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Stagionalità nuziale

Dei tre principali agenti demografici desumibili dai registri parrocchiali l’istituto del matrimonio è quello che lascia maggiore spazio alla programmazione. L’unione matrimoniale, infatti, presuppone una scelta consapevole dei suoi attori, e in essa si riflettono aspetti della mentalità collettiva e considerazioni di tipo economico connesse alle scadenze nella concretizzazione dei redditi per poter affrontare le spese nuziali e i futuri oneri di sostentamento del nuovo nucleo familiare.

Domenico Ligresti nel corso dei suoi studi demografici ha dato ampio spazio alla distribuzione mensile degli sposalizi, e da uno studio d’equipe che a campione ha preso in esame la documentazione parrocchiale di quarantaquattro centri siciliani tra il XVII e il XVIII secolo235, è emerso che il mese con la più elevata attività nuziale era settembre, in cui venivano officiate il 12,20% delle unioni coniugali; mentre i due mesi caratterizzati dal più basso numero di matrimoni erano marzo (2,95%) e dicembre (3,73%), mesi limitati dal divieto canonico di celebrare unioni nei periodi d’Avvento e di Quaresima. Tali precetti di conseguenza determinavano incrementi nelle mensilità che precedevano (novembre 10,15% e febbraio 11,34%) o seguivano (gennaio 11,78%)236 i periodi d’impedimento canonico. Una nuzialità prossima

all’equidistribuzione mensile si riscontra nei mesi di aprile (8,30%), maggio (8,75%), agosto (8,77%) e ottobre (9,13%)237; infine la bassa nuzialità di giugno (6,38%) e luglio (6,52%) era da collegare al periodo d’intenso impegno agricolo, connesso

235 I quarantaquattro centri oggetto dell’indagine furono: Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale,

Adrano, Augusta, Avola, Bronte, Butera, Caltagirone, Cerami, Chiaromonte, Comiso, Enna, Francofonte, Gela, Giardini, Giarre, Grammichele, Leonforte, Maletto, Mascalucia, Melilli, Modica, Monreale, Nicolosi, Niscemi, Paceco, Palazzolo, Paternò, Piedimonte, Pietraperzia, Pozzallo, Randazzo, San Cono, San Giovanni la Punta, San Gregorio, Sortino, Sperlinga, Tortorici, Trecastagni, Tremestieri, Valguarnera, Viagrande e Villarosa. Paesi in netta prevalenza della Sicilia centro-orientale (quarantuno) e in particolare del territorio ʻcataneseʼ (venti); cfr. D. LIGRESTI,

Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna (1505-1806), cit., pp. 210-211.

236 Non aprile, in quanto spesso anche questo mese rientrava nel periodo quaresimale.

237 Non appare particolarmente rispettata la tradizione che giudicava di malaugurio gli sposalizi

celebrati in maggio e agosto. «Ab antico Maggio ed Agosto sono ritenuti nefasti, e pochi pochissimi sposano in quei mesi, ammonendo il proverbio: La spusa majulina/Nun si godi la curtina; ed anche:

La spusa agustina/Si la porta la lavina». G. PITRÈ, Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo

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soprattutto alle attività di mietitura e trebbiatura dei cereali238. In generale, se aggreghiamo i valori mensili in periodi trimestrali corrispondenti grossomodo alle stagioni, si evidenzia ancora più nettamente come la maggioranza dei matrimoni venissero officiati tra settembre e novembre, con una sequenza di distribuzione stagionale che vedeva in ordine l’autunno (31,48%), l’inverno (26,85%), l’estate (21,67%) e la primavera (20,00%)239.

Graf. 16. Nostra elaborazione sulla base dei dati forniti da: D. Ligresti, Dinamiche demografiche

nella Sicilia moderna (1505-1806), Franco Angeli, Milano 2002, pp. 210-211.

Questa distribuzione stagionale non trova riscontro nel Regnum Siciliae citra, o almeno nel case-study di Cosenza nel XVIII secolo, città dove le differenze percentuali tra le diverse mensilità erano assai ridotte, e la nuzialità stagionale estremamente equilibrata240. Inoltre, appaiono come scarsamente rispettate le

limitazioni legate al calendario liturgico. Disatteso era soprattutto il divieto di celebrare unioni nel periodo d’Avvento, al punto che il mese di dicembre registrava una nuzialità medio-alta (9,00%), ma anche i matrimoni in marzo, che avrebbero

238 D. LIGRESTI, Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna (1505-1806), cit., pp. 151-154. 239 Ivi, pp. 154-155.

240 Autunno 26,10%, inverno 25,90%, primavera 24,50% ed estate 23,50%, cfr. F. COZZETTO, Città

di Calabria e hinterland nell’Età Moderna. Demografia e strutture amministrative e sociali, cit., p.

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dovuto risentire dei divieti quaresimali, si attestavano su livelli quasi doppi (5,50%) rispetto a quelli siciliani.

Taormina si colloca agli antipodi del modello stagionale cosentino. Infatti, risulta connotata da una distribuzione mensile della nuzialità fortemente polarizzata, con un rispetto rigoroso degli impedimenti canonici. Tra il 1676 e il 1747241 furono

solo quarantacinque i matrimoni celebrati in marzo (2,24%, media di 0,63 nozze l’anno), e gli anni che raccolsero il maggior numero di unioni officiate in quel mese, come il 1710 (6) e il 1734 (7), furono anni in cui la Pasqua cadde molto in là242,

permettendo la celebrazione delle unioni nella prima metà di marzo. Su un campione di 1.005 atti matrimoniali, le uniche nozze accertate nel periodo quaresimale furono quelle tra Giuseppe Lo Monaco e Giovanna Scimone, che vennero celebrate il 7 aprile 1737 nella chiesa di Santa Domenica, previa autorizzazione arcivescovile243. La stessa inflessibilità vigeva nei riguardi del precetto d’Avvento: in settantadue anni furono appena trentatré gli sposalizi officiati a dicembre (1,64%, 0,46 unioni annue), e tutti celebrati dopo Natale. Il solo matrimonio che si tenne in periodo d’Avvento fu l’unione tra il magister Geronimo Zizzo e Mattia Vinciguerra, che grazie alla dispensa dell’arcivescovo di Messina, poté svolgersi il 10 dicembre 1725 presso la parrocchia di Santa Maria Raccomandata a Giardini244.

Sotto la soglia dell’equidistribuzione vi erano: aprile (6,91%, media di 1,93 sposalizi l’anno), che anch’esso risentiva parzialmente del precetto quaresimale; giugno (6,31%, 1,76 unioni annue); e agosto (6,95%, 1,94 matrimoni l’anno). Mensilità caratterizzate da una nuzialità ʽnormaleʼ erano maggio (8,35%, media di 2,33 nozze l’anno) e luglio (8,74%, 2,44 sposalizi annui). Mentre gli altri mesi erano contraddistinti da una forte nuzialità: gennaio (10,73%, 3,00 unioni l’anno); settembre (10,98%, 3,07 matrimoni annuali); ottobre (10,13%, 2,83 nozze annue); e

241 Anche in questo caso sono stati esclusi gli anni 1674 e 1675, a causa delle lacune del Liber

Matrimoniorum, vol. I (1605-1675) del Duomo, cfr. supra p. 57.

242 Rispettivamente il 20 aprile 1710 e il 26 aprile 1734.

243 Nell’atto si fa precisa menzione della dispensa rilasciata dalla Curia arciepiscopale di Messina.

APT, Santa Domenica, Liber Matrimoniorum, vol. II (1687-1788).

244 Il cappellano don Domenico de Bernardo, nel redigere l’atto di matrimonio, ebbe cura di far

riferimento al nulla osta firmato dalla Curia il 5 dicembre. APSMR, Liber Matrimoniorum, vol. I (1719-1817).

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in particolare svettavano a febbraio e novembre, due mesi che insieme assommavano oltre un quarto (27,02%) delle unioni coniugali taorminesi, rispettivamente con percentuali di distribuzione del 13,96% (media di 3,90 sposalizi) e del 13,07% (3,65). Nel complesso, ad esclusione di dicembre, che inevitabilmente risentiva del divieto del periodo dell’Avvento, il calendario matrimoniale taorminese era continuativamente fitto, in un lungo periodo che andava da settembre fino a febbraio. Infatti, il 60,51% delle nozze venivano a essere officiate nel periodo autunnale (34,18%) e invernale (26,33%), con una concentrazione degli sposalizi in questo periodo che era ancora maggiore rispetto all’andamento generale siciliano. Di contro era la primavera (17,49%) a caratterizzarsi come la stagione dalla minore attività nuziale, mentre la stagione estiva si manteneva su livelli prossimi ad una nuzialità ʽmediaʼ (22,01%).

In sintesi il calendario delle unioni coniugali a Taormina si avvicinava molto alla distribuzione mensile isolana che emerge dai dati riportati da Ligresti; contraddistinguendosi però per un maggiore rispetto del divieto quaresimale e avventizio, che, di conseguenza, generava una crescita delle percentuali degli sposalizi in febbraio e novembre; e per una prevalenza – ribaltata rispetto all’andamento regionale – di luglio su agosto, divergenza probabilmente motivata da una vocazione economica legata più al settore serico che non a quello cerealicolo245.

Invece, per ciò che concerne l’analisi diacronica della distribuzione mensile dei matrimoni, nel periodo esaminato l’andamento stagionale non manifesta che variazioni di poco conto246.

245 Cfr. Graff. 16, 17. 246 Cfr. Tab. XXIX.

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Tab. XXIX.

Graf. 17.

Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale

Tot. Matrimoni 18 17 5 13 20 10 15 26 16 15 14 4 173 Distribuzione % 10,40% 9,83% 2,89% 7,51% 11,56% 5,78% 8,67% 15,03% 9,25% 8,67% 8,09% 2,31% 100,00% Tot. Matrimoni 20 26 3 19 16 12 17 20 27 32 22 4 218 Distribuzione % 9,17% 11,93% 1,38% 8,72% 7,34% 5,50% 7,80% 9,17% 12,39% 14,68% 10,09% 1,83% 100,00% Tot. Matrimoni 28 33 2 18 25 14 17 11 30 25 37 3 243 Distribuzione % 11,52% 13,58% 0,82% 7,41% 10,29% 5,76% 7,00% 4,53% 12,35% 10,29% 15,23% 1,23% 100,00% Tot. Matrimoni 17 26 5 13 14 17 19 13 26 11 35 3 199 Distribuzione % 8,54% 13,07% 2,51% 6,53% 7,04% 8,54% 9,55% 6,53% 13,07% 5,53% 17,59% 1,51% 100,00% Tot. Matrimoni 29 37 11 26 28 22 29 18 32 28 46 4 310 Distribuzione % 9,35% 11,94% 3,55% 8,39% 9,03% 7,10% 9,35% 5,81% 10,32% 9,03% 14,84% 1,29% 100,00% Tot. Nascite 32 59 3 19 25 20 29 15 24 28 30 3 287 Distribuzione % 11,15% 20,56% 1,05% 6,62% 8,71% 6,97% 10,10% 5,23% 8,36% 9,76% 10,45% 1,05% 100,00% Tot. Nascite 27 35 10 13 17 17 25 11 24 26 26 3 234 Distribuzione % 11,54% 14,96% 4,27% 5,56% 7,26% 7,26% 10,68% 4,70% 10,26% 11,11% 11,11% 1,28% 100,00% Tot. Matrimoni 45 48 6 18 23 15 25 26 42 39 53 9 349 Distribuzione % 12,89% 13,75% 1,72% 5,16% 6,59% 4,30% 7,16% 7,45% 12,03% 11,17% 15,19% 2,58% 100,00% Tot. Matrimoni 216 281 45 139 168 127 176 140 221 204 263 33 2.013 Distribuzione % 10,73% 13,96% 2,24% 6,91% 8,35% 6,31% 8,74% 6,95% 10,98% 10,13% 13,07% 1,64% 100,00% 1710-1718 1719-1727 1728-1736 1737-1747 1676-1747

Stagionalità nuziale Taormina

1676-1682 1683-1691 1692-1700 1701-1709

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