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Regole Tematico-Selettive e Selezione tematica attraverso Post Generalizzazioni Morfologiche

9 Traduzione mia

2.7. Regole Tematico-Selettive e Selezione tematica attraverso Post Generalizzazioni Morfologiche

La selezione del tema è realizzata da regole che sono sensibili all’indice tematico e sono due tipi:

- regole Tematico-Selettive

- Regole di Post Generalizzazioni Morfologiche

Dunque, la selezione del tema in una data lingua avviene prendendo in considerazione fattori paradigmatici e fattori sintagmatici. I fattori paradigmatici sono le proprietà morfo- sintattiche che determinano le celle nelle quali si inserisce un tema. I fattori sintagmatici, invece, sono alterazioni tematiche dovute al contesto sintagmatico locale. Le Regole Tematico-Selettive selezionano il tema sulla base di fattori paradigmatici, per cui, ad una cella associata ad un insieme di proprietà morfo-sintattiche è assegnato un tema attraverso l’applicazione delle Regole Tematico-Selettive. Stump giustifica la necessità di queste regole per tre motivi:

- Ci sono dei temi la cui selezione non può essere attribuita a nessuna Regola di Realizzazione perché le proprietà morfo-sintattiche che realizzano non sono coerenti (Feature coherent): per esempio, nella lingua greca, secondo la mia analisi, si trovano temi in -e, temi in -i, temi in -a, temi in -ie, temi in -u. Considerando ora che nelle lingue del mondo ci sono più celle occupate da temi nudi (bare stems), come il presente indicativo greco nella 3a prs sg c’è il tema nudo in -i. Dal momento che non ci siano Regole di Realizzazione che introducono un tema nudo, la scelta del tema dovrebbe essere precisata da una Regola Tematico- Selettive che determini in maniera esplicita un tema con delle proprietà morfo- sintattiche specifiche. Ovviamente queste regole possono essere soggette a rapporti di predominio (default/override relation).

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- Stump poi, considera che una Regola di Realizzazione può essere compatibile con più temi. Per esempio, in greco la RR che introduce -te 3a prs pl. può essere compatibile, sia con i temi in -e ˡðεnεtε “legate”, sia con i temi in -a aγapatε

“amate” ecc.. Ovviamente la RR che introduce -te non sceglie tra i temi verbali, ma questo va considerato in termini indipendenti. In altre parole, le regole che selezionano le desinenze non sono influenzate dalle regole di selezione tematica. - Un’ altra giustificazione per le Regole Tematico-Selettive, è che la selezione del

tema deve, spesso, precedere a qualsiasi altro tipo di regola. Così la selezione del tema determina il tipo della flessione che un lessema segue. Lo studioso fa riferimento alla flessione verbale del bulgaro (cfr. Stump 2001:177).

- Stump conclude supponendo che le Regole Tematico-Selettive costituisce un blocco di Regole di Realizzazione.

Le Regole Tematico-Selettive non sono sufficienti per giustificare tutti i tipi di alternanza paradigmatica. Nonostante la loro efficacia di scegliere tra varianti paradigmatiche, non sono in grado di scegliere tra varianti condizionate dal contesto sintagmatico locale. La funzione delle Regole di Post-Generalizzazioni Morfologiche (Morphological Metageneralization) è quella di individuare rapporti di ridondanza tra le regole realizzazionali.

2.8. Sommario

A fine di riassumere il nucleo della teoria, si può dire, che il modello prevede un inventario d’indici tematici, definiti da una serie di Regole Tematico-Formative che permettono di instaurare un rapporto derivazionale tra i temi esistenti nella flessione di una data lingua. Queste regole permettono che la forma fonologica di un tema sia dedotta dalla forma fonologica di un altro tema, oppure, che l’indice di un tema si deduca da un altro tema. Se l’indice del tema non è esplicitamente stipulato lessicalmente, o determinato da una Regola Tematico-Formativa, allora il suo indice è assegnato da una Regola Tematico-Indicativa. L’insieme delle Regole Tematico-Formative e Tematico-Indicative costituisce le Regole Morfemiche. Una Regola Tematico-Selettiva associa un tema particolare con un insieme di proprietà morfo-sintattiche. A volte, il tema in questione è identificato dal suo indice morfemico e, a volte, dalla sua formazione. Il modello poi, dispone di una serie di Regole di Realizzazione che si applicano ad un tema associato ad un insieme σ di proprietà morfo- sintattiche e realizza un sottoinsieme di σ, stipulando direttamente l’esponente di questo sottoinsieme, oppure facendo riferimento ad un’altra regola. Le Regole Tematico-Selettive

sono un tipo particolare di Regola di Realizzazione. Le Regole di Realizzazione e le Regole Morfemiche costituiscono le regole flessive. Una Regola di Post Generalizzazione Morfologica

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esprime la ridondanza nella determinazione di due o più Regole di Realizzazione. In alcuni instanti questa ridondanza è un concomitante morfo-fonologico, però spesso si tratta di un principio sintagmatico di selezione tematica.

In questo capitolo si è cercato di delineare i principi fondamentali del modello Paradigm Function Morphology. Si è ribadito l’importanza del concetto del paradigma (2.1.), (2.3.). Il paradigma di ogni data lingua è costituito da combinazioni possibili di tratti morfo-sintattici a sua disposizione. Gli insiemi possibili di tratti morfo-sintattici sono dettati dalle regole di buona formazione rappresentate nel paragrafo (2.4.). Una volta che il paradigma e suoi componenti siano ben individuati, si passa alla definizione della sua Funzione Paradigmatica. Questa ultima è determinata attraverso le Regole di Realizzazione divise in blocchi. Le regole dello stesso blocco si trovano in competizione. Questa situazione è tendenzialmente risolta dal principio di Pānini (2.5.). Le regole di Stump vedono un’ulteriore suddivisione tra Regole di Realizzazione e Regole Morfomiche. Le seconde sono regole morfologiche suddivisi in

regole di Tematico-Indicative e Regole di Tematica-Selettive (2.6.), (2.7.). I rapporti di ridondanza tra le Regole di Realizzazione sono colte dalle Regole di Post-Generalizzazione Morfologica (2.7.).

3.0. introduzione

La presente descrizione contiene una proposta d’analisi della flessione verbale greca. Si comincia nei primi paragrafi con la descrizione degli elementi costitutivi che compongono il sistema verbale in questione (3.1.). In particolare sono analizzati concetti come la radice lessicale (3.1.1.), il tema (3.1.2.), la radice tematica, la base tematica e le basi derivate (3.1.3.), la vocale tematica (3.1.4.) e la sua natura, i componenti flessivi e le terminazioni flessive (3.1.5.). Segue una breve analisi morfemica nel paragrafo (3.2.). Gli aspetti affrontati in questo capitolo hanno come scopo finale di gettare le basi teoriche necessarie per l’applicazione del modello di Paradigm Function Morphology nella flessione verbale greca. In quest’occasione si sono affrontati alcuni aspetti problematici come la vocale tematica e l’indice tematico indispensabile per poter ricostruire il paradigma della flessione verbale del greco moderno.