Grafico 2.18 Evoluzione del rapporto Agevolazioni/ Impieghi in Sardegna rispetto alla media nazionale
3.2 Il sistema turistico
In questa sezione si delinea la situazione attuale del settore turistico regionale facendo riferimento alle informazioni più recenti fornite dall’ISTAT. Prima di passare al dettaglio regionale52, è opportuno illustrare come questo si inserisca
nel quadro nazionale e internazionale. In questa sezione commenteremo le ten- denze 2006 e 2007, il 2008 è oggetto di un approfondimento apposito nella parte sulle previsioni degli operatori53.
Il World Economic Forum (WEF, 2007) ha stimato che durante il 2006 l’attività turistica rappresenta il 10,3% del PIL mondiale con la creazione di ben 2 milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro, raggiungendo così la ragguardevole cifra di 234 milioni di occupati complessivi (8,3% dell’occupazione mondiale). Questi numeri divengono ancora più elevati se si prendono in considerazione anche gli effetti indiretti dell’attività turistica.
Secondo il World Tourism Barometer dell’Organizzazione Mondiale del Turi- smo (IMF, 2007), nel 2006 la crescita degli arrivi internazionali dell’Italia è più che positiva e ben al di sopra del dato europeo (+12,4% contro 5,4% dell’Europa). Le statistiche definitive 2006, rese disponibili a gennaio 2008 dall’ISTAT, con- fermano una crescita degli arrivi stranieri nelle strutture ricettive classificate
52 Sezione 3.2.1 e seguenti. 53 Sezione 3.4.1.
(+8,0%). Si registra inoltre, per lo stesso anno, un aumento degli arrivi stranieri nelle strutture ricettive della Sardegna pari al 12,2%, un successo ottenuto grazie all’intensificazione dei collegamenti internazionali low-cost (ISTAT, 2008).
Le stime preliminari del 2007 dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, attestano il rafforzamento della crescita dei viaggi mondiali, si parla di 900 mi- lioni di viaggi mondiali, il 6% in più rispetto al 2006 (tasso superiore della me- dia di previsione di lungo termine fissata al 4,1%). I paesi Europei, pur totaliz- zando un numero di arrivi internazionali pari a circa la metà del totale a livello mondiale, hanno subito un rallentamento, probabilmente dovuto al rafforza- mento dell’euro e alla sempre maggiore competitività degli altri continenti. Al contrario, l’ottima performance delle regioni sud europee e mediterranee (+7%) può essere interpretata come il risultato di due fenomeni: una maggiore sensibi- lità del viaggiatore internazionale verso “attributi” quali clima mite e risorse marine di pregio; l’effetto dell’intensificarsi dei movimenti intra-europei dovuti, a loro volta, all’espansione dei voli low-cost. In questo contesto sembra che nel 2007 la crescita dell’Italia rallenti rispetto al 2006 (+7% contro +12,4% del 2006), il tasso tuttavia dovrebbe essere maggiore di quello corrispondente a li- vello mondiale. In termini assoluti, l’Italia si posiziona al 4° posto tra le mete preferite dal turismo internazionale. Gli esperti ritengono che nei prossimi de- cenni altre destinazioni, come ad esempio la Cina, riusciranno a strappare posi- zioni all’Italia. Il World Economic Forum (WEF, 2007) rileva che sebbene l’Italia sia caratterizzata dal maggiore numero di siti riconosciuti come Patrimo- nio dell’Umanità, raggiunga soltanto la 33° posizione per competitività interna- zionale. I punti di forza attengono alle condizioni di salute ed igiene, per le quali raggiunge la 5° posizione, la qualità complessiva delle strutture ricettive (8° po- sizione), il numero di voli internazionali con cui la penisola è collegata (5° po- sizione). Pur tuttavia, i punti di debolezza sono molteplici, in primis l’inaspri- mento del livello di escussione (120° posizione), il prezzo elevato della benzina (118° posizione), la mancanza di competitività che si traduce in un elevato li- vello dei prezzi (116° posizione), l’eccessiva criminalità diffusa e la mancanza di sicurezza (60° posizione). A tutto ciò si aggiunge la carenza di direttive di
policy da parte del governo centrale che non promuove in maniera adeguata il
nostro paese come destinazione turistica su scala internazionale (92° posizione). Per quanto riguarda le vacanze degli italiani invece, dall’indagine multisco- po ISTAT emerge nel 2007 un aumento dei viaggi degli italiani del 4% (ISTAT, 2008). L’83,2% delle vacanze sarebbe stato effettuato in una località italiana, mentre il restante 16,8% in un paese straniero. Per quanto riguarda i viaggi all’interno dell’Italia, rispetto al 2006 si sarebbe registrata una crescita signifi- cativa (+4%) dovuta all’incremento delle vacanze brevi. La Sardegna continua ad essere una delle mete preferite per le vacanze estive (trimestre luglio- settembre) e nel 2007 dovrebbe registrare un aumento del numero delle vacanze
degli italiani da 4 o più notti pari al 9,3%, superando Puglia (8,2%) e Sicilia (7,5%).
Secondo i dati preliminari forniti dalla Banca d’Italia a novembre 2007 e ri- feriti al periodo gennaio-agosto dello stesso anno, il movimento turistico totale in Sardegna dovrebbe rafforzarsi (+8%). La nostra Regione, nel corso dell’ulti- ma Borsa Italiana del Turismo, conferma il rafforzamento e delinea, per il 2007, crescite percentuali a due cifre che potrebbero però essere il frutto della “emersione” di dati in passato non monitorati (Assessorato del Turismo, Arti- gianato e Commercio, 2008). La reale portata della crescita si potrà valutare con più precisione nel rapporto del prossimo anno per il quale si avranno a disposi- zione le statistiche definitive 2007.
3.2.1. L’offerta ricettiva
I dati analizzati in questa sezione sono stati pubblicati dall’ISTAT a gennaio 2008 e si riferiscono al 2006. Secondo queste statistiche54, nella sua totalità il
parco ricettivo della Sardegna è costituito da 2.267 esercizi (tabella 3.1) di cui 1.033 bed & breakfast (tabella 3.2), per un totale di 184.796 posti letto.
Con 826 strutture alberghiere, la Sardegna rappresenta il 2,4% degli esercizi nazionali e il 13% di quelli del Mezzogiorno. Quest’ultimo incide per il 18,7% sugli esercizi del Paese, mentre è il Centro–Nord a possedere la quasi totalità delle strutture alberghiere (81,3%).
Per quanto riguarda la capacità ricettiva, la Sardegna offre il 4,5% dei posti letto alberghieri nazionali (grafico 3.1). Le migliori regioni secondo questo in- dicatore sono l’Emilia-Romagna con il 14,2%, e il Trentino–Alto Adige, con l’11,7%.
La Sardegna è al primo posto per la dimensione media delle strutture alber- ghiere: 115 posti letto per esercizio contro 62 della media nazionale e 86 del Mezzogiorno (grafico 3.2). La grande dimensione è tipica degli alberghi pre- senti in località marine del sud d’Italia che hanno un’elevata concentrazione di strutture a 4 e 5 stelle. Nel 2006 si registra un posto letto in più per esercizio ri- spetto al 2005, questo dato risulta in linea con quanto accaduto a livello nazio- nale e nel Mezzogiorno.
54 I dati sull’offerta vengono rilevati attraverso l’indagine censuaria sulla Capacità degli esercizi ricettivi.
L’indagine, condotta annualmente, misura la consistenza degli esercizi alberghieri e degli esercizi comple- mentari (campeggi, villaggi turistici, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, alloggi agro- turistici, ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini, altri esercizi ricettivi) e dei bed & breakfast. Conformemente alla direttiva europea sulle statistiche del turismo (direttiva 95/57/CE del 23 novembre 1997) a livello di singolo comune si rilevano gli esercizi, i letti, le camere e i bagni per le strutture alberghiere, gli esercizi e i posti letto per le altre strutture: http://www.istat.it/strumenti/rispondenti/ indagini/capacita_ ricettive).
Tabella 3.1 Offerta ricettiva per tipologia di esercizio. Confronti Sardegna, Mezzogiorno, Centro-Nord e Italia, dato definitivo, 2006
Esercizi alberghieri var.% 05/06 Esercizi extra- alberghieri var.% 05/06 Totale esercizi var.% 05/06 Sardegna esercizi 826 6,3 1.441 30,2 2.267 20,3 posti letto 94.606 6,7 90.190 9,7 184.796 8,2 Mezzogiorno esercizi 6.319 3,3 9.348 21,9 15.667 13,7 posti letto 544.503 5,3 549.924 2,8 1.094.427 4,0 Centro-Nord esercizi 27.449 0,1 91.591 3,2 119.040 2,5 posti letto 1.542.507 2,1 1.861.976 4,2 3.404.483 3,2 Italia esercizi 33.768 0,7 100.939 4,7 134.707 3,7 posti letto 2.087.010 2,9 2.411.900 3,9 4.498.910 3,4
Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT
Note: gli esercizi alberghieri comprendono i villaggi albergo e le residenze turistico alberghiere; gli esercizi extra- alberghieri comprendono i campeggi e villaggi turistici; alloggi in affitto, allog- gi agroturistici, ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini, altri esercizi ricettivi, bed and breakfast. Gli alloggi in affitto comprendono le case e appartamenti per vacanze, gli esercizi di affittacamere, le attività ricettive in esercizi di ristorazione, le unità abitative ammobiliate per uso turistico, i residence e le locande.
Sempre rispetto al 2005, il numero di imprese ricettive in Italia aumenta del 3,7% (posti letto 3,4%), la crescita è dominata dagli esercizi extralberghieri. Lo stesso accade per il Mezzogiorno e soprattutto per la Sardegna. In quest’ultima il numero delle imprese aumenta del 20% mentre la capacità ricettiva comples- siva è cresciuta dell’8% (6 punti in più rispetto al biennio 2004-2005). Il settore extralberghiero mostra particolare dinamicità (+9,4% contro +6,7% del com- parto alberghiero) determinata dalla continua espansione dei bed & breakfast (+33%) e sostenuta dalla crescita della ricettività campeggistica che nel 2006 mostra i primi interessanti segnali di dinamismo (+2,6%).
In linea con le tendenze nazionali, in Sardegna il settore dei bed & breakfast negli ultimi 5 anni è in continua espansione. Dal 2002, primo anno in cui l’ISTAT rileva tali strutture, si è passati da 186 a 1.033, con una capacità ricet- tiva in termini di posti letto pari a 5.042 unità. Nel 2006, la Sardegna passa dalla
settima alla quinta posizione per numero di strutture presenti nel territorio, supe- rando Emilia-Romagna e Marche (grafico 3.3).