Capitolo 3: Suggerimenti operativi
3.1 Alcune linee guide per l’applicazione dei suggerimenti operativi
3.1.1 Sistema di gestione integrale delle cooperative
La produzione zootecnica in generale e l’allevamento di bovini da latte in particolare possono essere considerate come un complesso sistema di strutture e processi organizzativi, con componenti e unità diverse. Ogni unità è dotata di input e prodotti finiti; l’obiettivo principale dell’allevatore sarà sempre quello di ottimizzare le condizioni di produzione, ottenendo una buona resa produttiva. Quello che proponiamo è un cambiamento armonioso dello stile di lavoro delle cooperative verso i sistemi di gestione della salute e della produzione (Herd Health & Production Management; HHPM) e di gestione del rischio proposto da Noordhuizen e Cannas da Silva (2008).
Il primo passo consiste nel comprendere che la produzione di bovini da latte è un sistema composto di tre unità operative economiche e interattive principali: 1) vacche in produzione e vacche asciutte, 2) bestiame in fase di sviluppo e 3) sistema di alimentazione. Questa triade è caratterizzata da fattori produttivi (quali manodopera, terra, animali, infrastrutture, attrezzature e finanze) e da prodotti finiti (come latte, carne, animali vivi e letame). Alla fine dell’equazione economica ci sono costi fissi e variabili, così come i ricavi.
Le unità operative sono caratterizzate da 5 aspetti principali:
1. Diagrammi di flusso del processo di produzione, che rappresentino le diverse fasi dell’unità di processo in questione
2. Obiettivi correlati alle prestazioni dell’unità e utilizzati per valutare le prestazioni degli animali e della gestione.
3. Metodologie per il raggiungimento degli obiettivi fissati e relative, ad esempio, alle infrastrutture, all' ambiente, agli alimenti, al benessere degli animali e all' assistenza sanitaria.
4. Valutazione della performance dell'unità, utilizzando indicatori specifici per gli obiettivi prefissati.
5. Adeguamento del processo di produzione, della gestione o degli obiettivi, una volta che si è constatato che le prestazioni non sono ottimali.
In ogni fase del processo produttivo, possiamo gestire questi 5 aspetti attraverso protocolli che descrivano quali attività devono essere svolte, quando, come, da chi e con quale scopo.
La dinamica della mandria può essere monitorata attraverso parametri che devono essere predefiniti tra i dirigenti e i soggetti che hanno il potere decisionale all'interno della cooperativa, sempre attraverso la consultazione diretta dei produttori e nel rispetto degli indicatori monitorati dalle istituzioni statali di controllo. L'analisi di questi indicatori permetterà di determinare se il livello di salute e benessere degli animali, così come la produttività, saranno elevati, intermedi o bassi.
Le cifre degli indicatori di prestazione per ciascuna unità operativa saranno utilizzate dall'allevatore, o dal suo consulente veterinario e/o nutrizionista, per prendere le decisioni corrette in merito alle infrastrutture, alle condizioni climatiche, al sistema di alimentazione, all'igiene e ad altri fattori gestionali.
Il sistema di gestione qui descritto si colloca in una certa situazione di fondo, con opportunità e limitazioni, ad esempio geografiche, politiche, meteorologiche, religiose. Tali condizioni di base determinano in una certa misura il potenziale produttivo, i livelli di salute e il benessere degli animali. Pertanto, i principi di cui sopra dovrebbero essere valutati adeguatamente, a nostro parere, dal team di gestione della cooperativa con l’aiuto di un esperto in tecniche di dirigenza e sistema di gestione, per la loro successiva applicazione.
Un allevatore osserva comunemente la sua mandria per controllarne alcuni indicatori del funzionamento, come il rilevamento dei calori, mastiti cliniche, sintomi generali di malattie, ecc. Tuttavia, questo stesso allevatore è responsabile della gestione quotidiana di processi, funzioni e decisioni differenti, il che significa che, senza dubbio, alcuni (e spesso molti)
segnali andranno persi. Per questo motivo sono stati sviluppati i protocolli per le ispezioni aziendali (Farm Inspection Visit protocols, FIV). Questi protocolli si concentrano sull'individuazione dei punti più forti e più deboli di una azienda. In pratica sono visite di osservazione rapide durante le quali sono effettuate ispezioni di routine degli animali, del loro ambiente, della loro gestione e dei dati aziendali disponibili. La tabella # 17 evidenzia diversi punti da esaminare (Noordhuizen e Cannas da Silva, 2008). Stabilire questi protocolli come metodo di monitoraggio degli allevamenti potrebbe aiutare alla semplificazione del sistema stesso.
Tabella # 17: Esempi di indicatori da ispezionare nella mandria, nel loro ambiente, nella gestione e nei dati sulle aziende agricole.
Ispezione degli animali Ispezione ambientale Ispezione dei dati aziendali
Condizione corporea Condizioni delle stalle Dati della produzione di latte
Riempimento del rumine Norme igieniche
generali Dati sulla qualità del latte
Consistenza delle feci Routine di mungitura Composizione delle razioni
Livello di digestione delle feci Sistema di alimentazione Dati economici
Condizione dei capezzoli Dati sulle prestazioni annuali
Incremento in peso delle diverse categorie
Casi clinici di malattia Prestazioni riproduttive Ispezione clinica dei maschi riproduttori
Lo scopo dei FIV è di ottenere informazioni affidabili sulle prestazioni degli animali e sui fattori di rischio presenti nell'azienda, utilizzando tecniche abbastanza semplici, poco costose e rapide che identifichino i punti di forza e di debolezza e possano essere utilizzate per elaborare un piano d'azione correttivo.
Si raccomanda di eseguire i FIV mensilmente come metodo di autocontrollo da parte del produttore, ma possono essere utilizzati anche come controllo generale ogni 3 o 6 mesi, o anche ogni anno dalla direzione della cooperativa. Nel processo d’implementazione di questa procedura di lavoro è necessario far sì che il produttore la percepisca come un cambiamento volto a migliorare le prestazioni dell’azienda e non come un meccanismo di controllo. Per
questo motivo, inizialmente i membri direttivi delle cooperative dovrebbero avere una funzione di accompagnamento per insegnare il metodo e non quella di ispezione o controllo.
L'implementazione di questo sistema deve essere accompagnata da un programma di formazione esaustivo per gli allevatori, non solo sotto forma di corsi formali, ma anche di una vera e propria formazione nelle fattorie durante il normale lavoro e focalizzato principalmente a rendere comprensibili i vantaggi del metodo, per non farli sembrare un ostacolo al lavoro, ma per facilitarli e semplificarli. In questo senso, è necessario partire dagli indicatori che sono più facilmente identificabili dai produttori e che mostrano meglio la performance produttiva della mandria, tenendo conto delle possibilità materiali dei produttori e della cooperativa.
Data la fascia di età dei membri delle famiglie nelle aziende in studio e le loro caratteristiche sarebbe opportuno includere in questa formazione non solo i produttori, ma anche il resto delle persone che lavorano direttamente e i collaboratori, in particolare i componenti più giovani del nucleo familiare e più inclini all'innovazione e all’apprendimento di nuovi metodi di lavoro.