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Gli sforzi organizzativi ed economici messi in campo dalla Cineteca per diffondere la cultura cinematografica tra alunni e docenti continua nell’a. a. 1953-1954 con l’organizzazione dei Corsi di Filmologia. Le notizie del coinvolgimento della Cineteca Scolastica nell’organizzazione di nuove edizioni le possiamo trovare in diversi documenti sia interni quali le riviste ufficiali, sia ministeriali come opuscoli e

330 Secondo il provveditore «i giovani, alle disquisizioni, meramente tecniche e perciò aride, preferiscono il lato umano e perciò personale nelle valutazioni dei fatti». Ibidem.

331 Ibidem. «Gradiremmo quindi che, in avvenire, la Cineteca Autonoma curasse particolarmente la scelta dei conferenzieri onde evitare gli inconvenienti rilevati. L’intervento di persone preparate nel campo tecnico sarebbe auspicabile nei convegni, ove partecipa non la massa degli studenti, ma un limitato numero di giovani, particolarmente interessati che, dalla presenza di elementi specializzati, trarrebbe comunque profitto».

332 Ivi, p. 20.

333 L’approfondimento che segue prende spunto dal mio precedente studio sui Corsi di Filmologia a Roma Filmologia e disciplinarizzazione: il corso dell’Università di Roma (1949-59) pubblicato nel volume David Bruni, Antioco Floris, Massimo Locatelli, Simone Venturini (a cura di), Dallo schermo

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lettere del Ministero della P.I. presenti presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, sia privati attraverso lettere presenti presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice di Roma.

Le prime edizioni del Corso di Filmologia di Roma sono attività sviluppatesi già verso la fine degli anni Quaranta, indipendentemente dalle attività della Cineteca, grazie ai legami di importanti istituti culturali italiani quali la Facoltà di Magistero e l’Istituto di Psicologia entrambi dell’Università di Roma, il Centro Sperimentale di Cinematografia con la Sorbona di Parigi e il Bureau Internationale de Filmologie (presso cui si sviluppano le teorie filmologiche proposte da Gilbert Cohen-Séat sin dal 1946)334. I primi scambi culturali in questo campo tra Italia e Francia avvengono già nel 1948 attraverso le rispettive riviste del Bureau Internationale de Filmologie e del Centro Sperimentale di Cinematografia. Ad esempio, nel 1948, la Revue

Internationale de Filmologie ospita diversi interventi di studiosi italiani impegnati

nello studio e nella diffusione di teorie sul cinema: tra questi troviamo Agostino Gemelli, Le film, procéde d’analyse projective; Enrico Fulchignoni, Examen d’un

test filmique, Mario Ponzo, Le cinéma et les images collectives e Cesare Musatti, Le cinéma et la psychanalyse335. Nei numeri seguenti appaiono articoli di Umberto Barbaro (Le caractère spécifique du cinéma), Luigi Chiarini (L’art et l’image), Ernesto Valentini e Luigi Volpicelli. Tutte personalità che saranno parte attiva all’interno dell’edizione romana del Corso.

Il primo articolo ad essere pubblicato su “Bianco e Nero” nel giugno 1948 è la recensione del saggio teorico del pensiero filmologico di Cohen-Séat, Essai sur les

principes d’une philosophie du cinéma, a cura di Mario Verdone. Nel recensire il

volume l’autore, oltre ad affermare l’entrata ufficiale del cinema in campo universitario grazie agli studi filmologici, riporta alcune fasi del I Congresso di Filmologia svoltosi in Francia nel 1947, che vide l’importante istituzione di un

334 Per un approfondimento cfr. Massimo Locatelli, Filmologia e disciplinarizzazione, in Fausto Colombo, Ruggero Eugeni, (a cura di), Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia.

Volume II: I media alla sfida della democrazia (1945-1978), Milano, Vita e Pensiero, 2015, pp.

176-179; Massimo Locatelli, The Educational Question and the Filmological Enterprise in Italy, in Il

cinema si impara? / Can We Learn Cinema?, Udine, Forum (Udine, 20-22 March 2012), 2013, pp.

67-73; Roberto Nepoti, L'illusione filmica. Manuale di filmologia, Torino, UTET, 2007; Lucilla Albano, Lo schermo dei sogni. Chiavi psicoanalitiche del cinema, Venezia, Marsilio, 2004; David Bruni, Antioco Floris, Massimo Locatelli, Simone Venturini (a cura di), Dallo schermo alla cattedra, cit.; Mario Verdone, Essai sur les principes d’une philosophie du cinéma, “Bianco e Nero”, n. 4, 1948.

335 Tutti gli articoli sono apparsi nel n. 6, 1948 della Revue Internationale de Filmologie diretta da Gilbert Cohen-Séat.

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organismo, il Bureau Internationale de Filmologie, per coordinare su scala internazionale le ricerche filmologiche. Un istituto creato con lo scopo «di promuovere e coordinare le ricerche intorno alla Filmologia, di organizzare la documentazione intorno a queste ricerche, di istituire relazioni con le persone morali e fisiche che s’interessano degli stessi studi, di aiutare la creazione di organismi e studi analoghi nei paesi dove non esistessero ancora»336.

Gli auspici dell’Istituto Internazionale di creare «organismi e studi analoghi nei paesi dove non esistessero ancora» sono presto realizzati in Italia: durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Centro Sperimentale di Cinematografia organizza un Convegno Internazionale di Filmologia (29 agosto-1 settembre 1948) al quale partecipano il Presidente del Bureau Internationale de

Filmologie Fernarnd Gonseth, il Direttore Cohen-Séat, e numerosi studiosi in

rappresentanza dei loro rispettivi Paesi (Svizzera, Spagna, Francia, Belgio, Italia, Polonia). La cronaca dell’evento è affidata alla rivista “Bianco e Nero” che dedica il n. 9 del 1948 esclusivamente al Convegno in questione, riportando anche una serie di relazioni presentate tra cui: Luigi Chiarini, Cinema e cultura accademica, Georges Sadoul, Le rôle du mouvement et du déplacements dans la naissance du language

cinématographique, Ugo Spirito, Il neorealismo del cinema italiano, Luigi

Volpicelli, Tipi e attori, Enrico Fulchignoni, Sul valore psicologico dell’immagine

filmica, Alberto Marzi, La rappresentazione delle emozioni sullo schermo e Mario

Verdone, Ritmo dell’immagine e ritmo delle immagini337.

L’iniziativa che ha portato all’organizzazione di questo convegno incoraggia ulteriormente il Centro Sperimentale di Cinematografia a predisporre, in collaborazione con l’Istituto di Psicologia dell’Università di Roma, il primo corso di Filmologia tutto italiano338 e un secondo convegno nel 1949. L’Istituto di Psicologia

336 Mario Verdone, Essai sur les principes d’une philosophie du cinéma, cit., pp. 66-67. È possibile consultare la traduzione del testo francese in Francesco Casetti, Teorie del cinema 1945-1990, Milano, Bompiani, 1993.

337 Il Convegno di Filmologia a Venezia, “Bianco e Nero”, n. 9, 1948, p. 54.

338 In un numero di “Bianco e Nero” realizzato per celebrare i 25 anni di vita del CSC, Mario Verdone descrive un suo personale ricordo sulle attività svolte in quegli anni dal CSC in campo filmologico: «Il Centro Sperimentale ha aderito alle ricerche filmologiche di Cohen-Séat, organizzando anche uno speciale Congresso a Venezia nel 1948, e non ha esitato a considerare filmologiche tutte le sue ricerche, estetiche storiche, pedagogiche, psicologiche e sociologiche, che tali erano fin dagli inizi di “Bianco e Nero”, mentre la Filmologia di Cohen-Séat non nasceva che nel 1946 e con una precisa limitazione di orientamento psicologico: come studio dei fatti filmici, determinanti effetti cinematografici, mentre lo studio del film e quindi della Filmologia del Centro e di “Bianco e Nero” assumeva un significato ben più ampio: studio di tutti i fatti filmici, delle loro premesse teoriche, delle

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è diretto da un membro della Sezione italiana di Filmologia; Mario Ponzo339. Le lezioni del corso, inaugurato il 9 febbraio 1949, si svolgono regolarmente nei giorni martedì e sabato dalle 19 alle 20, presso la Facoltà di Magistero di Roma340. Il Corso diviso in due sezioni (storia/estetica e psicologia/sociologia) permette un’ampia partecipazione di importanti personalità della cultura italiana: per quanto riguarda gli accademici troviamo Luigi Volpicelli docente di pedagogia dal 1939 presso l’Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero dell’Università di Roma, Agostino Gemelli rettore dell’Università Cattolica di Milano, Carlo Ludovico Ragghianti dell’Università di Pisa, Cesare Musatti dell’Università di Milano, Alberto Marzi dell’Università di Firenze, il filosofo Ugo Spirito dell’Università di Roma, Valerio Mariani ordinario di Storia dell’Arte all’Università di Napoli, Enrico Fulchignoni Direttore del Corso di Filmologia e Mario Ponzo dell’Istituto di Psicologia dell’Università di Roma, Remo Branca (non ancora Commissario della Cineteca), Mario Verdone, Luigi Chiarini, Francesco Pasinetti e Raffaele Mastrostefano del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Una struttura questa che ritroveremo anche nel secondo Convegno Internazionale di Filmologia341 organizzato durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 26 al 31 agosto 1949 e nella seconda edizione del corso342. Anche se

loro conseguenze storiche ed anche il loro impiego nell’educazione, dei loro effetti sullo spettatore e sulla società». Mario Verdone, La scuola di «Bianco e Nero», “Bianco e Nero”, n. 12, 1960, p. 43.

339 A Mario Ponzo è affidato anche il discorso inaugurale: «L’inaugurazione di questo corso di filmologia – il primo che venga tenuto in Italia – non sta ad indicare un inizio nel campo della filmologia, ma rappresenta il frutto di un’attività svolta tenacemente da più di un biennio da un gruppo di uomini di parte scientifica e da quel manipolo di studiosi raggruppati intorno a Luigi Chiarini al Centro Sperimentale di Cinematografia. Riferendomi al settore particolare di studi che mira a ravvicinare psicologia e sociologia al cinema gli organizzatori e gli iniziatori di questo corso sanno benissimo che le vie della ricerca scientifica nel campo della filmologia sono in gran parte ancora da tracciare. Dalla constatazione di questa situazione essi sono stati mossi dal desiderio di far ritornare alla scienza il cinema, che dalla scienza prese molti anni fa le sue mosse». Mario Ponzo, La ricerca

scientifica nel campo della filmologia, “Bianco e Nero”, n. 2, 1949, p. 78.

340 Corso di Filmologia all’Università di Roma, “Bianco e Nero”, n. 2, 1949, p. 76

341 In due lettere, inviate da Chiarini in qualità di presidente della Sezione italiana di Filmologia (che ha sede presso il CSC), indirizzate rispettivamente ad Ugo Spirito e a Camillo Pellizzi e datate 26 e 27 luglio 1949, troviamo l’invito a partecipare al secondo Convegno Internazionale di Filmologia che si terrà dal 26 al 31 agosto «al quale hanno già aderito i professori: Gonseth, Robracher, Michette, Katz, Gemelli». I temi che saranno proposti nel Congresso riguarderanno: partendo da un «tema generale – livello mentale, livello culturale e comprensione del cinema» si suddivideranno i lavori in «a) condizioni di recezione e problemi affettivi; b) spazio e tempo cinematografico; c) il cinema come mezzo di azione sociale». Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice. Fondo Spirito lettera n. CUS 2759 e Fondo Pellizzi lettera n. 89. Cfr. Figura 23.

342 Le uniche testimonianze pervenute per quanto riguarda l’edizione per l’anno a.a. 1949-1950 sono delle lettere presenti nel Fondo Pellizzi e nel Fondo Spirito presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo

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la numerosa partecipazione al convegno ha dimostrato il grande interesse intorno agli studi filmologici 343 , l’organizzazione di un corso strutturato con una tale partecipazione di studiosi rinomati e stimati allo stesso tempo avrà sicuramente avuto dei costi elevati e praticamente insostenibili; infatti, i problemi finanziari saranno una caratteristica costante che ne limiterà il pieno funzionamento fino alla fine delle attività. Il corso e i convegni di Filmologia erano le uniche attività in campo universitario promosse dal CSC, infatti, i fondi provenivano direttamente dalle casse del Centro Sperimentale344.

Tale particolare è confermato da una lettera inviata in data 25 ottobre 1950, da Luigi Chiarini all’avvocato Nicola de Pirro, Direttore Generale dello Spettacolo, per reperire i fondi per la terza edizione del corso e cercare di mantenere aperte le porte dell’università all’insegnamento cinematografico:

«Caro De Pirro, anche nell’imminente anno accademico 1950-51, verrà svolto a cura della Università di Roma, con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, il Corso di Filmologia che è ormai al suo terzo anno di vita.

Ti allego il programma, dal quale risulta la organicità del Corso stesso, diretto specialmente a illustrare i rapporti fra Scuola e Cinema e a creare, negli insegnanti, quella competenza tecnica, quella consapevolezza dei mezzi di espressione filmistica, da cui solo può nascere la seria utilizzazione nella scuola dell’apporto, di singolare efficacia, del film.

de Felice di Roma (Fondo Spirito lettera n. CUS 2946 e Fondo Pellizzi lettera n. 18). Le prime due su carta intestata della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Centro Sperimentale di Cinematografia e datate entrambe 20 gennaio 1950 (Cfr. Figura. 24) sono inviate da Chiarini (per la Presidenza della Sezione Italiana di Filmologia) a Camillo Pellizzi e Ugo Spirito per invitare i due studiosi a tenere delle lezioni-conferenze; il contenuto è analogo: «Anche nei prossimi mesi si terranno alla Facoltà di Magistero della Università di Roma, a cura della Facoltà stessa e del Centro Sperimentale di Cinematografia, le lezioni del Corso di Filmologia, che tanto interesse hanno destato durante lo scorso anno accademico. Sarei molto lieto che anche in questa occasione Ella volesse aderire all’iniziativa, e in caso affermativo Le sarei grato di volermi fare conoscere il numero della lezione che Ella desidera svolgere nel corso, e il giorno preciso di ciascuna. È da tenere presente che il Corso si svolgerà il lunedì e il sabato di ogni settimana, dalle 19 alle 20, nei locali della Facoltà (P.zza dell’Esedra). […] L’inaugurazione avrà luogo il giorno 6 febbraio p.v. nella Facoltà di Magistero». Infine, l’unica certezza che l’edizione si sia effettivamente svolta la ritroviamo in una seconda lettera datata al 10 luglio, sempre firmata da Chiarini in carta intestata della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Centro Sperimentale di Cinematografia, a cui sono allegati un assegno e un ricevuta di Lire 5000 «quale compenso per conferenze al Corso di Filmologia». Fondo Spirito, lettera n. CUS 3147.

343 Un ampio resoconto si può leggere in Robert Bayer, Il II Congresso Internazionale di Filmologia, “Bianco e Nero”, n. 10, 1949, p. 71 e Gratiot Hélène, I lavori della sezione Psicologia, Ivi, p. 74.

344 È possibile consultare il resoconto della spesa per alcune attività presso l’Archivio Storico della Didattica del CSC. Ad esempio per l’organizzazione del secondo convegno a Venezia il totale è di 1.400.000 Lire. CSC, Archivio Storico della Didattica, Fondo 17, Varie “Bianco e Nero” 1939-73.

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Unisco, anche, alla presente il preventivo finanziario, ridotto al minimo indispensabile»345.

Il programma pensato da Chiarini, allegato alla lettera, apporta una novità alle precedenti edizioni; la ripartizione nelle tre sezioni Problemi psicologici e sociali del

cinema, Teoria e storia del linguaggio cinematografico e Il cinema e la scuola. Un

programma questo strutturato in 42 lezioni totali da dividere in 10 per ognuna delle tre sezioni (nella terza sezione diretta da Luigi Volpicelli sono previste 10 lezioni dedicate a delle esercitazioni pratiche) e 2 esercitazioni tecniche per l’uso pratico di proiettori 16mm.

Questo cambio nella ripartizione delle lezioni ridefinirà anche la struttura per gli anni successivi ma, intanto, le responsabilità del Centro Sperimentale nell’organizzazione dei corsi di Filmologia vengono arrestate dal dissenso politico presente nel nostro Paese in quegli anni. Alla fine del 1950 Luigi Chiarini, il principale tramite tra la Sorbona, il Bureau Internationale de Filmologie e il Centro Sperimentale di Cinematografia346, viene estromesso dalla direzione del CSC e dopo due anni anche dalla direzione della rivista “Bianco e Nero”. Il CSC cade in regime commissariale e la direzione della rivista viene affidata a Giuseppe Sala:

«Il 10 dicembre, la Presidenza del Consiglio dei Ministri scioglie il Consiglio direttivo del Centro che torna sotto regime commissariale. Alla carica di commissario straordinario è designato l’ex presidente avv. Nicola de Pirro, Direttore generale dello Spettacolo, che manterrà questa carica fino al 1955. Di fatto, a determinare il nuovo corso del Centro, è il prof. Giuseppe Sala. […] Il commissario straordinario Nicola de Pirro impone a Luigi Chiarini di lasciare la direzione di “Bianco e Nero” che viene assunta dal prof. Giuseppe Sala. Nel momento in cui la tensione politica investe anche la cultura si chiede al mensile una decisa scelta di campo in opposizione alle tendenze laiche e marxiste dominanti nel cinema italiano»347.

345 Centro Sperimentale di Cinematografia, Archivio Storico della Didattica, Documenti 1951-57, F2, documenti non fascicolati.

346 Come dimostrato dalle lettere con gli inviti in carta intestata del Centro Sperimentale di Cinematografia e firmate da Chiarini in qualità di presidente della Sezione italiana di Filmologia. Cfr. nota 341-342 e Fig. 23-24.

347 Vivere il cinema. Cinquant’anni del Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma, Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1986, p. 62.

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La mancanza dei fondi erogati dal CSC sospende quindi di fatto le attività del corso negli a.a. 1950-1951, 1951-1952 e 1952-1953. Ciò è confermato anche dalla mancanza di fonti348.

Le attività promosse in campo editoriale e culturale grazie al nuovo commissario Remo Branca, che ricordiamo ha partecipato in qualità di relatore alle prime edizioni del corso svoltosi a Roma, fanno sì che la Cineteca Scolastica si inserisca come nuovo ente promotore del Corso di Filmologia romano e che, in collaborazione con l’Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero dell’Università di Roma, in particolare nelle figure di Francesco Piccolo e Luigi Volpicelli, rispettivamente preside e direttore, riproponga un programma scientifico all’altezza delle prime edizioni: ciò fece in modo che il carattere che la filmologia prese dall’indirizzo proposto in particolare da Gilbert Cohen-Séat, cioè un indirizzo psicologico, prese nuova forma in Italia. Come ricorda anche Mario Verdone, la manifestazione iniziata «con prevalenza di interessi psicologici, si acquartierò meglio nel settore pedagogico della Facoltà, dove rimase per lungo tempo»349.

Purtroppo non c’è traccia degli sforzi economici messi in campo dalla Cineteca per l’organizzazione di questa prima nuova edizione; il Corso verrà istituzionalizzato solo a partire dal 1954 con l’edizione 1954-1955; più avanti vedremo le modalità di

348 Gli unici riferimenti che riguardano l’ipotetica edizione del Corso nell’a.a. 1950-1951 che Giuseppe Sala prova a coordinare, sono presenti in tre documenti del Fondo Spirito presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice di Roma e l’Archivio Storico della didattica del CSC. Nella prima missiva del Fondo Spirito, datata 30 gennaio 1951 (lettera n. CUS 3468), possiamo leggere il personale invito di Sala rivolto ad Ugo Spirito (relatore anche nelle passate edizioni) per partecipare alla successiva edizione del Corso, «diretto a educatori, insegnanti, studenti universitari e studenti di cinema», che dovrebbe svolgersi dal 24 febbraio al 31 maggio. Secondo Sala il Corso di Filmologia di quest’anno «è stato organicamente predisposto intorno a un tema, che oggi è di fondamentale importanza e nel quale confluiscono le indagini e le risoluzioni sul rapporto fra una forma d’arte così diffusa e popolare, e il più delicato e impegnativo settore sociale: quello della gioventù». A queste parole segue una bozza di programma delle lezioni suddiviso per tematiche e per opere da proiettare. È molto probabile che questa nuova edizione non abbia mai visto la luce; in una seconda lettera nel Fondo Spirito datata 23 febbraio 1951 (un giorno prima dell’inizio ufficiale dei Corsi auspicato da Sala), inviata da Sala ad Ugo Spirito leggiamo: «Non ci è ancora pervenuta una risposta alla nostra richiesta di collaborazione al Corso di Filmologia inviatale col programma del corso in data 30 gennaio u.s.». Fondo Ugo Spirito, lettera n. CUS 3492.

Come dicevamo, è probabile che il Corso non si sia mai svolto considerando anche la mancata partecipazione dell’Università di Roma. Infatti la nuova sede per lo svolgimento delle lezioni non sarebbe stata più la facoltà di Magistero come le edizioni precedenti, ma l’Istituto Luce o il CSC. Da questa ultima considerazione possiamo trarne la conclusione che il corso abbia assunto una nuova forma e che si sia svolto all’interno del CSC. Infatti, in un ultimo documento, un ordine di servizio datato 2 aprile 1951 diramato da Sala, possiamo leggere che Sala obbliga gli studenti del CSC a frequentare le lezioni del Corso. Il documento è consultabile presso l’Archivio Storico della didattica del CSC, nella cartella “Didattica 1951-1957, F2, documenti non fascicolati”.

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erogazione dei fondi, ma le prime notizie sulla nuova edizione sono presenti sulla rivista ufficiale “Il nuovo cinema”. È interessante notare la continuità temporale di questa nuova avventura, sovvenzionata dalla Cineteca, con i precedenti Corsi di cultura cinematografica per alunni delle scuole medie superiori: nello stesso numero della rivista “Il nuovo cinema” (n. 21, 1954) in cui abbiamo appreso del fallimento dei Corsi appena citati, troviamo la notizia dell’inaugurazione di questa nuova iniziativa proposta dalla Cineteca in collaborazione con l’Università di Roma che punta al coinvolgimento di un pubblico diverso, più ampio, composto da «professori, insegnanti, Presidi e Direttori delle scuole di Roma, studenti universitari di ogni Facoltà, nonché gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia»350.

La prima importante annotazione da sottolineare è la struttura del corso che, fondamentalmente, riprende la ripartizione proposta da Chiarini nell’edizione mai realizzata 1950-1951: tre sezioni, suddivise in pedagogica, psicologica e tecnico-artistica rispettivamente dirette da Luigi Volpicelli, Ernesto Valentini (professore di Psicologia presso la Facoltà di Magistero) e Remo Branca. Tra le finalità che il corso si propone di raggiungere durante lo svolgimento previsto da febbraio ad aprile 1954 con due lezioni settimanali, troviamo la possibilità di fornire il completamento della