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IL PROGETTO DELLA LEGA PER L'ACCORDO E LA COLLABORAZIONE ARABO-EBRAICA E LA FONDAZIONE

L'incipit del dibattito sulla creazione di uno Stato democratico bi-nazionale arabo-ebraico.

2.1 MARTIN BUBER

2.1.5 IL PROGETTO DELLA LEGA PER L'ACCORDO E LA COLLABORAZIONE ARABO-EBRAICA E LA FONDAZIONE

DELL'ICHUD.

Nel corso di qualche anno la continua migrazione di ebrei nel territorio palestinese portò a una tensione sempre crescente e l'associazione per la pace Brith shalom si disgregò; a tal proposito diversi intellettuali decisero di fondare la Lega per l'accordo e la collaborazione tra arabi ed ebrei. La lega aveva come obiettivo il progresso economico e sociale delle due popolazioni e del territorio. Oltre la lega, Buber e altri intellettuali fondarono la rivista di attualità politica Beayot Hayom che cercava di soddisfare sia i problemi della popolazione ebraica sia di quella araba attraverso un' ottica umanistica. La rivista ebbe vita breve, ma rappresentò l'ennesimo tentativo di trovare dei punti d'incontro tra le due popolazioni.

alcuni scritti sulla questione ebraica tradotti in lingua araba. Il secondo volume venne pubblicato pochi mesi più tardi e trattava principalmente la problematica del ruolo della Gran Bretagna. Buber era fortemente critico con quello che definiva come un asservimento del sionismo alle potenze imperialistiche; per questo suddivideva la colonizzazione in due categorie: quella per concentrazione e quella di espansione. Mentre il primo tipo rappresentava i veri interessi sionisti e non era sottoposta alle pressioni e alle esigenze delle potenze imperialistiche, il secondo tipo di colonizzazione rispecchiava semplicemente la volontà di espansione della Gran Bretagna e implicava, in caso di sollevamento popolare, la repressione violenta.

Il programma della Lega costituiva un'alternativa alla costituzione sia di uno stato arabo in Palestina, come previsto dal Libro Bianco del 1939, sia alla costituzione di uno stato ebraico come dichiarato durante la conferenza di Baltimore del 1942. Al programma della lega aderì il partito sionista di ispirazione marxista Hashomer Hatzair; per questo motivo alcuni membri della lega tra cui Magnes e Buber si videro costretti a costituire un gruppo indipendente e fondarono l'Ichud41. La rivista Beayot Hayom divenne

l'organo principale dell'Ichud.

L'Ichud e l'Ishuv avevano visioni opposte rispetto alla creazione dello stato bi-nazionale perchè l'Ishuv lottava contro Il Libro Bianco e soprattutto vedeva come unica soluzione la creazione di uno stato ebraico sovrano.

L'Ichud d'altra parte non si dimostrò favorevole all'immigrazione incontrollata

in Palestina; in un articolo pubblicato nel 1944 dichiarò che l'immigrazione degli ebrei doveva essere calibrata alle capacità economiche del territorio in

modo tale da non suscitare negli arabi la paura di essere esclusi dallo sviluppo economico del paese.

Per quanto riguarda l'immigrazione degli ebrei in Palestina, Buber dovette discutere con Weizmann e con il filosofo ebreo Nathan Rotenstreich il quale sosteneva che fondare uno stato ebraico sovrano fosse la condizione necessaria per un successivo accordo con gli arabi; da qui scaturì un acceso scambio di opinioni che furono pubblicate nella rivista Beayot.

L'Ichud ricevette sin dalla sua fondazione moltissime critiche e venne accusato di essere un covo di intellettuali moraleggianti, che la loro attenzione ai problemi della popolazione araba avrebbe causato seri problemi all'obiettivo sionista e che i mali della popolazione araba erano poca cosa in confronto a ciò che aveva dovuto subire la popolazione ebraica in anni e anni di persecuzioni. L'Irgun, un'organizzazione terroristica semi segreta di stampo militare, pubblicò un intervento sulla rivista Cherut, nel quale un anonimo esprimeva la propria disapprovazione alla politica portata avanti dall'Ichud al quale seguì la risposta di Buber pubblicata sulla rivista Beayot.

Nel 1946 la commissione anglo-americana nominata dal ministro degli esteri britannico e dal presidente degli Stati Uniti visitò la Palestina; in quell'occasione l'Ichud inviò tre rappresentanti tra cui Martin Buber e Magnes. Nell'intervento42 fu spiegato il significato che il sionismo aveva per il

movimento nonché le basi su cui era fondata la proposta dello stato bi- nazionale. Ciò che fece scalpore fu che coloro che erano stati definiti dall'Irgun come un gruppo di intellettuali moraleggianti precisarono che essi

non parlavano a nome dell'Università Ebraica, ma che semplicemente il loro punto di vista era quello condiviso da una larga parte della popolazione. La commissione fu colpita dalle parole dei tre membri dell'Ichud e nella sua relazione si espresse favorevolmente alla creazione dello stato bi-nazionale con queste parole:

«Non è né giusto né realizzabile rendere la Palestina uno stato arabo, dove una maggioranza araba determini il destino di una minoranza ebraica, né uno stato ebraico, dove una maggioranza ebraica domini una minoranza araba. In nessun caso si avrebbe la sicurezza sufficiente nel garantire la difesa della minoranza nei confronti della maggioranza...perciò occorre concepire la Palestina come una terra dove si possano unificare le legittime aspirazione degli arabi e degli ebrei, senza che una parte debba temere la prevalenza dell'altra. A nostro parere questo non è realizzabile sulla base di una costituzione che si fondi sul principio della maggioranza numerica, perché proprio la lotta per la maggioranza numerica ha guastato l'atmosfera tra arabi ed ebrei. Per poter garantire una vera autodeterminazione tanto agli arabi quanto agli ebrei, occorre rendere superflua la lotta intorno a questa costituzione.»43

Dopo aver ricevuto il consenso della commissione l'Ichud cercò di mettere in atto un piano di sviluppo per la propria proposta e durante un

43 Testo inglese in Palestine. A study of jewish, Arab and British Policies, New Haven 1947,II,pp. 1225 sgg. Cito da Martin Buber, Una terra e due popoli. Sulla questione ebraico-araba, Giuntina, Firenze, 2008.

congresso che si tenne nel 1946 Buber pronunciò un discorso44 nel quale

veniva sottolineata l'importanza di stabilire istituzioni che facessero sviluppare un comune senso di solidarietà tra arabi ed ebrei. In ogni caso la dichiarazione della commissione per quanto fosse stata definita vincolante lasciò perplessa sia l'Agenzia Ebraica che il governo britannico e non fu presa in considerazione.

Nel 1947 L'Ichud cercò di espandere la propria proposta in diversi ambienti pubblicando una raccolta di saggi in inglese con introduzione di Buber nella quale si spiegavano i principi che ispiravano il partito. La proposta dello stato bi-nazionale fu totalmente eliminata dalla scena politica quando, il 29 novembre 1947, le Nazioni Unite approvarono la risoluzione che prevedeva la divisione del territorio in due stati. Buber si espresse contro la risoluzione definendola «suicida» e sostenendo che questa impresa avrebbe causato seri danni alla causa sionista e un drammatico conflitto tra le due popolazioni.