Un particolare tipo di ricerca sociale con finalità operative e precisamente volta alla formulazione di giudizi valutativi in merito a programmi e politiche pubbliche.
La ricerca valutativa deve a buon diritto essere considerata parte della più ampia ricerca sociale, ma ne differisce per alcuni importanti aspetti.
Com’è noto la classica sequenza logica della ricerca (quantomeno sociale) è la seguente:
Logica della ricerca sociale (Corbetta, 1999)
Teoria [Deduzione] Ipotesi [Operativizzazione] Raccolta dati [Organizzazione dei dati] Analisi [Interpretazione] Risultati [Induzione] Teoria.
Nella ricerca valutativa invece vi sono alcune importanti differenze: il contesto (vedi) sostituisce la teoria e il mandato (vedi) le ipotesi. Le conseguenze più ovvie sono da riferirsi ad una molto più stringente dipendenza della ricerca valutativa dalla realtà fattuale in cui i problemi valutativi si situano, a scapito della maggior libertà speculativa del ricercatore puro.
Logica della ricerca valutativa (Bezzi, 2010, 36)
Contesto [inferenze di vario tipo inclusa l’abduzione] Mandato
[Operativizzazione] Raccolta dati [Organizzazione dei dati] Analisi [Interpretazione] Risultati [Induzione] Contesto.
Bibliografia minima:
• Claudio Bezzi (2010), Il nuovo disegno della ricerca valutativa, Franco Angeli, Milano. • Claudio Bezzi (2011), La linea d’ombra, Franco Angeli, Milano.
Voci correlate:
• Contesto; • Mandato.
(CB)
Riflessività
Il termine r. (derivato dal latino reflectĕre) (ing. reflexivity), spesso usato come sinonimo di
riflessione (ingl. reflection), indica la capacità e l’intenzionalità di un soggetto (o di una
organizzazione) di meditare, ponderare e valutare la concatenazione di tutti gli eventi in gioco, compreso se stesso e le proprie azioni, in contrapposizione all’agire istintivo. Assume significati diversi: in matematica, ad es., la proprietà riflessiva è “quella di cui gode una
relazione definita in un certo insieme se ogni elemento dell’insieme è associato a sé stesso dalla relazione in questione”; in filosofia, è “l’operazione con cui l’intelletto ottiene conoscenza di sé e delle proprie funzioni” (Vocabolario Treccani); in sociologia, secondo Giddens (1976), la r.
denota la propensione dell’attore a ragionare sulle azioni compiute e sui loro effetti e a modificare in base all’esperienza il proprio sistema di preferenze e le proprie propensioni all’azione. Per traslazione, in valutazione e in contesti di valutazione partecipata, la r. concerne la ricerca di significati co-‐costruiti e condivisi tra i partecipanti al processo valutativo, ispirata ad approcci costruttivisti (vedi v. costruttivismo) e pertanto orientata all’apprendimento. Pur presentando alcune criticità, la r. dovrebbe ispirare anche
l’autovalutazione (vedi), ossia la valutazione del proprio contributo al processo attivato e ai risultati ottenuti da parte del responsabile di progetto e del professionista.
Bibliografia minima:
• Giddens A. (1979), New Rules of Sociological Method: A Positive Critique of Interpretative Sociologies (1976), trad. it. Nuove regole del metodo sociologico, Bologna, Il Mulino.
• Martini E.R. Torti A. (2003), Fare lavoro di comunità, Carocci, Roma.
• Schön D.A. (1983), The reflexive practitioner: how professionals think in action, trad. it. Il professionista riflessivo: per una nuova epistemologia della pratica, Dedalo, Bari, 1993.
• Tomei G. (2010), Valutazione, cittadinanza partecipazione, Rivista Trim. di Scienza dell’ Amministrazione, 1.
(EA)
Rilevanza
Può essere riferita alla ricerca valutativa o al processo decisionale.
La rilevanza della ricerca consiste nella sua capacità di soddisfare la domanda e le esigenze connesse alla valutazione espresse dalla committenza, dagli utenti e da altri attori legati al programma/intervento.
In relazione al processo decisionale tale concetto fa riferimento al grado di coerenza tra gli
obiettivi di una politica/intervento e i bisogni e le necessità dei beneficiari e del contesto su cui
agisce.
bisogni-‐questioni-‐problemi (società-‐economia-‐ambiente). Nella versione francese di MEANS il termine viene tradotto con pertinence.
(FCi)
Riproducibilità
Con riguardo al processo di ricerca valutativa indica l’estensione con cui i risultati di una ricerca o di una valutazione possono essere riprodotti da altri valutatori (Bezzi, 2010). In riferimento all’oggetto di valutazione criterio che indica se e quando un intervento che produce determinati effetti in un contesto può essere implementato altrove e produrre i medesimi effetti. Per valutare la riproducibilità è necessario volgere un occhio più attento al
contesto in cui dovrebbe essere riprodotta la policy (il meccanismo) oggetto di valutazione
(cfr. Pawson e Tilley, 1997). Bibliografia minima:
• Bezzi C., Glossario della ricerca valutativa (Versione 6.0.1 del 24 Aprile 2011), www.valutazione.it. • Pawson R. e Tilley N. (1997), Realistic Evaluation, Sage, London.
(CT)
Risultato
E’ un termine ambiguo negli usi e nelle definizioni più ricorrenti poiché il suo significato si sovrappone spesso a quello di altre voci come effetto, obiettivo, prodotto, ecc. La confusione nasce anche dal fatto che solitamente la progettazione e la valutazione ne fanno un uso differente. La progettazione, in particolare quella che si richiama al Quadro Logico della Commissione Europea, considera il risultato come un prodotto, bene capitale o servizio ottenuto come conseguenza dell’’implementazione delle attività di un intervento. I risultati fanno parte di un’ipotesi di sequenza cause-‐effetti: le attività devono condurre ai risultati attesi e questi, nel loro insieme, devono concorrere al raggiungimento dell’obiettivo specifico al quale sono collegati.
Nella ricerca valutativa, invece, quel che il Quadro Logico denomina risultato corrisponde al termine ‘realizzazione’.
Mentre le realizzazioni hanno carattere concreto ed immediato, rientrando nell’ambito delle operazioni controllabili da un progetto o programma, i risultati sono cambiamenti esterni che si collocano più facilmente nel breve medio periodo, possono essere coerenti con le previsioni del progetto o programma o discostarsene e, infine, possono avere valore positivo o negativo. Per esempio, in un progetto educativo finalizzato a combattere l’assenteismo scolastico un’innovazione curriculare o un corso per docenti devono essere opportunamente intesi come realizzazioni, laddove l’aumento (o meno) della frequenza scolastica fa parte dei risultati. Nella valutazione di un progetto o programma è bene individuare quali risultati siano interamente e/o direttamente attribuibili ad esso e quali non lo siano.
Bibliografia minima:
• European Commission (2004), Aid Delivery Methods Volume 1 Project Cycle Management Guidelines. • United Nations Development Programme (2009), Handbook on Planning, Monitoring and Evaluating
for Development Results.
Quadro logico Ricerca valutativa
Obiettivo generale Impatti
Obiettivo specifico Risultati
Risultati Realizzazioni
Voci correlate: • Obiettivo; • Prodotto; • Progettazione; • Progetto; • Programma; • Quadro Logico; • Realizzazione. (FCh)