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Lo stato della ricerca sulla categoria estetica dell’ironia nell’opera di Veza Canetti

1. INTRODUZIONE

1.6 Lo stato della ricerca sulle categorie estetiche del grottesco e dell´ironia nell´opera di Veza Canetti

1.6.2 Lo stato della ricerca sulla categoria estetica dell’ironia nell’opera di Veza Canetti

A differenza di quanto accade per il grottesco, al quale vengono dedicati anche interi capitoli di alcuni studi zu Veza Canetti, sull´ironia si trovano soltanto alcuni riferimenti sparsi.

Viene per esempio messa in evidenza la tendenza di Veza Canetti di usare determinate espressioni idiomatiche svuotandole del loro significato o trasformandole nel loro contrario. A tal proposito si può portare come esempio l´espressione Geduld bringt Rosen: essa viene negata nel suo senso lato, poiché la pazienza della famiglia Mäusle porta loro tutt´altro che rose, intendendo con ‘rose’ felicità, ricompensa per le fatiche che hanno dovuto sostenere, e allo stesso tempo viene caricata di ironia nel momento in cui Tamara appoggia le rose del suo bouquet da sposa sulla bara della figlia dei Mäusle e l´espressione viene in tal modo ridotta alla sua letterarietà. Eva Meidl menziona questo aspetto con il suo commento: “Die Geduld der Mäusle bringt ihnen am Ende doch noch Rosen”121, ma non approfondisce la tematica dell´ironia. Meidl mette in relazione anche la mancanza di compassione che Veza Canetti dimostra nei confronti delle sue figure e l´ironia che utilizza per descriverle:

Veza Canetti bemitleidet die ausgebeuteteten Mädchen nicht, ja sie beschreibt ihr Mißgeschick manchmal mit schwarzem Humor und bitterer Ironie.122

Come già accennato sopra, si vedrà dall´analisi dettagliata del grottesco e dell´ironia nell´opera di Veza Canetti, come spesso essa impieghi queste categorie estetiche per impedire al lettore un´identificazione con il mondo della finzione letteraria, e provocare invece in esso un effetto di straniamento per mantenerne sveglia la sua razionalità e il suo senso critico nei confronti del reale. Come accade

121

Meidl: Veza Canettis Sozialkritik in der revolutionären Nachkriegszeit,

sozialkritische, feministische und postkoloniale Aspekte in ihrem Werk; im Anhang: drei wiedergefundene Kurzgeschichten von Veza Canetti, p. 41.

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in Bertolt Brecht nell´ambito del teatro123, Veza Canetti non vede nell´arte una fuga dalla realtà, un´esperienza estetica e, attraverso l´identificazione con gli avvenimenti narrati, il fine dell´opera d´arte nella catarsi del lettore, ma al contrario il suo scopo sembra essere proprio quello di non rassicurare il lettore, di porlo in una relazione critica e problematica con la realtà.

Un altro esempio riguardo all´uso dell´ironia da parte di Veza Canetti è dato da Brigitte Spreitzer in Veza Canettis Roman Die gelbe Straße im Kontext der literarischen Moderne:

«Die Bemerekung der Sängerin, die Frau Andrea die Stelle vermittelt, daß Arbeit nicht schändet […], erhält in diesem Kontext […] eine mehrfach ironische Bedeutung: Das von der fast ausschließlich (sprichwörtliche) Redensarten reproduzierenden Sängerin zunächst gedankenlos geäußerte und als solches bereits ironisierte Stereotyp erfährt seine parodistische Entsprechung im impliziten Ehrenkodex des bürgerlichen Mannes, der nach der Demonstration ökonomischer Prosperität durch die (scheinbare) Untätigkeit der Ehefrau verlangt und daher die Maxime ‚weibliche Arbeit schändet den Mann beinhaltet‘. Und schließlich wird die hohle Phrase zum für die Autorin typischen Vehilkel der Satire, indem sie sie wörtlich und konkret nimmt und damit wieder ins sinn-volle Sprechen zurückholt: Arbeit schändet die Lina der ersten Erzählsequenz, die dieselbe verliert, weil sie dem sexuellen Übergriff eines Kunden nicht willfährig ist. Arbeit schändet die Dienstmädchen […] und Arbeit schändet die Frau Andrea […].»124

Da un lato quindi l´affermazione che il lavoro non nuoce alle donne viene ironizzata dall´uso che ne fa la cantante Pasta, in quanto essa viene usata come espressione stereotipizzata e quindi svuotata di un contenuto reale, dall´altro Veza Canetti fa qui uso dell´ironia in quanto

permutatio ex contrario125, poiché viene detto il contrario di ciò che si

intende: il lavoro nuoce alle donne essendo il luogo dove esse vengono molestate e esposte a molti rischi, soprattutto allo

123Per un approfondimento su Bertolt Brecht e l´effetto di straniamento si rimanda al capitolo dedicato.

124Spreitzer: Veza Canettis Roman Die gelbe Straße im Kontext der literarischen

Moderne, p. 24.

125Cfr. Müller, Marika, Die Ironie – Kulturgeschichte und Textgestalt, Königshausen und Neumann, Würzburg 1995.

53 sfruttamento sessuale.

Alexandra Strohmeier sottolinea nel suo articolo Groteske Physiognomien come già l´eccessiva ostentatezza del corpo, come portatore di segni, sia ironizzazione:

«„Es muß unbedingt gesagt werden, daß das Ehepaar Mäusle eine ganz hervortretende Eigenschaft besaß: es war dumm… [Veza Canetti, Geduld bringt Rosen, Y.F.] […]ˮ. In diesem Kommentar der Erzählinstanz artikuliert sich einerseits die Gewißheit über die Evidenz der Körperzeichen, andererseits scheint diese aber gerade durch die ostentative Souveränität, mit der die symbolische Bedeutung der – vornehmlich in der populärwissenschaftlichen Physiognomik bzw. der Phrenologie in den Blick genommenen – Schädelform erfaßt wird, ironisiert zu werden.»126

Tramite l´uso dell´ironia il corpo viene visto da un lato come portatore di segni, quindi come portatore di informazioni, ma allo stesso tempo viene messo in evidenza come questi segni possano ingannare, quindi negare la loro stessa ʻinformativitàʼ:

«Diese Körper aber – und damit scheint eine ironische Dekonstruktion des Sichtbarkeitsparadigmas zu erfolgen – sind in der erzählten Welt im Unterschied zum herrschenden Volksglauben im Wien des Jahres 1938 nicht in allen Fällen durch hermeneutische Lesbarkeit ausgezeichnet, es sind vielmehr auch lügende Körper, die sich einer eindeutigen Lektüre und Identifizierung widersetzen.»127

Ciò che Strohmeier definisce “[...] ironische Dekonstruktion des Sichtbarkeitsparadigmas [...]” si può vedere anche nel romanzo Die Schildkröten, dove Veza Canetti ironizza gli stereotipi, descrivendo la giovane ragazza Hilde, che vuole comprare l´aereo dal nazista Pilz e aiutare la coppia Kain e Eva a fuggire, come alta e bionda e dunque come non corrispondente in nessun modo allo stereotipo dell´ebreo basso, scuro di capelli e dal naso adunco dell´immaginario popolare. Infine vorrei riportare le riflessioni della studiosa Dagmar Lorenz che nel suo lavoro War Crimes, Terror and the Madness of War: The

126

Strohmeier: Groteske Physiognomien – Zum semiotischen Konzept des Körpers in

den Texten Veza Canettis, pp. 126-127.

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Representation of Madness and Criminality in Texts by Elias and Veza

Canetti in the Context of their Experiences in Vienna and London128

parla di una distanza emotiva che si viene a creare tramite l´uso della satira e del black humor nelle opere di Veza e Elias Canetti:

«The Canettis availed themselves of these tecniques [satire and black humor, Y.F.] to establish an emotional distance as they analysed the changes in cultural values and the social fabric.»129

La volontà è quella menzionata sopra di impedire un´identificazione del lettore con i fatti rappresentati e contrastare lo svilupparsi di sentimenti di compassione e di empatia nei confronti delle figure.