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La Responsabilità Civile

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1573 ELEMENTI DEL RAPPORTO DI CONSUMO E CONTROVERSIE

4. ALCUNI ISTITUTI DEL CÓDIGO DE DEFESA DO CONSUMIDOR

4.2 La Responsabilità Civile

Nel campo della responsabilità civile pertinente alle relazioni di consumo, due dei molti cambiamenti avvenuti nella legislazione brasiliana sono rilevanti. Il primo: con l'introduzione del Código de Defesa do Consumidor, e di conseguenza della responsabilidade civil de consumo, al professionista è addebitabile non solo la consueta violazione contrattuale o legale, ma anche la mancanza di sicurezza o inadeguatezza del servizio o del prodotto offerto.

Come conseguenza, la responsabilità viene attribuita, in termini generali, a colui che, nell'offrire un prodotto o servizio, rischia di causare un danno al consumatore sia (i) perché tale prodotto/servizio non offre la sicurezza che ci si può legittimamente attendere45, sia (ii) perché tale prodotto/servizio ha proprietà che lo rendono inadeguato al suo regolare uso (quanto alle sue qualità e quantità)46. Così, oltre all'interesse

44 Sull'argomento, v. la letteratura brasiliana di JUDITH MARTINS-COSTA, in particolare: Os campos normativos da boa-fé objetiva: as três perspectivas do direito privado brasileiro, Revista Forense, ano 17, n. 382, Rio de Janeiro, Forense, nov. - dez. 2005, p. 119 ss. Per un’altro sguardo sul tema, v. GUSTAVO TEPEDINO e ANDERSON SCHREIBER, A boa-fé no Código de Defesa do Consumidor e no Código Civil de 2002, in Código de defesa do consumidor e o código civil de 2002: convergências e assimetrias, a cura di Alberto de souza Pasqualotto e Roberto Augusto Castellanos Pfeiffer, São Paulo, Revista dos Tribunais, 2005. 45 Responsabilidade pelo Fato do Produto e do Serviço, artt. 12, caput, § 1º, incisos I, II e III, e 14, § 1º, Código de Defesa do Consumidor. Rispetto alla responsabilità per danno da prodotto, essa è stata ispirata alla dir. 85/374/CEE, che regola la responsabilità per danno da prodotti difettosi. Contenuto analogo si trova quindi nell'art. 6º, comma 1, a, b, c, della dir. 85/374/CEE (e anche nell'art. 117, comma 1, lett. a, b, c, del c.cons.). Già sulle altre discipline consumeristiche, nell'elaborazione della legge brasiliana del consumo si sono prese in considerazione diverse leggi straniere, per lo più il Projet de Code de la Consommation, cfr. gli autori del progetto di legge, ANTONIO HERMAN BENJAMIN, in Código Brasileiro de Defesa do Consumidor: comentado pelos autores do anteprojeto, Ada Pellegrini Grinover et. al., cit., p. 10.

46 Responsabilidade por Vício do Produto e do Serviço, artt. 18, caput, e 20, § 2º, Código de Defesa do Consumidor.

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patrimoniale, vengono protetti diritti costituzionali dei consumatori legati alla sua persona (salute, sicurezza, vita, ecc.).

Nell'esperienza brasiliana si può ricordare il caso paradigmatico della ferita provocata dalla latta di passata di pomodoro, di cui il Superior Tribunal de Justiça ha ritenuto responsabile il fabbricante perché, senza fornire la dovuta informazione, aveva messo in circolazione un imballaggio la cui apertura richiedeva una certa cura e comportava un rischio per la salute del consumatore. Il fabbricante è stato, di conseguenza, condannato a pagare i danni.47

Il secondo istituto la cui evoluzione legislativa è interessante prendere in considerazione è quello della responsabilità oggettiva, che per molto tempo ha occupato un posto di eccezione nella legislazione brasiliana, nel senso che il suo impiego era limitato alla regolazione di attività particolari, come il trasporto di merci per le strade ferrate (Decreto 2.681/1912) o l'uso dell'energia nucleare (artt. 4º ss., l. 6.453/1977, e 21, inciso XXIII, lett. d, Constituição da República): attività particolarmente rischiose o implicanti l'uso di macchinari non abbastanza perfezionati.

Ed è appunto in relazione a simili attività che la possibilità di coinvolgimento del professionista è stata ammessa, nel senso che si attribuisce la responsabilità civile a chiunque sia ricollegabile al danno, anche in assenza di una verifica della colpa. In seguito, con il moltiplicarsi delle ipotesi legali in cui tale rischio era presente, la responsabilità oggettiva è stata estesa anche ai danni ambientali (art. 14, § 1º, l. 6.938/1981), a quelli causati dallo Stato nella prestazione (diretta o indiretta) di servizi pubblici (art. 37, § 6º, Constituição da República/1988) e ad altri casi contemplati più recentemente dal Código Civil/2002 (e.g. la responsabilità degli imprenditori, art. 931). Oggi, la responsabilità oggettiva è la regola principale della responsabilidade civil de consumo.

I tradizionali elementi minimi di attribuzione della responsabilità civile (soggettiva), cioè la condotta colpevole (in senso lato) dell'agente, il danno e il nesso di causalità tra di loro, hanno dovuto essere rivisti dal momento che la loro applicazione convenzionale non assicurava protezione effettiva a quelle relazioni specificate dalla legge (riguardanti il diritto dei consumatore, il diritto ambientale, ecc). Così che, oggi nelle relazioni di consumo, non è indispensabile provare l'esistenza della colpa ai fini dell'imputazione del dovere di risarcimento (salvo nel caso dei liberi professionisti, la cui responsabilità si basa ancora sulla teoria soggettiva), e la colpa può essere discussa in una eventuale azione di regresso solo fra i professionisti coinvolti.

Tale misura facilita la difesa del consumatore, la quale risulterebbe indebolita di fronte ai innumerevoli soggetti, che di solito partecipano alle relazioni di consumo

47 STJ. Recurso Especial n. 237964/SP, 4ª Turma, 08.03.2000; RJADCOAS, vol. 7, p. 29; RSTJ, vol. 134, p. 411; RT, vol. 779, p. 208; e SJADCOAS, vol. 97, p. 49.

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(produttore, costruttore, importatore, esportatore, distributore, prestatore di servizio e così via).

Rispetto alla traiettoria della giurisprudenza italiana sulla responsabilizzazione indipendente dall'analisi di colpa, è bene ricordare la celebre pronuncia della Corte di Cassazione che ha ritenuto fondata l'azione proposta da una coppia intossicata dopo aver consumato dei biscotti avariati prodotti da una ditta. La Corte ha confermato, in questo modo, nel 1964, la sentenza resa dal Tribunale di Roma, che partendo da un “processo logico presuntivo” aveva attribuito il difetto del prodotto direttamente alla società produttrice48.

In altre parole, molto prima dell'entrata in vigore della direttiva 85/374/CEE49, che ha introdotto nello spazio comunitario europeo la materia della responsabilità per danno da prodotti difettosi indipendente della prova di colpa, la Corte aveva già anticipato questa soluzione.

Senza la necessità del requisito della colpa per l'imputazione della responsabilità soggettiva, il percorso della riparazione in base alla responsabilità oggettiva passa attraverso la ricerca della prova dell'esistenza del danno e del nesso causale fra questo e l'esercizio dell'attività economica.

Peraltro, l'esenzione dalla responsabilità per danno da prodotto avviene quando il professionista dimostra, nei termini dell'art. 12, § 3º, I, II e III, del Código de Defesa do Consumidor, (i) che non ha messo il prodotto in circolazione; (ii) che benché lo abbia messo il prodotto in circolazione il difetto non sussiste; o (iii) che la colpa è esclusivamente del consumatore o di terzi. L'esenzione dalla responsabilità per danno da servizio, invece, si ha quando il professionista dimostra, d'accordo con l'art 14, § 3º, Código de Defesa do Consumidor, (i) che, avendo prestato il servizio, il difetto non sussiste; e (ii) che la colpa è esclusivamente del consumatore o di terzi. Non sono previsti, però, le ben note cause escludenti derivate dalla teoria generale della responsabilità civile (il caso fortuito e la forza maggiore), il che divide la dottrina brasiliana circa la loro validità per la disciplina del consumo.50

48 Cfr. LUCIA DELOGU,Responsabilità del produttore per danno da prodotti difettosi, cit., p. 35, che affronta indirettamente anche il problema della responsabilità del produttore per la messa in circolazione di prodotti difettosi.

49 Con attuazione in Italia condotta dal Decreto 24.05.1988, 224 e posteriormente incorporata dal c.cons. (artt. 114 ss.).

50

Sul tema, v. EDUARDO ARRUDA ALVIM. Responsabilidade civil pelo fato do produto no Código de Defesa do Consumidor, Revista de Direito do Consumidor, n. 15, São Paulo, Revista dos Tribunais, jul. - set. 1995, p. 132 ss. Anche in Coleção Doutrinas Essenciais - Responsabilidade Civil, v. 4, Indenizabilidade e direito do consumidor, a cura di Nelson Nery Junior e Rosa Maria de Andrade Nery. São Paulo, Revista dos Tribunais, 2010, p. 683 ss.

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Nel corpo giuridico europeo, le ipotesi di esenzione dalla responsabilità stabilite dalla direttiva 85/374/CEE, art. 7º, sono ancora più ampie, sebbene si riferiscano soltanto ai prodotti, esclusi i servizi, in verbis: “Il produttore non è responsabile ai sensi della presente direttiva se prova: a) che non ha messo il prodotto in circolazione; b) che, tenuto conto delle circostanze, è lecito ritenere che il difetto che ha causato il danno non esistesse quando l'aveva messo in circolazione o sia sorto successivamente; c) che non ha fabbricato il prodotto per la vendita o qualsiasi altra forma di distribuzione a scopo economico, né l'ha fabbricato o distribuito nel quadro della sua attività professionale; d) che il difetto è dovuto alla conformità del prodotto a regole imperative emanate dai poteri pubblici; e) che lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche al momento in cui ha messo in circolazione il prodotto non permetteva di scoprire l'esistenza del difetto; f) nel caso del produttore di una parte componente, che il difetto è dovuto alla concezione del prodotto in cui è stata incorporata la parte o alle istruzione date dal produttore del prodotto”.

In seguito, l'art. 8º, comme 1 e 2, della direttiva prevede anche che, salvo alcune eccezioni, la responsabilità del produttore non risulti attenuata nei casi in cui il danno sia provocato congiuntamente da un difetto del prodotto e dall'intervento di un terzo. Per altro verso, però, la medesima responsabilità può essere ridotta o venir meno, a seconda del caso concreto, qualora il danno sia causato congiuntamente da un difetto del prodotto e per colpa del danneggiato o di una persona di sua responsabilità.

Nell'assenza dell'elemento soggettivo della colpa e in caso di insussistenza delle ipotesi di esclusione della responsabilità, le discussioni dottrinarie e giurisprudenziali brasiliane si concentrano sulla prova del danno (specialmente sulla determinazione del suo contenuto e dei suoi criteri di misura), sulla prova del nesso causale e sulle sue varie teorie, sull'attribuzione giuridica della responsabilità e così via. A proposito, la nozione di nesso causale, ordinariamente legato all'idea di una connessione determinante tra due eventi, costituisce ancora una grande sfida della giurisprudenza brasiliana. La materia è disciplinata dall'art. 403 del Código Civil/2002, che attribuisce la responsabilità all'agente soltanto in relazione all'effetto della sua condotta. La mancanza di altri criteri espliciti nel sistema normativo, però, non ha impedito ai giudici di basare le loro decisioni sulle teorie più svariate, che da molto sono oggetti di dibattiti dottrinari51, per giustificare e portare a compimento il risarcimento del danno.

51 Per un sguardo sulle varie teorie della causalità giuridica, v., nella letteratura italiana, ADRIANO DE CUPIS, Il danno, teoria generale della responsabilità civile, vol I, 3 ed., Milano, 1979 (in specie v. alla p. 225 ss.) e nella letteratura brasiliana, v. GUSTAVO TEPEDINO, A causalidade nas ações de responsabilidade atribuídas ao hábito de fumar, Revista Jurídica Empresarial, ano 02, n. 08. Porto Alegre, Notadez, maio - jun. 2009, p. 75 ss., il quale ha affrontato il tema delle diverse teorie anche (più recentemente) con riferimento specifico al nesso di causalità tra l'abitudine al fumo di sigarette e le malattie contratte dai fumatori.

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Fra queste teorie, in sintesi, ci sono: (i) la teoria della equivalenza degli antecedenti causali (o della condicio sine qua non), secondo cui il danno è la conseguenza di una determinata combinazione di fattori, di modo che con l'eventuale soppressione di uno di essi, si ritiene che l'effetto non sarebbe stato prodotto. Altri esempi di questo primo gruppo sono (ii) la teoria del danno diretto e immediato (di cui parla l'art. 403) e (iii) la teoria della causalità adeguata, secondo cui si suppone sufficiente la causa che si rivela, in astratto, la più probabile nel produrre il danno.

Occorre tuttavia segnalare che assai più problematica della determinazione dell'effettivo autore del fatto dannoso, è l'attribuzione giuridica (e non automatica) della responsabilità civile, che presuppone la fissazione di parametri per determinare chi sopporterà l'obbligo di risarcire il danno.52

Per quanto concerne il problema dell'imputazione, qualora non sia possibile individuare l'autore della lesione fra le persone coinvolte nell'evento, alcune teorie, agganciandosi agli elementi meno tecnici, tendono ad ampliare la responsabilità civile, in modo da compensare i danni subiti. Ad esempio, (i) la teoria della causalità alternativa reputa responsabili in solido tutti gli agenti che avrebbero potuto essere autori del danno, mentre (ii) in base al criterio, diffuso soprattutto nella sfera giuridica nord-americana, del market share liability, la responsabilità viene ripartita a seconda della fetta di mercato detenuta dal fabbricante in relazione al prodotto.

È da notare che, nonostante l'art. 265 del Código Civil (Parte especial: Livro I Dos direitos das obrigações) preveda che la solidarietà non può essere presunta53, la giurisprudenza talvolta supera sia tale disposizione sia il requisito di dimostrazione del rapporto causale. Nell'esperienza brasiliana si registra il caso del tribunale che, in base alla teoria della causalità alternativa, ha condannato in solido parecchi autisti coinvolti in un unico incidente stradale.54 Curiosamente, l'ipotesi era già stata discussa un paio di anni prima nel caso di un paziente minorenne contaminato dall'AIDS attraverso trasfusioni di sangue realizzate nei diversi ospedali in cui era in cura per emofilia55.

52 Cfr. STEFANO RODOTÀ, Il problema della responsabilità civile, Milano, 1964 (in specie

v. alla p. 73). 53

Cfr. NELSON NERY JR.e ROSA MARIA DE ANDRADE NERY. Novo Código Civil e legislação extravagante anotados. São Paulo: Revista dos Tribunais, 2002, p. 143.

54 TARS. Apelação n. 195.116.827, 5ª Câmara Cível, 23.11.1995. Il caso viene ricordato da ANDERSON SCHREIBER, Flexibilização do nexo causal em relações de consumo, in Temas de Direito do Consumidor, a cura di Guilherme Magalhães Martins, Rio de Janeiro: Lumen Juris, 2010, p. 29 e ss. (in specie v. alla p. 37), il quale, oltre alle soluzioni menzionate, riporta una sintesi su altre alternative applicate dalla giurisprudenza: teoria do fortuito interno; teoria da causalidade estatística; fra altri (in specie v. alle pp. 38 e 39 rispettivamente).

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Tuttavia, i giudici del tribunale brasiliano riuniti in aula hanno deciso a maggioranza, con un solo voto contrario, di non applicare la teoria della causalità alternativa, i.e. di non imputare la responsabilità in solido a tutti gli ospedali implicati.56

Concludendo su questo punto, da un lato, con l'avvento del Código de Defesa do Consumidor, la responsabilità civile ha cessato di essere riferita esclusivamente al piano intersoggettivo e di dipendere dalla prova della colpa, al fine di consentire una protezione più efficace degli interessi e dei diritti diffusi e collettivi dei consumatori. Dall'altro, nell'ambito giuridico brasiliano si continua a discutere sugli altri requisiti necessari per attribuire la responsabilità civile, e in particolare (i) sulle difficoltà relative alla definizione di un criterio per stabilire la connessione causale tra l'evento dannoso e la condotta dell'agente e (ii) sull'adozione di altre soluzioni, in grado di prendere in considerazione tutte le parti, senza che la vittima rimanga ingiustamente priva di riparazione a causa dei numerosi possibili autori del danno, come accade sulla base di alcune teorie tradizionali della causalità, e senza che vengano condannate persone coinvolte in maniera casuale, come succede adottando altre soluzioni57.

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