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La Strada del vino Franciacorta

5. Costruzione di un modello per la valutazione del ruolo delle Strade del vino

5.2. La Strada del vino Franciacorta

Prima di esporre i risultati dello studio si ritiene utile descrivere brevemente la Strada del vino Franciacorta.

Essa è un’associazione nata nel 2000, ha sede legale ad Erbusco, in provincia di Brescia e comprende undici comuni, tutti appartenenti alla provincia di Brescia.

Tra gli associati, oltre alle aziende vitivinicole, ci sono agriturismi, campeggi, alberghi, associazioni, comuni, dimore storiche, distillerie, enoteche, produttori di prodotti alimentari tipici, ristoranti, strutture sportive, un tour operator e un wine bar.

Il vino Franciacorta ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), riservata al vino spumante ottenuto esclusivamente con la fermentazione in bottiglia, ed è prodotto con uve Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero.

Nel suo territorio sono prodotti, quindi, spumanti ottenuti con metodo classico, ma anche vini fermi bianchi e rossi (questi ultimi con denominazione Terre di Franciacorta DOC).

Secondo la guida del Gambero Rosso la Franciacorta è una delle denominazioni più prestigiose dell’intero panorama italiano61.

In base al disciplinare di produzione la zona di produzione delle uve utilizzate per il vino spumante a denominazione di origine controllata e garantita “Franciacorta” comprende per intero i territori amministrativi dei seguenti comuni: Paratico, Capriolo, Adro, Erbusco, Cortefranca, Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Rodengo Saiano, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d'Iseo, Cellatica e Gussago, nonché la parte del territorio dei comuni di Cologne, Coccaglio, Rovato e Cazzago S. Martino.

5.2.1. Caratteristiche del campione

Si ritiene utile anche descrivere le caratteristiche del campione di aziende che hanno risposto al questionario. Come si vedrà, non vengono qua riportati i dati di ognuna delle 12 aziende del campione in quanto alcune di esse non hanno risposto a tutte le domande o non hanno dato risposte chiare o, in alcuni casi, hanno fornito dati non omogenei alle altre per cui non si possono confrontare con esse.

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In primo luogo si espongono i dati sulle dimensioni delle imprese, misurate, analogamente a quanto fatto per la Strada del vino dell’Etna, in base alla superficie vitata, la quantità di vino prodotta e il numero di dipendenti.

Riguardo alla superficie coltivata a vite si dividono le aziende associate in dieci diverse classi di superficie vitata, come mostrato nella tabella che segue.

Tabella 31: Numero di aziende per classe di superficie vitata nel campione

CLASSI DI SUPERFICIE NUMERO AZIENDE

Meno di un ettaro 0 1-2 ettari 0 2-3 ettari 0 3-5 ettari 1 5-10 ettari 1 10-20 ettari 2 20-30 ettari 2 30-50 ettari 3 50-100 ettari 0 Più di 100 ettari 2 Totale 11

Fonte: Rilevazione ed elaborazione proprie

Passando ad analizzare la quantità di vino, data dal numero di bottiglie prodotte annualmente, tra le aziende più piccole del campione due producono 60 mila bottiglie di vino l’anno ed una ne produce tra le 80 e le 100 mila. Quattro aziende producono dalle 220 mila alle 300 mila bottiglie l’anno. Infine una produce un milione di bottiglie l’anno e la più grande 4,8 milioni.

Infine si espongono i dati riguardanti il numero di dipendenti.

Due delle aziende del campione si avvalgono solo di lavoratori stagionali mentre le altre hanno anche dipendenti che lavorano durante l’anno. In particolare tre hanno dai 2 ai 4 lavoratori a tempo pieno, due di esse si avvalgono anche di lavoratori part-time (rispettivamente uno e dieci), tre aziende hanno dai 5 agli 8 lavoratori a tempo pieno oltre ad un numero che varia tra i 3 ai 5 dipendenti part- time, due hanno tra i 20 e i 40 dipendenti a tempo pieno ed una 80, tra queste, due hanno anche dipendenti a tempo parziale.

Riguardo ai lavoratori stagionali il numero può variare da un anno all’altro, comunque si può affermare che tre aziende si avvalgono del lavoro di non più di 10

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persone, quattro aziende hanno tra i 15 e i 25 lavoratori ed in una operano circa un migliaio di vendemmiatori.

Si può affermare che la dimensione media delle aziende all’interno di questo campione è superiore rispetto a quella dei soci della Strada del vino dell’Etna. Sono infatti assenti aziende con superficie vitata inferiore a 3 ettari, si ha inoltre un maggior numero medio di dipendenti ed una quantità media di vino prodotto superiore.

Per rendere più significativa quest’informazione si è verificato chi dia il maggior apporto alla manodopera aziendale, quindi se è maggiore l’attività lavorativa fornita dal nucleo familiare del conduttore, da personale extrafamiliare o da contoterzisti e si è constatato che in quattro aziende la maggior parte del lavoro è svolta dal conduttore o da suoi familiari, in quattro da lavoratori salariati o stagisti ed in tre da entrambi in ugual misura. Come avviene per la Strada dell’Etna il lavoro prestato da contoterzisti non contribuisce significativamente in nessuna delle aziende.

Inoltre solo in una di esse il conduttore svolge attività extra aziendali mentre nelle altre la conduzione rappresenta la sua attività esclusiva.

L’età dei conduttori è piuttosto bassa: in due casi hanno tra i 20 e i 34 anni, in quattro tra i 35 e i 44 ed in cinque tra i 45 e i 54. In nessuna delle aziende del campione i conduttori hanno più di 54 anni.

Riguardo all’età media dei dipendenti, in cinque strutture essa rientra nella classe di età che va dai 25 ai 34 anni e in quattro dai 35 ai 44, quindi anche i lavoratori sono molto giovani.

Si è anche realizzata l’analisi del grado di integrazione verticale e, come per la Strada del vino dell’Etna, questa si è effettuata verificando quali delle seguenti attività sono internalizzate: fase produttiva di campo, vinificazione, imbottigliamento, vendita.

Innanzitutto si osserva che quasi tutte le aziende svolgono al proprio interno tutte le fasi riguardanti la produzione (campo, vinificazione e imbottigliamento) in quanto solo una di esse non si occupa direttamente della fase produttiva di campo. Solo otto aziende del campione effettuano, invece, la vendita diretta dei vini.

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Si è inoltre verificato se consulenze e servizi di varia natura siano svolti all’interno o se siano affidate a consulenti esterni. Si fa in questo caso riferimento a servizi di tipo commerciale e fiscale.

Nove delle aziende del campione hanno all’interno un responsabile commerciale per l’Italia, sei di esse hanno anche un responsabile per le vendite all’estero, sei hanno un responsabile marketing e nove una struttura interna che si occupa della contabilità, anche se quattro imprese si affidano a consulenti esterni per la gestione contabile, ed alcune di esse sono annoverate tra quelle che hanno anche dipendenti che si occupano di ciò all’interno della propria struttura.

Riguardo ai canali di vendita utilizzati, tutte le aziende del campione vendono i propri vini presso enoteche o altri negozi specializzati e tramite il canale HO.RE.CA., quattro vendono attraverso negozi di prodotti alimentari o GDO. I rapporti commerciali sono gestiti direttamente o tramite agenti.

Infine, quattro delle cantine del campione svolgono anche attività di ristorazione e nei propri ristoranti servono cucina tipica.

Per meglio comprendere le dinamiche del turismo enogastronomico nel territorio interessato si è chiesto al campione quale sia la percentuale della produzione di vino che vendono ai turisti e l’andamento stagionale di tali vendite.

Per quanto riguarda tali vendite i valori sono piuttosto bassi in quanto tre cantine vendono circa il 5% della produzione di vino, tre ne vendono tra il 10 e il 15%, due tra il 20 e il 25%.

Tutti gli intervistati, ad eccezione soltanto di uno, concordano sul fatto che si registrano variazioni stagionali nelle vendite ai turisti. I periodi in cui si registra la maggiore affluenza turistica, secondo la quasi totalità delle imprese, sono la primavera e l’autunno, solo poche riscontrano un’affluenza significativa anche in estate, una sola infine registra il picco delle vendite ai turisti durante periodo natalizio.

5.3.

Confronto della dotazione di capitale fisico in due Strade del vino