GENESI E RISTRUTTURAZIONI DELLA RIVISTA “DA MIHI ANIMAS”
VARIAZIONI DI PROSPETTIVE E DI CONTENUTI
6. Una storia ricca e variegata. Elementi conclusivi della prima parte Al termine di questa prima parte della ricerca, in cui si è offerta
una panoramica globale dello sviluppo della rivista nel corso dei qua-rantatré anni di pubblicazione, emerge una storia variegata e comples-sa che si snoda nella trama di comunità educative che vivono la pro-posta pastorale con creatività e competenza e in interazione dinamica con il contesto socioculturale ed ecclesiale. La pluralità di tematiche affrontate documenta la ricchezza e la vivacità di queste comunità che non si arrendono alle problematiche giovanili, ma si confrontano con esse in modo critico e propositivo.
La genesi di DMA è legata infatti alle urgenze educative del nuovo assetto sociale del dopoguerra, alle sollecitazioni del Consiglio genera-le circa la formazione delgenera-le educatrici, algenera-le preoccupazioni pastorali della diocesi di Milano, all’azione formativa della Congregazione Sale-siana e anche allo stimolo di periodici che si ponevano simili finalità.
DMA nasce in un contesto circoscritto, quello dell’Ispettoria lombar-da “Sacra Famiglia” con sede a Milano, ma in breve tempo, per le sue caratteristiche di immediatezza e praticità, diventa punto di
riferimen-to per le FMA che operano negli orariferimen-tori delle Ispetriferimen-torie italiane e di altre nazioni, riscuotendo nello stesso tempo consensi anche da altri operatori pastorali non strettamente legati all’ambiente e alla tradizio-ne salesiana.
Gli inizi di DMA sono piuttosto modesti. La pubblicazione inco-mincia infatti con tredici numeri litografati. In pochi mesi però la for-te richiesta del periodico rende insosfor-tenibile la tiratura a ciclostile, per cui la redazione decide di passare alla stampa. Nell’aprile del 1954 le copie pubblicate raggiungono il migliaio. Nel 1961 la rivista viene tra-dotta in lingua spagnola per raggiungere le comunità delle FMA della Spagna e soprattutto dell’America Latina. Nel 1966 le copie dell’edi-zione italiana sono 4000 e 2600 quella di lingua spagnola. Nel 1963 DMA diviene l’organo ufficiale del Centro Catechistico Internaziona-le, e ciò le conferisce notevole autorevolezza, oltre che un’impronta contenutistica precisa e inconfondibile.
La rivista è diretta inizialmente soprattutto alle FMA impegnate nell’oratorio e nella catechesi; in seguito con l’evoluzione dei tempi e della prassi pastorale, DMA raggiunge le animatrici di gruppi giovani-li, le insegnanti e, negli anni Ottanta, potenzialmente tutti coloro che operano nel campo dell’azione pastorale. Nell’ultimo decennio si ri-volge, in modo specifico, alle FMA, non solo a quelle direttamente impegnate nella missione educativa.
Il cammino percorso dalla rivista testimonia la vivacità di iniziative, l’esigenza di qualificare sempre di più le proposte a sostegno della prassi e l’attenzione a cogliere i bisogni formativi di quanti operano nel campo dell’educazione. Le diverse redazioni, che si succedono nel corso dei quarantatré anni di pubblicazione, si rivelano aperte e criti-che di fronte all’evoluzione della cultura, del cammino ecclesiale e delle modalità concrete d’intervento pastorale.
I sottotitoli che accompagnano la testata della rivista esprimono, in un certo senso, le scelte di fondo della redazione nelle diverse perio-dizzazioni. Fino al giugno 1966 al centro dell’attenzione di DMA vi è un preciso ambiente educativo: l’oratorio. Lo dichiara espressamente il sottotitolo Note di vita d’Oratorio femminile. Nei tre anni successivi, invece, si accentua la preoccupazione per la qualità dell’azione cate-chistica: Rivista per l’apostolato catechistico. Nel ventennio 1970-1990 il centro d’interesse è la pastorale giovanile: Rivista per la pastorale
giovanile. Attualmente la dicitura Rivista delle Figlie di Maria Ausilia-trice evidenzia il tentativo di rivolgersi a tutti gli ambiti di vita della FMA e non solo a quello della pastorale.
In questa prima parte della ricerca emerge chiaramente lo stretto legame tra gli orientamenti del Governo dell’Istituto e i contenuti di DMA.
Negli anni Cinquanta e Sessanta gli interventi ufficiali delle diverse Consigliere generali e le riflessioni capitolari sulla qualità della cate-chesi, sulla ricerca di modalità adeguate alla trasmissione della fede e attente ai destinatari, trovano puntuale riscontro nelle proposte di DMA che di fatto, in questo arco di tempo, ha come attenzione priori-taria la catechesi.
In seguito la rivista accompagna le FMA nell’assimilazione dei con-tenuti del Concilio Vaticano II, nella ricerca di un’impostazione unita-ria dell’azione pastorale e nell’assunzione di una mentalità progettuale.
Attraverso la presentazione generale delle annate dei primi tredici anni di pubblicazione, oltre ai contenuti di tipo catechistico, si costata la frequenza di quelli che riflettono un vivo senso ecclesiale e di quelli attinenti all’area ludico-ricreativa. Particolarmente interessante nel successivo arco di tempo è la lettura che la rivista fa dei fenomeni cul-turali in relazione all’educazione delle giovani.
A partire dagli anni Settanta, DMA dà un ulteriore contributo alla riflessione e alle scelte programmatiche che l’Istituto matura nel cam-po della pastorale giovanile e, in questo ultimo periodo, dedica parti-colare attenzione all’educazione della donna e all’inculturazione della vita religiosa nei nuovi scenari socioculturali ed ecclesiali.
Lo scopo iniziale di DMA – promuovere la formazione catechistica delle educatrici e contribuire ad una migliore organizzazione delle at-tività dell’oratorio – evolve in relazione ai bisogni e ai cambiamenti socioculturali.
Negli anni Settanta l’obiettivo di fondo perseguito è la formazione permanente delle FMA per un’azione pastorale sempre più unitaria, che superi cioè i limiti della settorializzazione degli anni precedenti.
Negli anni Ottanta la programmazione editoriale intende porsi come mediazione tra l’ambito teorico dell’azione pastorale e quello della prassi e di contribuire alla crescita del senso di appartenenza all’Isti-tuto e della creatività educativa in un tempo di rapidi cambiamenti.
Negli anni Novanta DMA persegue l’obiettivo di rendere la forma-zione e l’informaforma-zione accessibili al maggior numero di FMA allargan-do i suoi riferimenti culturali oltre i confini del continente europeo.
I contenuti prioritari che emergono da questa visione globale della rivista possono essere ricondotti alle seguenti aree: catechistica, litur-gico-sacramentale, ecclesiale, educativa, ludica e comunicativa.
DMA quando propone approfondimenti tematici ha ben presenti le realtà delle comunità educanti e delle educatrici che operano a con-tatto con soggetti in crescita e a partire dalla loro autocoscienza fem-minile.
La rivista ha come obiettivo prioritario l’educazione alla fede, in modo particolare della giovane donna. Fino al 1975 quando DMA fa riferimento ai destinatari della missione educativa intende soprattutto le ragazze.
In seguito, con l’apertura alla coeducazione in atto nella società, DMA utilizza il termine giovani per indicare sia i ragazzi che le ragaz-ze e nelle proposte formative considera non più solo le giovani, ma anche i giovani.
Da questa prima esplorazione appare evidente l’intento dichiarata-mente formativo svolto dalla rivista nei confronti delle comunità delle FMA.
Parte seconda