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5. Il Consorzio Siracusa Turismo

5.3 Progetti in progess e ulteriori linee d’intervento

Il Consorzio Siracusa Turismo rappresenta un laboratorio di sperimentazione in continua attività e alla costante ricerca di nuovi stimoli per rispondere dinamicamente al contesto con cui si confronta e per accrescere il valore dell’offerta turistica siracusana. Tra gli interventi tesi a sostenere i processi di aggregazione e a trasformarli in piani di cooperazione sinergica, è da sottolineare l’incessante impegno rivolto all’ampliamento e al consolidamento delle relazioni con i diversi stakeholder, al fine di aumentare la varietà delle esperienze proposte e di potenziare la forza attrattiva anche nei confronti degli operatori che mobilitano i flussi turistici. Per far ciò, è necessario sviluppare una sufficiente massa critica, che renda possibile un incremento della visibilità, attraverso adeguate strategie di comunicazione e promozione integrate. Al di là dei sopracitati progetti avviati a livello sub-regionale con i territori del sud-est siciliano, dimostrazione di come il Consorzio sia

considerato un esempio virtuoso da supportare ed estendere ad altre realtà, è a livello provinciale che, prima di tutto, si avverte la necessità di infittire le relazioni e meglio definire obiettivi, strategie e singole azioni da intraprendere.

Il salto di qualità, in questo senso, potrebbe essere rappresentato dai progetti già in corso d’opera finalizzati al miglioramento della fruibilità della destinazione e delle sue diffuse risorse ambientali e storico-artistiche, determinando la reale nascita di un sistema di co-interesse. Infatti, non è da sottovalutare l’importanza dell’aspetto legato al reale commitment degli attori privati in relazione al progetto di sviluppo turistico, che, a tutt’oggi, manca di un’effettiva compartecipazione economica, concorrendo a perpetuare il mito dell’ente pubblico moralmente deputato a presidiare l’interesse di tutti. La presenza di un’asimmetria tra, da un lato, il contributo e l’impegno profuso e, dall’altro, i benefici derivanti dalla partecipazione al Consorzio, impedisce, in alcuni casi, di riconoscere a pieno il ruolo e la responsabilità che ciascun attore riveste all’interno del partenariato. Considerando la rilevanza che i progetti di Siracusa Turismo sono riusciti a ricoprire agli occhi di tutti gli attori operanti sul territorio, il reperimento di risorse finanziarie grazie al contributo dei soggetti imprenditoriali appare in questo momento un’azione necessaria e realizzabile.

A questo scopo, è in corso di progettazione una Card, da rendere disponibile a titolo gratuito ai visitatori della Provincia, che consenta di usufruire di sconti e agevolazioni su tutte le attività commerciali aderenti all’iniziativa. Nella strategia di Siracusa Turismo, tutti gli operatori locali verrebbero invitati a prendere parte al progetto, ma la discrezionalità della decisione circa la partecipazione sarebbe mantenuta intatta e, in caso di riscontro favorevole, verrebbe garantita la visibilità dell’attività commerciale sulla piattaforma online a fronte del versamento di un contributo. Dalle riflessioni precedentemente condotte, appare chiaro che la DMO si sta muovendo verso forme più evolute di coordinamento e integrazione con i diversi organismi locali, grazie a un modello di sviluppo a cui viene riconosciuto un crescente grado di credibilità e consenso.

La modalità con cui i visitatori si muovono all’interno di una destinazione è estremamente importante, poiché, in primo luogo, determina il grado di valorizzazione di cui beneficiano le differenti attività e attrattive e, in secondo luogo,

influisce notevolmente sul tasso di soddisfazione degli ospiti. Consapevole di ciò, la Card di Siracusa Turismo si propone di aumentare il livello complessivo dell’accoglienza, di migliorare i servizi proposti e di agevolare la fruizione integrata e integrale del patrimonio dell’area. Infatti, questo strumento rappresenta un’occasione per “tangibilizzare” la destinazione agli occhi dei viaggiatori e per diffondere maggiore consapevolezza circa le diverse occasioni esperienziali disponibili, incentivando la visita ai tanti siti meritevoli di popolarità disseminati nel territorio e, di conseguenza, supportando anche l’allungamento della permanenza. Oltre ai vantaggi in sinergia e superamento della frammentarietà tra attori, il progetto permetterebbe alla DMO di beneficiare di un sostegno economico che renderebbe possibile l’effettivo proseguimento del percorso di sviluppo territoriale intrapreso e innerverebbe un sistema a supporto anche dei nodi più piccoli.

Come accennato in precedenza, considerata la crescente importanza che rivestono, nel mondo turistico e non, le funzionalità pensate per i dispositivi mobili, personal

media per definizione, la DMO si sta impegnando nella messa a punto di

un’applicazione, già disponibile per smartphone e tablet anche se ancora in fase di test. A una prima analisi, il nuovo strumento appare in grado di orientare i visitatori nella fruizione della destinazione, contenendo informazioni complete circa le risorse monumentali, le ricchezze paesaggistiche e gli eventi in programma e sfruttano, seppur in modo alquanto limitato, le funzionalità di localizzazione per creare un certo grado di valore aggiunto. Proprio quest’ultimo aspetto rappresenta un potenziale ancora parzialmente esplorato, poiché permetterebbe di intercettare e raggiungere gli ospiti nel modo giusto e al momento giusto, instaurando con essi una comunicazione mirata e mutualmente vantaggiosa. La grafica, soprattutto nella versione per iPad, appare piuttosto datata e i contenuti risultano sostanzialmente identici a quelli presenti sul sito, non sfruttando a pieno le caratteristiche di essenzialità e velocità che vengono generalmente richieste a uno strumento di questo tipo.

Le applicazioni generalmente forniscono una user experience superiore rispetto al Web, tant’è che occupano circa l’80% del tempo trascorso sui dispositivi mobili66

,                                                                                                                

66 PhoCusWright, US Online Travel Overview Report Thirteenth Edition: Hotels & Lodging 2013-2015, 2013.

tuttavia la difficoltà maggiore per un software turistico di questo tipo non risiede nel convincere gli individui a scaricarlo, piuttosto nel conferirgli un’utilità tale che ne venga mantenuta l’attività su di esso. Tra le funzionalità implementabili per incentivarne l’utilizzo, si potrebbe pensare a guide audio e mappe geo-emozionali composte da racconti dei precedenti viaggiatori o degli stessi residenti, nonché alla possibilità di usufruire di servizi offline, giacché solo una piccola parte del territorio è fornita di hotspot gratuiti.

Nonostante siano già numerosi e rilevanti i passi compiuti da Siracusa Turismo per innalzare la capacità attrattiva e per accrescere la notorietà della destinazione, la strada del miglioramento è ancora lunga e necessita di essere percorsa con costanza, creatività e una mentalità aperta, per affrontare le sfide sempre più impegnative poste dall’universo turistico contemporaneo. Condurre l’eterogeneo tessuto turistico a comprendere che il superamento delle rigide logiche competitive è, in primo luogo, una necessità per sopravvivere quali attori economici e, in secondo luogo, un’opportunità di crescita e perfezionamento continuo è un progetto non ancora del tutto realizzato, ma la concretizzazione di vantaggi osservabili e misurabili ha sicuramente avuto il merito di indurre una riflessione in proposito.

La propensione all’ascolto è il primo step verso il riconoscimento dell’importanza di far convergere realtà che, nella loro diversità, risultano complementari e interdipendenti, ma il passo successivo è rappresentato dalla concretizzazione di inediti momenti di contatto e confronto tra operatori, che si muovano nella forma di dialogo. Occasioni di questo tipo, in stile focus group, permettono, in primo luogo, di evitare un appiattimento strategico e, in secondo luogo, di alimentare momenti di “riflessione comune” e di ricca e costruttiva discussione, dai quali far emergere le indicazioni necessarie per fornire una base oggettiva alle linee strategiche della DMO. È innegabile che ostilità e discrasie animeranno frequentemente il dialogo territoriale ed è proprio in quel momento che si renderà esplicito il ruolo della struttura centrale quale mediatore e guida, al fine di far convergere le multiformi esperienze e competenze e non permettere che le differenze vengano annullate né uniformate.

Un Consorzio verticale come Siracusa Turismo, infatti, raggruppa figure professionali appartenenti a diversi comparti e questo, nonostante renda più problematica la questione del coordinamento, aumenta la possibilità che venga in essere un sistema trasversale, che trae vantaggio dalla disomogeneità culturale, decisionale e gestionale dei partner. Un più marcato orientamento concettuale della DMO nei confronti del “power of many”, tentando di mettere a fuoco, metabolizzare e portare in sintesi le differenze, permetterebbe di intessere la filiera di competenze trasversali, grazie a un processo di apprendimento spontaneo e trasparente. Inoltre, attraverso la realizzazione di un sistema evoluto, in cui la collaborazione della

community di attori implichi, oltre alla condivisione di rischi e ricompense, anche

quella di risorse, saperi e capacità, il Consorzio avrebbe un più ampio margine di manovra per incidere sul contesto di sviluppo.

Innegabilmente, l’orientamento teorico basato sul confronto continuativo di idee, valori e interessi tra i vari stakeholder risulta di difficile attuazione in un contesto caratterizzato da una breve esperienza sistemica e da una scarsa attitudine imprenditoriale alla cultura della cooperazione, nonché da evidenti limiti di risorse, economiche e umane. A oggi, non vi è un flusso comunicativo interno tale da rendere verosimile una reale capitalizzazione delle naturali connessioni intersettoriali tra i diversi ambiti attinenti al turismo, che rappresenta una condizione necessaria affinché la DMO possa svolgere efficacemente il proprio ruolo e portare a pieno compimento i propri propositi. La soluzione di affidare alle Associazioni di Categoria la funzione di “cinghia di trasmissione” tra la DMO e l’insieme di operatori è di certo potenzialmente la più efficace ed efficiente, ma comporta numerosi rischi. L’operazione di convergenza e trasmissione delle idee, aspettative ed esigenze del tessuto di attori è estremamente delicata, per cui diventa necessario, in primo luogo, tenere costantemente monitorata la qualità di tali “cerniere”. In secondo luogo, nell’auspicio di un aumento delle risorse a disposizione della DMO, appare doveroso replicare con maggior frequenza gli incontri con l’intera community degli operatori, che oggi avvengono a cadenza annuale.

Tra gli strumenti implementabili al fine di stimolare un reale commitment e una partecipazione dinamica degli operatori, si potrebbe pensare alla creazione di un blog

interno, attraverso cui co-realizzare un toolkit ricco e completo per migliorare ulteriormente la fruizione dell’esperienza da parte dei visitatori. Un aspetto che risulterebbe particolarmente beneficiario di una funzionalità interattiva di questo tipo è quello relativo alle manifestazioni e alle iniziative che vengono proposte con frequenza nella destinazione ma non che riescono a tutt’oggi a trovare un raccordo sinergico. L’ambiente virtuale potrebbe rivelarsi il più consono, in primo luogo, per organizzare un calendario degli eventi più bilanciato e armonico, al fine di impedire il perpetuarsi di disfunzioni tra sovrapposizioni e momenti di vuoto. In secondo luogo, per valorizzare ulteriormente la vocazione turistico-ricreativa del territorio, il blog interno potrebbe essere funzionale a ideare e concertare appuntamenti riproponibili ciclicamente, che possano conquistare, stimolare l’engagement e fidelizzare i visitatori del comprensorio siracusano.

Un’area d’interazione digitale sicuramente non sostituisce l’incontro e il confronto

face to face, ma può aiutare a superare l’atteggiamento da “amalgama disarticolato”,

rappresentando un permanente ambiente di scambio dal quale può emergere il sistema di valori a cui ancorare l’azione di promozione unitaria perseguita dalla DMO. In una piattaforma che diventa lo spazio di dialogo per le multiformi realtà territoriali, la struttura centrale non può limitare il proprio ruolo a provider di strumenti, ma dovrebbe configurarsi quale punto di riferimento e organo legittimato a orientare i dibattiti nella prospettiva di fortificare il sistema d’offerta. Il ruolo del cuore pulsante della DMO è senza dubbio complesso e carico di valore, richiedendo una visione olistica e centripeta, ma anche expertice, professionalità e capacità analitiche indispensabili per raccordare e integrare gli interessi individuali e per mitigare le discrasie. Al tempo stesso, è indispensabile valorizzare l’impegno dei singoli attori e coinvolgerli fattivamente nella generazione di strumenti volti a esaltare la vocazione turistica del territorio, così da disseminare incentivi per proseguire nel graduale percorso intrapreso da una logica di competizione a una cultura di cooperazione.

Infine, lo stimolo fornito dalla struttura centrale potrebbe estendersi anche all’emersione, spontanea ma guidata, di regolamenti informali che fissino e promuovano gli ormai indispensabili standard di qualità e sostenibilità, diffondendo

la consapevolezza della necessità di caratterizzarsi nel mercato internazionale per l’elevato livello dei servizi e del decoro eco-ambientale. Nella prospettiva di un incremento del budget e delle risorse umane disponibili, l’interesse nei confronti di questi aspetti potrebbe essere catturato grazie alla programmazione in concert con gli addetti al settore di momenti di confronto, identificazione e analisi delle specifiche necessità formative e professionali. Oltre alla diffusione tra gli operatori di un orientamento al mondo turistico sostenibile e di qualità, gli interventi di supporto, tutoraggio e training potrebbero incentivare l’emersione di nuove figure professionali con competenze trasversali da includere nel corpo operativo della DMO.

Per supportare la competitività della destinazione nel suo complesso, sarebbe auspicabile un maggior coinvolgimento dei residenti, che, nel loro essere “persone comuni”, rappresentano dei veri e propri “esperti” del territorio, attendibili e autorevoli perché lo vivono nella quotidianità. Per questa ragione, momenti d’incontro con la popolazione locale, in particolare con il mondo scolastico, possono essere inglobati nel più ampio piano di sensibilizzazione teso alla diffusione di comportamenti responsabili e coerenti con il disegno complessivo di sviluppo. Specifiche occasioni di divulgazione, conoscenza e valorizzazione delle peculiarità e del patrimonio locali rappresenterebbero degli incentivi alla partecipazione della comunità, tramettendo un senso d’inclusione e coinvolgimento che verrebbe traslato in modo naturale in azioni di promozione territoriale spontanea ed estremamente efficace.

Assecondando e rafforzando la già presente inclinazione all’accoglienza, all’ospitalità e al rispetto dei visitatori, si avrebbe il duplice effetto di rafforzare l’identità e il senso di appartenenza al territorio, da un lato, e di disporre di un irriproducibile elemento di differenziazione dell’offerta rispetto ai competitor, dall’altro. Adottare un modello d’intelligenza diffusa e non concentrata, che trae vantaggio dall’eterogenea compagine di organismi che animano il territorio, è la formula più efficace per porre in risalto il capitale emozionale esperibile a Siracusa. Infatti, una visione multi- sfaccettata della realtà di riferimento permette di veicolare il territorio come miscellanea di storie ed esperienze, con l’indubbio effetto di consolidare nell’immaginario collettivo la percezione della destinazione quale tesoriere di un

patrimonio di eccellenze diffuse e, dunque, facilitare il suo pieno sviluppo turistico- esperienziale.