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2. Le politiche comunitarie e nazionali »

2.2. Lo scenario nazionale »

2.2.3. Le quote latte »

Nella campagna lattiera 2012/2013 la produzione di latte è prima aumenta- ta e poi ha subito un ridimensionamento che ha evitato il superamento della quota nazionale. È continuata invece la concentrazione produttiva che con- traddistingue il settore da diversi anni, con un calo, in Emilia-Romagna, di 87 allevamenti e di 20 ditte acquirenti latte: all'apertura della campagna lattiera 2013/2014 si contavano 3.722 produttori e 331 caseifici.

La campagna lattiera 2012/2013

Le preoccupazioni originate dall'andamento dei dati produttivi della prima parte della campagna, che facevano registrare ingenti quantitativi di latte pro- dotto, si sono in parte ridimensionate. Il decremento, sensibile soprattutto nei mesi centrali del periodo, ha consentito alla produzione di rientrare nei limiti del quantitativo nazionale di riferimento (11.288.543 tonnellate tra consegne e vendite dirette).

Il quantitativo prodotto si è assestato infatti a 11.229.713 tonnellate, ha raggiunto il massimo picco produttivo dall'introduzione del regime delle quo- te, anche se l'incremento, inferiore di 60 mila tonnellate al valore di riferimen-

IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2013

to, rispetto alla campagna precedente (13.248 tonnellate, +0,1%) risulta marginale, in quanto anche la produzione 2011/2012 figurava tra le più elevate mai registrate.

L'aumento produttivo rispetto alla campagna precedente è ascrivibile es- senzialmente a Lombardia (4.582.088 tonnellate, +0,7%), Emilia-Romagna (1.880.737 tonnellate, +0,7%) e in misura minore al Piemonte che registra una sostanziale stabilità (969.440 tonnellate, +0,1%), mentre il Veneto subisce una diminuzione (1.122.204 tonnellate, -1%). Per il dettaglio nazionale completo si veda la tabella 2.1.

Tra le province emiliano-romagnole, gli incrementi più consistenti sono ri- scontrabili a Modena (+4,7%) e Piacenza (+2,3%), mentre quelle storicamente più vocate, al contrario, risultano in diminuzione: Parma (-0,7%) e Reggio Emilia (-0,7%) come mostrato in tabella 2.2.

Tabella 2.1 - Italia. Produzioni di latte (tonnellate)

Regione 2011/12 2012/13 % 2012/13 su

2011/1

Piemonte 968.658 969.440 0,1

Valle d'Aosta 44.159 43.395 -1,7

Lombardia 4.549.181 4.582.088 0,7

Prov. Aut. Bolzano 379.556 380.086 0,1

Prov. Aut. Trento 137.253 137.376 0,1

Veneto 1.133.823 1.122.204 -1,0

Friuli Venezia Giulia 266.689 260.495 -2,3

Liguria 6.892 6.658 -3,4 Emilia-Romagna 1.867.143 1.880.737 0,7 Toscana 68.718 65.991 -4,0 Umbria 59.793 57.888 -3,2 Marche 36.224 34.976 -3,4 Lazio 354.010 346.108 -2,2 Abruzzo 79.548 80.386 1,1 Molise 71.834 71.827 0,0 Campania 218.052 218.570 0,2 Puglia 379.940 376.855 -0,8 Basilicata 120.762 123.806 2,5 Calabria 61.427 60.679 -1,2 Sicilia 191.675 190.931 -0,4 Sardegna 221.127 219.215 -0,9 TOTALE 11.216.464 11.229.713 0,1

Fonte: Elaborazioni Servizio Produzioni Animali su dati Agea. Latte consegnato ai caseifici (rettificato) + produzioni in vendita diretta.

2. LE POLITICHE COMUNITARIE E NAZIONALI

L'andamento produttivo da aprile a dicembre

Le produzioni mensili, riferite alle sole consegne ai caseifici (ricordiamo che per le vendite dirette non si dispone di dati mensili), hanno fatto rilevare, nei primi mesi, un andamento similare rispetto all’anno precedente seppur con livelli produttivi più bassi. Nei primi tre mesi della campagna lattiera 2013/2014 la produzione si è ridotta del 3,65% rispetto al corrispondente pe- riodo della campagna precedente. Nei mesi estivi i quantitativi prodotti si sono riavvicinati, fin quasi a sovrapporsi, a quelli del periodo scorso (figura 2.1). Le quantità prodotte complessivamente da aprile a dicembre ammontano a 7.895.524 tonnellate, in flessione dell'1,4% rispetto allo scorso anno.

Il recupero del prelievo supplementare trattenuto dai primi acquirenti

I primi acquirenti di latte sono tenuti, in ottemperanza alle diverse leggi succedutesi, a trattenere il prelievo nei confronti dei produttori eccedentari per conto dell'Amministrazione. Nel passato si è verificato che il prelievo trattenu- to non sia stato interamente versato in forza di provvedimenti giurisdizionali di sospensione. Quando tali provvedimenti vengono risolti con sentenza favore- vole all'Amministrazione, il prelievo trattenuto diventa esigibile, e l'acquirente è tenuto al versamento di tali somme.

Il contenzioso che ha contrassegnato il settore ha riguardato ancora innu- merevoli posizioni relative alle campagne lattiere dal 1995/96 al 2002/2003, prima che la Legge n. 119/2003 introducesse l’obbligo del versamento mensi- le.

Le diverse decisioni dei TAR, susseguitesi in un ristretto periodo di tempo, Tabella 2.2 - Emilia-Romagna. Produzioni di latte (tonnellate)

Provincia 2011/12 2012/13 % 2012/13 su 2011/12 Piacenza 262.858 268.935 2,3 Parma 617.079 612.653 -0,7 Reggio Emilia 553.560 549.563 -0,7 Modena 307.184 321.570 4,7 Bologna 75.362 76.759 1,9 Ferrara 20.067 20.161 0,5 Ravenna 18.414 19.450 5,6 Forlì-Cesena 4.497 4.332 -3,7 Rimini 8.121 7.314 -9,9 TOTALE 1.867.143 1.880.737 0,7

Fonte: Elaborazioni Servizio Produzioni Animali su dati Agea. Latte consegnato ai caseifici (rettificato) + produzioni in vendita diretta.

IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2013

hanno reso necessaria una ricognizione dell’ammontare del prelievo trattenuto e fino ad ora non versato. A livello regionale sono coinvolti 300 caseifici, ma le attività di ricognizione sono tuttora in corso; al momento il totale delle somme esigibili trattenute o garantite da fidejussione supera i 1.500.000 euro. Aiuto di Stato riferito alla proroga del versamento della settima rata Legge n. 119/2003

La Commissione Europea, con decisione del 17 luglio 2013, ha rilevato quale aiuto di Stato la proroga di sei mesi concessa per il pagamento della set- tima rata relativa alla rateizzazione prevista dalla Legge n. 119/2003, eviden- ziandone l’incompatibilità con il diritto comunitario. Secondo tale decisione l'Italia è tenuta a recuperare tutti gli importi connessi con la rateizzazione, compresi gli interessi e le rate future, per i produttori che hanno usufruito della proroga. Il provvedimento interessa 335 aziende della nostra Regione, per un importo da recuperare, relativo agli interessi sulle rate già pagate e alla riscos- sione di quelle future, superiore ai 15.000.000 di euro. In data 30 settembre 2013 lo Stato ha presentato ricorso presso la Corte di Giustizia europea, atti- Figura 2.1 - Produzioni mensili di latte riferite alle sole consegne ai caseifici (migliaia di tonnellate) 0 200 400 600 800 1.000 1.200

apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar

migliaia di tonn.

2012/13 2013/14 Fonte: Elaborazioni Servizio Produzioni Animali su dati Agea.

2. LE POLITICHE COMUNITARIE E NAZIONALI

vando contestualmente tramite le Regioni il recupero degli interessi relativi al ritardato versamento della settima rata, pari a poco più di 20.000 euro per le aziende regionali coinvolte.

Il Regolamento n. 1308/2013 – La nuova OCM

La pubblicazione del Regolamento (UE) n. 1308/2013 del 17 dicembre 213 sancisce definitivamente la conclusione del regime quote latte al 31 marzo 2015, introducendo tuttavia specifiche misure per la stabilizzazione del merca- to e la difesa del reddito dei produttori, il cosiddetto “Pacchetto Latte”. Viene inoltre garantito il monitoraggio mensile della produzione attraverso l’obbligo per i primi acquirenti di continuare la dichiarazione del latte ritirato.

Dopo tanti anni di contingentamento della produzione, nonostante le misu- re messe in campo per arrivare preparati alla fine delle quote latte, il cosiddetto “atterraggio morbido”, gli effetti di un sistema libero sono ancora temuti dal mondo produttivo.