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Con la tabella sottostante, infine, si fotografa la situazione presente presso la Struttura Sanitaria Psichiatrica Le Querce. Dove dalla data di apertura sono transitate comples-sivamente 19 persone, 11 delle quali sono stati dimesse. Si indicano data di ingresso, di dimissione. Sede presso la quale la persona si è trasferita

M ZONA

RESIDENZA INGRESSO DIMISSIONE SEDE TRASFERIMENTO Denominazione 1 M Toscana - PO 3-dic-15 25-gen-17 residenza privato sociale I Vicini di Casa 2 M Firenze 1-feb-16 9-mag-17 residenza ASL Passaggio a Nord Ovest 3 M Firenze 23-giu-16 24-ott-17 residenza ASL Villa Falcucci 4 M Firenze 4-lug-16 8-giu-17 residenza privato sociale Humanitas Carmignano 5 M Firenze 12-lug-16 17-gen-18 residenza privato sociale Villa Fabiola 6 M Firenze 6-ott-16 6-dic-17 residenza privato sociale Ponticelli 7 M Firenze 14-ott-16 18-ott-17 residenza ASL CTI La Terrazza 8 M Firenze 16-dic-16 15-feb-18 residenza privato sociale Don Mauro Frasi 9 M Firenze 30-gen-17 28-giu-17 residenza ASL Casa Famiglia Figline 10 M Firenze 10-mag-17 1-giu-18 abitazione privata

11 F Firenze 1-ago-17 12 F Firenze 4-ago-17

13 M Firenze 15-nov-17 23-mar-18 SPDC 14 M Toscana - EM 21-nov-17 15 M Firenze 2-lug-18 16 M Toscana - EM 14-mar-18 17 M Firenze 9-mag-18 18 M Firenze 26-lug-18 19 M Firenze 26-lug-18

Tabella XIII - Ingressi e dimissioni dalla Struttura Le Querce con sede di destinazione - dicembre 2015 - luglio 201

Conclusioni

La ricerca svolta sulla Rems di Volterra fa emergere alcuni dati importanti, che ci danno un primo segno di come queste nuove strutture funzionino in modo differente rispetto agli Opg. Il flusso in uscita dalle Rems, rilevato sia come dato generale a livello nazio-nale, sia come dato specifico riguardo alla Rems di Volterra, mostra che le persone destinatarie di misure di sicurezza, dopo essere state nella Rems per un periodo più o meno lungo, che va da pochi mesi a due anni circa (non si hanno dati su un periodo di tempo più lungo, vista la recente entrata in funzione delle strutture), escono verso

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strutture a minore intensità di cura e minore controllo, e poi successivamente verso il proprio domicilio. Il dato è importantissimo perché evidenzia la realizzazione di per-corsi di reinserimento nella società degli autori di reato con patologia psichiatrica, che nel mondo dell’Opg non erano nemmeno immaginabili. Elemento essenziale di questo meccanismo virtuoso è certamente il diverso approccio alla malattia mentale, ora considerata curabile e gestibile.

Anche la collocazione delle Rems nell’ambito di un insieme di servizi dedicati alla salute mentale degli autori di reato, che insieme costituiscono un sistema che va a sostituire l’Opg, influisce sull’esito positivo delle permanenze in Rems. In tale sistema di servizi la Rems ha un ruolo di ultima scelta, di extrema ratio come dice la legge 81/2014, a cui i pazienti autori di reato sono inviati solo se soluzioni diverse non sono idonee ad assi-curare cure adeguate e a far fronte alla pericolosità sociale del soggetto: questo limita gli ingressi a quei casi che veramente non presentano altra modalità di cura e gestione. Ma il sistema dei servizi psichiatrici, soprattutto la presenza e il buon funzionamento di strutture intermedie in cui possono essere inserite le persone destinatarie di misura di sicurezza non detentiva, nella specie la libertà vigilata con prescrizioni terapeutiche, è indispensabile per progettare l’uscita dalla Rems dei soggetti che hanno superato le fasi più gravi delle loro patologie e per intraprendere un graduale reinserimento. I dati presentati nella ricerca mostrano gli inserimenti nelle strutture intermedie e le uscite da queste verso il domicilio privato, o verso soluzioni residenziali a minore intensità di cura, come un flusso continuo che porta i pazienti verso l’esterno e verso la ripresa di una vita sociale “normale”.

La popolazione presente nella Rems di Volterra mostra indicazioni interessanti se para-gonata a quella presente in Opg. Mentre si possono notare similitudini sulla fasce d’età più rappresentata nella struttura, che corrisponde a quella centrale (la fascia di età più rappresentata in Opg era quella dai 30 ai 59 anni, con una maggiore rilevanza per la fascia di età che va dai 35 ai 39 anni, pari al 25%; la fascia di età più rappresentata in Rems è quella che va dai 35 ai 54 anni, in cui si trova ben il 64% delle persone). Si nota invece una diversa ripartizione dei reati commessi dalla persone internate in Opg, rispetto a quelle collocate nella Rems: mentre la maggioranza ha in entrambi i casi commesso reati di sangue, omicidi o altri reati contro la persona, la percentuale di questi crimini più gravi, ovvero delitti contro le persone (omicidio, maltrattamenti, le-sioni, violenza sessuale, stalking, minacce) era meno elevata sul totale della popolazione internata in Opg (pari al 63%), rispetto a quella ristretta in Rems (76%): ciò significa che il principio dell’extrema ratio sta dando i suoi frutti, selezionando in modo effettivo i destinatari della Rems e destinando quelli con crimini meno gravi e situazione psi-chiatrica più gestibile alle strutture intermedie. Il dato va letto anche tenendo conto che la situazione rilevata in Opg era comunque già in via di modificazione rispetto al suo funzionamento ordinario, essendo già iniziato il processo di superamento che aveva previsto la predisposizione di programmi di uscita: negli anni di pieno regime del manicomio criminale gli internati per reati bagatellari rappresentavano certamente una percentuale più elevata sul numero complessivo delle presenze.

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La USL Toscana Centro nasce dalla confluenza di 4 USL e copre un territorio di 3 province, Firenze, Prato, Pistoia, ed il Circondario dei Comuni dell’Empolese-Valdelsa, per un totale di 1,6 mln di abitanti.

La chiusura dell’Opg, e la messa a regime del sistema di trattamento dei pazienti au-tori di reato, può al momento basarsi sui seguenti presidi che il Dipartimento Salute Mentale (DSM) ha organizzato secondo il sistema a tre livelli predisposto dalla Regione Toscana.