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Sinergie e divergenze tra DOLCE e T-PAS

Nel documento CLUB Working Papers in Linguistics Volume 2 (pagine 126-129)

Classi di nomi tra semantica e ontologia Elisabetta Jezek

5. Sinergie e divergenze tra DOLCE e T-PAS

Dopo aver presentato il contenuto e la struttura di T-PAS e DOLCE, in questo paragrafo riportiamo e commentiamo il risultato dell’esercizio di allineamento effettuato tra il sistema dei tipi semantici in T-PAS (in rosso) e le categorie e la struttura di DOLCE (in blu, accompagnate dalle definizioni). Come precedentemente chiarito, in questa sede l’attenzione è focalizzata e ristretta al ramo Endurant, in particolare PhysicalEndurant. L’immagine che illustra l’allineamento è riportata in Figura 5 (pagina seguente), di seguito i commenti alle singole operazioni.

Endurant vs. Entity

La prima osservazione di alto livello è che la categoria Endurant di DOLCE è un nodo strutturante che si allinea molto bene all’organizzazione di T-PAS. DOLCE Endurant corrisponde a ENTITY in T-PAS. Una ENTITY in T-PAS è a tutti gli effetti un

partecipante in una EVENTUALITY. La relazione di “PARTICIPATION” in DOLCE che

lega le ENTITY alle EVENTUALITY non è esplicitata in T-PAS, ma può esserlo in modo

implicito rinominando ENTITY in PARTICIPANT. Questo consente di mettere in luce che il

sistema di tipi proposto in T-PAS non riguarda le entità in quanto tali ma in quanto partecipanti in una predicazione.

Endurants e la distinzione Object / Stuff

Contrariamente a quanto si potrebbe assumere, DOLCE PhysicalEndurant non corrisponde a PHYSICAL OBJECT in T-PAS; Amount of Matter è un nodo sister di

PhysicalEndurant in DOLCE, mentre in T-PAS il suo più prossimo equivalente (STUFF)

è un tipo di PHYSICAL OBJECT (specificamente INANIMATE PHYSICAL OBJECT). Alla luce

del confronto con DOLCE, l’etichetta PHYSICAL OBJECT di T-PAS risulta ambigua, in

quanto evoca un oggetto individuato con confini spaziali definiti, mentre STUFF (nodo

child) è non-individuato per definizione.8Si rivela opportuno modificare l’etichetta di T-PAS in PHYSICAL ENTITY.

In T-PAS, BODY e PART OF BODY costituiscono nodi children di PHYSICAL OBJECT e

nodi sister di Animate e Inanimate. La relazione di “CONSTITUTION”, usata in DOLCE per le entità co-localizzate, come una persona (agente) e il suo organismo (non agente) (cfr. Gaio et al. 2010), non è presente in T-PAS, in cui la unica relazione tra i tipi semantici è la relazione “IS_A”.

Abstracts e la distinzione tangibile / non tangibile

ABSTRACT ENTITY in T-PAS vale per entità prive di qualità spaziali. Equivale a due tipi

in DOLCE: Abstract (entità prive di qualità temporali, come gli oggetti matematici) e NonPhysicalEndurant.

8 Una massa può essere divisa in porzioni e ogni porzione continua a costituire la sostanza o la massa

iniziale, ad es. un pezzo d’oro è oro, mentre per gli oggetti individuati le parti non costituiscono l’oggetto iniziale, ad es. una parte di una sedia non costituisce una sedia (cfr. Jezek 2016: 132).

Agents e la distinzione animato / inanimato

L’etichetta Agent è usata in DOLCE per esprimere un agente potenziale, cioè un essere vivente dotato di intenzioni, credenze, desideri. Oggetti fisici che hanno intenzionalità (cioè la capacità di dirigere / trattare oggetti o stati del mondo) sono chiamati Agentive, quelli che non hanno intenzionalità sono chiamati NonAgentive.

In T-PAS il tipo AGENT non è presente, in quanto l’agentività è considerata un ruolo

assunto da uno HUMAN in particolari circostanze. La distinzione DOLCE Agentive /

NonAgentive PhysicalObject non ha dunque un equivalente diretto in T-PAS. Il tipo più prossimo a cui può essere associato AgentivePhysicalObject di DOLCE in T-PAS è

ANIMATE. ANIMATE in T-PAS sussume, tra gli altri, HUMAN e HUMAN GROUP; non

include allo stato attuale PLANT ma include la tassonomia del regno animale (ANIMAL e ANIMAL GROUP) – organizzata tuttavia in modo diverso da quella di Linneo: sono

presenti infatti i tipi semantici per gli animali per i quali esiste un verbo caratteristico della classe o specie, tipicamente i verbi di emissione di suono come abbaiare (DOG), o

di moto come galoppare (HORSE), mentre sono assenti tipi come ad es. MAMMIFERO, per

il quale non è stato individuato fino ad ora un verbo che lo motivi.

Feature e le entità parassitarie

DOLCE ha un nodo Feature per le entità “parassitarie” che dipendono sempre da altri oggetti fisici (i loro cosiddetti Host). Feature sussume Place (i buchi in un formaggio) e Parte rilevante (una ammaccatura). T-PAS non possiede tipi direttamente corrispondenti ma ha APERTURE come tipo di LOCATION, che può essere allineato a

DOLCE Place. Luoghi

T-PAS ha il tipo semantico LOCATION per le entità corrispondenti ai luoghi; questo tipo

include sia i luoghi naturali sia i luoghi creati dall’uomo (ad esempio un parco, un parcheggio). DOLCE ha la categoria Place, che tuttavia come abbiamo visto al punto precedente, non corrisponde a T-PAS LOCATION. In DOLCE la dimensione spaziale è

considerata una qualità di una entità, ed è trattata nel ramo delle Qualities (specificamente Spatial Location > Spatial Region), che qui non discutiamo. Non vi è dunque un mapping diretto tra i due sistemi. A fronte dell’analisi linguistica la soluzione in T-PAS risulta migliore in quanto rappresentativa delle molte entità geografiche denotate dalle parole che si qualificano come entità indipendenti: montagne, laghi, isole, ecc.

Distinzione oggetti naturali / artefatti

Né DOLCE né T-PAS oppongono oggetti manufatti a oggetti naturali. T-PAS ha

ARTIFACT come tipo di INANIMATE, ma non possiede una controparte NATURAL. DOLCE

non possiede né l’uno né l’altro. Nel ramo delle ENTITY in T-PAS e degli Endurant in

DOLCE la distinzione prevalente è quella tra concreto e astratto, e tra individuato e massa. La distinzione tra NATURAL e ARTIFACT rimane ortogonale alle altre

categorie/tipi. Per esempio, STUFF in T-PAS sussume sia entità naturali (METAL) sia

Tipi vs. ruoli

T-PAS ha FOOD e BEVERAGE come tipi di ARTIFACT. Ciò è motivato dalla selezione di

un numero elevato di verbi (allo stato attuale, 78 per FOOD, 11 per BEVERAGE). In

Guarino & Welty (2009: 161), tuttavia, viene osservato che “[n]ulla è necessariamente cibo, e qualsiasi cosa è potenziale cibo” (traduzione nostra). In altre parole, FOOD è

considerato un ruolo che un’entità può svolgere in un evento alimentare (proprietà anti- rigida), non una categoria ontologica. Pur condividendo tale posizione in linea di principio, si ritiene che alla luce dei dati linguistici sia pragmaticamente utile mantenere le due etichette nel repertorio di tipi semantici, specialmente alla luce della presenza di cibo artefatto, vale a entità create dall’uomo per essere consumate come cibo.9

Polisemia sistematica

La polisemia sistematica è il fenomeno per cui una parola o espressione esibisce una alternanza di significato, esibita anche da altre parole nel lessico, per cui tale alternanza può essere considerata “regolare” (Apresjan 1973), per esempio nel caso di bicchiere, “contenuto” e “contenitore” (come anche per piatto, bottiglia ecc.), oppure nel caso di libro, “oggetto fisico” e “informazione” (come anche romanzo, lettera, ecc.).10 Tali casi

sono trattati in T-PAS tramite la eredità multipla, per cui un tipo semantico eredita da più tipi. Per esempio, il tipo DOCUMENT eredita dal tipo ARTIFACT e dal tipo INFORMATION SOURCE, il tipo BUILDING dal tipo ARTIFACT e dal tipo LOCATION, il tipo WATER dal tipo LIQUID e dal tipo BEVERAGE, il tipo INSTITUTION dal tipo HUMAN GROUP e dal tipo ABSTRACT ENTITY. Tale fenomeno non è rappresentato in DOLCE (si veda tuttavia la

proposta in Arapinis & Vieu 2015). L’ereditarietà multipla è normalmente evitata nelle ontologie formali a causa dei problemi che crea per il calcolo delle inferenze. Essa rende la gerarchia più simile a un grafico che un albero e l’inferenza più complicata. Tuttavia, per gli scopi del trattamento automatico del linguaggio come la disambiguazione riteniamo che l’eredità multipla possa costituire una valida soluzione al problema della polisemia sistematica, e offrire una maggiore ricchezza nelle relazioni.

Nel documento CLUB Working Papers in Linguistics Volume 2 (pagine 126-129)