Capitolo 2: Identificazione delle principali problematiche che influiscono sulla produzione d
2.3 Il sistema del latte a Cuba: un’analisi sintetica dei due casi esaminati
Le aziende esaminate in entrambe le cooperative sono gestite da uomini con età superiore a 49 anni e un livello di istruzione medio- superiore. Le famiglie sono piccole e medie (fra 1 e 6 membri) con maggior numero di uomini che donne, con più del 63% dei membri in età lavorativa e tra il 40-50% di essi sono lavoratori diretti in azienda, mentre circa il 30% collaborano senza remunerazione. La maggior parte delle aziende sono localizzate nei municipi più vicino al capoluogo e dove si concentra l’attività economico-commerciale della provincia; rifornite di acqua di pozzo ma senza realizzare alcun trattamento prima che gli animali la consumino. Il rifornimento elettrico nel caso della CCS Jesús Menéndez è di fonte pubblica mentre la maggior parte delle aziende della CCS Frank País non hanno accesso alla elettricità.
Gli allevamenti si contraddistinguono per le loro piccole e medie dimensioni, anche se in entrambe le cooperative vi sono anche grandi allevatori, sia per il numero di animali che per la quantità di ettari di terreno che possiedono. In termine di infrastruttura e attrezzi per lo svolgimento del lavoro agricolo e di allevamento gli allevatori della CCS Jesús Menéndez sono molto più forniti da quelli della CCS Frank País, ma in tutte due casi con mancanza di sale mungiture, mezzi di trasporto, attrezzi agricoli, macchina mungitrice e stoccaggio refrigerato per il latte, mangiatoie e abbeveratoi per gli animali, e un fabbricato specifico per lo stoccaggio del mangimi e altre materiali utilizzati nell’allevamento.
Il sistema di alimentazione del bestiame in queste due cooperative si basa fondamentalmente sul pascolo di origine naturale, senza irrigazione, senza analisi degli apporti nutrizionali e la composizione botanica, e con una bassa integrazione con altri alimenti. Nella CCS Frank País utilizzano nella maggior parte dei casi il sistema di pascolamento estensivo, mentre nella CCS Jesús Menéndez il sistema di rotazione degli appezzamenti. La presenza di piante infestanti risulta un problema solo per gli allevatori della CCS Frank País. Solamente 1 allevatore appartenenti alla CCS Frank País, utilizza il 10% dell’area totale per la produzione di foraggio, mentre che il 100% degli allevatori appartenenti alla CCS Jesús Menéndez coltivano canna di zucchero (Saccharum officinarum) e king grass (Pennisetum purpureum cv. CT-115)
senza irrigazione. Come prevedibile nei produttori di scarse risorse economiche, l’acquisto di alimenti non è una alternativa fattibile; ma anche in coloro che acquistano altri alimenti o li producono si osserva una non curanza negli aspetti economici quali: costo di produzione, costo-beneficio degli acquisti/produzione, e insomma un mancato controllo economico dell’allevamento.
La maggior parte dei produttori utilizzano tutta l’area agricola disponibile nel pascolamento e coloro che hanno una parte dei terreni per la produzione agricola per autoconsumo non utilizzano i residui colturali nell’alimentazione della mandria né per la produzione di concime organico. Sebbene la produzione agricola non è lo scopo produttivo fondamentale né l’allevamento di altri animali di reddito, questi due aspetti potrebbero diventare fonti di reddito aggiuntive oppure un modo di risparmio, se si valuta l’utilizzo de sottoprodotti o scarti delle produzione destinate per autoconsumo, come input nell'allevamento bovino, nel caso fosse tecnica e sanitariamente possibile.
Si osserva uno sbilanciamento della struttura della mandria in tutte gli aziende in studio, soprattutto nelle categorie dei capi di rimonta. Tra i 24 allevatori intervistati solo 1 riporta l’utilizzo della monta controllata, mentre il resto utilizza la monta libera. Le mandrie di femmine sono prevalentemente meticce, e nel caso della CCS Jesús Menéndez con un ciclo produttivo lungo oltre i parametri raccomandati. Altrettanto succede per i tori riproduttori essenzialmente meticce e acquistati ad un altro allevatore della vicinanza, senza valutare la sua performance riproduttiva e il suo stato di salute. Più del 50% degli allevatori in entrambe le cooperative fanno un uso scorretto della proporzione maschio -femmina consigliata per la monta libera nelle nostre condizioni.
Gli indicatori zootecnici più compromessi sono l’intervallo interparto, la durata della lattazione, la durata dell’asciutta e l’intervallo parto-concepimento; in entrambe le cooperative in relazione con problemi di età e peso al primo parto, e peso alla nascita. Si osservano anche problemi di bassa produzione di latte per capo e per periodo di lattazione. La problematica della ripetizione del calore è solo percepita dagli allevatori della CCS Frank País, non essendo ritenuta tale dai produttori della cooperativa Jesús Menéndez.
di condividere i dati relativi alla produzione, soprattutto per quanto riguarda i decessi, la vendita e l’acquisto de animali.
Anche se si osserva un comportamento migliore nella produzione di latte negli allevatori della cooperativa Jesús Menéndez in termine di quantità totale prodotta, la quantità di litri per capo per giorno e il prezzo del latte ha valori leggermente superiori nella cooperativa Frank País. In ogni caso, i produttori di entrambe le cooperative, pur affermando di effettuare frequentemente valutazione della qualità del latte prodotto (direttamente nell' azienda o attraverso i risultati dei diversi laboratori) non conoscono alcuni parametri di vitale importanza per la qualità e che in modo particolare influiscono direttamente sul prezzo di acquisto del latte prodotto. Anche se in nessuna delle due cooperative esiste una piccola industria di trasformazione, esistono allevatori (maggiormente nella CCSF Frank País) che trasformano il latte destinato ad autoconsumo in prodotti lattiero-caseari di modo artigianale.
In base alle informazioni fornite dagli allevatori l’accesso ai servizi veterinari non sembra essere un problema in nessuna delle due cooperative e i produttori fanno riferimento in modo soddisfacente alla situazione sanitaria degli animali, anche se segnalano un problema persistente di presenza di malattie parassitarie. In tutte le aziende oggetto dello studio vi sono, in quantità variabili, animali di altre specie da compagnia e da reddito, con un elevato contatto con il bestiame e le zone di pascolo, che potrebbero costituire un importante fattore di rischio per la trasmissione e la diffusione delle malattie parassitarie. In tutte le aziende viene effettuato una sola mungitura manuale al giorno e i problemi sanitari di base sono associati alla non applicazione del post-dipping e alla errata temperatura di conservazione del latte in stalla.
Tutti gli allevatori intervistate in entrambe le cooperative utilizzano il letame come concime nell’area di pascolo, foraggio o altre colture per autoconsumo; ma senza contabilizzare la sua produzione. La maggior parte, anche pur facendo l’accumulo del letame in un’area specifica, non possiedono una struttura costruita a questo particolare scopo e solamente gli allevatori della cooperativa Jesús Menéndez realizzano un trattamento prima dell’utilizzo. Il riciclaggio dei rifiuti organici prodotto non è una pratica utilizzata delle famiglie intervistate.
Dall'analisi parziale degli indicatori economici emerge che le voci di costo fondamentali in ordine di importanza sono: costo per altri materiale di consumo (i.e. materiale di ufficio,
utensili e prodotti per la pulizia e la disinfezione, materiale per la protezione dei lavoratori, ecc.), produzione di alimenti per l’allevamento, costo per assistenza veterinaria/trattamenti e stipendio del personale. A sua volta Il 96% degli allevatori di entrambe le cooperative considera come unica fonte di reddito la produzione zootecnica. Oltre il 75% degli allevatori intervistati in entrambi le cooperative considerano un cambiamento positivo rispetto all’anno precedente, identificando come fonti principali del cambiamento la vendita di latte e carne. In confronto, anche se i direttivi riconoscono come attività economica fondamentale la produzione animale, che ha contribuito un aumento del reddito totale delle cooperative rispetto all'anno precedente (maggiore nella Jesús Menéndez), le fonti del cambiamento in ordine di importanza sono: la vendita di carne e latte bovino, la vendita di ortaggi e cereali, la vendita di carne suina, la vendita di capi bovini e la vendita di capi ovini. I canali di mercato della carne sono: il macello (per la CCSF Frank País) e un’impresa agro-zootecnica statale (per la Jesús Menéndez). Nel caso del latte, in entrambe le cooperative viene raccolto dall’industria con autocisterne, dopo la raccolta e lo stoccaggio refrigerato in appositi centri appartenenti alle cooperative.
La formazione del personale è un tema sensibile in tutte due le cooperative anche se si osserva, dalle risposte alle domande riguardo questo tema specifico, un comportamento migliore nella CCS Frank País. Vi è una maggiore disponibilità allo scambio con le istituzioni e i produttori del settore della CCS Frank País, mentre i produttori della cooperativa Jesús Menéndez sono totalmente reticenti su questi temi. Questo problema è confermato anche dai Presidenti delle cooperative che fanno riferimento al fatto di non avere un programma coordinato che incoraggi la partecipazione ad attività di questo tipo. Comunque un analisi completo di tutti parametri indagati evidenza un mancato controllo e registro degli indicatori produttivi, riproduttivi, di qualità dei prodotti ed economici in entrambe le cooperative. Più del 58% degli allevatori intervistati in entrambe le cooperative dichiarano di non avere nessun registro della gestione del allevamento. Questa problematica oltre a rendere più difficoltoso lo studio, e segno di una mancata formazione dagli allevatori, che potrebbero (a prescindere dei problemi tecnici-economici a cui devono far fronte) migliorare la performance produttiva utilizzando l’analisi dei suoi registri per valutare, prevedere, gestire e decidere le scelte nella gestione dell’allevamento e dell’azienda in generale.
Esistono differenze di percezione dei problemi tra i dirigenti e i produttori delle due cooperative, che in alcuni casi non coincidono con problemi oggettivi individuati nelle analisi svolte in precedenza, ad esempio: problemi di scarsa fertilità, conservazione in stalla e prezzo del latte, sistema di alimentazione e formazione del personale.