2) infrastrutture Di questa seconda categoria fanno parte:
3.5. il rebound Effect nel caso delle iCT
Il settore delle ICT si è caratterizzato in questi anni per lo straordinario incremento del numero di in- formazioni che le successive generazioni di microprocessori sono state in grado di elaborare, a cui cor-
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risponde un altrettanto vertiginoso aumento dell’efficienza energetica, come descritto dai due grafici qui sotto riportati.
Secondo Lorenz Hilty “The time, space, material and energy needed to provide a unit of ICT service have decreased by three orders of magnitude (a factor of 1000) since the first PC was sold” (Hilty, 2008). Il ben noto principio, chiamato Legge di Moore, secondo cui il numero di transistors per microchip rad- doppia ogni 18-24 mesi, attende ancora di essere disatteso. (Figura 2). Come effetto secondario, la perfor- mance dei processori per input di energia è cresciuto altrettanto esponenzialmente. (Figure 3).
Figura 2. La dematerializzazione delle iCT secondo la legge di moore
Fonte: Mattern, 2005, p. 41
Figura 3. Efficienza energetica dei microprocessori in milioni di istruzioni al secondo (miPS) per Watt
Fonte: Mattern, 2005, p. 42
Un riduzione di un fattore 1000 dei consumi energetici per unità di informazione indurrebbe ad attendersi una significativa riduzione dei consumi totali di energia del settore ICT.
(EU25), sono previsti in aumento a 409,7 Twh nel 2020 (dispositivi finali + infrastrutture, scenario BAU). Sebbene secondo assunzioni più ottimistiche (scenario ECO, con interventi restrittivi da parte dei policy makers) i consumi ammonterebbero al 2020 a soli 288,2 Twh (sempre EU 25), entrambi gli scenari pre- vedono un incremento per l’Europa a 25 compresi tra il 34% (nello scenario ECO) e il 91% (in quello BAU). Gli estensori del rapporto ne concludono che:
“L’aumento nello stock di applicazioni ICT oltre che del network di infrastrutture combinato con l’estensione dell’utilizzo di prodotti ICT all’interno di una cultura del “sempre, ovunque, in qualsiasi mo- mento” porterà ad un incremento del consumo totale di energia del settore ICT, nonostante la potenza richiesta dalle nuove apparecchiature ICT sia inferiore rispetto a quelle correntemente in uso a causa dello sviluppo di tecnologie più efficienti e della miniaturizzazione incoraggiata dal mercato... Inoltre la domanda legata ai server e data Center sta aumentando drasticamente a causa dell’utilizzo sempre più esteso degli strumenti ICT da parte dell’utente finale. (Biois, p. 101).
Un andamento analogo riguarda l’impiego di materiali. Per esempio la riduzione della massa media dei telefoni cellulari da oltre 350 grammi (1990) a circa 80 grammi (2005) che corrisponde ad una riduzione di un fattore 4.4, è stata accompagnata da un incremento del numero delle connessioni alla rete che nel complesso ha portato ad un aumento della massa totale di un fattore 8.0 (Hilty, 2008, p. 94). I dati della Fig. 1-2 mostrano quello che possiamo definire il paradosso della miniaturizzazione: l’aumento della ve- locità di computazione ha fatto sì che i processori siano diventati economici più velocemente di quanto siano diventati più piccoli. Se ne conclude che “ non c’è evidenza secondo cui il rebound effect legato alla miniaturizzazione scomparirà se e quando la vision chiamata “Pervasive Computing”, “Ubiquitous Com- puting” o “Ambient Intelligence” diverrà reale” (Hilty, 2008, p. 95).
In conclusione quindi, nonostante incrementi di efficienza stimabili in tre ordini di grandezza, i consumi complessivi sono aumentati: è questo, essenzialmente ciò che definiamo effetto rimbalzo. In definitiva, il caso delle ICT dimostra, forse con maggiore evidenza di altri, come gli agenti, a fronte della maggiore efficienza, tendano ad aumentare la propria utilità (numero di informazioni elaborate) a parità di costo piuttosto che a mantenere costante l’utilità riducendo i costi (materia/energia consumata). Tale compor- tamento non dovrebbe del resto stupire, essendo coerente alle ipotesi standard di non sazietà e compor- tamento massimizzante degli agenti. Questo sembra valere, quantomeno, nella fase espansiva del ciclo di vita del prodotto, cioè prima che intervengano, come vedremo, fattori di saturazione e congestione. Assumendo che il RE sia calcolato in base alla formula:
rE = (Se-St)/Se dove: St = Minor consumo effettivo al tempo t
Se = Minor consumo atteso
Riassumendo quanto già riportato nel primo capitolo, se assumiamo che il risparmio atteso sia positivo e pari all’incremento di efficienza ottenuto nel periodo precedente possiamo stimare l’effetto rimbalzo anche in termini quantitativi. Nel nostro caso, essendo il risparmio effettivo negativo (i consumi sono au- mentati) ed il risparmio atteso positivo, otterremo in generale un RE > 1. Espresso in termini percentuali si può dire che il RE è, in questo caso, superiore al 100%. Questo tipo di situazione è indicata, in letteratura, come backfire.
Si noti che RE = 1 significa che il risparmio corrente è nullo, cioè che la situazione è rimasta invariata ris- petto all’anno base. Viceversa RE < 1, ad esempio del 30%, significa che le aspettative di risparmio sono state raggiunte solo per il 70%. In questo caso i consumi si sono ridotti ma meno delle aspettative. In pratica, così definito, l’effetto rimbalzo misura lo spostamento rispetto ad una condizione di “razion-
alità ingenua”, in base alla quale il risparmio atteso dovrebbe essere uguale all’incremento di efficienza. Effettivamente i dati ci mostrano che, in particolare nel caso delle ICT, il comportamento reale degli agenti non segue affatto tali aspettative “ingenue”. Non segue cioè comportamenti ispirati ad una logica dedut- tiva semplice, secondo cui, per esempio, se tutti i PC consumassero il 20% di meno, anche i consumi to- tali si dovrebbero ridurre del 20%. Viceversa l’effetto rimbalzo sembra sottendere una dinamica di tipo sistemico, una dinamica in cui, cioè, la presenza di effetti di feedback comporta deviazioni non casuali dai risultati attesi. Per quanto trascurata dalla letteratura, questa lettura sistemica consente una compren- sione a nostro avviso più completa e approfondita dell’effetto rimbalzo.