Le variabili analizzate sono state suddivise in fattori prenatali, fattori neonatali, valutazione auxologica durante la degenza, aspetti nutrizionali durante la degenza, valutazione auxologica nelle visite di follow-up e outcome neurologico.
Nell’ambito dei fattori prenatali sono stati considerati:
Tipo di gravidanza: singola o gemellare, prima gravidanza o successive;
Presenza di alcune patologie materne gravidiche: distacco di placenta, pre- eclampsia/eclampsia, rottura pretermine prematura delle membrane (pPROM), diabete gestazionale;
Profilassi steroidea prenatale completa;
Presenza di ritardo di crescita intrauterino (IUGR); Per quanto riguarda i fattori neonatali sono stati inclusi:
EG (età gestazionale) Sesso;
Luogo del parto: outborn se nati in altra struttura ospedaliera e trasferiti subito dopo la nascita nella U.O. Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana;
73 Modalità di parto: spontaneo o cesareo;
SGA, considerando come SGA i neonati con peso alla nascita ≤10°percentile per età gestazionale utilizzando come riferimento le carte antropometriche derivate dallo studio italiano INeS del 20105;
Supporto respiratorio: numero di giorni di ventilazione meccanica invasiva (VMI) e di ventilazione non invasiva (VNI);
Sviluppo di patologie neonatali tipiche del pretermine: IVH, PDA (tale da richiedere la somministrazione di ibuprofene e/o la correzione chirurgica), sepsi precoce o tardiva, BDP, ROP, NEC, Anemia;
Terapie farmacologiche praticate durante il ricovero, in particolare: metronidazolo, dopamina, dobutamina, cortisonici postnatali, ibuprofene, caffeina, eritropoietina;
Trasfusioni di emazie concentrate, piastrine o plasma espresse in numero assoluto di trasfusioni;
Fototerapia;
Durata della degenza (dalla nascita alla dimissione) espressa in giorni; Età post mestruale (PMA) alla dimissione;
La valutazione auxologica durante la degenza consiste in:
Peso, lunghezza e circonferenza cranica alla nascita e alla dimissione, misurate utilizzando la bilancia elettronica per il peso e il metro da sarto per la lunghezza e la circonferenza cranica. Per ciascun parametro è stato calcolato lo z-score utilizzando come riferimento le carte antropometriche INeS 20105. Ricordiamo che lo z-score indica
di quante deviazioni standard è sopra o sotto la media quel dato parametro; Z-score del peso a 36 PMA;
Peso minimo raggiunto, espresso in grammi e in giorno di vita in cui si è verificato; Il tempo impiegato per recuperare il peso alla nascita, espresso in giorni;
EUGR per peso, lunghezza e circonferenza cranica, considerando la differenza in termini di z-score tra i parametri antropometrici alla nascita e alla dimissione.
Per gli aspetti nutrizionali durante la degenza sono stati considerati: Numero di giorni di nutrizione parenterale (NP);
Giorno di vita in cui è stata raggiunta la nutrizione enterale totale: esiste spesso una discrepanza di alcuni giorni tra la fine della nutrizione parenterale e l’inizio della nutrizione enterale totale: in questo periodo il neonato riceve per via enterale il latte e per via parenterale la soluzione glucosata o altre infusioni che lo aiutino nelle sue necessità di accrescimento;
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Latte materno + BMF (fortificato);
Latte di banca, ovvero latte umano donato, + BMF (fortificato); Formulato, ovvero formula specifica per pretermine;
Misto, ovvero latte umano (materno o di banca) e formulato.
Gli apporti nutrizionali sono stati valutati sia in termini quantitativi che qualitativi, considerando la nutrizione parenterale ed enterale. L’alimentazione parenterale è stata valutata quotidianamente per tutta la sua durata e sono stati considerati:
Il quantitativo di ciascun macronutriente (espresso in g o mg pro-kg/die);
L’intake calorico, proteico e non proteico (considerando la % di glucosio e lipidi); Eventuali infusioni extra ricevute dal neonato (quali soluzione glucosata, NaCl,
emoderivati) sono state considerate nel totale dei liquidi ricevuti quotidianamente.
L’alimentazione enterale è stata valutata per tutta la durata di quella parenterale, indicando la quantità (espressa in ml/kg), le calorie e il tipo di latte utilizzato di cui è stata specificata la quantità di ciascun macronutriente (espressa in ml/kg).
Quindi è stato calcolato il quantitativo totale di calorie e macronutrienti ricevuti dal neonato, sommando gli apporti parenterali ed enterali. Successivamente l’attenzione è stata focalizzata sulla prima settimana di vita, calcolando per ciascun parametro nutrizionale l’apporto medio dei primi 7 giorni di vita;
Tramite le visite di follow-up eseguite ad età corretta di 12, 18 e 24 mesi è stata elaborata la valutazione auxologica, così riassunta:
Peso, lunghezza e circonferenza cranica, misurate utilizzando rispettivamente la bilancia elettronica, l’infantometro e il metro da sarto. Per ciascun parametro è stato calcolato lo z-score utilizzando come riferimento le curve antropometriche della WHO220 corrette
per la prematurità.
L’outcome neurologico, valutato considerando la visita clinica neuropsichiatrica a 3, 12, 18 e 24 mesi di età corretta, è stato così definito:
Motricità spontanea (tipo fidgety) a 3 mesi di età corretta: presente o assente;
Raggiungimento delle tappe fondamentali dello sviluppo psicomotorio. Per le competenze grosso-motorie sono state considerate l’acquisizione della stazione seduta senza supporto, della stazione eretta con assistenza, del gattonare e della deambulazione eretta autonoma: il ritardo nella comparsa di queste competenze è considerato marker di alterazione dello sviluppo psicomotorio298,299. Considerando che esiste una finestra
temporale di comparsa di ciascuna di queste tappe, che va dal 5° al 95° percentile definito nel WHO-MGRS-Motor Development Study221, il cut-off è stato identificato nel 95°
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per la stazione eretta con assistenza; 11,3 mesi per il gattonare; 15,3 mesi per la deambulazione autonoma. Essendo la nostra coorte costituita da bambini nati pretermine si è fatto riferimento all’età corretta.
Per lo sviluppo del linguaggio è stato considerato il momento di comparsa delle prime parole che mediamente avviene tra 8 e 18 mesi224: il cut-off è stato quindi identificato nei
18 mesi di età corretta;
Gli esiti neurologici avversi sono stati distinti in tre categorie: normale, ovvero assenza di esiti;
disabilità minori, quali lievi ritardi motori, comunicativo-relazionale, cognitivi, comportamentali;
disabilità maggiori (diagnosi di PCI, ritardo mentale grave, cecità, sordità, patologie metaboliche ereditarie e malformazioni neurologiche congenite).