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Capitolo VII-Europa unita e nuovi nazionalismi

3) Spagna

Nella prima metà degli anni '70 la Spagna si dibatte fra l'agonia del franchismo e dello stesso Generalissimo e l'indipendentismo, in primo luogo basco, di quelle popolazioni che hanno visto il tentativo del governo di cancellare le loro culture, anche per ritorsione contro la loro partecipazione pro-repubblicana nella Guerra Civile del 1936. Se si è andati verso la normalizzazione dei rapporti con i paesi europei e si sono introdotte alcune riforme ma la morsa repressiva non si è allentata. Si lavora clandestinamente per organizzare scioperi e sono attive alcune sigle armate antifranchiste tra cui il MIL (Movimento Iberico di Liberazione), che non raggiungerà mai né la capacità organizzativa e di combattimento, né la notorietà dell'ETA (Euzkadi Ta Askatasuna) l'organizzazione armata dell'indipendentismo basco.

Di Spagna si comincia a parlare più estesamente riguardo il “Processo di Burgos” del 3 Dicembre 1970 che vede imputati 16 baschi e manifestazioni in tutto il paese per la loro liberazione. Il Manifesto ne parla nel numero del mese, con un articolo di Jorge Semprum che descrive i giochi di potere sullo sfondo, fra l'esercito e i “tecnici” provenienti dall'Opus Dei, per la gestione del “dopo Franco”323. Lotta Continua gli

dedica un paginone centrale sul primo numero del 1971, “Spagna rivoluzionaria”. Anche per LC il Processo di Burgos è un sintomo della decadenza del regime franchista e si vede una lotta interna per il potere, inoltre: «ha dimostrato come i militanti dell'ETA vedano il problema della nazione basca all'interno di una lotta socialista e di uno stato socialista[...] il cui modello, originariamente di tipo algerino, si è andato evolvendo in forme, più chiaramente rivoluzionarie, che essi stessi definiscono “vietnamite” e cinesi».324

Questa ultima affermazione è opinabile. Ma LC è cosciente e lo dice, che questa svolta socialista di ETA si è operata negli ultimi anni, in un processo che era già avvenuto per gli autonomisti catalani, e subendo diverse scissioni. A dimostrazione di questa nuova linea vi sono le manifestazioni di solidarietà da tutta la Spagna e le dichiarazioni degli imputati. Non mancano dure critiche al PCE325. Poi c'è anche una

colonna specifica sul processo nelle pagine dedicate alla repressione nel mondo e in Italia più volte citate326.

All'inizio del 1972 un altro episodio significativo è il rapimento da parte dell'organizzazione basca dell'industriale Zapala colpevole di aver licenziato diversi operai, i cui compagni in protesta contro i licenziamenti sono stati arrestati. LC vedrà nelle richieste dell'ETA la buona fede delle sue posizioni rivoluzionarie: riassunzione dei licenziati, liberazione dei 10 arrestati durante le manifestazioni, aumento salariale e

320 Lotta Continua, a.I n.44, 1 Giugno 1972, p.3 321 Il Manifesto, a. II n.127, 1 Giugno 1972, p.2 322 Potere Operaio del lunedì, a.I n.13, 1972, p.4

323 J. Semprum in Il Manifesto, a.II n.12, Dicembre 1970, p.59 324 Lotta Continua, a.III n.1, 15 Gennaio 1971, p.16

325 Ibidem 326 Ivi.p.18

costituzione di un “sindacato” di fabbrica eletto dai lavoratori. Tutte richieste esaudite, tranne l'ultima, per ottenere la liberazione dell'ostaggio327. Il Manifesto si complimenta

con i baschi, «una popolazione che in buona parte si considera dominata dallo straniero, per giunta fascista.328», per aver ottenuto anche un altro risultato “La vittoria degli

operai baschi costringe Franco a sostituire il capo della Guardia civile”329.

Quando il 1973 volge al termine, un'azione clamorosa, catalizzerà l'attenzione sulla Spagna: l'attentato a Carrero Blanco. Lotta Continua titola in prima pagina “L'ammiraglio Carrero Blanco, capo del governo fascista spagnolo, salta in aria con la sua auto a Madrid”. Si racconta la dinamica dei fatti, con l'auto del capo del governo finita nel cortile interno di un caseggiato, non si conoscono ancora gli autori, solo nel numero successivo si riporterà la rivendicazione dell'ETA. Si collega l'attentato al processo che si doveva aprire quel giorno contro operai delle CC.OO.(Commissioni Operaie, sindacato illegale legato al PCE) e preti operai incriminati per attività sovversive. Si racconta poi l'ascesa dell'ammiraglio come vittoria temporanea, nella lotta intestina al regime, per l'esercito e i falangisti, schierati contro i tecnocrati europeisti dell'Opus Dei; concludendo ironicamente: «l'uomo che diceva del comunismo “Piuttosto che vivere in una massa di schiavi senza Dio, meglio essere disintegrati da una bomba atomica!”» ha dovuto invece accontentarsi di una modesta carica di dinamite330. Anche Manif. insiste sui contrasti interni al franchismo agonizzante, titola

“Salta in aria con l'auto di Carrero Blanco il meccanismo della successione di Franco”331. Potere Operaio del lunedì se ne occupa invece solo 10 giorni più tardi, e

ancora dubbioso sull'effettiva paternità dell'azione, ma non certo sull'esito: «prima che contro i compagni iniziasse uno dei soliti processi farsa con cui il regime sancisce di volta in volta la spietatezza del suo dominio, la macchina della giustizia proletaria si è messa in moto e ha colpito giusto.»332.

All'inizio del 1974 ci saranno in tutta Europa mobilitazioni che riguarderanno la Spagna: il ventenne anarchico catalano Salvador Puig Antich, militante del MIL, accusato di aver ucciso un poliziotto al momento della sua cattura, sta per essere mandato a morte con la crudele garrota. Non solo le manifestazioni di piazza ma neanche l'intervento di Paolo VI su Franco riusciranno a salvarlo. Il Manifesto titola in prima pagina il 3 Marzo “Garrotato a Barcellona il compagno Puig”, si racconta nel dettaglio il funzionamento del «mostruoso congegno, simbolo della barbarie del fascismo spagnolo333» e le ultime ore del ragazzo. Si ricorda che era dall'uccisione del

comunista Grimau nel 1963 che non si eseguivano pene capitali in spagna. Ma Puig non sarà l'ultimo, militanti dell'ETA saranno fucilati nel 1975. Lotta Continua scrive: «L'infame regime spagnolo si è così “vendicato” sul giovane compagno anarchico dei colpi che la ripresa delle lotte di massa, l'allargamento del movimento di opposizione, l'iniziativa delle organizzazioni rivoluzionarie gli hanno inferto con forza crescente negli ultimi tempi.».334 L'impegno della sinistra italiana contro il franchismo deve

continuare, perché «alle note di protesta degli ipocriti governi di tutto il mondo abituati a stare lingua in bocca con i colleghi spagnoli, presto torneranno a sovrapporsi le immagini dei toreri, delle danzatrici di flamenco, e dei piattoni di paella, sotto cui le

327 Lotta Continua, a.IV n.2, 2 Febbraio 1972, p.5 328 Il Manifesto, a.II n.204, 6 Settembre 1972, p.4 329 Il Manifesto, a.II n.18, 23 Gennaio 1972, p.1 330 Lotta Continua, a.II n.295, 21 Dicembre 1973, p.4 331 Il Manifesto, a.III n.294, 21 Dicembre 1973, p.1

332 Potere Operaio del lunedì, a.II n.82, 31 Dicembre 1973, p.1 333 Il Manifesto, a.IV n.52, 3 Marzo 1974, p.1

agenzie turistiche seppelliranno il cadavere di Puig.».335

Capitolo VIII-Palestina