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Capitolo 6 Una visione più critica della relazione tra Pensiero Snello e sistemi di gestione della

6.1 I rischi legati alla Lean Manufacturing

Tra gli esperti esistono posizioni contrastanti sulla relazione tra la Produzione Snella sviluppata dal Sistema Produttivo Toyota e la salute e sicurezza dei lavoratori.

Nei capitoli precedenti si è visto come, in modo più o meno cauto, gli esperti di Lean

Manufacturing associno ai metodi sviluppati all’interno del Pensiero Snello un effetto

tendenzialmente positivo sulla qualità lavorativa, intesa come salute in senso stretto ma anche come situazione di benessere psico-fisico. Tale risultato viene generalmente collegato al pilastro del “rispetto per l’uomo” (Womack e Jones, 1996; Hafey, 2009).

In modo diametralmente opposto, gli esperti di Salute e Sicurezza criticano l’approccio di Toyota per un peggioramento delle condizioni lavorative, particolarmente in relazione ai disturbi muscolo scheletrici, all’aumento del ritmo di lavoro ed alla ridistribuzione dei pericoli nelle diverse celle di lavoro (Koukoulaki, 2014).

In entrambi i casi, la formazione degli autori è fortemente orientata ad uno degli ambiti (produzione o salute e sicurezza), rischiando così di eseguire un’analisi perfetta nell’ambito di competenza, facendosi però sfuggire alcune sfumature particolarmente interessanti dell’altro aspetto.

Ad esempio, è possibile che l’effetto negativo sulla salute e sicurezza della Lean Manufacturing abbia come causa radice un’implementazione limitata solamente ad alcune tecniche, considerando come Pensiero Snello la mera applicazione di pochi strumenti (cioè la componente tecnica identificata dal termine giapponese jyutsu, introdotta al § 4.3) senza averne capito l’essenza (cioè la componente filosofica rappresentata dalla parola do). A tal proposito diventa estremamente importante definire chiaramente cosa sia o non sia Lean e come misurarne l’implementazione prima di concludere che abbia effetti positivi o negativi, Longoni et al. (2012)

I rischi principali legati al Pensiero Snello fanno capo a due famiglie: i disturbi muscolo scheletrici e lo stress psico-sociale.

Infatti, alcuni ricercatori collegano l’implementazione del Pensiero Snello ad un aumento di infortuni, minore sicurezza e possibili stress; in particolare viene evidenziata la correlazione tra l’aumento del ritmo lavorativo ed un incremento di disturbi muscolo-scheletrici correlati all’attività lavorativa, intesi come forza applicata, postura e ripetitività delle azioni (Womack et al, 2009; Koukoulaki, 2014).

La seconda tipologia di rischio secondo Koukoulaki è legata allo stress psico-sociale; egli individua dei fenomeni legati alla struttura decisionale dell’ambiente di lavoro ed al contesto organizzativo tipici del Pensiero Snello potenzialmente in grado di creare un pericolo di natura psicologica; intendendo con rischio psicologico la pressione lavorativa, uno scarso controllo sulle attività, relazioni sociali con i superiori ed i colleghi ed insicurezza del lavoro.

Tali rischi possono portare a disturbi del sonno, disturbi cardiovascolari, gastrointestinali, depressione, etc.

Tuttavia, questi risultati vengono contestati dagli esperti di Pensiero Snello considerando che, nei casi in cui si ottengono effetti negativi, l’applicazione della Lean Manufacturing non sia stata eseguita completamente e non si siano presi in considerazione entrambi i punti di vista, quello della direzione e quello dei lavoratori, nel valutare la metodologia di applicazione del Pensiero Snello ed i relativi risultati ottenuti.

Infatti, così come è possibile che implementazioni corrette del Pensiero Snello portino ad un miglioramento della produttività ed una riduzione degli incidenti, è altrettanto possibile che applicazioni improprie di Lean Manufacturing siano causa iniziale (root cause) delle evidenze negative sui lavoratori (Longoni et al., 2012)

Secondo Koukoulaki la teoria sostiene che la Lean Manufacturing può portare diversi benefici, per i lavoratori; tuttavia, la realtà può essere ben diversa.

L’analisi effettuata sulle teorie che considerano gli effetti della Lean Manufacturing ha subito un’evoluzione. Inizialmente il metodo Toyota era considerato uno strumento intrinsecamente pericoloso; successivamente, si è identificato con un sistema che può avere effetti misti a seconda dello stile manageriale e del modo in cui viene implementato. Nella Tabella 6.1 si può vedere infatti

come i casi in cui si dimostrano le conseguenze negative siano di gran lunga superiori a quelli in cui si dimostrano effetti positivi.

Tabella 6.1: Rappresentazione dell'analisi bibliografica secondo Koukoulaki della correlazione tra Lean Manufacturing ed effetti sulla salute

Settore positivi misti negativi nulli totale

Manifatturiero - 6 3 1 10

Auto - 2 14 - 16

Servizi / misto 3 2 3 2 10

Totale 3 10 20 3 36

Alcune pratiche Lean come il Just-In-Time e la standardizzazione del lavoro causano intensificazione del carico biomeccanico e sono fortemente associate sia con l’esposizione muscolo-scheletrica che psicosociale.

Tuttavia, questo non può portare alla conclusione che la Lean Manufacturing sia per definizione pericolosa. La riduzione degli sprechi è considerata come il cuore del Pensiero Snello e senza di essa un sistema di produzione può difficilmente definirsi Lean. Non tutte le caratteristiche sono pericolose ma le principali possono essere dannose se non vengono applicate contromisure adeguate come il controllo del lavoro ed un supporto sociale.

Sulla stessa linea ma più cauti Brännmark e Håkansson (2012), secondo i quali c’è una tendenza all’aumento di malattie muscolo-scheletriche nelle situazioni in cui viene implementata la Lean

Manufacturing senza essere accompagnata da opportune contromisure per mitigare la monotonia e

ripetitività del lavoro. Tuttavia le basi non sono sufficienti per determinare una correlazione tra

Lean Manufacturing e malattie muscolo-scheletriche.

La maggior parte degli studi ha rilevato una moderata associazione tra Pensiero Snello e disturbi muscolo-scheletrici delle estremità superiori.

La teoria di Koukoulaki utilizza una visione del Pensiero Snello abbastanza limitata. Infatti, come si è visto al § 4.2, in una visione più ampia del valore generato dall’azienda, sono considerati “sprechi” anche le perdite economiche legate ad un infortunio, come ad esempio esborsi monetari e ore/uomo non lavorate. Sulla base di quest’ottica, un’applicazione della Lean Manufacturing che si limiti a spostare degli sprechi produttivi dalla produzione alle risorse umane non si può dire un’applicazione del Pensiero Snello in linea con la politica aziendale (che si auspica sia integrata di profitto, qualità e sicurezza) e con i principi enunciati nel primo articolo del 1977; confermando così la necessità di una progettazione integrata dei sistemi di gestione per la produzione e la sicurezza.

Per questo motivo l’applicazione del solo bundle del Just-In-Time, indicato come principale responsabile dei disturbi muscolo-scheletrici, non può essere sufficiente a sostenere di aver intrapreso un cambiamento verso il Pensiero Snello.

É poi Koukoulaki stesso a ricordare come la teoria suggerisca che, data la loro interdipendenza, i sottosistemi tecnici e sociali devono essere contemporaneamente ottimizzati per produrre un sistema di lavoro efficace; confermando il pensiero di Cho sul “rispetto per l’uomo” e quanto si evince dallo studio di Longoni et al (2012), secondo cui la qualità dell’implementazione del Pensiero Snello nei confronti della produttività e della sicurezza dipende dallo sviluppo dei quattro bundle: Just-In-Time, Total Quality Management, Total Productive Maintenance e Risorse Umane. Apparentemente gli esperti di produzione e gli esperti di sicurezza utilizzano due posizioni opposte per sostenere la stessa cosa, cioè che il sistema produttivo non è fatto solamente di tecnica (jyutsu) ma anche di aspetti sociali (do); non solo di ciò che si fa praticamente ma anche del modo con cui lo si fa.

Utilizzando l’approccio di Hafey, l’implementazione delle tecniche Lean con un occhio anche alla sicurezza non possono che portare ad un miglioramento della prestazione, sia sotto l’aspetto tecnico ma soprattutto l’aspetto sociale.

Allo stesso modo nel sostenere che “la Lean è inerentemente mediocre, particolarmente in ambiti diversi dal mercato dell’automobile, dove la Lean Manufacturing non è completamente implementata”, Koukoulaki si fa sfuggire il concetto secondo cui l’implementazione parziale delle tecniche del Pensiero Snello è per definizione un uso improprio.