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GLOSSARIO

Accantonamenti: quote annuali stimate che l’impresa accumula per conto del di- pendente (fondo TFR). Altri tipi di accantonamenti per rischi vengono rilevati solo per le società di capitali.

Agriturismo: attività complementare nel settore turistico con offerta di ospitalità e ristorazione. Attività che nasce per sostenere l’agricoltura regolamentata dalla Legge n. 96 del 20 febbraio 2006. I prodotti offerti devono provenire dall’attività agricola dell’azienda e che deve rimanere l’attività principale. Accanto ad essi si sono sviluppate negli ultimi anni altre attività connesse quali le fattorie didattiche, i maneggi e i centri benessere.

Alpeggio: si svolge nei centri aziendali situati ad alta quota in montagna durante i mesi estivi, inizia con la monticazione (inarpa) cioè la salita sull’alpe delle mandrie, che in Valle d’Aosta avviene tra la fine di maggio e la metà di giugno e termina con la demonticazione (désarpa) cioè la ridiscesa a fondovalle che avviene a fine settembre. Altre spese varie: spese generali e fondiarie cioè le spese di assicurazione non specifiche, imposte e tasse, spese di manutenzione ordinaria dei fabbricati, delle costruzioni e dei miglioramenti fondiari; le spese fondiarie si riferiscono all’assi- curazione dei fabbricati, alle imposte fondiarie.

Altri ricavi allevamento:ricavi dell’allevamento ad esclusione dei prodotti lattiero- caseari e dell’Utili Lordo di Stalla (quindi: letame, altri prodotti dell’allevamento, fida ecc.).

Altri ricavi aziendali:affitto di terreni e fabbricati agricoli, affitto di locali, noleggio attrezzature non agricole, ecc.

Ammortamenti: quote calcolate secondo il metodo lineare, in base alla durata di utilizzo dei capitali, oppure applicando una percentuale sul valore da ammortizzare. Attività connesse: attività anche di natura non agricola, ma strettamente connesse con l’agricoltura (utilizzo delle risorse aziendali) dirette alla manipolazione, con- servazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti.

Hanno come oggetto per la maggior parte i prodotti derivanti dalla coltivazione dei fondi agricoli o del bosco o dall’allevamento, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse (linee tagliafuoco), ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione e ospitalità in azienda.

Capitale Agrario o di Esercizio: è l’insieme dei beni dell’azienda che non sono le- gati in modo fisso e stabile al fondo, calcolato come la somma di macchine, capi- tale bestiame, rimanenze e capitale di anticipazione.

Capitale Bestiame: valore medio degli allevamenti da riproduzione e/o da latte di proprietà aziendale.

Capitale di Terzi: sono le fonti di finanziamento esterne all’azienda e comprendono sia i debiti di funzionamento che quelli a medio e lungo termine e il TFR (Tratta- mento Fine Rapporto).

Capitale Fisso: è costituito dal capitale fondiario e dal capitale agrario fisso. In par- ticolare il Capitale Fondiario è composto dai beni materiali ed immateriali connes- si ai terreni agricoli e forestali, mentre il Capitale Agrario Fisso dal parco macchine e dal capitale bestiame.

Capitale Fondiario: è l’insieme dei beni dell’azienda legati in modo fisso e stabile al fondo; è rappresentato dal valore dei terreni agricoli e forestali, fabbricati (per i terreni in affitto viene utilizzato il valore di mercato) e manufatti rurali, dagli im- pianti e dalle piantagioni e comprende anche i debiti per l’acquisto del capitale. Capitale Investito: è costituito dal totale delle fonti di finanziamento utilizzate dall’azienda, comprese quindi sia quelle messe a disposizione dalla proprietà (ca- pitale netto) che quelle di finanziatori esterni (fornitori, banche, ecc.).

Capitale Macchine e attrezzi: valore residuo medio, calcolato a prezzi correnti, del- le macchine ed attrezzi di proprietà dell’azienda.

Catene di Indici: tecnica di scomposizione di un indice in più componenti attraver- so relazioni aritmetiche. La serie di rapporti tra i parametri tecnici ed economi- ci moltiplicati tra di loro, danno come risultato il valore dell’indice capofila; ogni elemento della catena ha un preciso significato economico, poiché rappresenta un passaggio logico di uno schema studiato al fine di evidenziare alcuni elementi ritenuti essenziali per la valutazione del risultato in esame; esso facilita la scom- posizione di un fenomeno gestionale in diverse parti. Alcuni esempi sono la Catena del ROE, la Catena del ROI, la Catena redditività del lavoro familiare e la Catena redditività della terra.

glossario

Classificazione Tipologica: dagli indirizzi produttivi delle aziende agricole (Reg. (CE) n. 1242/2008) consente la determinazione dell’Ordinamento Tecnico Econo- mico (OTE), calcolato in relazione all’incidenza percentuale del valore delle varie attività produttive (vegetali e animali) rispetto alla Produzione Standard (o Stan- dard Output - SO) complessivo dell’azienda agricola. La classificazione tipologica secondo la metodologia comunitaria consente di determinare anche la classe di dimensione economica (espressa in euro) dell’azienda, in relazione alla somma- toria delle produzioni standard delle attività agricole condotte in una determinata annata agraria. La tipologia si applica a decorrere dal 1° gennaio 2010.

Rispetto al passato essa è fondata non solo sull’orientamento tecnico-economico e sulla dimensione economica delle aziende agricole, ma anche sulla rilevanza delle altre attività lucrative direttamente collegate all’azienda. Inoltre, utilizza le Produ- zioni Standard - PS (Standard Output - SO) e non più i Redditi Lordi Standard (RLS). Le serie degli Standard Output, distinte per circoscrizione (regione o province auto- nome), sono disponibili sul sito della RICA alla pagina web: www.rica.inea.it/public/ it/rls_ps.php.

Contoterzismo: fornitura di mezzi meccanici e manodopera da parte di ditte e/o società specializzate nello svolgimento di attività produttive aziendali (aratura, se- mina, raccolta, ecc.).

Compenso Capitali Aziendali:dato dalla somma del beneficio fondiario (ottenuto moltiplicando il valore del capitale fondiario per un tasso d’interesse) e degli inte- ressi sul capitale agrario o di esercizio.

Compenso Lavoro Familiare:dato dalle unità di lavoro familiari per il salario medio unitario, calcolato come rapporto tra la variabili FADN-EU SE370 (salari pagati) e SE20 (Unità di lavoro pagate) presenti sul territorio italiano nel periodo 2007-2009. Costi Correnti (CC):spese sostenute per l’acquisto di sementi, piantine, fertiliz- zanti, antiparassitari, mangimi, meccanizzazione, etc., spese di trasformazione, commercializzazione, spese generali, servizi di terzi, contoterzismo, spese sanita- rie, spese per attività connesse e assicurazioni.

Costi Pluriennali (CP):sono costituiti dagli ammortamenti e dagli accantonamenti. Costi Specifici: spese sostenute per l’acquisto di sementi, piantine, fertilizzanti, antiparassitari, mangimi, meccanizzazione, ecc., spese di trasformazione, com- mercializzazione, spese generali, servizi di terzi, contoterzismo, spese sanitarie, spese per attività connesse e assicurazioni.

Costo totale: dato dalla somma dei Costi Specifici, degli Ammortamenti dei Capi- tali Fissi, dei Redditi distribuiti (salari, oneri sociali e affitti passivi), del Compenso Capitali Aziendali, del Compenso del Lavoro Familiare e dei Reimpieghi.

Dimensione Economica (D.E.): secondo la metodologia comunitaria (Reg. (CE)

n. 1242/2008) è data dalla sommatoria delle Produzioni Standard delle attività agricole (vegetali e allevamenti) condotte in una determinata annata agraria.

UNIONE EUROPEA ITALIA

Classe Limiti in euro Classe Limiti in euro

I meno di 2.000 euro I meno di 4.000 euro

II da 2.000 a meno di 4.000 euro

III da 4.000 a meno di 8.000 euro II da 4.000 a meno di 8.000 euro

IV da 8.000 a meno di 15.000 euro III da 8.000 a meno di 25.000 euro

V da 15.000 a meno di 25.000 euro

VI da 25.000 a meno di 50.000 euro IV da 25.000 a meno di 50.000 euro

VII da 50.000 a meno di 100.000 euro V da 50.000 a meno di 100.000 euro

VIII da 100.000 a meno di 250.000 euro VI da 100.000 a meno di 500.000 euro

IX da 250.000 a meno di 500.000 euro

X da 500.000 a meno di 750.000 euro VII da 500.000 a meno di 1.000.000 euro

XI da 750.000 a meno di 1.000.000 euro

XII da 1.000.000 a meno di 1.500.000 euro VIII pari o superiori a 1.000.000 di euro

XIII da 1.500.000 a meno di 3.000.000 euro

XIV pari o superiore a 3.000.000 euro

Per facilitare la comprensione dei risultati aziendali pubblicati sono state definite cinque macro classi di dimensione economica:

Classe Limiti DE - PS

Piccole da 2 a 8 UDE (2.400 - 9.600 euro) da 4.000 a meno di 25.000 euro

Medio Piccole da 8 a 16 UDE (9.600 -19.200 euro) da 25.000 a meno di 50.000 euro

Medie da 2 a 8 UDE (19.200 - 48.000 euro) da 50.000 a meno di 100.000 euro

Medio Grandi da 2 a 8 UDE (48.000 - 120.000 euro) da 100.000 a meno di 500.000 euro

Grandi da 2 a 8 UDE (> 120.000 euro) da 500.000 euro

La Classificazione fino all’anno 2009 compreso si base sui Redditi Lordi Standard (RLS) dal 2010 sulle Produzioni Standard (PS).

Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.): è un marchio di tutela giuridi- ca della denominazione, viene assegnato dall’Unione Europea (art. 4, par.1, del Reg. (CE) n. 510/2006) ad alimenti le cui esclusive caratteristiche di qualità di-

glossario

pendono sostanzialmente o unicamente dalla regione in cui sono stati prodotti. Si parla quindi di fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), di tecniche di produzione tramandate nel tempo, di artigianalità, che armonizzati, consentono di ottenere un prodotto ineguagliabile al di fuori di una specifica zona produttiva. Le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un’area ge- ografica delimitata e i produttori DOP devono attenersi alle rigide regole stabilite nel disciplinare di produzione. Il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.

Epizoozia: diffusione di una malattia infettiva che colpisce un elevato numero di animali di una zona circoscritta.

Fida: allevamento su contratto in base al quale un conduttore di azienda alleva animali non in proprietà (presi a fida) o viceversa affida a un contraente animali di sua proprietà (dati a fida) con l’obbligo di allevarlo, di trasformarne il prodotto, ripartendo gli utili con il proprietario del bestiame.

Fondovalle: porzione di azienda situata nella zona più pianeggiante della Valle, geograficamente vicina ai centri abitati.

Fontina: formaggio marchiato valdostano a Denominazione di origine protetta

(DOP). La sua origine viene fatta risalire al 1270, la prima testimonianza icono- grafica presente in un affresco nel Castello di Issime, risale però al XV secolo. È un formaggio prodotto con latte intero crudo di bovine di razza valdostana pezzata nera e pezzata rossa, alimentate prevalentemente con erba verde nel periodo esti- vo e con fieno locale nel resto dell’anno. La produzione della Fontina è gestita e controllata dal Consorzio Produttori Fontina e dalla Cooperativa Produttori Latte e Fontina.

Imposta sul valore aggiunto (IVA):imposta sui consumi, colpisce l’incremento di valore che un bene o un servizio acquista ad ogni passaggio economico (valore aggiunto), dalla produzione al consumo finale.

Incidenza altri costi (RN/PN):mostra l’incidenza dei costi della manodopera retri- buita e della gestione extracaratteristica sulla formazione del Reddito Netto. Incidenza Ammortamenti (PN/VA): mostra l’incidenza dei costi degli ammorta- menti dei capitali fissi sulla formazione del Prodotto Netto.

Incidenza dei costi diretti (VA/PLV):permette di individuare l’efficienza della spesa specifica per i processi produttivi, degli ammortamenti e degli altri costi pagati, in relazione alla produzione lorda vendibile.

Incidenza del lavoro salariato (ULT/ULF): misura l’incidenza del lavoro salariato tanto più è maggiore di 1, tanto più è l’utilizzo di manodopera esterna.

Indici di efficienza: esprimono la capacità di reddito aziendale in relazione dell’im- piego dei fattori produttivi utilizzati in azienda per ottenerlo.

Mayen: l’insieme dei fabbricati e delle superfici site in zona di media montagna, che garantiscano il mantenimento del bestiame per un periodo medio di 50 giorni. È gestito direttamente dal conduttore aziendale di fondovalle e prevede la mon- ticazione nel periodo primaverile ed autunnale dei capi stabulati nelle aziende di fondovalle.

Monticazione: la migrazione stagionale e temporanea delle mandrie che si spo- stano da pascoli situati in fondovalle verso quelli dei mayen e degli alpeggi e vice- versa.

Orientamento Tecnico Economico (OTE): il Regolamento (CE) n. 1242/2008 stabi- lisce la tipologia comunitaria delle aziende agricole, con cui vengono classificate con modalità univoca tutte le aziende Comunità.

La classificazione delle aziende agricole che viene utilizzata dall’anno 2010 è fon- data sull’orientamento tecnico-economico e sulla dimensione economica, tiene in considerazione anche la presenza nelle aziende stesse di altre attività lucrative (agriturismi, fattorie didattiche, produzione di energie alternative ecc.).

La classificazione – fino all’anno 2009 compreso – si basava sui Redditi Lordi Stan- dard (RLS), dal 2010 sulle Produzioni Standard (PS). Utilizzando le PS della zona in cui ricade l’azienda, si moltiplicano gli ettari coltivati o il numero dei capi allevati per la corrispondente PS.

La combinazione tra i pesi delle singole attività produttive rispetto al totale azien- dale (SO) serve ad individuare gli OTE secondo criteri stabiliti a livello comunitario. Un’azienda viene detta specializzata quando una o più attività produttive analoghe superano i 2/3 di SO (Standard Output) totale dell’azienda. Le serie degli Standard Output, distinte per circoscrizione (regione o province autonome), sono disponibili sul sito della RICA (http://www.rica.inea.it).

glossario

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE SECONDO L’ORIENTAMENTO TEC- NICO-ECONOMICO (OTE)

OTE Generali OTE Principali OTE Particolari

Aziende specializzate - produzioni vegetali

1. Aziende specializ-

zate nei seminativi 15. Aziende specializzate nella coltivazione di cere-

ali e di piante oleaginose e proteaginose

151. Aziende specializzate nei cereali (escluso il riso) e in piante oleaginose e proteaginose

152. Aziende risicole specializzate

153. Aziende che combinano cereali, riso, piante oleaginose e piante

16. Aziende specializzate

in altre colture 161. Aziende specializzate nelle piante sarchiate162. Aziende che combinano cereali, piante oleaginose,

piante proteaginose e piante sarchiate 163. Aziende specializzate in orti in pieno campo 164. Aziende specializzate nella coltura di tabacco 165. Aziende specializzate nella coltura di cotone 166. Aziende con diverse colture di seminativi combinate 2. Aziende specia-

lizzate in ortoflori- coltura

21. Aziende specializzate

in ortofloricoltura di serra 211. Aziende specializzate in orticoltura di serra212. Aziende specializzate in floricoltura e piante ornamentali

di serra

213. Aziende specializzate in ortofloricoltura mista di serra 22. Aziende specializzate

in ortofloricoltura all’aperto

221. Aziende specializzate in orticoltura all’aperto

222. Aziende specializzate in floricoltura e piante ornamentali all’aperto

223. Aziende specializzate in ortofloricoltura mista all’aperto 23. Aziende specializzate

in altri tipi di ortofloricoltura

231. Aziende specializzate nella coltura di funghi 232. Aziende specializzate in vivai

233. Aziende specializzate in diverse colture ortofloricole 3. Aziende specializ-

zate nelle colture permanenti

35. Aziende specializzate

in viticoltura 351. Aziende vinicole specializzate nella produzione di vini di qualità

352. Aziende vinicole specializzate nella produzione di vini non di qualità

353. Aziende specializzate nella produzione di uve da tavola 354. Aziende vinicole di altro tipo

36. Aziende specializzate in frutticoltura e agrumicoltura

361. Aziende specializzate nella produzione di frutta fresca (esclusi gli agrumi, la frutta tropicale e la frutta a guscio) 362. Aziende specializzate nella produzione di agrumi 363. Aziende specializzate nella produzione di frutta a guscio 364. Aziende specializzate nella produzione di frutta tropicale 365. Aziende specializzate nella produzione di frutta fresca, agrumi, frutta tropicale e frutta a guscio: produzione mista 37. Aziende specializzate

in olivicoltura 370. Aziende specializzate in olivicoltura

38. Aziende con diverse combinazioni di colture permanenti

Aziende specializzate - produzioni animali

4. Aziende specializ-

zate in erbivori 45. Aziende bovine specializzate

orientamento latte

450. Aziende specializzate nella produzione di latte 46. Aziende bovine spe-

cializzate orientamento allevamento e ingrasso

460. Aziende bovine specializzate - orientamento allevamento e ingrasso

47. Aziende bovine latte, allevamento e ingrasso combinati

470. Aziende bovine - latte, allevamento e ingrasso combinati 48. Aziende con ovini,

caprini ed altri erbivori 481. Aziende ovine specializzate482. Aziende con ovini e bovini combinati

483. Aziende caprine specializzate 484. Aziende con vari erbivori 5. Aziende specializ-

zate in granivori 51. Aziende suinicole specializzate 511. Aziende specializzate in suini da allevamento512. Aziende specializzate in suini da ingrasso

513. Aziende con suini da allevamento e da ingrasso combinati

52. Aziende specializzate

in pollame 521. Aziende specializzate in galline ovaiole522. Aziende specializzate in pollame da carne

523. Aziende con galline ovaiole e pollame da carne combinati 53. Aziende con vari

granivori combinati 530. Aziende con vari granivori combinati - Aziende miste

Aziende miste

6. Aziende di poli-

coltura 61. Aziende di policoltura 611. Aziende con ortofloricoltura e colture permanenti combinate

612. Aziende con seminativi e ortofloricoltura combinati 613. Aziende con seminativi e vigneti combinati

614. Aziende con seminativi e colture permanenti combinati 615. Aziende con policoltura ad orientamento seminativi 616. Altre aziende con policoltura

7. Aziende con

poliallevamento 73. Aziende con poliallevamento ad

orientamento erbivori

731. Aziende con poliallevamento ad orientamento latte 732. Aziende con poliallevamento ad orientamento erbivori non da latte

74. Aziende con poliallevamento ad orientamento granivori

741. Aziende con poliallevamento: granivori e bovini da latte combinati

742. Aziende con poliallevamento: granivori ed erbivori non da latte

8. Aziende miste (colture-alleva- mento)

83. Aziende miste

seminativi ed erbivori 831. Aziende miste seminativi e bovini da latte832. Aziende miste bovini da latte e seminativi

833. Aziende miste seminativi ed erbivori non da latte 834. Aziende miste erbivori non da latte e seminativi 84. Aziende con colture

diverse e allevamenti misti

841. Aziende miste seminativi e granivori 842. Aziende miste colture permanenti ed erbivori 843. Aziende apicole

844. Aziende con colture diverse e allevamenti misti 9. Aziende non

glossario

Outliers:è un termine utilizzato in statistica per definire, in un insieme di osserva- zioni, un valore anomalo e irregolare; un valore quindi chiaramente distante dalle altre osservazioni disponibili.

PIL (prodotto interno lordo):esprime il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all’interno di una nazione in un certo arco di tempo, solitamente un anno. Potenza macchine: è la potenza espressa in cavalli vapore (CV) oppure in kilowatt (1 kW corrisponde a 0,735 cavalli vapore).

Processo produttivo: processo di trasformazione dei fattori produttivi (materie pri- me, terra, macchine, piantagioni, bestiame, ore di lavoro uomo) in prodotti vendi- bili sul mercato, beni che generano Produzione Lorda Vendibile e Utile Lordo di Stalla (ULS).

Prodotto Netto (PN): differenza tra il Valore Aggiunto e l’insieme degli ammorta- menti, delle imposte e delle tasse. Rappresenta la nuova ricchezza prodotta dall’a- zienda e distribuita sotto forma di interessi sul capitale (d’esercizio e fondiario) di beneficio fondiario, di lavoro (salariato e familiare) e profitti.

Produttività della terra (PLV/SAU): resa unitaria della terra in termini di Produzio- ne Lorda Vendibile, misurata dal parametro tecnico PLV/SAU.

Produttività del lavoro: resa unitaria della manodopera in termini di Produzione Lorda Vendibile, misurata dal parametro tecnico PLV/ULT.

Produzione Lorda Vendibile (PLV): aggregato del Conto Economico, è calcolata come somma di: ricavi delle vendite, autoconsumi, regalie e salari in natura, utile lordo di stalla, variazione delle scorte di prodotti aziendali, contributi specifici re- lativi a coltivazioni e allevamenti.

Produzione Lorda Vendibile zootecnica (PLV zootecnica): è la Produzione Lorda Vendibile relativa ai soli allevamenti.

Produzione Standard: è la produttività lorda standardizzata delle singole attività produttive agricole praticate in azienda, è cioè il valore medio unitario ponderato della produzione lorda totale, comprendente sia il prodotto principale che gli even- tuali prodotti secondari, realizzati in una determinata regione o provincia autono- ma nel corso di un’annata agraria. Le singole Produzioni Standard delle attività agricole vengono calcolate, in ogni Paese dell’UE, a livello regionale, per un perio-