatezza o meno dell’uso dell’età corretta rispetto all’età cronologica: alla base della metodica di correzione dell’età vi è una prospettiva biologico- maturazionale dello sviluppo, secondo cui i bambini pretermine arriverebbero al livello che i bambini nati a termine raggiungono durante la gestazione solo nel corso del primo anno di vita, in seguito alla maturazione del SNC. Tuttavia nel bambino pretermine la maturazione del SNC avviene in condizioni ambientali diverse da quelle del neonato a termine e ciò implica che lo sviluppo cerebrale del neonato pretermine, per quanto simile, non è completamente paragonabile a quello del neonato a termine. Di conseguenza, anche se a livello internazionale si tende ad utilizzare l’età corretta fino ai 3 anni di vita, si dovrebbe considerare l’età di riferimento

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in modo flessibile, tenendo conto dell’età gestazionale, delle condizioni cliniche, del periodo in cui viene fatta la valutazione e dell’area di sviluppo presa in esame218.

Le principali tappe dello sviluppo psicomotorio nei primi due anni di vita sono elencati nella tabella 3.

Tabella 3: Principali tappe dello sviluppo psicomotorio nei primi 2 anni di vita.

Età Grosso-motricità Fine-motricità Linguaggio Comportamento Sociale

0-2 mesi

Portato in posizione supina comincia il controllo del capo; da prono solleva il capo.

Segue un oggetto per 180° Smette di piangere per ascoltare Comparsa del sorriso sociale 2-6 mesi I riflessi arcaici scompaiono; rotola dalla posizione supina a quella prona e viceversa; sta seduto con minimo supporto

Comincia ad afferrare un oggetto con le mani; porta le mani sulla linea mediana e riesce a trasferire oggetti da una mano all’altra Inizia ad emettere suoni gutturali, balbettio; 6 mesi compare la lallazione Riconosce i genitori; comincia a ridere con forza; risponde al gioco con gioia; cerca oggetti che sono stati nascosti; sorride davanti allo specchio 6-12

mesi Sta seduto senza supporto; inizia a gattonare e tenta la stazione eretta e i primi passi con supporto

Può manipolare più oggetti

contemporaneamente; beve dal bicchiere; effettua la presa a “pinza” (pollice- indice) Imita i suoni; risponde se chiamato; capisce il “no”; possono comparire prime semplici parole (“mam- mam”)

Lascia cadere gli oggetti; porta gli oggetti alla bocca; fa “ciao- ciao” e gioca a “battere le mani”. 12-18 mesi Cammina da solo; si china per afferrare un oggetto; si arrampica sulle scale; si muove con la musica

Indica con un dito cosa vuole;

scarabocchia, porta il cucchiaio alla bocca; inizia a costruire torri con 2-3 cubi;

collabora nel vestirsi

Emette le prime parole specifiche; risponde al nome; capisce semplici comandi; si gira verso oggetti che vengono nominati Richiede attenzione; mostra ansia di separazione dai genitori; può avere accessi di collera, esplora l’ambiente; compare il gioco simbolo e di imitazione 18-24

mesi Dà calci alla palla; sale e scende le scale; corre; cammina all’indietro

Lancia la palla; ripiega un giornale; disegna linee orizzontali; costruisce torri con 6- 7 cubi Compare la frase formata da più parole, usa il pronome “io”; ascolta i racconti; verbalizza le proprie necessità fisiche È possessivo dei suoi giocattoli; ha paura del buoi e dell’acqua; si mette le scarpe; “legge” un libro da solo

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Un tentativo di standardizzare la valutazione dello sviluppo psicomotorio è stato intrapreso dal WHO-Multicentre Growth Reference Study (MGRS): si tratta di un progetto promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a partire dal 1997, che propone di creare nuovi standard di riferimento per la valutazione della crescita e dello sviluppo nei primi 5 anni di vita in tutto il mondo219. I dati per la creazione delle curve di riferimento sono stati ricavati da

popolazioni di bambini dei 6 paesi partecipanti allo studio che si caratterizzano per avere diverso background etnico e culturale (Brasile, Ghana, India, Oman, Norvegia e Stati Uniti). Oltre alla creazione delle curve di crescita per i principali parametri antropometrici, peso, lunghezza/altezza, circonferenza cranica e BMI220, il MGRS si è impegnato, attraverso lo studio

longitudinale Motor Development Study, nella descrizione delle principali tappe dello sviluppo grosso-motorio. È interessante notare che mentre le curve di crescita sono distinte per sesso, poiché esistono importanti differenze nel pattern di crescita tra i due sessi, per le tappe dello sviluppo motorio non si fa questa distinzione vista l’assenza di differenze significative tra maschi e femmine221. Sono state identificate 6 tappe nell’acquisizione delle competenze della grosso-

motricità poiché considerate universali, fondamentali per l’acquisizione della locomozione eretta autonoma e perché sono semplici da valutare222:

 Seduto senza supporto;  Gattonare;

 Stazione eretta con supporto;  Deambulazione eretta con supporto;  Stazione eretta senza supporto;  Deambulazione eretta senza supporto.

È così stato osservato nel 90% dei casi la presenza di una sequenza fissa di comparsa di 5 delle tappe (la prima a comparire è lo stare seduto senza supporto, poi stare eretto con supporto, seguito dal camminare con supporto e dallo stare eretto senza supporto e per ultimo il camminare in autonomia) con l’unica eccezione della tappa del gattonare che non è stata osservata nel 4,3% dei casi e la cui comparsa si può realizzare come seconda, terza o quarta tappa. Nell’immagine 2 sono descritte le finestre temporali di acquisizione di ciascuno step221.

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Immagine 2: Finestre temporali di acquisizione delle 6 tappe principali della grosso- motricità221.

Il linguaggio è un dominio evolutivo che può essere compromesso dalla nascita pretermine, anche in assenza di danni cerebrali severi. Studi su specifiche abilità linguistiche nei bambini nati pretermine sono stati pubblicati prevalentemente nell’ultimo decennio223.

L’acquisizione del linguaggio può essere suddivisa in una serie successiva di tappe di sviluppo224:

1. Stadio pre-linguistico (<12 mesi): in questa fase il bambino presenta una progressiva maturazione delle abilità di comunicazione con gli adulti. Intorno ai 2-3 mesi compaiono i primi vocalizzi seguiti da balbettii-gorgheggi per arrivare intorno ai 6 mesi alla lallazione (bisillabici ripetitivi);

2. Stadio della parola-frase (12-18 mesi): in media la prima parola significativa viene prodotta a 11 mesi con tuttavia un’ampia variabilità interindividuale, da un minimo di 8 mesi a un massimo di 18 mesi. A 18 mesi in genere vengono acquisite 15-20 parole corrette e vengono prodotti enunciati formati da una sola parola (parola-frase);

3. Stadio delle frasi formate da più parole (18-36 mesi): durante il secondo anno di vita il bambino ha un vocabolario che progressivamente si espande, formato da 100-400 parole e comincia ad esprimersi con frasi contratte, ovvero formate da tre parole di cui una è un verbo;

4. Stadio dello sviluppo grammaticale e morfologico: dopo i tre anni di vita lo sviluppo del linguaggio si va velocizzando con la formazione di frasi grammaticali (contenenti articoli,

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avverbi, verbi coniugati, coniugazioni nel giusto ordine) e a 5 anni il linguaggio è sostanzialmente completo.

Nel neonato pretermine è stata riscontrata una minor complessità nella lallazione a 12-18 mesi225 e nelle prime produzioni verbali rispetto ai neonati a termine226. In uno studio del 2011 è

emerso che le differenze nei punteggi tra bambini pretermine e a termine aumentano tra 12 e 24 mesi sia nella comprensione lessicale che nella produzione lessicale e gestuale, evidenziando una crescente difficoltà nei nati pretermine227. Difficoltà nello sviluppo lessicale e grammaticale,

sia in comprensione che in produzione, si consolidano e persistono in età prescolare e scolare228.

Benchè la nascita pretermine si associa a disturbi dello sviluppo linguistico, pochi studi longitudinali hanno indagato l’evoluzione nel tempo delle competenze linguistiche per capire se queste aumentano, si riducono o rimangono stabili nel tempo: una recente metanalisi ha evidenziato che, mentre le funzioni linguistiche semplici (come la comprensione lessicale) sono deficitarie solo in alcuni studi, le funzioni linguistiche complesse (come le abilità semantiche, grammaticali, fonologiche e di memoria fonologica) risultano compromesse in tutti gli studi, anche in assenza di danno cerebrale e indipendentemente dallo status socio-economico familiare229.