Sordità: «Diminuzione o mancanza della capacità mono o bilaterale di percepire i suoni».17
«I suoni vengono trasmessi alla coclea attraverso un piccolo "trasformatore"
meccanico, formato dal timpano e da una catena di tre ossicini (martello, incudine e staffa), il quale provvede a tradurre le vibrazioni sonore raccolte dall'orecchio in variazioni di pressione del fluido cocleare.
Grazie al grande rapporto tra la superficie del timpano e quella della finestrella elastica su cui si appoggia la staffa, all'effetto leva esercitato dal sistema degli ossicini e a un terzo effetto dovuto al rigonfiamento del timpano la pressione applicata alla staffa, in condizioni statiche, risulta circa 185 volte maggiore di quella applicata al timpano.
Le vibrazioni sonore captate dall’orecchio esterno, vengono convogliate attraverso il condotto fino alla membrana timpanica. Le onde sonore causano la vibrazione della membrana timpanica e gli ossicini dell’orecchio medio amplificano e trasmettono le vibrazioni alla finestra ovale dell’orecchio interno. È in quest’area dell’orecchio che avviene generalmente la perdita uditiva di trasmissione. Il fluido dell’orecchio interno stimola le terminazioni nervose chiamate cellule ciliate. Il loro danneggiamento è la principale causa di perdita neurosensoriale dell’udito. Degli impulsi elettrici vengono inviati dalle cellule ciliate mediante il nervo acustico fino alle aree cerebrali deputate alla integrazione. L’incapacità di integrare questi segnali determina le sordità centrali.
Negli adulti l’esposizione a rumori troppo intensi, l’invecchiamento, l’ereditarietà, i disordini vascolari circolatori, i tumori o altre lesioni possono provocare
16 Caselli M. C., Maragna S., Volterra V., Linguaggio e sordità. Gesti, segni e parole nello sviluppo e nell’educazione, pp. 163 – 178.
17 http://www.treccani.it/enciclopedia/sordita, (ultima consultazione 9/06/2014).
la perdita dell’udito. Nei bambini invece le cause della perdita d’udito possono essere dovute a patologie dell’orecchio medio. In genere prima dei 6 anni il 90% dei bambini soffre di otite media. Inoltre possono perdere l’udito anche a causa di fattori congeniti, anomalie cranio facciali, ereditarietà, infezioni congenite, meningiti, trauma cranico, terapie ototossiche, malattie infettive virali. La correzione dell’ipoacusia, per patologie dell’orecchio esterno e medio, avviene con antibiotici, mucolitici, steroidi e termalismo.
Per patologie dell’orecchio medio si interviene con chirurgia della membrana, della staffa e della catena.
Per le patologie dell’orecchio medio e interno, infine, gli interventi possono essere:
protesi per via ossea (viene stimolata la coclea attraverso un vibratore posizionato sulla mastoide);
protesi per via aerea (l’onda sonora viene inviata alla membrana timpanica dopo essere stata incrementata e\o modificata mediante apparecchiatura analogiche, digitaliche o miste);
protesi impiantabili. Possono essere di tipo BAHA (Bone Anchored Hearing Aid), in cui il suono viene trasmesso per via ossea arrivando direttamente all’orecchio interno e bypassando il medio oppure di tipo Vibrant Soundbridge in cui la protesi non amplifica i suoni ma produce vibrazioni:
viene fissata chirurgicamente all’incudine ed induce sotto stimolo acustico una maggiore vibrazione della catena ossiculare compensando in questo modo la perdita uditiva neurosensoriale del paziente;
impianto cocleare: è una protesi che trasforma il suono in impulsi elettrici e stimola elettricamente in modo diretto le terminazioni nervose del nervo acustico bypassando l’orecchio interno.
L’ipoacusia nel bambino può essere di tipo:
preverbale se insorta prima dell’inizio del processo di acquisizione del linguaggio (intorno all’anno di età);
periverbale se insorta tra il primo ed il terzo anno di età, epoca in cui il bambino dovrebbe aver raggiunto la struttura sintattico-grammaticale minima propria del linguaggio dell’adulto;
postverbale se insorta nella prima infanzia (3-7 anni), periodo in cui le abilità comunicativo-linguistiche non sono ancora del tutto consolidate o nella seconda infanzia (7-18 anni), periodo in cui il linguaggio è già consolidato.
Nelle ipoacusie preverbali e periverbali, le conseguenze per il bambino sono molto negative poiché legate alle turbe del linguaggio e dello sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale. Molto utile è la diagnosi precoce (entro il 3°-6° mese) e una corretta riabilitazione protesica entro il 6°-12° mese in modo da garantire il prima possibile una stimolazione acustica e da avere il tempo necessario per valutare il reale beneficio protesico. In caso negativo, si può scegliere l’impianto cocleare e l’applicazione ottimale è intorno al 12°-24° mese d’età.
Nell’ipoacusia post-verbale prima infanzia c’è una rapida regressione delle abilità linguistiche mentre in quella seconda infanzia i quadri sono diversi perché legati allo sviluppo psico-intelletivo del soggetto. Nel caso di un risultato insufficiente con la protesi si propone l’impianto cocleare.
L’impianto cocleare viene indicato nel caso di ipoacusia bilaterale (grave) profonda, in assenza di controindicazioni radiologiche e neuropsicologiche ed in assenza di vantaggi dall’utilizzo della protesi acustica tradizionale (testimoniato dall’inefficacia del trattamento riabilitativo logopedico). In questo caso risulta indispensabile la presenza di un supporto familiare adeguato e di un contesto educativo idoneo. L’impianto viene controindicato nel caso siano riscontrati disturbi neuropsichici (autismo, ritardo mentale, ecc), nel caso di sordità centrale, di malformazione cocleare, di obliterazione del canale cocleare, di residui uditivi sfruttabili con protesi, di agenesia del nervo acustico e nel caso in cui la famiglia sia di madre lingua straniera visto che le sedute logopediche vengono svolte in lingua italiana.
Nell’adulto l’impianto viene consigliato ai pazienti riabilitati con protesi acustica che non raggiungono una autonomia comunicativa (o che presentano un deterioramento uditivo), ai pazienti con elevata motivazione, con buona lettura labiale, con sordità insorta da meno di un anno, con un quadro neuro-psicopatologico nella norma».18
18 http://www.audioprotesisti.org/home/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=108, (ultima consultazione 4/02/2014).