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Profili di giustiziabilità del diritto al cibo adeguato e tecniche di tutela nella giustizia costituzionale comparata.

FOOD SECURITY: IL DIRITTO AL CIBO QUANTITATIVAMENTE ADEGUATO

7. Profili di giustiziabilità del diritto al cibo adeguato e tecniche di tutela nella giustizia costituzionale comparata.

La tutela costituzionale o legislativa del diritto al cibo adeguato non può tuttavia dirsi completa senza la previsione di meccanismi di controllo giudiziario che ne assicurino l’effettività.

La dottrina247 ha, quindi, esaminato le diverse tipologie di tutela giudiziale del diritto al cibo approntate a livello nazionale, individuandone quattro: 1) il ricorso individuale; 2) il ricorso collettivo e di interesse pubblico; 3) la procedura dell’Amparo e della Tutela; 4) le istituzioni nazionali di tutela dei diritti dell’uomo.

Vediamole di seguito. 1) Ricorso individuale.

In ogni ordinamento è di norma prevista la possibilità di adire una Corte di rango costituzionale per la tutela dei diritti fondamentali riconosciuti nella relativa Costituzione. Resta, tuttavia, il fatto che, in molti ordinamenti giuridici, i diritti economici e sociali non godono dello stesso livello di giustiziabilità previsto per quelli civili e politici248. Diversamente da questi ultimi, infatti, i diritti sociali trovano nei sistemi giuridici contemporanei delle possibilità di tutela “incerte”, connesse alle sorti

245 Chambre des représentants de Belgique, Proposition de loi-cadre instaurant l’obligation d’une mise

en œuvre effective du droit à l’alimentation par la Belgique - 27 octobre 2014 - DOC 54 0518/001 in www.lachambre.be.

246 M. BOTTIGLIERI, op. cit., pp. 137.

247 GOLAY C., Droit à l'alimentation et accès à la justice, cit. pp. 250-288 e M. BOTTIGLIERI, op. cit.,

pp. 140-143.

248

Sul punto si vd. C. VALENTINI, Il futuro dei diritti sociali tra garanzie essenziali e garanzie ragionevoli, in Jura Gentium 2/2012, Riv. Filosofica del diritto internazionale e della politica globale, pp. 1-41.

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di un processo di elaborazione di strumenti e tecniche di tutela ancora molto controverso, specie in sede giurisdizionale.

Nondimeno, con il metedo della «giustiziabilità indiretta» i giudici sono in grado di rispondere ad alcune elementari esigenze connesse al diritto al cibo. Lo dimostra, fra le altre, una decisione del Tribunale federale svizzero che, con riferimento alla dignità umana prevista dalla Costituzione all’art. 7 (per cui: «(…) la dignità della persona va rispettata e protetta») del Titolo II (emblematicamente titolato: «(…) diritti fondamentali, diritti civili e obiettivi sociali»), ha sancito il diritto di ogni individuo a condizioni minime di esistenza, quale diritto costituzionale non scritto (un droit constitutionnel non écrit), che presuppone ed implica un’alimentazione adeguata e sufficiente249.

2) Ricorso collettivo (class action) e di interesse pubblico (public interest litigation).

Tale seconda tipologia di tutela è stata sperimentata ed utilizzata in India e in Sudafrica (come si vedrà più diffusamente infra) ed ha consentito alle persone che hanno subito una violazione del proprio diritto al cibo di adire le Corti costituzionali grazie all’azione di Organizzazioni non governative (ONG). Invero, a seguito di ricorso collettivo azionato da queste ultime, la Corte sudafricana, da un lato, e l’Alta Corte Indiana, dall’altro, hanno effettivamente riconosciuto ai singoli ricorrenti di poter rappresentare l’insieme del gruppo di persone il cui diritto costituzionale a un cibo adeguato era stato violato.

Si rammenta, peraltro, che questi due Organi, oltre al potere giudiziario, sono anche investiti della potestà di indicare agli organi di Governo le misure che lo Stato deve adottare per rimediare alle violazioni dei diritti fondamentali; potere, questo, che certamente contribuisce a conferire maggiore effettività al diritto al cibo.

3) La procedura dell’Amparo e della Tutela.

Tale tipologia di rimedio è particolarmente diffusa nelle Costituzioni latino- americane ed ha lo scopo di tutelare i diritti fondamentali consacrati a livello nazionale.

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Benché di norma si tratti di procedure finalizzate a tutelare i diritti civili e politici, l’Argentina250

e la Colombia251 le hanno invocate a garanzia anche di diritti economici e sociali, tra cui quello al cibo adeguato.

La procedura si scompone in due momenti principali: la prima, è una procedura d’urgenza – che ha la precedenza su tutte le altre cause pendenti innanzi alla Corte – grazie alla quale è possibile adire le Corti ordinarie ove sussista un pericolo imminente, al fine di evitare un danno irreparabile. Le Corti ordinarie svolgono, quindi, un ruolo di giurisdizione costituzionale, soltanto ove interpellate. In secondo luogo, invece, rappresenta lo strumento che permette di poter adire, in secondo grado, le più alte Corti di rango costituzionale, quali la Corte costituzionale in Colombia e la Corte Suprema in Argentina. Dinanzi ad esse, inoltre, è esperibile, oltre al ricorso individuale, anche quello collettivo, nonché (limitatamente ad alcuni casi) di interesse pubblico.

In riferimento alla procedura dell’Amparo in Argentina si ricorda in questa sede il caso Defensor del pueblo c. Estado nacional y otra, nel quale la Corte Suprema ha imposto allo Stato l’adozione di misure urgenti per assicurare il diritto al cibo, nonché l’assistenza medica e umanitaria alle comunità indigene, invocando la natura «fondamentale» di tali diritti e l’urgenza della situazione252.

La Tutela in Colombia ha portato a un’altra emblematica sentenza in materia di

250 Art. 43 e art. 86 Cost. Argentina. Art. 86: «The Ombudsman is an independent authority created

within the sphere of the National Congress operating with full autonomy and without receiving instructions from any other authority. The mission of the Ombudsman is the defense and protection of human rights and other rights, guarantees and interests sheltered under this Constitution and the laws, in the face of deeds, acts or omissions of the Administration; as well as the control of public administrative functions. The Ombudsman has capacity to be a party in a lawsuit».

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Art. 86 Cost. Colombia: «Toda persona tendrá acción de tutela para reclamar ante los jueces, en todo momento y lugar, mediante un procedimiento preferente y sumario, por sí misma o por quien actúe a su nombre, la protección inmediata de sus derechos constitucionales fundamentales, cuando quiera que éstos resulten vulnerados o amenazados por la acción o la omisión de cualquier autoridad pública. La protección consistirá en una orden para que aquel respecto de quien se solicita la tutela, actúe o se abstenga de hacerlo. El fallo, que será de inmediato cumplimiento, podrá impugnarse ante el juez competente y, en todo caso, éste lo remitirá a la Corte Constitucional para su eventual revisión. Esta acción solo procederá cuando el afectado no disponga de otro medio de defensa judicial, salvo que aquella se utilice como mecanismo transitorio para evitar un perjuicio irremediable. En ningún caso podrán transcurrir más de diez días entre la solicitud de tutela y su resolución. La ley establecerá los casos en los que la acción de tutela procede contra particulares encargados de la prestación de un servicio público o cuya conducta afecte grave y directamente el interés colectivo, o respecto de quienes el solicitante se halle en estado de subordinación o indefensión».

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giustiziabilità del diritto al cibo delle persone più svantaggiate, quale quella reativa al caso Abel Antonio Jaramillo, Adeia Polania Montano, Agripina Maria Nunez y otros (2004). Con tale statuzione, infatti, la Corte costituzionale colombiana253, nell’interpretare talune previsioni costituzionali sulla base di quanto sancito in sede ONU, ha risolto il caso di ben 1150 famiglie che avevano promosso 108 procedimenti di tutela e che vivevano tutte in condizioni di vulnerabilità estrema da molti anni, a seguito di pubblica espropriazione dei loro terreni. La decisione è stata così, significativamente, motivata dalla Corte costituzionale: «El derecho a una alimentación mínima, que resulta insatisfecho en un gran número de casos por los altísimos niveles de pobreza extrema a los que llegan numerosas personas desplazadas, que les impiden satisfacer sus necesidades biológicas más esenciales y repercuten, por ende, sobre el disfrute cabal de todos sus demás derechos fundamentales, en particular sobre los derechos a la vida, a la integridad personal y a la salud. Ello es especialmente grave cuando el afectado es un menor de edad. Para la interpretación del alcance de este derecho son pertinentes los Principios 1 a 3, 18 y 24 a 27, relativos al nivel de vida adecuado que se debe garantizar a la población desplazada y a la asistencia humanitaria». La Corte ha dunque affermato che, per il tramite del risarcimento in forma specifica, deve imprescindibilmente essere garantito il diritto ad un’esistenza dignitosa e che le condizioni di estrema povertà degli sfollati e la relativa omissione di protezione da parte delle autorità pubbliche costituivano una violazione del diritto alla vita, all’integrità personale, all’eguaglianza, al lavoro, alla salute, alla sicurezza sociale, al minimo vitale e al diritto di protezione speciale dovuto alle persone anziane, alle donne capofamiglia e ai bambini, altresì precisando che il diritto alla vita, all’integrità personale e alla salute garantivano indirettamente anche il diritto ad una alimentazione minima254. In maniera esemplare, pertanto, la Corte costituzionale colombiana ha esortato lo Stato ad impegnare il massimo delle risorse disponibili per garantire il diritto all’alimentazione, la cui parte essenziale è stata

253 Corte Constitucional, Republica de Colombia, Acciòn de tutela instauranda por Abel Antonio

Jaramillo y otros, T-025/04 del 22 gennaio 2004 in www.corteconstitucional.gov.co.

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individuata nel diritto a un minimo di sussistenza e al minimo vitale, ordinando di provvedere ad una riallocazione delle risorse nazionali tale da favorire i programmi di appoggi agli sfollati. In particolare, la Corte ha chiesto al Governo di elaborare quanto prima (entro due mesi) un piano d’intervento nazionale che consentisse di garantire ad ogni persona sfollata di godere almeno del «nocciolo duro dei diritti basilari», inclusa la distribuzione di un aiuto alimentare utile a soddisfare i loro bisogni primari255.

4) Il ruolo delle istituzioni nazionali di tutela dei diritti dell’uomo.

Va da ultimo ricordato che in molti Paesi sono presenti Commissioni nazionali dei diritti dell’uomo e Istituti di mediazione (Ombudsman o Defensor del pueblo) che esercitano le loro funzioni ispirandosi ai c.d. Principi di Parigi256.

Dette Istituzioni hanno, in genere, un mandato molto ampio, che include il controllo delle leggi, dei programmi governativi e del loro impatto sui diritti umani, essendo altresì possibili destinatari delle denunce sulle violazioni dei diritti con potere di inchiesta e mediazione presso i poteri pubblici; conseguentemente le stesse ben possono attivare una denuncia anche nel caso di violazione di diritto al cibo (proprio come nel caso dell’Argentina o della Colombia).

8. Profili di esigibilità del diritto al cibo adeguato: casi di studio

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