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2. RIFLESSIONI TEORICHE

2.4 Straniamento

La tecnica adottata da Veza Canetti per raggiungere lo scopo di intervenire nella realtà sociale dell´epoca per migliorarla è lo straniamento del lettore. Questo straniamento viene raggiunto da un punto di vista sia formale che tematico dall´impiego del grottesco e dell´ironia, che portano il lettore a uscire dall´automatismo della loro visione del mondo per mostrarglielo da un nuovo punto di vista, con le parole di Eugenio Spedicato: “Lo straniamento è una sorta di operazione di chirurgia estetica che serve a rinfrescare l´aspetto del segno, a toglierlo dal suo automatismo.”213

Già nelle Lyrical Ballads di Samuel Taylor Coleridge e William Wordsworth, poeti del primo Romanticismo inglese, si sottolinea la necessità, concetto ispirato loro da Jean Jacques Rousseau, di guardare il mondo con lo sguardo del bambino, che equivale all´avere uno sguardo “straniato” perché non ancora contaminato dalle esperienze e le conoscenze che influenzano il pensiero nell´età adulta. Nelle Lyrical Ballads i personaggi principali però non sono solo i bambini, ma anche i vagabondi, i disabili, i folli214, e questo ha molto in comune con la prosa e la poetica di Veza Canetti. Anche nelle sue opere sono spesso i bambini, i pazzi, gli emarginati o persone che soffrono di deformazioni fisiche a essere protagonisti, Si ricorda a tal proposito il passaggio emblematico nel romanzo Die gelbe Straße:

213

Spedicato, Eugenio [a cura di], Letteratura tedesca-Manuale per l’università, Edizioni ETS, Pisa 2005, p. 10.

214Cfr. Wordsworth, William, Coleridge, Samuel, Lyrical Ballads 1798 and 1800, Gamer, Michael, Porter, Dahlia, (a cura di), broadview editions, Toronto 2008: Alcune poesie significative a riguardo: The Female Vagrant, The Mad Mother, The

Idiot Boy, The Convict, There was a Boy, Lucy Gray, Poor Susan, Ruth, The Old Cumberland Beggar, a Description, Goody Blake, and Harry Gill, A True Story, Simon Lee, the Old Huntsman, We Are Seven.

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“Es ist eine merkwürdige Straße, die Gelbe Straße. Es wohnen da Krüppel, Mondsüchtige, Verrückte, Verzweifelte und Satte.”215. A parte la necessità nel presente studio di dare una panoramica del concetto di straniamento, non è azzardato suppore che Veza Canetti conoscesse molto bene le Lyrical Ballads. Infatti Canetti, oltre a essere conosciuta nel suo ambiente come grande lettrice e critica della letteratura mondiale, era quasi bilingue, aveva parenti in Inghilterra, paese che visitava spesso durante le vacanze estive da ragazza216. Si può quindi avanzare l´ipotesi che queste poesie abbiano esercitato un particolare fascino su di lei, poiché in esse si esprime una poetica che rivolge la propria attenzione nei confronti degli emarginati dalla società e da un punto di vista linguistico scelgono una lingua umile, come si può leggere nella Preface alle Lyrical Ballads del 1800217. La teorizzazione del concetto di straniamento da un punto di vista linguistico-formale va invece ricondotta allo studioso russo Viktor Šklovskij, come riportato da Halfmann:

Ausgehend von der Überzeugung der Formalisten, daß Kunst nicht einfach als “Denken in Bildern” […] definiert werden kann, sondern “Sprache in ihrer ästhetischen Funktion” Dichtung ausmache, unternimmt Šklovskij 1916 in seinem Aufsatz “Die Kunst als Verfahren”218 […] den Versuch, die vielfachen Ausprägungen dichterisch-sprachlichen Verfahrens, auf ihr gemeinsames Prinzip zurückzuführen. Šklovskij findet dieses Urprinzip in dem Kunstmittel der Verfremdung (“priёm ostrannenija”), der Ostranenie. Die “Literaturhaftigkeit” des Dichtwerks, definiert er, beruht auf dem “Verfahren der erschwerten Form” (“zatrudnёnnaja forma”), d.h. einer durch ein bewußtes Abweichen von der Norm der prosaischen Alltagssprache geleisteten Verfremdung, die den Leser

befremdet und dadurch statt der praktischen seine ästhetische,

kontemplative Intelligenz erregt.219

215GS, p. 71.

216Cfr. Arnold, Fritz, Lebenschronik, p. 281.

217Cfr. Wordsworth, William, The Prelude, with a selection from the shorter poems

and the sonnets and the 1800 preface to lyrical ballads, Rinehart, New York 1948.

218Qui Halfmann inserische una nota che rimanda al testo originale di Šklovskij Die

Kunst als Verfahren nell´edizione curata da Striedter Jurij, Texte der russischen Formalisten, Band I, Texte zur allgemeinen Literaturtheorie und zur Theorie der Prosa, Wilhelm Fink, München 1969.

219

Halfmann, Ulrich, Der amerikanische „New Criticism“, Ein Überblick über seine

geistesgeschichtlichen und dichtungstheoretischen Grundlagen mit einer ausführlichen Bibliographie, Athenäum, Frankfurt am Main 1971, p. 37.

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In tal modo si possono mettere dunque in evidenza aspetti della realtà che altrimenti rischiano di essere dati per scontati, “non visti”. Così infatti cita Halfmann Šklovskij:

Šklovskij versteht seine Ostranenie nicht als sprachlich-formale Deformation um ihrer selbst Willen, sondern final als Mittel zum Zwecke der Erkenntnis (des “Sehens”) des Gegenstandes: der Überführung dieses Gegenstandes aus dem Nexus alltäglicher automatisierter Sprache und Wahrnehmung […] in die Sphäre wacher, freier ästhetischer Sensibilität […].220

Šklovskij parte da considerazioni generali sulla percezione umana, instaurando una prima relazione tra queste percezioni e la lingua:

Wenn wir uns über die allgemeinen Gesetze der Wahrnehmung klar werden, dann sehen wir, daß Handlungen, wenn man sich an sie gewöhnt hat, automatisch werden. So geraten z. B. alle unsere Angewohnheiten in den Bereich des Unbewußt-Automatischen; […] Durch den Prozeß der Automatisierung erklären sich die Gesetze unserer prosaischen Sprache mit ihrem unvollständigen Satz und ihrem halbausgesprochenen Wort.221

Egli passa poi a definire lo straniamento a livello formale, mettendo in rilievo come la lingua letteraria rappresenti una deviazione dalla norma, dalla lingua quotidiana:

Untersuchen wir die dichterische Sprache sowohl in ihrem Laut und Wortbestand als auch in ihrem Charakter der Anordnung der Worte und der Sinnstrukturen, […], so treffen wir überall auf dasselbe Merkmal des Künstlerischen: daß es absichtlich für eine vom Automatismus befreite Wahrnehmung geschaffen ist und daß das Ziel des Schöpfers das Sehen dieses Künstlerischen ist […].222

220

Ivi, p. 38.

221Šklovskij, Viktor, Die Kunst als Verfahren, in: Striedter Jurij, Texte der

russischen Formalisten, Band I, Texte zur allgemeinen Literaturtheorie und zur Theorie der Prosa, Wilhelm Fink, München 1969, pp. 12-13.

222

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Allo stesso tempo anche i temi e le strategie narrative possono essere stranianti.

La strategia dello straniamento, così come fu per esempio teorizzata da Bertolt Brecht, impedendo un´identificazione del lettore con gli eventi narrati, siano essi nel testo scritto o rappresentati su una scena teatrale, mantiene sveglia la sfera razionale della psiche umana e costringe il lettore a una costante lettura, nel caso del testo scritto, e visione, nel caso della rappresentazione scenica, critica del narrato. Già Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Karl Marx e Johann Wolfgang von Goethe si erano confrontati in ambito filosofico con il concetto della Entfremdung223, ma è con Brecht che esso viene trasposto in quello dell´arte:

Der Zweck dieser Technik des Verfremdungseffekts war es, dem Zuschauer eine untersuchende, kritische Haltung gegenüber dem darzustellenden Vorgang zu verleihen. Die Mittel waren künstlerische.

Voraussetzung für die Anwendung des V-Effekts zu dem angeführten Zweck ist, daß Bühne und Zuschauerraum von allem “Magischem” gesäubert werden und keine “hypnotischen Felder” entstehen.224

Negli scritti di Brecht sul teatro225, egli parla di Einfühlung226 e di come questa sia da evitare nel teatro epico che egli teorizza:

Der Kontrast zwischen Publikum und Bühne kommt für gewöhnlich bekanntlich auf der Basis der Einfühlung [corsivo nel testo originale] zustande. Auf die Herbeiführung dieses psychischen Aktes konzentriert sich die Bemühung des konventionellen Schauspielers so vollständig, daß man sagen kann, er erblicke das Hauptziel seiner Kunst nur darin […]. Schon unsere einleitende Bemerkungen zeigen, daß die Technik, die den V-Effekt hervorbringt, der Technik, die die Einfühlung bezweckt, diametral entgegengesetzt ist.227

223Per approfondimenti si rimanda a Hecht, Werner, (a cura di), Brechts Theorie des

Theaters, Suhrkamp, Frank furt am Main 1986, p. 93-94.

224Brecht, Bertolt, Neue Technik der Schauspielkunst, in: Schriften zum Theater 3

1933-1947, Über eine nichtaristotelische Dramatik, Neue Technik der Schauspielkunst, Der Bühnenbau des epischen Theaters, Über Bühnen und Filmmusik, Suhrkamp, Frankfurt am Main 1963, p. 155.

225

Ivi, pp. 155-156.

226Ivi, p. 156.

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La stessa cosa avviene nella prosa di Veza Canetti: essa impedisce al lettore una qualsiasi immedesimazione con i sentimenti dei personaggi. Veza Canetti porta questo straniamento a un tale eccesso, come accade per esempio nel caso della famiglia Mäusle nel racconto Geduld bringt Rosen, che esso risulta funzionale all´interno dell´orizzonte della letteratura intesa come mezzo ‘sociale’, come pura provocazione.