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I Salmi: poesia e preghiera

Di tutti i libri della Bibbia in cui la poesia gioca un ruolo determinante, i Salmi sono i testi in cui la poeticità è stata maggiormente avvertita e conservata attraverso le generazioni nonostante le molteplici traduzioni, gli svariati arrangiamenti tipografici dei

401 Ibid.

402S. L. Alonso Schökel, C. Carniti, I salmi, op. cit. p. 12.

403 Ibid.

404 Ibid.

405 Ivi, p. 13.

99 versi e le nozioni sulle forme letterarie bibliche.406 L’identità fra Salmi e poesia è probabilmente legata alle origini del genere: la tesi più condivisa fra i sociologi (ma indimostrabile) è che il Salmista appartenesse ad una specifica ‘corporazione’ di poeti che venivano chiamati a celebrare il culto nel tempio di Gerusalemme, probabilmente forti della collaborazione dei sacerdoti.407 Sebbene già i Padri e gli esegeti pre-moderni considerassero i Salmi come testi poetici, lo studio dei Salmi come poesia, nelle sue peculiarità e nel suo simbolismo, è nato con la modernità e si è sviluppato nella contemporaneità: questo movimento esegetico ha dato vita alla ‘poetologia’ (o poetica) dei Salmi.408 Gli studiosi sono oramai d’accordo409 sulla natura poetica dei Salmi, caratterizzata da una funzione liturgica trasmessa nei secoli. Secondo Ravasi, comprenderne la vera essenza significa cogliere ‘la libertà della poesia e della fede, l’esuberanza della creazione artistica, refrattaria ai freddi e rigidi stampi dei generi letterari’.410 Infatti, Ravasi aiuta il lettore del Salterio a introdursi nella ‘monumentale collezione’411 con la seguente osservazione:

Si deve fare innanzitutto un cammino a ritroso, centripeto, verso il tenore originario e il significato primario delle componenti lessicali, letterarie, stilistiche, storiche, simboliche di cui i Salmi sono intessuti. Da quell’origine semitica

406 Cfr. R. Alter, The Art of Biblical Poetry (Edinburgh: T&T Clark LTD, 1985), p. 111. Anche lo studioso Northrop Frye è d’accordo sul fatto che i testi sacri possiedono un’alta concentrazione di poesia e, come la poesia, questi sono strettamente legati alle condizioni della loro lingua: ‘A sacred book is normally written with at least the concentration of poetry, so that, like poetry, it is closely involved with the conditions of its language’: N. Frye, The Great Code. The Bible and Literature, (New York: A Harvest| HBJ Book, 1983),

p. 3.

407 R. Alter, The Art of Biblical Poetry, op. cit., p. 245.

408 K. Seybold , Poetica dei salmi (Brescia: Paideia, 2007).

409 La grande difficoltà di approccio ai salmi come arte poetica giunta sino alla modernità è dovuta, secondo il filologo Domenico Comparetti (1835-1927) alla natura puramente

religiosa del popolo ebraico: ‘popolo essenzialmente religioso, intieramente schiavo dell’idea divina e della ierocrazia, per la natura di quella stessa idea sprezzatore di ogni arte laica e nella stessa religione iconoclasta, ci ha tramandato un piccol numero di libri tutti cementati assieme da una sola idea, che è l’idea religiosa considerata e sentita unicamente e ferventemente come tale’, D. Comparetti, ‘Varietà. La poesia biblica’, La Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta da B.Croce, n° 25, 1927.

410 G. Ravasi, Introduzione, in G. Ravasi, I salmi (Milano: Rizzoli, 1986), p. 18.

411 ID., I salmi. Introduzione, testo e commento, op. cit. p.7.

100 bisogna poi ridiscendere verso il nostro presente culturale e umano per calare il

Salmo nella nostra poesia e nella nostra esistenza orante.412

Comprendere i Salmi, farli propri, significa dunque ‘calarli’ nella nostra attualità e, come l’autore afferma, ‘nella nostra poesia’, proprio come ha fatto Turoldo nel suo excursus poetico. Ma per poterlo fare bisogna mettere al centro della discussione la questione stilistica, quella del ‘ritmo esteriore’:413 infatti, anche se obbediscono a ‘leggi abbastanza codificate della poesia semitica’ in cui l’autore, ovvero il poeta, mette in gioco lo spirito, la fantasia e la personalità, i Salmi rimangono per tanti aspetti molto complessi. 414 La poesia semitica, infatti, è caratterizzata soprattutto da ciò che Ravasi definisce ‘impasto sonoro’415 che non si deve alla quantità delle sillabe, quanto piuttosto ‘all’intensità tonica delle sillabe, al loro dosaggio con le pause e le sillabe atone così da stendere una specie di primordiale diagramma musicale’.416 Considerato come poesia orientale,417 il salmo ‘ama la ripresa dei temi e delle immagini, creando una specie di spirale sonora e poetica’418 al quale il lettore e lo studioso occidentale dovrà porre particolare attenzione. Un salmo è dunque un vero e proprio poema: di cui andrà compresa l’ ‘espressione’419 e di cui andrà considerato il ‘linguaggio’420 e la sua

‘organizzazione’.421 I Salmi possiedono una certa regolarità ritmica, simmetrie e

412 Ibid.

413 Ivi, p. 36.

414 Il grande valore poetico e religioso della preghiera salmodica e l’importanza che questa ha svolto sin dalle antiche origini cultiche in Israele e poi nella comunità cristiana sono oramai universalmente riconosciuti: ‘La fedeltà al salterio è un tratto comune a tutte le liturgie cristiane. Il salterio costituisce lo sfondo essenziale della preghiera dei monaci, dei chierici e dei laici nella preghiera delle ore […] ‘.M.

Augé, Liturgia, op. cit., p. 239. viene utilizzato per uso liturgico. Di tutti i libri della Bibbia in cui la poesia gioca un ruolo determinante, i Salmi sono i testi in cui la poeticità è stata maggiormente avvertita e conservata attraverso le generazioni nonostante le molteplici traduzioni, gli svariati arrangiamenti tipografici dei versi e le nozioni sulle forme letterarie bibliche, Cfr. R. Alter, The Art of Biblical Poetry, op. cit., p. 111. Anche lo studioso Northrop Frye è d’accordo sul fatto che i testi sacri possiedono un’alta concentrazione di poesia e, come la poesia, questi sono strettamente legati alle condizioni della loro lingua: ‘A sacred book is

101 ripetizioni: artifici della poesia classica.422 L’abilità dei Salmisti423 consisteva nel creare una certa sfera emozionale attraverso artifici puramente letterari, tra i quali spicca il parallelismo (che da vita ad un ritmo interiore) e una certa cura ‘estetica’ che andava a

‘sviluppare la sensibilità religiosa dell’orante’424(che contribuiva alla memorizzazione del testo). La cura estetica esprime una precisa ‘divisione strutturale e strofica’425 che non sempre risulta essere esplicita come, ad esempio, nei casi del famoso acrostico alfabetico presente nel Sal 119 e della antifona presente nel Sal 42 (‘Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core’). L’esercizio stilistico dei Salmisti serviva ad esplorare l’intero compendio di sentimenti umani come la paura, l’angoscia, la gioia, l’ira, la fiducia, il desiderio, la compassione, la crudeltà e l’invidia.426 Questo concetto è fondamentale a Turoldo che afferma, nella ‘Introduzione’ di una delle sue traduzioni poetiche dei Salmi, che questi ‘sono ogni esistenza umana fatta gemito’.427 Tali sentimenti sono tradotti e veicolti da una complessa rete di figure retoriche, simboli e metafore. I Salmi, nel particolare, nutrendo un carattere colmo di umanità e ricco di simboli, ‘chiedono di uscire dalle aree sacre’428 e meramente cultiche e possibilmente di essere diffusi nuovamente nell’ attualità del mondo contemporaneo – come lo erano originariamente in Israele – poiché ‘essi sono il microcosmo dell’umanità’.429 Questi, infatti, aldilà del culto possono rivivere nella speranza ‘di essere ascoltati e magari pronunziati anche da chi non ha nessun Dio’.430 Prendendo in considerazione la simbologia teologica – ad esempio – che utilizza principalmente l’antropomorfismo per svelare il forte legame tra ‘i gesti del corpo e le rappresentazioni simboliche’,431 i Salmi creano precise descrizioni di Dio (antropomorfizzazione) e della sua psicologia (mondo dei sentimenti) come nel Sal 18:

normally written with at least the concentration of poetry, so that, like poetry, it is closely involved with the conditions of its language’: N. Frye, The Great Code. The Bible and Literature, op. cit., p. 3.

422 Ibid.

423 Per un approfondimento sulla poesia semitica si consigliano A. Wénin, Entrare nei salmi (Bologna: EDB, 2002) e S. L. Alonso Schökel, Manuale di poetica ebraica, op. cit.

424 W. Holladay , La storia dei salmi, op. cit., p. 62.

425 G. Ravasi, I salmi, op. cit. p. 11.

426 Ivi, p.75.

427 SALMI73, p. 9.

428 G. Ravasi, in SALMI87, p. 11.

429 Ibid.

430 Ibid.

431 G. Ravasi, I salmi, op. cit. p. 12.

102 6 Nell'angustia gridai al Signore

al mio Dio ho gridato: Signore!

7 Dal suo tempio udì la mia voce il mio urlo gli è giunto all'orecchio.

8 La terra si scosse e tremò vacillarono i monti alla base, al suo sdegno tutti si scossero.432

L’antropomorfizzazione di Dio si rivela anche attraverso gli archetipi ‘materno’ e

‘paterno’ di cui il v. 10 del Sal 27 è un esempio: ‘Padre e madre mi hanno abbandonato, il Signore – lui solo – mi raccolse!’.433 Alla simbologia teologica c’è da aggiungere quella antropologica e quella cosmologica. Nella prima si ricorre all’uso della simbologia animale per ‘definire il mistero dell’uomo’434 come nei Sal 42; 22; 84;

73; 102 e in molti altri in cui animali come la cerva, la rondine, il gregge, il leone sono metafore dell’universo umano proteso a Dio: Sal 42, v.2 ‘Come una cerva sospira alle fonti, anela a te la mia vita, o Dio’.435 Nella seconda si canta principalmente la creazione attraverso ‘la natura contemplata come opera divina e come compendio cifrato simbolico’436 in cui esiste un mondo verticale composto da inferi, terra e cielo, e un mondo orizzontale rappresentato dal mare e dalla terra,437 come nel Sal 8, vv. 9-10,

‘Le creature dell' aria e del mare e i viventi di tutte le acque: come splende, Signore Dio nostro, il tuo nome su tutta la terra!’.438 Dal punto di vista strutturale i Salmi sono una preghiera, basata sul dialogo mistico di due interlocutori.439 Fra i due si insinua un terzo interlocutore, il nemico - il male, che mina questa relazione dialogica. Il male, e la sua rappresentazione, ha un ruolo predominante soprattutto nelle suppliche poiché i

432SALMI87, p. 58.

433 Ivi, p. 90.

434 G. Ravasi, I salmi, op. cit. p. 14.

435 SALMI87, p. 142.

436 G. Ravasi, I salmi, op. cit. p. 15.

437 Ibid.

438 SALMI87, p. 34.

439 ‘I Salmi sono soprattutto un’implicita riflessione sull’incontro che avviene tra il fedele e il suo Dio’, G. Ravasi, I salmi, op. cit. p. 29.

103 Salmisti di Israele tendono alla radicalizzazione del problema e alla sua drammatizzazione. In Israele i lettori della salmodia, o coloro che recitavano e cantavano i Salmi erano gli interpreti principali. Il Salterio, infatti, risponde al principio per cui se è vero che il testo letterario per essere vivo e per essere tramandato deve essere riprodotto, i Salmi nascono ‘per essere pregati’.440 Entra così in gioco anche la voce lirica del salmista (l’autore) che, cosciente della funzione cultuale del salmo, mette a tacere il proprio io lirico per dare spazio a quello di colui che farà propria la preghiera. L’io lirico del Salmista muta in quello dell’io umano che vive nell’assenza di temporalità e contemporaneamente è totalmente immerso nella storia. Per questo i Salmi sono considerati come ‘testimonianza dell’umanità’441 e possiedono, per loro natura, la caratteristica della coralità poiché la preghiera è ‘l’anima della comunità’:442

I Salmi, infine, sono anche, e per eccellenza, la preghiera della Chiesa. Essi si pregano di preferenza in comune, così come il popolo ebraico era solito fare, alternando il canto in due cori distinti, pratica di cui è testimonianza la stessa struttura letteraria di molti Salmi […]443

È grazie a questo forte senso comunitario444, strettamente legato alla preghiera e dunque al suo uso liturgico, che il Salterio viene definito ‘l’antologia veterotestamentaria più nota a livello popolare’.445 Inoltre, la prorompente connotazione ritmica dei Salmi, anch’essa insita per sua natura, ha contribuito alla loro diffusione:

440 S. L. Alonso Schökel, C. Carniti, I salmi, op. cit. p. 12.

441 G. Ravasi, SALMI87, p. 11.

442 SALMI73, p. 9.

443 A. Andreini, ‘Introduzione’, in D. Bonhoeffer, I salmi. Il libro di preghiere della Bibbia, (Milano:

Paoline, 2001), cit., p. 23.

444 Ricordiamoci che la ‘comunità’ è uno dei principi sui quali si basa la vita religiosa dell’Ordine dei Servi di Maria, al quale l’autore apparteneva. Il frequente uso che Turoldo ha fatto dei salmi in varie occasioni intellettuali (nella scrittura) e liturgiche (le sue omelie a

Fontanella), risiede – come è stato visto – non solo nel carisma dell’ordine al quale apparteneva come sacerdote ma, evidentemente, è frutto stesso di una vocazione autentica nei confronti di quella Chiesa

‘originaria’ che trova le sue più remote origini nel profondo senso di comunità dell’antico mondo giudaico.

445 G. Ravasi, Il libro dei salmi: commento e attualizzazione, op. cit., p. 16.

104 La ricordabilità di molti versi, anche indipendentemente dal senso contestuale, ci

ha fatto restare addosso citazioni Salmiche quasi come detriti della memoria simili a pietruzze rifrangenti, preziose per un’ulteriore elaborazione innica e liturgica.446

Attraverso la memoria individuale, l’aspetto ‘cultuale’ dei Salmi non si sconnette con quello del ‘privato’ e del ‘personale’. Anzi, la pietà privata non è scindibile dalla

‘comunità dell’alleanza’.447 La dimensione poetica del salmo si muove dall’io del Salmista, rappresentante della voce umana, al noi comunitario per approdare all’interno della Storia in cui tutti sono coinvolti, anche Dio. Ecco perché i Salmi, secondo l’interpretazione esegetica cristiana, sono sempre attuali.