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Sexing the Cherry, una mascolinità contrastante

LE FICTIONAL FAMILIES DI JEANETTE WINTERSON

2.2 Il padre e la mascolinità

2.2.2 Sexing the Cherry, una mascolinità contrastante

Sulla rappresentazione della mascolinità in Sexing the Cherry si sono susseguite critiche contrastanti. Palmer145 vede nella forza della Dog-Woman la mascolinità archetipica,

mentre in Jordan rintraccia la vera sensibilità femminile. Jeffrey Roessner, invece, vede Sexing the Cherry come un progetto disegnato per “historicize the larger patriarchal forces that shaped the lives of characters, and [which] expose[s] the contingency of universal values, including the naturalness of heterosexuality and the father’s authority in patriarchal culture.”146 Farwell ha una visione del tutto diversa. Secondo lui,

Winterson in Sexing the Cherry ha molto più in comune con le scrittrici femministe lesbiche che con i suoi colleghi postmodernisti. I testi di Winterson non trattano mai direttamente temi o immagini lesbiche. Sembrano infatti evitare di fare dell’omosessualità un punto centrale del racconto. Il romanzo ha due protagonisti eterosessuali, nonostante la Dog-Woman, a causa delle sue mastodontiche dimensioni, lo sia solo tecnicamente. Infatti secondo Farwell, la Dog-Woman “is a metaphoric lesbian character through her gigantism; not only in her bodily size and hideousness to the heterosexual reader, but also in her narrative within the text”147. Anche Pfister sostiene

che:

the juxtaposition of alternative narratives underscores the artificiality of the narrative system, especially the male heroic story. Although, on the surface, Jordan is the proponent of traditional heroic values through his narrative trajectory and stated desires, both narrators explode that system. It is the Dog-Woman as the lesbian body who engenders a firm alternative story and who eventually encompasses Jordan in her narrative rather than she by his.148

E questa contesa su chi è il narratore e chi, invece, un elemento della storia narrata, viene riproposta anche tra Jordan e Fortunata, una delle dodici principesse ballerine. Jordan la vede come l’happy-ever-after della sua quest, ma alla fine Fortunata si rifiuta di sposarlo e di essere quindi il suo lieto fine. Così nella battaglia tra la storia maschile e

145 P. Palmer, “Contemporary Lesbian Feminist Fiction: Texts For Everywoman”, in L. Anderson (ed),

Plotting Change: Contemporary Women’s Fiction, London and Melbourne, Edward Arnold, 1990, pp.43-

62.

146 J. Roessner, “Writing A History Of Difference: Jeanette Winterson’s Sexing The Cherry and Angela

Carter’s Wise Children”, in College Literature, 29 (1), Winter, 2002, pp. 102-22.

147 M. Farwell, op.cit., p. 120.

148 M. Pfister, “The Passion From Winterson To Coryate”, in M. Pfister and B. Schaff (eds), Venetian

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quella femminile, vincono le donne. Anche la storia di Artemide e Orione raccontata da Fortunata, che Jordan racconta poi alla Dog-Woman, incapsula la battaglia tra due narratori, uno maschio e uno femmina: “Orion claims his traditional narrative prerogative by raping Artemis, and she, in return, refuses her positionig in the story by killing Orion”149. Artemide sfida quindi l’assunto patriarcale di Orione, secondo il quale

le donne sarebbero solo una parte delle eroiche storie con protagonisti degli uomini. Quest’ultima infatti lo uccide, eliminandolo dalla storia. Allo stesso modo Jordan, che vorrebbe essere un eroe come nella narrativa eroica tradizionale, e quindi trovare una bellissima moglie per il suo happy ending, viene respinto da Fortunata. Essa infatti non solo si rifiuta di passare una vita accanto a lui, ma gli dice anche di essere autosufficiente. “Because Jordan’s journey is both traditional and disruptive, he learns to become a different narrative agent, eventually positioning himself as part of the Dog-Woman’s story rather than his own”150. Inoltre le avventure di cross-dressing di Jordan gli

permettono di sviluppare una nuova relazione con la narrativa femminile, accettando di dare una nuova posizione alle donne nella narrativa maschile. E in questa nuova prospettiva, invece di forzarle ad essere parte della loro storia, Jordan crea un nuovo tipo di mascolinità, che gli permette di essere inglobato nella storia dominante raccontata dalla madre: “The Dog-Woman as narrator and protagonist of her own story appears to offer a conservative and humorous resistance to Jordan’s story; but the conservatism is a ruse for a bodily female subject that reorders the narrative gender positionings.”151 E, osserva Wilson: “The grotesque female body positions Dog-Woman

as the narrator and agent of her own story, a story which gradually absorbs Jordan into it, repositioning him at the closure of her narrative. Her size, then, functions on a narrative level as a source of power and agency.”152 La sua violenza castiga l’ipocrisia dei

Puritani, e si presenta come un corpo magnifico, aggressivo e autosufficiente. Di conseguenza questo personaggio rappresenta simbolicamente la figura lesbica, il pensiero lesbico, ma non perché cerchi relazioni con altre donne o crei una comunità di lesbiche, ma per la sua size, che contraddice gli stereotipi eterosessuali e sfuma i confini di genere. La Dog-Woman è innanzitutto, il corpo femminile che afferma l’importanza

149 Pfister, op.cit., p. 25.

150 S. Wilson, “Passion At The End Of History”, in Grice and Woods (eds), cit., p. 66.

151 P.Palmer, “The Passion: Storytelling, Fantasy, Desire”, in Grice and Woods (eds), cit., p. 105. 152 Wilson, op. cit., p. 69.

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della differenza sessuale, parallelamente alla decostruzione delle aspettative e delle identità di genere di Jordan. Questa donna rivendica uno spazio per il corpo lesbico, sfida la tradizionale costruzione di femminilità e mascolinità e rifiuta di essere vista in relazione a qualsiasi scopo maschile, ma al contrario include nella sua storia il personaggio maschile.

Inoltre, nelle storie delle Dodici Principesse ballerine, ognuna di esse rifiuta di sottostare alle regole del tipico matrimonio patriarcale, uccidendo il marito o rifiutandosi di stare con lui. Questo a sottolineare un ulteriore rifiuto della passività femminile, attraverso queste donne attive e violente, e un’opposizione di una mascolinità dominante. In sintesi:

Gender switches echo the shifts in canonical generic paradigms, thus making clear the narrative dimension of identity and the political potential of textual subversion in the self’s formation. The Dog Woman whose grotesque body echoes feminist theories of the monstrous woman as a challenge to social constructions of gender revises the traditionally male narrative of classic satire as deviance from the norm. What Jeanette Winterson deviates from is the expected storyline, the normative narrative pattern encoded in the hypotext. The multiple stories of the twelve dancing princesses allow each princess to voice her discontent while their tales also employ classic satirical devices to attack hetero-patriarchal standards. Jeanette Winterson makes her own “sandwich” of generic patterns to question gendered narrative, revising Mrs W’s unidirectional version of the daughter’s story and her defence of traditional family values. 153

L’instabilità e mutevolezza del genere sessuale caratterizzano questo, come gli altri romanzi di Jeanette Winterson, che sono infatti popolati da personaggi che cambiano sesso, o la cui identità sessuale è ambigua. Basti pensare a Marlene di Boating for Beginners che, dopo essere diventata donna, rivuole indietro il suo organo maschile. E quello che fanno Doris e Sheila, ovvero esaudire questo desiderio, è proprio un chiaro esempio di com’è possibile dare la possibilità alle persone di costruire la propria identità a prescindere dalle specificità biologiche del loro corpo.

153 E. Walezak, op.cit., p. 127.

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CAPITOLO 3

ADOZIONE E INTERTESTUALITÀ : Si adottano i libri come si adottano i figli