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Per quanto riguarda la preparazione della Zaitokukai per la manifestazione,

l’imputato A, precedentemente alla manifestazione 2, rivolse una richiesta al comando dei vigili di Minami, Kyōto, in cui chiariva, riguardo l’uso della strada davanti alla scuola, l’ora, il percorso, il numero di partecipanti, lo scopo (il non tollerare l’occupazione abusiva del parco da parte della scuola in questione) e il responsabile; ottenne il permesso da parte del comando dei vigili. Il

                                                                                                               

35 Sentenza, p. 8.

36 Un forum in cui non serve registrarsi per postare; fu lanciato nel 1999 e nel corso degli anni è diventato

molto influente nella società giapponese, quasi alla stregua di un qualsiasi altro mezzo di comunicazione. Proprio a causa dell’anonimato che viene garantito, però, fra i post ve ne sono tantissimi di tipo razzista e discriminatorio ed è uno degli strumenti preferiti dalla cosiddetta “estrema destra online” (ネット右翼) (Ōnishi, NORIMITSU, “Japanese Find a Forum to Vent Most-Secret Feelings”, The New York Times, 9 maggio 2004).

 

comando dei vigili, quel giorno, fece intervenire circa 10 veicoli della polizia e 100 poliziotti per sorvegliare il perimetro della scuola38.

Il 14 gennaio 2010 (giovedì), tra le 14:20 circa e le 17:00, un totale di circa 30 persone tra cui gli imputati A, B, G, C, D, E ed H, dopo essersi riunite nel parco in questione, diede il via ad un corteo nei dintorni della scuola in questione39, utilizzando striscioni, megafoni e il furgoncino (da qui in poi:

“manifestazione 2”).40

Tra loro, gli imputati B e H guidavano a turno il furgoncino, l’imputato F riprendeva il tutto e

l’imputato G portava, legata in fronte, una fascia con scritto “fede incrollabile nel mio paese

41

”.

Gli imputati G e C tennero un discorso all’inizio della manifestazione 2 e, in seguito, i partecipanti formarono entusiasticamente un corteo lungo le strade intorno alla scuola in questione facendosi guidare dal furgoncino e ripetendo frasi come:

- “cacciamo gli insubordinati coreani dal Giappone.”

- “noi giapponesi non permettiamo assolutamente che una vile e feroce scuola coreana ci derubi delle risate dei bambini giapponesi.”

- “cacciamo dal Giappone le scuole coreane! Sono centri di addestramento di spie nordcoreane!” - “scuola coreana… Loro la definiscono scuola coreana ma non è altro che un nome che hanno

dato loro, non è vero che è una scuola riconosciuta dal nostro paese!”

- “quegli insegnanti -tra virgolette- che lavorano qui non sono altro che le migliori spie nordcoreane. Non hanno nulla a che fare con degli insegnanti e non merita il nome di scuola! Non meritano il nome di insegnanti!”

- “dopo la guerra, quando il governo non era ancora ben organizzato, per prenderci in giro, questi coreani, con addosso le divise dell’ex esercito e dell’aeronautica giapponese, si sono abbandonati a violenze rubando illegalmente terreni, depredando ricchezze, stuprando, rapinando banche, massacrando, attaccando la polizia.”

- “si sono registrati come coreani e hanno registrato le terre come proprie, a loro piacimento, fino ad oggi.”

- “escludiamoli dall’assistenza sanitaria.” - “i cani sono più intelligenti.”

                                                                                                               

38 Sentenza, p. 53.

39 Il percorso svolto, descritto nel modulo di domanda per ottenere il permesso di manifestare, partiva dal

parco in questione: da qui hanno imboccato una stradina in direzione nord che passa in direzione nord-sud a lato dell’edificio, hanno proceduto verso est in direzione della statale, verso ovest, poi verso sud, verso est in direzione della strada provinciale , verso nord e dopo una cinquantina di metri si sono dispersi (sentenza, p. 53).

40 Sentenza, pp. 9-10.

 

41 七生報国 (shichishōhōkoku): slogan molto usato dai gruppi di estrema destra giapponesi, riprende un

concetto buddhista legato alla reincarnazione; il significato sarebbe “servire il proprio paese per sette vite (七 生)”. Il numero sette è qui usato per indicare un più generico “molte volte” (七生報国, in “Yojijukugo jiten online”, http://yoji.go-kanken.com/yojij/4728.html ).

Inoltre, i partecipanti che non usavano i megafoni urlavano rabbiosamente per dimostrare il proprio supporto e incoraggiare dichiarazioni come quelle riportate sopra.

L’imputato F, dopo un brevissimo lasso di tempo dalla manifestazione 2, ne pubblicò il video (da qui in poi: “pubblicazione video 2”)42.

L’imputato H salì sul furgoncino in questione e, dopo aver letto a voce alta con l’altoparlante un memo scritto dall’imputato A che diceva: “siamo l’associazione dei cittadini che non tollerano i diritti speciali dei coreani zainichi e la sezione del Kansai dell’Associazione per il Restauro della Sovranità e questa è una manifestazione contro l’aggressione della scuola coreana. La scuola coreana che si sta arrogantemente dando delle arie per aver occupato abusivamente e in modo sfacciato OO, sta occupando in modo abusivo il parco X da 50 anni. Qui, il 4 dicembre 2009, l’associazione dei cittadini che non tollerano i diritti speciali dei coreani zainichi e la sezione del Kansai dell’Associazione per il Restauro della Sovranità non hanno avuto esitazioni nella riconquista strategica”, disse: “li cacceremo certamente via dal Giappone” e poi fece un discorso in cui li incriminava delle sale di pachinko affiliate alla Corea del Nord. Inoltre, i tre partecipanti che si trovavano alla testa del corteo tenevano uno striscione orizzontale con scritto: “non permettiamo l’occupazione abusiva del parco da parte della scuola coreana! La volgarità dei coreani vedrà contraccambiata l’occupazione illegale con un ‘assalto’ – coreani che siete discriminati e perseguitati, tornatevene al vostro paese!”.

L’imputato G, dopo lo scioglimento della manifestazione, si spostò al parco X e venne intervistato da una televisione; durante l’intervista spiegò, riguardo la manifestazione 1, che la scuola stava occupando abusivamente il parco in questione da 50 anni e che, poiché nemmeno la città di Kyōto aveva preso provvedimenti, avevano smantellato la pedana e gli speaker.

Inoltre, poiché anche dopo lo scioglimento della manifestazione gli imputati A, B, H e altri avevano continuato a manifestare nelle vicinanze del luogo in cui si era disperso il corteo, la manifestazione si concluse definitivamente alle 4 e mezza del pomeriggio43.