4. Progetto autismo: storia di tre anni di esperienze
4.2. A SCUOLA: COME FARE?
Anticipato tutto questo, appare evidente come sia necessario mettere in atto stra-tegie e metodi che siano in sintonia con un cervello che funziona in modo differente.
Altrettanto evidente e ovvio appare il fallimento di modalità educative tipiche (ri-spetto all’esempio di prima, spiegare da dove proviene il rumore e che non è pericolo-so), che hanno invece successo con i soggetti con sviluppo tipico. I metodi che sono efficaci con i bambini con ASD si fondano su un’attenta osservazione del bambino e del contesto scolastico, in particolare la classe e i bambini che la compongono e pre-vedono di agire sull’ambiente di vita per adeguarlo ai bisogni e alle capacità del
bam-bino stesso. In un ambiente così attento e preparato, il bambam-bino può mettere in gioco le sue capacità e trovare modalità funzionanti di comunicazione e di socializzazione.
La scuola può cogliere questa opportunità educativa, anche se è impegnativa e richiede tempo ed energia da parte di tutti coloro che sono coinvolti, primo tra tutti il bambino.
La scuola può e deve assumersi questa responsabilità, soprattutto perché può fornire al bambino un intervento educativo completo ed efficace, coinvolgendo anche inse-gnanti di sostegno ed educatori (per 30-40 ore settimanali): nella letteratura internazio-nale un intervento di questa durata e di questo livello di coinvolgimento è considerato efficace, in grado di fornire al bambino strumenti adeguati per il suo sviluppo.
L’intervento educativo a scuola non fornisce solo metodologie per l’apprendi-mento di autonomie e di competenze di letto-scrittura ma permette soprattutto di stimolare e coinvolgere il bambino in relazioni sociali mediate con i pari, indicando modalità adeguate di comunicazione e di interazione.
L’inclusione con i pari a scuola, quindi, passa attraverso vari tipi di attività e di metodologie, utilizzate in più aree di sviluppo e in particolare, nelle aree maggior-mente compromesse nei disturbi dello Spettro Autistico:
1. area dell’interazione sociale;
2. area della comunicazione;
3. area dei comportamenti ripetitivi e interessi ristretti.
4.3. LE ESPERIENZE
Nel corso dei tre anni in cui si è sviluppato il Progetto Autismo tutti i partecipanti hanno progettato diverse esperienze educative. I consigli di classe, costituiti da in-segnanti di classe, di sostegno e assistenti educatori, hanno saputo tradurre nel con-creto e nel quotidiano le indicazioni teoriche e le spiegazioni delle caratteristiche dei Disturbi dello Spettro Autistico. Le esperienze sono diverse tra loro ma hanno tutte origine da un nucleo teorico saldo e ormai condiviso. Gli insegnanti hanno spesso saputo aggirare le svariate difficoltà e, partendo dai punti di forza dei loro bambini e ragazzi, hanno organizzato attività di vario genere per aiutare lo sviluppo delle aree maggiormente compromesse.
L’incontro finale al termine di ogni anno scolastico è diventato ogni volta un’occa-sione importante per raccogliere le numerose esperienze condotte e per condividerle con tutti i partecipanti. A causa del tempo limitato, le esperienze sono state sempre sintetizzate, per dare possibilità a molti di presentare la propria attività. Il lavoro di
ognuno durante l’anno è stato sicuramente lungo e ben strutturato, in grado di con-siderare ogni variabile e di favorire l’esperienza progettata.
Le esperienze raccolte in questi anni sono molte e coinvolgono ogni ambito del lavoro scolastico con bambini con ASD. Ogni gruppo classe ha creato e realizzato interventi educativi e progetti rilevanti per lo sviluppo delle capacità dei bambini. Per realizzare questo volume sono state scelte alcune esperienze, le più significative, per documentare anche per gli insegnanti del futuro il lavoro, spesso pionieristico, svolto a scuola. Non è stato possibile, purtroppo, riportare tutte le esperienze svolte durante questi tre anni: per questo sono state scelte quelle più rappresentative, per raccontare in maniera precisa l’utilizzo e l’applicazione di metodologie e strategie adeguate al lavoro in ambiente scolastico con bambini che presentano caratteristiche e difficoltà dei Disturbi dello Spettro Autistico.
Le esperienze sono state raccolte e raggruppate in tre aree a seconda del contribu-to più significativo che hanno portacontribu-to, e che per comodità sono state contrassegnate con un simbolo PCS, in questo modo:
A.
Comunicazione e linguaggio
B.
Abilità sociali
C.
Didattica
Ogni area a sua volta prevede delle suddivisioni, per permettere una presentazione chiara e completa di ogni esperienza. Le attività, però, non hanno fatto uso solamente di una strategia o di un’unica metodologia. Spesso infatti lo stesso gruppo classe ha organizzato un’esperienza che ha lavorato su varie capacità, utilizzando metodologie proprie di un’altra area (per esempio, le storie sociali hanno previsto l’utilizzo anche di immagini e, in alcuni casi, sono state costruite proprio con i simboli PCS). Quindi alcune delle esperienze descritte di seguito dovrebbero essere inserite in più capitoli.
Per non affaticare la lettura e creare inutili ripetizioni, abbiamo preferito riportare le singole esperienze in uno solo dei capitoli, assegnandole a seconda degli obiettivi ge-nerali che le hanno guidate. Se in un intervento per lo sviluppo delle abilità sociali, si sono utilizzati strumenti tipici del settore della comunicazione (simboli e immagini), è stata nostra premura segnalarlo affiancando il simbolo PCS corrispondente.
I simboli PCS sono utilizzati come riferimento alle varie aree, e aiutano ad orientarsi nella lettura delle esperienze e dei collegamenti che hanno portato nei diversi ambiti.
Tutte le esperienze, oltre a dimostrare l’attenzione riservata a questi bambini e a evidenziare la passione degli insegnanti per il loro lavoro, hanno mostrato l’originale creatività di ogni gruppo classe. La capacità di ideare delle attività originali adattando anche i suggerimenti e/o le buone prassi alle caratteristiche del bambino e del proprio contesto di classe, manifesta una spinta creatrice forte e soprattutto la capacità di non dare mai nulla per scontato.
Prima di iniziare il racconto e la descrizione di queste esperienze, vogliamo ringra-ziare tutti gli insegnanti di classe, gli insegnanti di sostegno e gli assistenti educatori che hanno lavorato all’interno del Progetto Autismo in questi anni: un grazie impor-tante per la fiducia accordata agli esperti formatori, per l’impegno e la passione quo-tidiani nel lavoro a scuola e per l’affetto che hanno dimostrato ai bambini e ai ragazzi con ASD. Un ringraziamento speciale va proprio a questi bambini e a questi ragazzi, che con impegno infinito si mettono in gioco e seguono i loro insegnanti, cercando sempre di trovare un posto tra i loro compagni.