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La sentenza prosegue analizzando la responsabilità dei superiori 145 :

1. nel poter riconoscere la responsabilità degli utenti sulla base dell’articolo 715 del Codice Civile, l’atto illecito deve essere la realizzazione di un’opera “da parte di una persona che impiega terzi per svolgere quell’opera”. Qui, come relazione di “impiego di terzi per svolgere un’opera” è sufficiente che sia una relazione in cui si fanno occupare terzi dell’attività in questione in una situazione in cui si può mantenere il comando e il controllo e si riconosce che non sia necessario che tra quel terzo e l’utente vi sia una relazione contrattuale di assunzione o commissione; qui, “opera” è interpretato sia come attività continua che come temporanea, sia una a scopo di lucro che non a scopo di lucro. Questo poiché ’articolo 715 del Codice Civile pone come legge che l’utente che ha espanso l’ambito di un’attività impiegando terzi si debba assumere la responsabilità anche dell’espansione dei pericoli che consegue all’espansione dell’attività, ponendo ciò come presupposto ideologico.

2. responsabilità degli utenti della Zaitokukai

a) come riconosciuto in precedenza, la Zaitokukai è un gruppo che professa la negazione del trattamento privilegiato dei coreani zainichi e fin dall’inizio ha svolto proteste per strada e manifestazioni e ha fatto aumentare il numero dei propri membri pubblicando i video di queste attività; manifestazioni in strada e pubblicazione di video come quelli in questione sono ciò che essenzialmente si intende per “attività” della Zaitokukai. Effettivamente, attraverso la pubblicazione dei video in questione il numero di membri della Zaitokukai è aumentato rapidamente.

b) se ci concentriamo sulla manifestazione 1, nel titolo del video di cui si era preannunciata la pubblicazione vi è “Zaitokukai del Kansai” e anche il 4 dicembre 2009 stesso gli imputati, a partire dall’imputato A, chiamano sé stessi “Zaitokukai del Kansai”. Ancora, l’imputato D aveva caricato sul sito della Zaitokukai il resoconto della manifestazione 1. Inoltre (…) si capisce che l’imputato J

                                                                                                               

144 Sentenza, pp. 74-79.

ha affermato, in quello stesso blog e nelle manifestazioni seguenti, che il fatto che la manifestazione 1 fosse un’attività della Zaitokukai è scontato; di conseguenza, va detto che le attività in questione sono proprio delle imprese della Zaitokukai.

c) tra gli imputati, quelli che nel periodo in questione erano alla dirigenza della Zaitokukai sono l’imputato D, che era presidente della sezione del Kansai, l’imputato A, che era il tesoriere della sezione del Kansai e l’imputato G, che ne era vicepresidente. Come riconosciuto in precedenza, le attività delle sezioni locali sono fondamentalmente affidate alla loro discrezione, ma può capitare che il presidente J dia delle indicazioni dirette e, ancora, l’autorità di J in quanto membro della Zaitokukai può far effettuare l’espulsione dei membri che non sembrano adatti e altri provvedimenti. Anche le affermazioni e i comportamenti violenti dell’imputato A dovrebbero essere etichettati come “della Zaitokukai”, ed è difficile pensare che l’imputato A svolga manifestazioni a proprio piacimento fino ad arrivare al punto di opporsi alla volontà dell’imputato J, che è il rappresentante della Zaitokukai (senza badare al fatto che può essere espulso da J). Per gli imputati D e G è uguale; di conseguenza, si può dire che tra la Zaitokukai e gli imputati D, A e G c’era una situazione di comando e controllo riguardo le attività in questione.

d) di conseguenza la Zaitokukai ha, sulla base dell’articolo 715 comma 1 del Codice Civile, la stessa responsabilità degli imputati di risarcire i danni, in quanto superiore degli imputati A, D e G.

3. responsabilità di superiore dell’imputato B

a) come riconosciuto in precedenza, la Shukenkai, che impiega l’imputato B come rappresentante, è un gruppo che, come linea di comportamento, ha “adulare la Cina, i comunisti, la Corea del Nord… A partire dagli economisti che vendono il paese, coloro che danneggiano il bene del nostro Stato… Combattiamo il potere antigiapponese e che opprime il Giappone e il potere dei rappresentanti della Cina comunista che disprezzano lo spirito degli eroi di Yasukuni” e, alla luce del fatto che sono molti coloro che sono membri sia della Zaitokukai che della Shukenkai e che l’imputato B ha svolto un ruolo centrale nelle manifestazioni 2 e 3 che si sono svolte in collaborazione con la Zaitokukai, si può dire che anche l’”impresa” della Shukenkai sia, come per la Zaitokukai, protestare contro obiettivi “antigiapponesi” e pubblicare i video di quelle proteste.

b) tra gli imputati, coloro che all’epoca erano alla direzione della Shukenkai sono l’imputato C, che era direttore della sezione locale del Kansai, l’imputato E, che era capo segretario della stessa sede, e l’imputato A, che ne era segretario esecutivo. L’imputato B, nel caso di attività da svolgersi con un presupposto che comprenda e sia in accordo con le sue indicazioni, lascia alla sezione del Kansai della Shukenkai la decisione concreta del contenuto dell’attività.

Nel titolo del video di annuncio della manifestazione1, dopo la dichiarazione “Zaitokukai del Kansai” viene fatta seguire “Associazione per il Ripristino della Sovranità”, e anche lo stesso 4 dicembre 2009 gli imputati non si presentavano solo come “Zaitokukai del Kansai” ma anche come “Associazione per il Ripristino della Sovranità” e sventolavano striscioni con scritto “Associazione

per il Ripristino della Sovranità”; l’uso di questo striscione è concesso dall’imputato B in occasione delle attività della sezione del Kansai della Shukenkai ed è affidato all’imputato C.

Alla luce di queste considerazioni, poiché è chiaro che l’imputato B abbia dato agli imputati C, A ed E l’approvazione di svolgere proteste e manifestazioni a nome della Shukenkai sulla base della regolamentazione da sé stesso decisa, si può dire che abbia lasciato gli imputati C, A ed E ad occuparsi della Shukenkai sulla base del proprio comando e controllo diretti ed indiretti.

c) di conseguenza, l’imputato B ha la stessa responsabilità di risarcire i danni che hanno gli imputati C, E e A sulla base dell’articolo 715 comma 1 del Codice Civile in quanto loro superiore.146

Si prosegue analizzando l’entità dei danni riportati dal querelante: i danni materiali ammontano a