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Stagionalità mortuale

Nel corso del paragrafo dedicato all’eziologia delle ʻcrisi di mortalitàʼ abbiamo osservato come a Taormina negli anni in cui si registrarono il maggior numero di decessi si ebbe una forte concentrazione delle morti in estate e in autunno354. Ora indagheremo la stagionalità mortuale nel suo complesso, prendendo

in esame non solo i cosiddetti ʻanni criticiʾ, in cui si manifestarono le acmi di mortalità, ma l’intera successione delle annualità a partire dal 1676 al 1747355.

Tenendo conto dell’intera sequenza di settantadue anni, e quindi attenuando l’incidenza delle ʻcrisi di mortalitàʼ, la distribuzione delle sepolture risulta ripartita in maniera leggermente più eguale. Ciò nonostante permane una significativa concentrazione delle morti in favore del periodo estivo (28,28%) e autunnale (28,21%)356, in modo particolare era agosto, con una media di 14,36 trapassi, la

mensilità in cui si addensavano il maggior numero dei decessi; seguita da settembre (13,43) e luglio (12,35)357. Possiamo perciò delineare una stagione d’alta mortalità

che comprendeva questi tre mesi, da ricondurre al diffondersi di infezioni intestinali e malattie dell’apparato digerente358; a cui nelle annualità ʻcriticheʼ si associavano epidemie di febbre tifoide e paratifoide359. Giungeva poi una successiva fase di

mortalità ʻnormaleʾ che andava da ottobre a gennaio con dati che nel complesso erano coincidenti all’ideale equidistribuzione di 10,16 sepolture mensili. Infine da febbraio in poi, fino all’arrivo di giugno, si aveva un prolungato periodo di bassa incidenza mortuale, che registrava il suo picco minimo in maggio, con una media di 7,61 morti360. Tale distribuzione se messa a confronto con i dati riportati da Ligresti in

354 Cfr. Supra p. 110, graf. 22.

355 Ricordiamo sempre come siano stati esclusi dallo studio gli anni 1674 e 1675 a causa delle lacune

riportate dal Liber Defunctorum, vol. I (1592-1675) della parrocchia di San Nicolò di Bari; cfr. supra p. 92.

356 Cfr. Tab. XLIV. 357 Cfr. Graf. 24.

358 D. D’AMICO, G. RESTIFO, Crescita demografica, crisi di mortalità e aspetti patologici nell’area

siculo-calabra (fine ‘700-metà ‘800), in SIDES (a cura di), La popolazione italiana nell’Ottocento, CLUEB, Bologna 1985, p. 231.

359 Cfr. Supra p. 110. 360 Cfr. Graf. 24.

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merito alla ripartizione mensile delle sepolture in venticinque centri siciliani tra Sei e Settecento361, e allo studio di Crisafulli, Dalla Zuanna e Solero basato sui registri di

cinquantacinque parrocchie della Calabria tra il XVII e il XIX secolo362, o al caso

specifico di Cosenza nel Settecento analizzato da Fausto Cozzetto363, si evidenzia

come il calendario taorminese fosse in anticipo rispetto a quello generale dell’area siculo-calabra, analogamente a quanto si è già osservato in merito alla natalità. Infatti, se a Taormina il mese di luglio rappresentava già un momento d’alta mortalità, la stessa mensilità nella maggior parte delle località di Sicilia e Calabria era contraddistinta da un’incidenza mortuale medio-bassa364. Di contro la curva di mortalità taorminese subiva un significativo ribasso già nel mese di ottobre (-2,44%), mentre nel quadro generale siciliano e soprattutto calabrese tale mese rientrava ancora nella fase di massima mortalità365. Ma la principale dissomiglianza tra Taormina e i dati emersi dagli studi generali dedicati alla Sicilia e alla Calabria riguarda l’estensione della stagione d’elevata mortalità: se quella taorminese, come già prospettato, si limitava all’intervallo compreso tra luglio e settembre, declinando poi rapidamente su livelli prossimi o inferiori alla soglia di equidistribuzione, nelle medie generali si evidenzia come i decessi fossero spalmati in maniera più uniforme, con una mortalità che si manteneva su livelli medio-alti da agosto fino a gennaio, facendo risaltare per contrasto la forte concentrazione della mortalità taorminese in un ristretto momento dell’anno366. Va però specificato che nel caso di Taormina tale distribuzione non si dimostra omogenea tra le diverse classi d’età367. Difatti la

361 I venticinque paesi oggetto d’indagine sono: Aci Catena, Assoro, Augusta, Bronte, Butera,

Cerami, Enna, Fiumefreddo, Francofonte, Gela, Grammichele, Leonforte, Maletto, Melilli, Monreale, Paceco, Palazzolo, Piedimonte, Pietraperzia, Pozzallo, San Giovanni la Punta, Sortino, Tortorici, Valguarnera, Villarosa. Località prevalentemente dell’area centro e sud-orientale dell’Isola. D. LIGRESTI, Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna (1505-1806), cit., p. 213.

362 C. CRISAFULLI, G. DALLA ZUANNA, F. SOLERO, La stagionalità delle nascite di ancien régime

nelle provincie italiane e in Calabria, cit., pp. 177-198; in particolare la fig. 12, p. 190.

363 F. COZZETTO, Città di Calabria e hinterland nell’Età moderna. Demografia e strutture

amministrative e sociali, Rubbettino, Soveria Mannelli 2001, p. 51.

364 Cfr. Graf. 25. 365 Ibidem.

366 Cfr. Tab. XLIV.

367 La diversa distribuzione stagionale dei decessi per classi d’età è stata indagata su un campione di

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ripartizione mensile taorminese nel suo complesso, essendo ampiamente condizionata dall’elevata mortalità infantile368, risultava schiacciata in direzione di

una stagionalità mortuaria concentrata intorno al periodo luglio-settembre, fase dell’anno nella quale erano maggiori i rischi di problematiche gastro-intestinali potenzialmente letali, affezioni connesse prevalentemente a cattive abitudini d’allattamento e nutrizione degli infanti369. Al contrario, superato il primo anno di

vita, nella fasce comprendenti la rimanente età pediatrica e quella preadolescenziale (1-15 anni) l’ʻalta stagioneʼ delle dipartite coinvolgeva prepotentemente anche ottobre, comprimendo consistentemente la quota percentuale primaverile e soprattutto invernale370. Bensì, mentre progressivamente ci si inoltra nell’età

pienamente adulta, il rapporto stagionale si ribalta, e nella fascia centrale tra i ventuno e sessant’anni, cioè sostanzialmente quella in cui sono inclusi i soggetti in età lavorativa, diveniva preminente la stagione invernale e il mese di marzo371; indizio di

una probabile maggiore incidenza mortuale delle malattie da raffreddamento – in specie la polmonite – in quelle categorie di individui impiegati nel lavoro nei campi, figure che nel corso della ʻbrutta stagioneʼ erano soggette più di altre a soffrire dei disagi di mattinate gelate e sere molte fredde372. Infine superati i settantuno anni ritornavano a essere predominanti le morti in estate373, segno di come nelle classi

368 Va sempre ricordato che a Taormina oltre un terzo dei decessi (35,59%) riguardava soggetti che

non avevano neanche compiuto il loro primo compleanno, cfr. supra p. 116. Inoltre il tasso taorminese di mortalità infantile risulta tra i più elevati del contesto isolano. Difatti su diciassette paesi di cui Ligresti riporta le classi d’età alla morte per i secoli XVII e XVIII (Assoro, Bronte, Enna, Fiumefreddo, Francofonte, Grammichele, Leonforte, Maletto, Mellili, Paceco, Piedimonte, Pietraperzia, Randazzo, Sortino, Tortorici, Villarosa), in quindici casi la percentuale dei morti in età infantile è inferiore a quella che si evince dai registri parrocchiali di Taormina; solo Paceco e Sortino – rispettivamente con il 38,40% e il 37,40% – superano la statistica taorminese, non a caso due centri in cui la distribuzione mensile delle sepolture risulta sensibilmente concentrata nei mesi di luglio, agosto e settembre. Cfr. D. LIGRESTI, Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna (1505-1806), cit., pp. 213-217.

369 D. D’AMICO, G. RESTIFO, Crescita demografica, crisi di mortalità e aspetti patologici nell’area

siculo-calabra (fine ‘700-metà ‘800), cit., p. 231.

370 Cfr. Tab. XLV. 371 Ibidem.

372 F. BENIGNO, I dannati del primo sole. Ipotesi sulla mortalità di genere in Italia meridionale tra

XVII e XX secolo, cit., p. 298.

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d’età più avanzate, in misura simile agli infanti – ossia le due categorie con le barriere immunitarie meno robuste –, fossero maggiormente incisive le patologie gastro- intestinali diffuse nella stagione estiva.

Invece, per ciò che riguarda l’analisi dei dati in una prospettiva diacronica, nei settantadue anni esaminati la curva stagionale delle morti non subisce particolari variazioni374.

Tab. XLIV.

374 Cfr. Tab XLIV.

Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale

Tot. Decessi 52 63 46 30 26 38 62 90 86 60 60 46 659 Distribuzione % 7,89% 9,56% 6,98% 4,55% 3,95% 5,77% 9,41% 13,66% 13,05% 9,10% 9,10% 6,98% 100,00% Tot. Decessi 87 68 80 72 60 51 102 113 104 98 69 76 980 Distribuzione % 8,88% 6,94% 8,16% 7,35% 6,12% 5,20% 10,41% 11,53% 10,61% 10,00% 7,04% 7,76% 100,00% Tot. Decessi 81 66 59 57 47 56 68 96 98 91 82 61 862 Distribuzione % 9,40% 7,66% 6,84% 6,61% 5,45% 6,50% 7,89% 11,14% 11,37% 10,56% 9,51% 7,08% 100,00% Tot. Decessi 79 75 70 78 76 76 75 133 125 83 89 60 1019 Distribuzione % 7,75% 7,36% 6,87% 7,65% 7,46% 7,46% 7,36% 13,05% 12,27% 8,15% 8,73% 5,89% 100,00% Tot. Decessi 120 85 93 77 68 83 98 133 157 100 108 95 1217 Distribuzione % 9,86% 6,98% 7,64% 6,33% 5,59% 6,82% 8,05% 10,93% 12,90% 8,22% 8,87% 7,81% 100,00% Tot. Decessi 99 74 73 75 94 79 173 188 140 112 109 109 1325 Distribuzione % 7,47% 5,58% 5,51% 5,66% 7,09% 5,96% 13,06% 14,19% 10,57% 8,45% 8,23% 8,23% 100,00% Tot. Decessi 103 78 83 95 56 75 118 122 106 87 110 106 1139 Distribuzione % 9,04% 6,85% 7,29% 8,34% 4,92% 6,58% 10,36% 10,71% 9,31% 7,64% 9,66% 9,31% 100,00% Tot. Decessi 125 105 136 115 121 101 193 159 151 122 129 119 1576 Distribuzione % 7,93% 6,66% 8,63% 7,30% 7,68% 6,41% 12,25% 10,09% 9,58% 7,74% 8,19% 7,55% 100,00% Tot. Decessi 746 614 640 599 548 559 889 1034 967 753 756 672 8.777 Distribuzione % 8,50% 7,00% 7,29% 6,82% 6,24% 6,37% 10,13% 11,78% 11,02% 8,58% 8,61% 7,66% 100,00% 1719-1727 1728-1736 1737-1747 1676-1747

Stagionalità delle morti Taormina

1676-1682 1683-1691 1692-1700 1701-1709 1710-1718

130

Graf. 24.

131

Tab. XLV.

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale

342 312 292 268 244 263 430 504 467 366 330 307 4.125 8,34% 7,56% 7,00% 6,50% 5,90% 6,35% 10,39% 12,24% 11,40% 8,87% 8,00% 7,44% 100,00% 340 308 286 264 242 261 422 494 454 358 325 303 4.057 99,42% 98,72% 97,95% 98,51% 99,18% 99,24% 98,14% 98,02% 97,22% 97,81% 98,48% 98,70% 98,35% 129 111 95 74 73 105 191 183 154 101 115 114 1.445 8,93% 7,68% 6,57% 5,12% 5,05% 7,27% 13,22% 12,66% 10,66% 6,99% 7,96% 7,89% 100,00% 27 25 23 25 14 41 48 86 101 67 48 32 537 5,03% 4,66% 4,28% 4,66% 2,61% 7,64% 8,94% 16,01% 18,81% 12,48% 8,94% 5,96% 100,00% 8 8 4 10 11 5 11 17 27 24 8 7 140 5,71% 5,71% 2,86% 7,14% 7,86% 3,57% 7,86% 12,14% 19,29% 17,14% 5,71% 5,00% 100,00% 3 3 6 9 5 4 8 7 17 11 6 2 81 3,70% 3,70% 7,41% 11,11% 6,17% 4,94% 9,88% 8,64% 20,99% 13,58% 7,41% 2,47% 100,00% 10 11 11 9 7 10 13 13 12 15 12 12 135 7,41% 8,15% 8,15% 6,67% 5,19% 7,41% 9,63% 9,63% 8,89% 11,11% 8,89% 8,89% 100,00% 32 23 32 26 27 25 28 40 33 28 26 30 350 9,14% 6,57% 9,14% 7,43% 7,71% 7,14% 8,00% 11,43% 9,43% 8,00% 7,43% 8,57% 100,00% 38 39 44 40 28 15 39 44 36 28 40 39 430 8,84% 9,07% 10,23% 9,30% 6,51% 3,49% 9,07% 10,23% 8,37% 6,51% 9,30% 9,07% 100,00% 35 20 27 25 23 13 24 31 25 23 23 18 287 12,20% 6,97% 9,41% 8,71% 8,01% 4,53% 8,36% 10,80% 8,71% 8,01% 8,01% 6,27% 100,00% 23 27 20 18 19 16 20 25 18 28 16 21 251 9,16% 10,76% 7,97% 7,17% 7,57% 6,37% 7,97% 9,96% 7,17% 11,16% 6,37% 8,37% 100,00% 13 23 11 15 17 18 22 26 21 21 19 22 228 5,70% 10,09% 4,82% 6,58% 7,46% 7,89% 9,65% 11,40% 9,21% 9,21% 8,33% 9,65% 100,00% 20 11 9 9 13 6 14 20 6 7 9 6 130 15,38% 8,46% 6,92% 6,92% 10,00% 4,62% 10,77% 15,38% 4,62% 5,38% 6,92% 4,62% 100,00% 2 7 4 4 5 3 4 2 4 5 3 0 43 4,65% 16,28% 9,30% 9,30% 11,63% 6,98% 9,30% 4,65% 9,30% 11,63% 6,98% 0,00% 100,00%

Taormina, distribuzione mensile dei decessi per fasce d'età

41-50 anni

61-70 anni

>80 anni 71-80 anni Tot. Numero sepolture Tot. Numero sepolture

con indicazione età <1 anno 6-10 anni 1-5 anni 31-40 anni 21-30 anni 16-20 anni 11-15 anni 51-60 anni

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