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Le iniziative Smart city sono viste come strumentali per affrontare problemi specifici e come un modo per costruire una comunità di interesse globale a livello europeo. Le istituzioni sovranazionali hanno individuato nella Smart city un attuabile e reale soluzione come città in cui si assicura maggior benessere e sviluppo, tale da renderla oggetto di azioni di priorità nelle politiche comunitarie. La Smart City viene introdotta per la prima volta ufficialmente tra i temi chiave dell’Unione Europe nel 2009,nell’ambito dello Strategic Energy Technology Plan (SET Plan), programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione (2014-2020). Il SET-Plan traccia il quadro logico entro il quale sviluppare le azioni per il raggiungimento degli obiettivi dell’Europa 2020. Il quadro è stato pensato per accelerare lo sviluppo e la diffusione su larga scala di tecnologie a basse emissioni. In particolare, mira all’efficienza e alla sicurezza energetica, allo sfruttamento razionale delle risorse, al fabbisogno di energia ricavata da fonti rinnovabili, alla riduzione delle emissioni di CO2 per assicurare una crescita smart, sostenibile ed inclusiva. In tema di riduzione delle emissioni, la Commissione europea nel 2008, con il Patto dei Sindaci, ha coinvolto attivamente le città europee verso la sostenibilità energetica e ambientale. Un’iniziativa autonoma dei Comuni europei che ha come scopo la riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, attraverso l’efficienza energetica e azioni di promozione dell’energia rinnovabile, prodigandosi sugli ambiti di mobilità pulita, riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati, sensibilizzazione dei cittadini in tema di consumi energetici, ma

ventaglio di iniziative industriali, centrate su settori rivolti alla cooperazione su scala comunitaria, dandone un evidente valore aggiuntivo. Nel 2011 la Commissione Europea ha anche lanciato l’iniziativa “Smart Cities and Communities European Innovation Partnership” che nel corso dei primi due anni, 2012 e 2013, si è focalizzata sul tema dell’efficienza energetica e dei trasporti, e successivamente nel settore ICT. Gli investimenti in ICT, in particolare nelle reti a banda larga e ultra-larga, sono considerati a livello europeo una condizione necessaria per una crescita economica intelligente, sostenibile e inclusiva in base alla strategia “Europa 2020 e all’Agenda Digitale Europea”. Tra gli obiettivi primari dell’ Agenda Digitale Europea vi è quello di “ottenere vantaggi socio-economici sostenibili grazie a un mercato digitale unico basato su Internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili”, consentendo di raggiungere alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale, con un’economia sempre più “verde” caratterizzata da basse emissioni di carbonio” (Commissione Europea, 2010). In questo modo le istituzioni europee intendono promuovere l’innovazione, la crescita economica, l’occupazione e migliorare i servizi resi ai cittadini e imprese, assistenza sanitaria migliore, trasporti più sicuri, nuove possibilità di comunicazione e accesso più agevole a beni e servizi transfrontalieri. In ambito degli attori coinvolti nei progetti delle smart city (cittadini, amministratori pubblici), l’iniziativa della Comunità Europea “Smart city Stakeholedrs Platform” si propone come piattaforma di aggregazione per condividere proposte innovative, nuove tecnologie. La piattaforma ha lo scopo di selezionare e rendere accessibili le informazioni sulle tecnologie appropriate ai bisogni delle città e sui modi per finanziarle ed è organizzata secondo sei gruppi di lavoro: edilizia ed efficienza energetica; reti di distribuzione energetica; mobilità e trasporti; finanza; smart city roadmap group; ICT per le smart city. L’iniziativa Smart city di più ampio respiro nell’ambito dell’Unione Europea è l’European Innovation Partnership on Smart Cities and Communities (EIP-

SCC), che si propone di mettere insieme città europee, attori del settore industriale e rappresentanti della società con il fine di rendere più smart le aree urbane e migliorare la vita urbana attraverso l’ideazione e l’applicazione di soluzioni integrate più sostenibili in termini ambientali, sociali e di protezione della salute. L’obiettivo finale è quello di contribuire agli obiettivi 20/20/20 stabiliti dalla Unione Europea in termini di cambiamenti climatici mediante: innovazione applicata, migliore pianificazione, approcci maggiormente partecipativi, maggiore efficienza energetica, migliori soluzioni per la mobilità, uso intelligente di informazioni e tecnologie di comunicazione. Tra gli altri programmi Europei che hanno riunito soggetti pubblici e privati con l’obiettivo di sviluppare soluzioni smart e sostenibili per i centri urbani nell’ultimo periodo 2014-2020 c’è il “Nuovo programma Quadro Comunitario di Ricerca e Innovazione Horizon 2020”. Il programma ha individuato un ‘area denominata “Smart and Sustainable Cities” avente il chiaro obiettivo di mettere insieme città, industrie e cittadini per sviluppare e applicare soluzioni e modelli di business che permettono di ottenere benefici in termini di efficienza energetica e nell’uso delle altre risorse naturali, di nuovi mercati e di aumento dell’occupazione. L’ambito di questa nuova area include la creazione di spazi urbani alimentati da energia sicura, a buon mercato e pulita, la mobilità elettrica intelligente, strumenti e servizi intelligenti, soluzioni innovative basate sulla natura. Esempi del Programma di Lavoro 2016-2017 di Horizon 2020 sono (OICE, 2017):

• “Smart Cities and Communities (SSC1)”, che si concentra su sviluppo e implementazione di soluzioni a scala di distretto che siano sostenibili, economicamente convenienti e replicabili, combinando energia e trasporti mediante la tecnologie ICT. Queste soluzioni dovranno integrare case intelligenti, efficienza energetica, elevate componenti di energie rinnovabili, smart grids, stoccaggio di energia, veicoli elettrici e

infrastrutture di ricarica intelligenti, facendo uso delle più aggiornate piattaforme ICT basate su modelli accessibili a tutti.

• “Sustainable cities through Nature-based solutions (SSC2-4)” che si pone l’obiettivo di provare che la rinaturazione delle città ottenuta attraverso l’applicazione di soluzioni innovative e specifiche per le situazioni locali, ispirate e supportate dalla natura, possono rappresentare delle modalità convenienti e economicamente realizzabili per rendere i centri urbani maggiormente sostenibili, resilienti, verdi e salutari.