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Il silenzio elettorale in Italia oggi.

Rapporto Followers-Post Interactions %

1.5 Il silenzio elettorale sui social media 1 il percorso storico-normativo

1.5.3 Il silenzio elettorale in Italia oggi.

Ricordando le considerazioni normative fatte nel primo capitolo e al paragrafo 2.1 possiamo bene immaginare come i social networks siano il far web comunicativo evocato da Morcellini.

Il vuoto normativo, solo tamponato dalle direttive dell’AGCOM, ha lasciato i vari attori liberi di rispettare o meno il silenzio elettorale sui social.

Nel tentativo di valutare il comportamento tenuto dai Leader dei partiti italiani e delle pagine dei partiti, analizzeremo in primo luogo i Tweet prodotti da questi attori durante il periodo del silenzio elettorale delle elezioni europee 2019, ossia nei giorni del 25 e del 26 maggio 2019.

I tweet analizzati sono stati scaricati tramite lo strumento Twitter advanced search, che permette di visualizzare i post inviati da determinati account in periodi specifici e tramite la lettura dei singoli post dalle pagine degli attori interessati.

La ricerca ha il limite di essere stata effettuata a posteriori (Giugno 2019) e per questo alcuni tweet potrebbero essere andati persi in quanto rimossi da chi li ha pubblicati o perché segnalati da altri utenti.

Considerando che il fine della ricerca è dimostrare il mancato rispetto del silenzio elettorale e la vicinanza alle date in esame ritengo i dati comunque validi seppure si debba riconoscere che questi non siano validi per poter trarre considerazioni di più ampio respiro.

Sono stati presi in considerazione i primi 10 partiti italiani in base al risultato elettorale ottenuto, che sommati rappresentano il 98% dell’elettorato.

Per quanto riguarda i leader sono stati presi in considerazione coloro che effettivamente detenevano la leadership, questo ha portato a considerare soltanto 9 leaders per 10 partiti considerati.

Questo anche perché la lista “Partito verde”, nata nell’aprile 2019 e formata dai partiti Possibile con segretario Beatrice Brignone, Federazione dei Verdi con segretario Angelo

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Bonelli, Green Italia con segretario Annalisa Corrado e Verdi del Sudtirolo/Alto Adige con segretario Brigitte Foppa si è resa protagonista di una singolare vicenda.

A circa due settimane dal voto, Giuseppe Civati, fondatore e leader di Possibile ha ritirato la sua candidatura seppur solo per mezzo stampa, a causa della presenza di due candidate sostenute dal partito ambientalista di estrema destra Fronte Verde, il cui segretario Vincenzo Galizia:

“era ex leader della sezione giovanile del Movimento sociale – Fiamma tricolore, ex dirigente del MIS di Pino Rauti e già alleato di Roberto Fiore (Forza nuova)”.100

Risulta quindi difficile capire chi sia il leader di una coalizione in cui il politico di spicco del principale partito ritira informalmente la propria candidatura per poi risultare il candidato con le maggiori preferenze all’interno della lista.101

I post analizzati sono poi stati suddivisi per tipologia di contenuto utilizzando le categorie proposte da Ceccobelli in “Facebook al potere”, per analizzare i tipi di issue affrontati nei post dei singoli attori; inoltre sono state aggiunte due tipologie, istituzionale e altro. La categoria campaigning è quella più rilevante per l’indagine e racchiude tutti quei tweet in cui il partito o il politico chiedano direttamente di essere votati.

La categoria policy include i messaggi in cui si fa riferimento a una politica pubblica, sia facendo riferimento a proposte legislative che attaccando un avversario su questo tema. La categoria politcs riguarda quei messaggi politici che non fanno riferimento ad alcuna politica pubblica specifica, in cui ad esempio si attacca un avversario senza alcuna proposta politica.

la categoria polity comprende tutti i tweet che si riferiscono alla comunità, ai valori e ai simboli del partito e del leader cercandone il consenso o la mobilitazione.

La categoria personal riporta i riferimenti alla vita quotidiana del leader, mostrandocene il lato umano e familiare.

La categoria cronaca esprime tutti quei tweet in cui questi attori reagiscono ad una notizia di cronaca.

100 AGI "Esponenti di estrema destra in Europa Verde. Civati si ritira dalle Europee”. https://www.agi.it/politica/civati_si_ritira_europee_europa_verde-5472335/news/2019-05-11/ 101 https://www.corriere.it/elezioni-2019/europee-candidati-vincitori/?refresh_ce

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La categoria istituzionale aggiunta è stata creata per classificare alcuni tweet del Movimento 5 stelle in cui si davano istruzioni sulle modalità di voto in generale e specificamente per disabili, questi tweet non sono stati facili da classificare in quanto a differenza dei tweet degli altri partiti non vi era alcuna richiesta di voto, mentre tutti gli altri partiti che hanno condiviso tweet sullo stesso tenore hanno sempre ricordato, non solo di votare ma anche a chi.

La categoria altro nasce ad personam per il profilo Twitter della Lega, la quale in ben 31 tweet ha ritwittato o risposto alle critiche rivoltegli da semplici utenti.

Se da un lato il contenuto di questi tweet è assente o risibile, questi sono stati tutti inviati il 26 maggio 2019 correlati dall’hashtag “oggivotoLega” e hanno quindi aiutato a far ottenere all’hashtag il primo posto in tendenza nella giornata del 26, con tutti i benefici che ciò comporta.

Dovremmo quindi chiederci come considerare questi tweet che, anche se indirettamente, hanno favorito la diffusione di messaggi propagandistici della Lega durante il silenzio elettorale.

Ovviamente vi sono tweet che affrontano più tematiche, in questi casi si è cercato di individuare quella che è la issue principale del tweet

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Dai dati ottenuti possiamo individuare due tipologie di comportamento a cui corrispondono altrettante visioni del silenzio elettorale sui social.

Il primo dato che emerge è la forte attività di Matteo Salvini e del suo partito, la Lega, che continuano la campagna fino alla chiusura delle urne.

Salvini con i suoi oltre 3 milioni e 700 mila followers è il politico italiano più seguito su Facebook, ma non lo è su Twitter dove ha “soltanto” 1,1 milioni di followers.

Salvini pubblica il primo tweet sotto silenzio elettorale alle 00.12 del 25 maggio 2019 e già in questo primo di 23 tweet pubblicati sotto silenzio elettorale, si appella direttamente all’elettorato chiedendo direttamente di votarlo, con tanto di video appello.

Salvini e la Lega sono stati accusati da alcuni utenti di non rispettare il silenzio elettorale anche considerando che è proprio il ministero dell’interno che dovrebbe occuparsi di garantire il rispetto del silenzio elettorale, ma la posizione del ministro e del suo partito è di tutt’altro tenore e risulta rafforzata dal vuoto normativo di cui abbiamo parlato precedentemente.

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La Lega ha risposto alle critiche dichiarando la propria interpretazione della legge sul silenzio elettorale tramite due distinti tweet, entrambi postati il 26 maggio 2019.

Nel primo post la Lega ci ricorda che non esistono norme che parlino esplicitamente di silenzio elettorale sui social, cosa effettivamente vera e definisce come anacronistico il silenzio elettorale.

Nel secondo post la lega ribadisce il concetto e contrattacca ricordando come anche Paolo Gentiloni, ex primo ministro e attuale presidente del PD, abbia violato il silenzio elettorale.

Effettivamente sia Gentiloni, che l’allora neosegretario Zingaretti, hanno violato il silenzio elettorale sui social.

Anche se il PD ha concluso il campaigning con la mezzanotte del 24, i suoi esponenti hanno condiviso tweet in cui commentavano fatti di cronaca con valenza politica, diventa qui più complesso giudicare se un tweet in cui si commentano le dimissioni di Theresa May, o la chiusura di Mercatone Uno o ancora l’ubriacatura da sondaggi e exit poll, siano o meno contrari al silenzio elettorale.

IL Movimento 5 stelle ha seguito una linea simile a quella del PD, ha proseguito a pubblicare contenuti durante il periodo del silenzio elettorale ma senza alcun riferimento

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al campaigning, essi hanno concluso la campagna elettorale con la mezzanotte del 24 maggio e negli ultimi due giorni si sono limitati a dare ai propri followers indicazioni per quanto riguarda le modalità di voto e ricordare ai propri elettori i successi conseguiti nel loro primo anno di governo.

Forza Italia assieme a Fratelli d’Italia, Europa Verde e il Partito Animalista durante il periodo del silenzio elettorale ha continuato a postare tweet di campaigning, seppur con un’intensità minore di quella che ha caratterizzato Salvini e il suo movimento.

L’account Twitter di Forza Italia ha pubblicato durante il periodo in esame 9 tweet, tutti invianti messaggi di campaigning, chiare richieste di voto mascherate con qualche gioco di parola, alcuni tweet emblematici sono: “Domani vota. Forza, Italia!”; “C'è una sola maniera per non trovare la fila al seggio. Questo è il nostro consiglio. Vota. Forza, Italia!”. Ancora più diretto è Silvio Berlusconi sul suo account personale: “Con il vostro voto possiamo cambiare l'#Europa: dalle politiche di austerità passiamo alle politiche dello sviluppo.

Per un'Europa diversa e un'Italia migliore ✖ votate @forza_italia e✏ scrivete Berlusconi”,

sei dei sette tweet pubblicati da questo account nel periodo in esame conterranno la diretta richiesta di voto ai propri elettori.

Europa Verde e il Partito Animalista hanno condiviso tra il 25 e il 26 maggio 2019 una serie di tweet tutti riguardanti il campaigning, con un comportamento simile a quello di Forza Italia.

Europa Verde ha pubblicato dieci tweet di cui nove chiedevano direttamente il voto ai propri elettori, mentre il Partito Animalista sedici tweet di cui cinque chiedevano direttamente il voto e altri undici elencavano il proprio programma elettorale.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni bisogna fare un distinguo, questi hanno si proseguito le attività di campaigning fino alla chiusura delle urne, ma quanto meno non hanno pubblicato solo materiale di campaigning ma anche materiale di commento alla cronaca e di natura politica.

Emergono quindi due tipologie di comportamenti, chi ritiene che il silenzio vada rispettato anche online e chi, forte del vuoto normativo, continua le attività di campaigning fino alla chiusura dei seggi.

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