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DALL’ACQUA ENERGIA PULITA PER IL FUTURO LA CENTRALE IDROELETTRICA DI TORLANO

4. Risultati e discussione

4. 1. Aspetti tecnico-economici

L’impianto di Torlano, a seguito dell’intervento di ristrutturazione eseguito, secondo la normativa in materia energetica rientra nei parametri previsti per il riconoscimento di rifacimento parziale idroelettrico ed è stato quindi ufficialmente riconosciuto come impianto alimentato da fonti rinnovabili e qualificato IAFR (Decreto del Ministero delle Attività Produttive 24 ottobre 2005; Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 18 dicembre 2008). L’energia prodotta dalla centrale viene immessa nella rete elettrica di Enel Distribuzione. Per alcune tipologie di impianti, come quello di Torlano, è prevista la possibilità di richiedere al GSE, mediante apposita convenzione, il ritiro, a prezzo amministrato (fissato cioè da un organo dell'amministrazione pubblica), dell'energia elettrica prodotta e immessa in rete, come previsto dalla normativa (Decreto Legislativo n.387/2003; Legge n. 239/2004) e con i prezzi corrisposti dalla delibera AEEG n. 280/07 (Autorità per l'energia elettrica e il gas, 2007). La Società Idroelettrica Torlano ha specificatamente scelto la Tariffa Onnicomprensiva come tipologia d’incentivo. Per l’intero periodo di incentivazione la TO è l’unica fonte di remunerazione, in seguito l’energia elettrica prodotta è contabilizzata secondo le condizioni economiche previste dall’articolo 13 del Decreto Legislativo 387/03 (Decreto Legislativo n.387/2003). Il GSE ritira energia elettrica immessa in rete ed eroga la tariffa incentivante onnicomprensiva, fissa, sulla produzione netta immessa in rete.

La produzione di energia elettrica dell’impianto originariamente era in media di circa 5,3 GWh e il prezzo di vendita era di circa 0,080 €/KWh (Tabella 1). I costi operativi, calcolati come: costi operativi = costi della produzione (voce B del Conto Economico) - ammortamenti e svalutazioni (voce B10), erano pari a circa 224.000 € (valore medio del periodo 2005-2010). Per l’intervento di rifacimento parziale, ammodernamento e messa in sicurezza dell’impianto il produttore Idroelettrica Torlano ha sostenuto un costo complessivo pari a circa a 3.000.000 €, comprendente costi tecnici di progettazione, di direzione lavori e sicurezza, costi per opere civili e idrauliche, per opere elettromeccaniche-elettriche, cavidotti di potenza e segnale, costi per installazione misuratore di portata e altri costi per forniture e pose di porte, infissi etc. Tenendo conto dell’installazione del nuovo gruppo idroelettrico, di maggior rendimento ed efficienza energetica, i lavori di manutenzione del canale di derivazione e i dati storici delle produzioni idroelettriche, la producibilità attesa media annua dopo la ristrutturazione è pari a 6.200.000 kWh.

Nel biennio successivo all’intervento di ristrutturazione, sono aumentati sia la produzione di energia (Tabella 2), che il relativo prezzo di vendita (pari a 0,200 €/kWh) grazie all’incentivo (di cui l’impianto potrà godere per 15 anni). Come previsto, i costi operativi (calcolati come sopra specificato) sono risultati essere pari a circa 249.000 €, con un aumento di circa l’11% rispetto al valore prima dell’intervento.

In Tabella 2 vengono presentati i dai relativi alla produzione annua dell’impianto sia prima dell’intervento di ristrutturazione che dopo.

Tabella 2. Produzione annua di energia elettrica (Società Idroelettrica Torlano, 2015).

Anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Produzio- ne (kWh) 6.295.460 6.470.630 5.616.573 3.165.967 6.955.316 3.685.423 4.158.348 4.082.476 Anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Produzio- ne (kWh) 6.647.631 5.456.223 4.815.477 0 a 1.725.351 b 6.581.100 6.380.500 3.720.600

a: Fermo produzione per lavori di ristrutturazione. b: Produzione ripresa a settembre 2012.

Com’è possibile notare, nel corso del 2011 la produzione è risultata pari a zero in seguito al fermo intervenuto nel corso del ristrutturazione ed è ripresa nel settembre 2012. Negli anni 2013 e 2014 l’andamento della produzione è rimasta in linea con quanto stimato e si sono registrati valori di produzione annua pari rispettivamente a 6.581.100 e 6.380.500 kWh, a riprova dell’effettiva efficienza del nuovo gruppo idroelettrico installato. Nel 2015 invece si è registrato un notevole calo della produzione annua, pari a 3.720.600 kWh, a causa della particolare ondata di siccità che ha interessato tutta l’Italia nel corso di quell’anno. Infatti, nonostante l’impianto sia stato soggetto agli interventi descritti in precedenza che hanno come obiettivo principale il miglioramento dell’efficienza di produzione energetica, la centrale resta vincolata alle precipitazioni piovose.

Da un punto di vista economico, l’efficienza della gestione dell’impianto, calcolata come rapporto tra EBITDA e vendite (vedi Conto Economico e Indici di Bilancio) ha segnalato un trend evolutivo positivo.

4. 2. Sostenibilità ambientale

E’ molto importante che, a seguito del rifacimento, la centrale abbia ottenuto la qualifica di IAFR. Come già riportato, questo permette di accedere agli incentivi statali previsti allo scopo di potenziare la produzione da fonti rinnovabili nel nostro Paese. La centrale è stata a suo tempo localizzata nel piccolo comune di Nimis in provincia di Udine, in una zona ben distanziata dal centro abitato, limitando al minimo gli impatti paesaggistici. Inoltre, per salvaguardare l’ecosistema locale, sono state adottate misure specifiche. Innanzitutto, l’interramento delle condotte forzate ha permesso di ridurre l’impatto paesaggistico e ridurre i rischi di caduta sia per gli animali sia per l’uomo, solo brevissimi tratti del canale di derivazione sono a cielo aperto. L’accurata pulizia dell’alveo, avvenuta durante i lavori di ristrutturazione, ha contribuito a ridurre i rischi di esondazione legati ad un aumento del livello delle acque conseguente ad un interrimento dell’alveo. Un ulteriore aiuto, nel mantenere pulite le acque, è dato dal sistema sgrigliatori, posti dopo il canale adduttore, a monte del bacino di carico. Gli sgrigliatori evitano che rifiuti solidi entrino nelle condotte forzate e quindi nelle turbine di generazione elettrica. In questo modo si evitano danni all’impianto e si restituisce al corso acqua pulita e depurata dai rifiuti. Inoltre la concessione di derivazione prende in specifica considerazione le indicazioni relative ad DMV in modo da salvaguardare e tutelare le popolazioni acquatiche. A tale proposito, non sono stati predisposti sistemi di “scala dei pesci”, o simili, per agevolare il transito di questi, perché la concessione originaria, trasferita in capo alla Società Idroelettrica Torlano, non li prevedeva, ma a tutela della popolazione ittiogenica, in considerazione dell’alterazione ambientale già creata con la derivazione, vengono seminati annualmente 160.000 avannotti della specie Salmo trutta fario L. (trota di torrente) nel corso d’acqua interessato dall’utilizzazione, in modo da mantenere stabile il livello della popolazione acquatica. L’impianto produce energia pulita, le emissioni in atmosfera prodotte si attestano intorno a valori trascurabili e non vi sono segnalazioni a riguardo. Grazie alle moderne tecnologie installate, l’impatto acustico dell’impianto è inesistente.

5. Conclusioni

L’idroelettrico è una fonte di energia pulita e affidabile, con un grande potenziale sia per i Paesi sviluppati che per quelli in via di sviluppo, in grado di competere con le fonti tradizionali di origine fossile. I piccoli impianti idroelettrici sono quelli per i quali è maggiormente ipotizzabile uno sviluppo futuro significativo in Italia. La valorizzazione di piccoli impianti idroelettrici preesistenti, mediante installazione di gruppi di generazione più efficienti o mediante migliorie tecniche volte a ridurne l’impatto ambientale va nella direzione di aumentare la quota di energia ricavata da fonti rinnovabili, ed è premiata dalla normativa vigente con l’accesso ad incentivi statali dedicati. Nel caso esaminato si è verificato che il rinnovamento dell’impianto originariamente costruito negli anni quaranta del secolo scorso, ha permesso di ottenere dei vantaggi economici (una maggior producibilità di energia elettrica associata ad un aumento del prezzo di vendita dell’energia prodotta, grazie ai meccanismi di incentivazione previsti dalla normativa) unitamente ai vantaggi ambientali combinando così sia l’interesse della Società titolare della concessione di derivazione che quelli dei portatori di interesse locali e apportando benefici indiretti in termini di riduzione dell’inquinamento e preservazione di risorse naturali.

Gli autori hanno contribuito in uguale misura all’ideazione del lavoro, raccolta delle informazioni, analisi e commento dei risultati, stesura del manoscritto.

Riferimenti

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