Capitolo 3: Evidenze e cas
3.11 Rimesse in denaro e in competenze
Le rimesse sono dei trasferimenti di denaro che il migrante ha guadagnato lavorando nel paese ospitante che decide di non consumare e spedire in madrepatria alla famiglia. Quando si parla di migrazioni e di riallocazione in ambito lavorativo prima o poi si
69 Frenologia 70 Fisiognomica
finisce a parlare di rimesse. Le rimesse storicamente hanno avuto un ruolo fondamentale per quel che riguarda lo sviluppo del paese d'origine dei migranti. Un caso ecclatante fu il caso italiano in cui le uniche poste che andavano a pareggiare la bilancia commerciale erano proprio le rimesse e il turismo. Storicamente le rimesse andavano a coprire le spese di importazione in quanto un paese che si approccia a svilupparsi si trovava spesso mancante di tecnologia o la tecnologia domenstica è troppo arretrata pertanto deve importarla dall'esterno, non avendo nessun altro tipo di esportazione ci si doveva affidare alle rimesse dei migranti72.
L'ammontare delle rimesse del 2012 era di 400 miliardi di dollari, quasi quattro volte l'ammontare degli aiuti mondiali, equivalente agli investimenti diretti esteri73. Anche sul
rapporto di Leone Moressa (2018) si riportano dei dati riguardanti l'ammontere delle rimesse ben superiori all'ammontare degli aiuti allo sviluppo
Per quanto riguarda l'Italia gli aiuti pubblici allo sviluppo del "sud globale" ammontano a 5 miliardi di euro, in questa somma però si trova anche la spesa per l'accoglienza dei rifugiati, pertanto il valore effettivamente destinato agli aiuti allo sviluppo è di 3,5 miliardi ben al di sotto dei 5 miliardi che gli immigrati in Italia destinano alle rimesse74.
All'infuori del loro ammontare, le rimesse sono preferite agli aiuti umanitari, nel senso che hanno un impatto migliore sul paese di destinazione. La differenza sta nel come arrivano le somme. Quando si parla di finanziamenti allo sviluppo le somme vengono erogate al fine di realizzare progetti, i quali sono spesso decisi dai paesi finanziatori senza troppo tenere conto dei bisogni locali. Spesso i progetti di cooperazione hanno risultati fallimentari. Spesso si è denunciato come gli aiuti calati dall'alto siano una minaccia per l'imprenditorialità locale. Secondo Dambisa Moyo nel suo libro "Dead Aid" edito in Italia come "La carità che uccide" muove pesanti critiche riguardo l'erogazione di aiuti ai paesi africani in quanto non solo gli aiuti non hanno migliorato la situazione ma ne sono anche una delle principali cause di dipendenza e arretratezza senza migliorare le condizioni di vita dei paesi, tenendo conto che motivano la
72 Filippin D. (2017) Il processo di industrializzazione in Italia: dall'Unità al boomeconomico, Università Ca'Foscari Venezia.
73 Collier, P. (2013), Exodus: I tabù dell'immigrazione, Laterza, Bari. 203
diffusione della corruzione.
Le rimesse invece sono somme di denaro che entrano direttamente nelle case delle famiglie le quali possono decidere come allocarli. Pertanto diventano aiuti più diretti ed hanno conseguenze analoghe al microcredito. La famiglia infatti può usare la somma secondo le loro necessità, facendo piccoli investimenti, acquistando sementi o tecnologie, avviando attività imprenditoriali o finanziando l'istruzione dei figli.
Per quanto riguarda le cifre dette così sembrano cifre da capogiro ma è importante capire com'è distribuita. Si trovano facilmente tabelle dove sono elencati in ogni paese ospitante l'elenco dei migranti in ordine per percentuale del loro reddito che inviano in madrepatria. Interessante sapere la loro propensione a inviare denaro alle famiglie ma è molto più importante capire l'impatto che le cifre inviate hanno sui redditi dei paesi d'origine.
Le rimesse rappresentano il modo in cui il migrante ripaga la famiglia dell'aiuto a emigrare. La fiducia che la famiglia pone nel figlio che decide di emigrare viene ripagata dal flusso di rimesse che arrivano in patria. Nei paesi fonte di emigrazione la fiducia ha un ruolo chiave, pertanto anche se una volta staccato il biglietto e partito il migrante non è più sottocontrollo della famiglia, la fiducia e l'importanza dei legami familiari farà si che mantenga le promesse ed invii denaro in patria. A conferma di ciò si evidenzia un aspetto dell'inviare denaro apparentemente controproducente. I migranti infatti non spediscono una somma di denaro una volta all'anno ma ne spediscono somme più piccole con regolarità mensile. Risulta controproducente in quanto il migrante per trasferire denaro deve sostenere dei costi di commissione fisse indipendentemente dalla cifra scambiata, quindi razionalmente converrebbe raccogliere tutto e fare un unico trasferimento. I migranti però preferiscono versamenti frequinti e regolari che danno alla famiglia rimasta in patria l'impressione di non essere stata dimenticata, dando l'impressione che il migrante si stia dando da fare costantemente per inviare risparmi a casa. Mentre il comportamento economicamente più conveniente di spedire soldi una volta all'anno, alla famiglia rimasta in patria però sembra che il migrante si trovi nella situazione di disinteressarsi della famiglia e di eseguire il suo
dovere di spedire la somma una volta all'anno. Le somme solitamente vengono trasferite tramite Western Union. I dati raccolti da Western Union vengono spesso utilizzati proprio per meglio capire le dinamiche di movimenti delle rimesse75.
Le rimesse però non si esauriscono con le somme di denaro inviate in patria; esistono anche altri tipi di rimesse. I migranti che si spostano per un periodo limitato al proprio ritorno i patria ci si porta dietro tutte le cose che si hanno imparato durante il soggiorno nel paese ospitante.
In buona parte dei casi il migrante lavoratore segue dei periodi di apprendistato e di formazione. Attraverso i processi di "learn-by-doing" il migrante si trova ad aumentare le sue competenze in vari settori. Il migrante pertanto impara un mestiere nel paese ospitante che poi si riporterà in madrepatria. Il migrante usufruisce di servizi di formazione che nei paesi in via di sviluppo non esistono. Le loro competenze però non si esauriscono nell'ambito lavorativo ma si espandono anche al settore socialee politico. Il migrante scopre che esistono diritti per i lavoratori che nel suo paese non esistevano e cerca di esportarli anche nei loro paesi d'origine. Vengono esportati concetti quali la democrazia, i diritti fondamentali, le libertà personali, la mobilità sociale e tanti altri aspetti tanto cari al mondo occidentale.
Uno dei principali motivi dell'arretratezza di certi paesi è la mancanza cronica di un "buon governo" in molti dei paesi considerati poveri le forze politiche non sono elette dal popolo e la partecipazione politica degli individui è molto limitata; le forze politiche dei paesi poveri lucrano e vivono di fatto sul loro "non governo"; sicuri del fatto che non vi sia partecipazione da parte della popolazione e che sia la popolazione stessa a lasciar "non governare" queste forze politiche. Il migrante però quando si trasferisce in un paese ricco tocca con mano gli effetti del "buon governo" e della partecipazione della popolazione alla vita politica. Nella mente dell'individuo si realizza il fatto che buona parte dei problemi della madrepatria venga dalla diversità di come il paese venga o non venga governato. Si è osservato: non soltanto che i migranti al loro ritorno in patria si impegnino molto di più nella vita pubblica del paese, ma fungono da catalizzatori influenzando anche altre fasce di popolazione a partecipare alla vita politica; le persone
a contatto con un individuo con un passato di migrazioni si impegneranno nella vita pubblica per imitazione.
Si osserva inoltre che le famiglie in cui un membro si trova emigrato in un altro paese hanno maggiori probabilità di partecipare alla vita politica; si è osservato che durante le elezioni politiche del 2012 in Senegal i migranti residenti in altri paesi esortavano i loro concittadini in madrepatria a iscriversi alle liste elettorali e andare a votare, metà di essi consigliave anche quale fosse il candidato da votare76.
L'individuo si trova quindi ad imparare nuove mansioni ed accrescere le sue competenze fuori dal suo paese. Questo caso rientra come accumulazione in conto capitale, rappresenta la spesa che viene sostenuta al fine di formare un lavoratore. Nel caso del migrante la spesa di formazione del lavoratore è a carico del paese ospitante. Qualora il migrante tornasse in madrepatria, il paese vedrebbe un incemento del suo capitale umano senza alcuna spesa di formazione per il suo paese d'origine.