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Var.% annua degli 8 principali mercati turistici internazionali della Sardegna, dati definitivi,

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 113-117)

10,7% 2,6% 0,2% 10,1% 15,9% 22,1% 12,7% -1,3% -5,0% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% Ger mani a R egno U nito F ran cia S viz ze ra Aust ria S pag na R uss ia P aes i Bas si

Passiamo ora a commentare le poche indicazioni disponibili sul cosiddetto sommerso. Come detto in apertura, le statistiche del turismo non comprendono coloro che soggiornano nelle cosiddette seconde case e sottostimano il peso de- gli esercizi complementari in generale (soprattutto quello degli esercizi agrituri- stici e, in misura minore, dei bed & breakfast). Avere informazioni solo sui dati ufficiali non aiuta a capire la vera portata del turismo in Sardegna, fornisce semmai indicazioni sull’andamento di quella importante e fondamentale parte del mercato che opera in forma dichiaratamente imprenditoriale, vale a dire al- berghi e campeggi turistici. Ovviamente per quanto riguarda il sommerso ci so- no due problemi da non sottovalutare: l’ufficiale sottostimato per omessa di- chiarazione degli esercenti (il “sommerso non dichiarato” o “economico”) op- pure il sommerso che non appare perché ufficialmente non fa parte delle rileva- zioni statistiche di settore (il “sommerso statistico” o “sommerso non coperto”; Perez e Mirto, 2003; Rizzo, 2005). L’analisi del dato statistico non consente di capire se un ipotetico calo nella ricettività ufficiale sia di sistema o sia invece il frutto della presenza di forme di ricettività non contabilizzate o sottovalutate. Non solo, ignorare l’impatto reale del turismo significa sottovalutare le molte pressioni a cui le località sono sottoposte in alcuni periodi dell’anno. Secondo quanto indicato dall’Assessorato al Turismo della Regione su dati Assaeroporti e Autorità portuale, nel 2006 il traffico negli aeroporti è aumentato del 5,3% (nei porti del 1%), nello stesso anno gli arrivi nel complesso delle strutture ri- cettive aumenta del 3,9%. Nel corso degli anni sono stati messi a punto alcuni metodi capaci di stimare il "sommerso"; l’Unione Europea ha deciso di affron- tare la questione con una direttiva ad hoc61 con la quale fornisce indicazioni cir-

ca l’armonizzazione e la razionalizzazione delle statistiche ufficiali e non uffi- ciali (Gismondi, 2000). L’assenza di questi dati non è ininfluente. Recenti stime (Gambassi, 2006), confermando gli studi precedenti, indicano che la domanda turistica effettiva è in media tre volte maggiore di quella ufficiale. È possibile che ci siano degli scostamenti regionali da questo dato medio, infatti, secondo l’indagine ISTAT sui Viaggi e Vacanze nel 2004 (riportato nel precedente Rap- porto), in Sardegna la quota delle presenze effettive stimate degli italiani su quelle totali sarebbe quasi 4,7 volte in più di quelle ufficiali. In questa edizione del Rapporto non è possibile mostrare in una tabella il confronto 2006 tra le stime desunte dall’indagine sui Viaggi e Vacanze degli italiani sulle presenze effettive degli italiani nelle singole regioni e le presenze ufficiali ISTAT censite nelle strutture ricettive62. Tuttavia, se prendiamo come valida l’ipotesi di stima

per l’anno 2004 illustrata nella scorsa edizione del Rapporto, la cifra del som-

61 Si veda nota 54.

merso solo per la componente italiana della domanda si aggirerebbe intorno 26 milioni 915 mila presenze che, aggiunte a quelle ufficiali (7.289.171 si veda la tabella 3.4), fanno arrivare le presenze totali in Sardegna a circa 34 milioni e 205 mila. Il tema del sommerso è complesso e richiederebbe un approfondi- mento ad hoc che stiamo iniziando ad affrontare e che sarà oggetto di ulteriore analisi nel prossimo Rapporto.

3.3 Il turismo croceristico

Al livello mondiale il turismo croceristico vive una fase di intensa espansione. La domanda internazionale di vacanze in crociera è infatti passata da 5,72 mi- lioni di unità nel 1995 a 14,47 milioni nel 2005 e si prevede che supererà i 18 milioni nel 2015 (Cruise Lines International Association, 2007).

L’area mediterranea gioca un ruolo fondamentale essendo divenuta, da alcu- ni anni a questa parte, una delle top destination del turismo di crociera, la se- conda al mondo dopo l’area caraibica e delle Bahamas. Sono numerosi gli ar- matori che vi hanno posizionato le proprie navi per un totale di posti letto, com- plessivamente dislocati, pari al 15% del totale mondiale (Baccelli e Saracino, 2007).

Ogni anno il Mediterraneo è attraversato da circa 15 milioni di croceristi. L’insieme dei porti con almeno 100.000 presenze catalizza il 70% del totale dell’area, ma - come si evince dalla figura 3.1 - vi è una forte gerarchia. Spicca- no i porti di Barcellona e Civitavecchia, i due più importanti home port (punti di imbarco/destinazione finale della crociera) di tutto il Mediterraneo. Nel com- plesso si osserva la prevalenza dei porti del versante settentrionale ed in parti- colare il ruolo leader dell’Italia, i cui porti catalizzano circa il 40% di croceristi, seguono Spagna e Francia.

All’interno di questo scenario il ruolo svolto dalla Sardegna appare ancora marginale, poiché qui il turismo croceristico è un fatto recente.

Nell’Isola i porti attrezzati per l’attracco delle navi da crociera sono quelli di Cagliari ed Olbia, che si stanno dotando di appositi terminal con l’obiettivo di diventare dei veri e propri hub, in sinergia con le politiche di sviluppo degli ae- roporti delle due città. Allo stato attuale, tuttavia, i due porti costituiscono port

of call, ossia scalo tecnico all’interno di alcuni itinerari croceristici che attraver-

Figura 3.1 Croceristi transitati nei porti mediterranei che superano i 100 mila passeggeri, 2005

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati EEC, CLIA e autorità portuali

Secondo i dati forniti dalle Autorità Portuali, nel 2007 i porti di Cagliari ed Olbia hanno ospitato rispettivamente 63 e 54 navi, per un totale di 60.040 e 101.882 croceristi. Rispetto ai due anni precedenti, per entrambi i porti si è regi- strato un sensibile aumento sia in termini di attracchi che di passeggeri (tabella 3.7), segno evidente della progressiva messa a regime delle strutture portuali. Tabella 3.7 Traffico croceristico nei porti di Cagliari e Olbia-Golfo Aranci

Crocieristi Navi

Olbia - Olbia -

Anno Cagliari Golfo Aranci Cagliari Golfo Aranci

2005 35.423 40.020 55 39

2006 24.072 60.064 43 45

2007 60.040 101.882 63 54

Fonte: Autorità Portuali Cagliari e Olbia - Golfo Aranci

In precedenza i flussi erano stati altalenanti e mai superiori ai 40.000 sbar- chi. Per l’anno in corso (2008) si prevede l’arrivo di 51 navi a Cagliari (dato an- cora provvisorio) e 100 ad Olbia, che in questo modo si appresta a raggiungere la soglia dei 200 mila croceristi. Nei due porti, le navi si accostano normalmente per una giornata, con un tempo medio di sosta di circa 6-8 ore.

La stagione croceristica inizia nel mese di marzo e prosegue fino a novem- bre. In riferimento al 2007, si può notare che Cagliari ha avuto un flusso di ac- costi abbastanza costante per tutto il periodo, con un picco nel mese di novem- bre, viceversa Olbia ha mostrato una maggiore concentrazione nei mesi di mag- gio e settembre (grafico 3.11).

Grafico 3.11 Numero di accosti nei porti di Cagliari e Olbia-Golfo Aranci, per mese,

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