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Una ricerca quantitativa sulla formazione (didattica) della SEA/Community-art: Options for community arts training & support (2015).

M. Kin Gagnon, 2010, p.44.

2.9 Intorno alla SEA: l’antagonismo relazionale 1Christoph Schlingensief: TV antagonista

2.1.1 Una ricerca quantitativa sulla formazione (didattica) della SEA/Community-art: Options for community arts training & support (2015).

Una ricerca maggiormente quantitativa, nonché, una ricognizione sul settore didattico SEA è quella realizzata da The Center for the Study of Art & Community Consultant William Cleveland, Options for community arts training & support (2015).

La ricerca è stata commissionata da Intermedia Arts,114 organizzazione che si occupa dello sviluppo di progetti inerenti alla comunità nonché della formazione di leader di comunità ed esperti del settore come dimostra il programma nato nel 2002, Art’s Creative Community Leadership Institute (CCLI).115

La ricerca viene così presentata: “In the fall of 2015, Intermedia Arts joined with Animating Democracy at Americans for the Arts to sponsor a CSA&C study designed to learn more about where community arts training is currently taking place and where there may be future interest. The research was undertaken from September 22 to October 9, 2015 by The Center for the Study of Art & Community. The study cohort was comprised of leadership from 423 local arts agencies who had previously indicated their interest and/or involvement in community arts programming in the 2015 Americans for the Arts local arts agency census. The response rate for the 18-day study was a relatively high 34%”.116 Sul piano metodologico, a differenza della ricerca di Frasz e Sidford è stato scelto il questionario e non l’intervista così come il soggetto non sono stati i singoli artisti/ operatori bensì 423 Local Art Agencies che nell’Americans for the Arts local arts agency census del 2015 avevano indicato interesse o agivano direttamente nel campo dei programmi per community art. La percentuale del 34% sta ad indicare che la riposta è arrivata da circa 143 LAAs (local arts agency). Il questionario è stato impostato seguendo la scala di Likert che, pur nell’aggiunta di domande a risposta libera, non permette di cogliere quelle sfumature che, come visto nello studio di Frazs e Sidford, sono state la

  A multidisciplinary, multicultural arts center, Intermedia Arts builds understanding among people by

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catalyzing and inspiring artists and audiences to make changes in their lives and communities. We are a nationally recognized leader in empowering artists and community leaders to use arts-based approaches to solve community issues. From graffiti art to digital technology to performance art to spoken word, we work from the community up to unearth and enliven new and emerging artists and art forms while challenging and exploring the role of art in our lives. By stimulating civic dialogue and giving voice to the issues and experiences of underrepresented communities locally, nationally and internationally, we contribute to a stronger, healthier society.

https://myemail.constantcontact.com/Applications-Now-Open--The-Creative-Community-Leadership- Institute--Twin-Cities---Spring-2014---Intermedia-Arts.html?soid=1102673434714&aid=2I4jsUBfQK4

This activity is made possible in part thanks to the generous support of the Bush Foundation, and the

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Rosemary and David Good Family Foundation. We share a mutual commitment to developing and

supporting courageous leaders to work with their communities to identify assets and solve tough problems. In the "new normal," the future health of communities demands innovative, cross-sector leadership at every level.

The Center for the Study of Art & Community Consultant William Cleveland, Options for community arts

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training & support, 2015, p.4.

costante del discorso artistico.117 La ricerca in merito a chi produce e conduce programmi di arts community training è stata impostata su due scale, una maggiormente grass-rots e quindi definibile come community-centered ed una maggiormente istituzionalizzata e quindi definibile come art-centered. In particolare quest’ultima si è rivelata molto utile in quanto rappresenta una ricognizione, alla data 2015, dei corsi universitari aventi come tema socially engaged art o community art. Il criterio per l’analisi è stato il seguente: “College and University Programs: We identified 126 programs (some with multiple offerings) in 25 states. Of these, 40 were located at private colleges and universities with the rest situated at public institutions. The majority are degree programs with 29 at the BA/BS level, 43 at the Masters level, and 4 PhD programs. There were 50 programs that provided certificates, fellowships and/or internships. The field scan for this data came from our own research and previous studies from multiple sources. These included: The Community Arts Network: Places To Study, Imagining America’s The Curriculum Project Report , and The Arts and Healing Network.”118

Tra questi programmi, sia non-degree che corsi di laurea vera e propria, 7 sono incentrati direttamente sulla SEA sia a livello di insegnamento storico (Art 190: Intro to Socially Engaged Art, School of Art + Art History, University of Illinois at Chicago) sia a livello “pratico” (M.F.A. in Community Practice and M.A. in Social Engagement, Graduate Program in Social and Studio Practices, Moore College, Philadelphia) anche se il pratico vero e proprio è maggiormente riscontrabile in corsi organizzati dalle Local Art Agencies attive direttamente sul territorio.

Sono invece 9 i corsi che si occupano di social con sfumature diverse ( M.F.A. in Contemporary Art Practices with concentration in Art and Social Practice, Department of Art, Portland State University; Minor in Social Practice, Parsons School of Art, Media and Technology, The New School, New York City). Ben più nutrito il gruppo di corsi che si occupano di community, 29. I corsi riservati alla Public Art sono, invece, 9.

Da un punto di vista legato alla formazione universitaria vorrei prendere qui in esame il corso MFA in Art and Social Practice della Portland State University dal momento che tale corso è stato menzionato sia nella ricerca Helicon che in quella del William Cleveland. Inoltre, la forma stessa del corso nonché modalità, argomenti e docenti, rappresentano un’istituzionalizzazione della pratica SEA e ci offrono, in questo modo, la possibilità di definirne delle linee guida.

Il corso dell’Università di Portland è un MFA e dunque della durata di 3 anni e del numero di 90 crediti complessivi.

La scala Likert è una tecnica per la misura dell'atteggiamento. Tale tecnica si distingue principalmente

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per la possibilità di applicazione di metodi di analisi degli item basati sulle proprietà statistiche delle scale di misura a intervalli o rapporti (vedi psicometria). Il metodo di Likert, più rapido e semplice delle precedenti scale di Thurstone, fu, ed è tuttora, fatto proprio in numerosissimi settori della ricerca applicata.

Tale tecnica consiste principalmente nel mettere a punto un certo numero di affermazioni (tecnicamente definite item) che esprimono un atteggiamento positivo e negativo rispetto ad uno specifico oggetto. La somma di tali giudizi tenderà a delineare in modo ragionevolmente preciso l'atteggiamento del soggetto nei confronti dell'oggetto. Per ogni item si presenta una scala di accordo/disaccordo, generalmente a 5 o 7 modalità. Ai rispondenti si chiede di indicare su di esse il loro grado di accordo o disaccordo con quanto espresso dall'affermazione. Questo metodo è applicabile sia per atteggiamenti di tipo unidimensionale che multidimensionale (per cui sono necessarie tecniche statistiche come l'analisi fattoriale o l'analisi delle componenti principali).

https://it.wikipedia.org/wiki/Scala_Likert

The Center for the Study of Art & Community Consultant William Cleveland, op. cit., p.11.

L’ overview del programma presenta la seguente descrizione : “PSU’s Art and Social Practice MFA is composed of a combination of individual research , group work, and experiential learning. The program’ s blend of critical and professional practice, collaborative social engagement, and transdisciplinary exploration produces an immersive educational environment. The 90 credit, three year course encourages students to shape the direction of their own education, and continually redefine and develop the program as a whole. Students connect their art practice to research in the field through electives and community partnerships, promoting cross disciplinarily. Student work and research is presented publicly culminating in final graduate projects, presented in the third and final year of the program. Each student may also produce a book for the Social Practice Reference Points series on a prominent theme, person or as a workbook.”119

Nella sua ossatura il programma si presenta come combinazione di ricerca individuale, lavoro in gruppo ed experiential learning, riunendo in questo approccio cross-disciplinary tre caratteristiche fondamentali sviluppate nel corso degli anni dagli artisti SEA e, soprattutto, le stesse sviluppate da William Bunge nel corso degli anni ’70 nelle sue ricerche di geografia urbana/umana nel quartiere di Fitzgerald a Detroit.

Il lavoro individuale infatti rappresenta la fase progettuale di ogni intervento, come visto sia in PWP e CIA. Questo lavoro individuale si completa, arricchisce o addirittura cambia nel momento dell’incontro con il gruppo e con l’esperienza diretta con la comunità. Questo, ad esempio, è il caso del lavoro di David Hammons per PWP, pensato inizialmente come riflessione sulla distruzione dell’uragano Hugo e successivamente trasformatosi nella costruzione partecipata di una casa senza funzioni specifiche se non la sua cura costante. In questo caso la frequentazione del quartiere e la conoscenza diretta hanno trasformato il progetto iniziale/individuale dandogli una dimensione collaborativa e portandolo oltre il “solo” intervento di installazione artistica.

Questo processo viene tradotto dal corso di Portland nella frase: “The program’ s blend of critical and professional practice, collaborative social engagement, and transdisciplinary exploration produces an immersive educational environment” . I termini - collaborative social engagement, transdisciplinary exploration, immersive educational environment- riflettono esattamente la modalità di lavoro della SEA ed in particolare l’aggettivo immersive, riporta alla dimensione/necessità dello stare in senso empatico - sia che esso sia long o short term - all’interno di una comunità o di una determinata problematica in quanto solo il processo di immersione permette una risalita/restituzione in grado di tener conto di tutte le voci e le richieste presenti nel contesto. Immersive life practice, del resto è il titolo di uno dei testi della collana Chicago Social Practice History Series (2014) curata da Mary Jane Jacob pubblicata dalla SAIC di Chicago.

La modalità dell’immersione rappresenta la superazione del site specific - e di conseguenza di molta public art - in quanto non si definisce in base ad un prodotto creato bensì ad un processo generato. Di grande rilievo è la definizione transdisciplinary exploration, in quanto rappresenta la modalità oggettiva - l’empatia dell’immersione fa parte di quella serie di soft skills estremamente personali - della metodologia SEA. Come visto in PWP e soprattutto in CIA, la modalità di ricerca SEA è transdisciplinare nel senso che incorpora al suo interno modalità e strumenti derivanti da altre discipline come ad esempio, urbanistica/politiche pubbliche (Ziegler-Ericson in CIA), sociologia (Grennan/

MFA in Social Practice Handbook 2015_2016.

Sperandio, Peters), antropologia (Martinez, Manglano-Ovalle), gender studies (Lacy). Ognuna di queste discipline ha poi trovato una propria forma espositiva e di restituzione attraverso il medium che il singolo artista ha ritenuto più efficace in base al contesto d’azione. Infine, il termine collaborative social engagement, rappresenta la definizione finale di un processo che, attraverso pratiche singolari, è riuscito a creare una sua formula attraverso collaborazione e impegno nella comunità ma che all’inizio, come visto in PWP, si definiva come open-ended process.

Sempre nell’ overview del corso troviamo il termine field “Students connect their art practice to research in the field through electives and community partnerships, promoting cross disciplinarily” che rappresenta e sancisce il campo d’azione della SEA.

Il termine elective, riferito alla comunità, rimanda ad un portato problematico analizzato da Kester già nei primi anni ’90 e per il quale si rimanda al capitolo 2.

Da un punto di vista organizzativo il corso presenta diversi momenti di messa in pratica come il workshop ART 598 Social Practice: “Students formulate and work on collaborative public projects, discuss the creative aspect and practical application of art and social practice” dove agli studenti è chiesto di lavorare ad un progetto pubblico attuando le pratiche sociali e artistiche.

Ai momenti pratici si alternano quelli teorici con lezioni e seminari sulla storia della SEA sia all’interno di un determinato quadro storico artistico sia di una ricognizione degli ultimi interventi. In particolare il modulo ART 510 Topics: A History of Art and Social Practice, riflette la tendenza sviluppata dalle teorie critiche, in primis da Claire Bishop e Grant H.Kester, in merito ad un ipotetico filo rosso storico artistico in grado di dare continuità alle attuali esperienze SEA attraverso una sorta di “filiazione” diretta dalle avanguardie storiche: “This course will trace a history of social practice in art and investigate the current critiques, debates and issues surrounding its current state in relation to its historical context. The course will examine social practice from 1920 to present. This course will place a strong emphasis on contemporary examples of social practice art through readings, assignments, and online participation. This course will give a historic and critical context for which students can situate their practices.”

Da un punto di vista della docenza è interessante notare come molti dei docenti - attuali e passati - siano artisti/critici rappresentativi del mondo SEA. Nel corso in esame - 2015/2016 - tra i docenti c’è Julie Ault ex membro del collettivo Group Material, che a New York negli anni ’80 sperimentò le prime forme di partecipazione realizzando la mostra Arroz Con Mango (1981) dove agli inquilini del palazzo - lo stesso nel quale si trovava lo spazio del collettivo - venne chiesto di organizzare una mostra portando gli oggetti a loro più cari o quelli con una maggior storia/identità ed esporli come opere d’arte. Tra i docenti delle passate edizioni spiccano i nomi di: Tom Finkelpearl, Claire Doherty, Tania Bruguera (la quale ha insegnato anche allo IUAV di Venezia) e Pablo Helguera.

Trattandosi di un’università il programma rimane molto centrato sull’ottica dello studente e si potrebbe definire come art-centered dove il risultato finale rimane quello del conseguimento della laurea in quanto il percorso comprende esami e dissertazione finale. Tornando alla ricerca del William Cleveland per Intermedia Arts - dato l’interesse di quest’ultima nel proporre nuovi corsi e dunque acquisire nuovo pubblico - viene proposto una schema in merito ai seguenti punti: Pedagogy: Learning Strategies, Format &

Structure; Curricular Content: Foundations and Skill Building; Field Building: Strengthening the CCLI Network.

Questo “piano strategico” dimostra, ancora una volta, come certe pratiche SEA siano entrate addirittura in un certo tipo di discorso economico che risponde alla legge della domanda/offerta. In particolare nel punto riguardante la pedagogia: “A sequential, enquiry-based learning approach that is framed by overarching themes and questions; An arts-infused experiential curriculum that incorporates different ways of learning; A curriculum that reflects the unique conditions and needs of the host community; Intensive and sustained collaborative learning activities that strengthen partnership and network development skills; An emphasis on peer learning using adaptive, self- organizing processes and structures; An adaptive, asset-based approach to group learning that consciously draws from the skills and experience within the cohort and community; Opportunities to learn about and convene at local sites that exemplify the work and support the building of a community of practice; Flexible roles for program leadership that balance teaching, mentoring, coaching, and facilitation.”

In questo caso essendo Intermedia Arts un’agenzia privata e non una istituzione accademica-culturale si può notare come il focus sia community-centered. La flessibilità dei ruoli che, invece, all’interno di un corso universitario è ben delineata serve a capire come la “didattica” SEA si muove simulatamente su due campi. Uno riguarda la formazione dell’artista SEA e l’altro la creazione e il coordinamento di un ambiente/ comunità ricettivo. La prima domanda del questionario, del resto, va proprio nella direzione di una definizione della comunità: “Do you describe your community as: Urban/ Rural/Suburban.” Le tre domande successive si focalizzano invece sulla tipologia di attività proposta dalle diverse LAAs. La domanda n.8 riguarda sempre la prospettiva della Local Art Agencies e come di essa si sentano partecipi della vita della comunità. Interessante che in un questionario sul lavoro artistico all’interno di un contesto comunitario tale domanda venga “mediata” dalla seguente premessa: “(Please note: Over the past few years there has been a proliferation of terms describing cultural work designed to advance broader community goals. (ex.,community arts, arts-based community development, art for social change, creative placemaking, social practice) For the purpose of this survey, the terms "community," or "cross-sector," arts partnership" are intended to represent the full spectrum of these community-related arts activities”.

Si prosegue poi con domande relative ai finanziamenti per la comunità, le difficoltà e la mission (How do you see your mission in light of the critical issues facing your community?

2.1.2 LAAs - Local Art Agencies

Come visto uno dei maggiori nuclei sistemici della SEA è rappresentato dal “comparto” educativo - anche per questo l’influenza di John Dewey rimane una sorta di linea guida - che a sua volta si divide in diramazioni multiple dal workshop al talk, dal MFA al M.ed dal retreats alla residenza.

All’interno di queste sottodivisioni si possono riscontrare due linee guida ricorrenti che identificano anche il tipo di “educazione” e il pubblico cui è rivolto. La divisione è tra un tipo di educazione art-centered ed uno community-centered.

Le Local Art Agencies sono nate come programma della NEA nel 1984 a seguito del primo programma capillare di finanziamento in zone rurali e periferiche che prendeva il nome di Expansion Arts Program (1971): “The Expansion Arts Program is also credited with launching several national projects. Two of these resulted in new NEA programs: the Advancement Program formed in 1983 to respond to the cultural field’s growing interest in managerial guidance, and Local Arts Agencies began in 1984 to address the NEA’s general policies at the municipal level.”120

Le LAAs si pongono come intermediari tra lo stato e al comunità e negli Stati Uniti svolgono un ruolo fondamentale non solo in merito all’educazione ma anche rispetto al community building lavorando di fatto alla costruzione sociale della comunità stessa. Il fact sheet della NEA (2016) mette in risalto come su tutto il territorio americano siano presenti più di 4,500 LAAs e di come nel periodo tra il 1984 e il 2016 abbiano usufruito di 64,300 milioni di dollari provenienti sempre dalla NEA: “Across the United States, more than 4,500 local arts agencies (LAAs) support and enable arts and culture at the local
 level. The combined budgets of these agencies is more than $1.4 billion. LAAs are intermediaries, serving artists, arts organizations, local residents, visitors and other partners. LAAs are found in rural, suburban and urban communities, and though each is a unique reflection of the community it serves, all exist to improve the quality of life in their communities by increasing public access to the art.”121

Le aree e i compiti principali delle LAAs si dividono in: advancing learning: for artists and k-12 students; fueling creativity; connecting the community and celebrating diversity; leveraging resources; building the community.

“Characteristics: LAAs may present and/or produce arts programming, commission and manage public art, administer grant programs, provide technical assistance to artists and arts organizations, and guide cultural planning efforts. Still others may own, manage, and/ or operate cultural facilities and be actively engaged in community development, and partner with entities in tourism, social services, public education, housing, economic development, and public safety. All strive to enhance the quality of life in their communities by working to increase public access to the arts. You will also find national and statewide arts service organizations in the LAA portfolio that work primarily with a