In primo luogo la definizione di quali strumenti è possibile utilizzare come copertura è contenuta al paragrafo 6.2 dell’IFRS 9; tale classificazione prevede che sia consentito utilizzare come copertura qualsiasi tipo di strumento derivato misurato a fair value through profit or
loss, ad eccezione delle opzioni nette emesse, che (come visto peraltro nella disciplina dell’IAS
39) possono essere qualificate come copertura solo di un’opzione netta acquistata.
Come previsto anche dall’IAS 39 è inoltre consentito designare anche strumenti finanziari non derivati come copertura. A differenza di quanto previsto dallo IAS 39 sarà però possibile coprire non solo il rischio di cambio, ma anche altri rischi separatamente individuabili (come rischio di credito, di tasso di interesse). Vi è però specifica esclusione per le passività finanziarie non derivate misurate a fair value through profit or loss per cui la variazione del relativo rischio di credito sia rappresentata in other comprehensive income.
Sarà quindi ora possibile per un’entità coprirsi dal rischio di tasso d’interesse relativo ad un impegno ad effettuare un prestito senza necessariamente entrare in uno strumento derivato, ma effettuando la vendita allo scoperto di un’obbligazione di pari importo304.
302
Si veda a questo proposito il precedente paragrafo “2.4 - Classificazione degli strumenti finanziari secondo l’IFRS 9”.
303
Ci si riferisce qui al meccanismo del “Rebalancing”, per cui si rimanda a successiva trattazione. 304
Ernst&Young, (2011), “Hedge accounting under IFRS9 – A closer look at the changes and the challenges”, pag. 12.
138 Sono stati inoltre previsti aggiornamenti nella modalità di contabilizzazione dei contratti di opzione e dei contratti forward. Resta consentita la possibilità di separare il valore temporale dal valore intrinseco di una opzione, e di designare solo le variazioni di quest’ultimo come elemento di copertura in una relazione305. Le modifiche riguardano invece la modalità di contabilizzazione del valore temporale dell’opzione relativo allo strumento coperto, che non dovrà più essere esclusivamente rilevato in conto economico306, ma potrà essere inizialmente
contabilizzato in other comprehensive income e trasferito poi a conto economico a seconda della tipologia di strumento coperto interessato dall’opzione307.
Sarà necessario quindi distinguere tra opzioni relative a strumenti coperti transaction-related e opzioni relative a strumenti coperti period-related; se lo strumento coperto è transaction-
related308, e rappresenta quindi una quota del costo della transazione, il valore temporale dell’opzione dovrà essere capitalizzato nel costo iniziale dello strumento coperto al momento dell’acquisto309. Qualora l’attività o la passività coperta non sia ancora stata iscritta in contabilità (poiché oggetto di transazione attesa futura), la variazione del valore temporale della relativa opzione dovrà essere iscritto in una voce separata in other comprehensive income fino all’iscrizione dello strumento coperto.
Un esempio di strumento coperto transaction related è appunto l’acquisto futuro di un bene oggetto di copertura mediante un’opzione su commodities. Il costo dell’opzione rappresenta il prezzo per assicurarsi di poter acquistare quel determinato bene a quel determinato prezzo; può pertanto essere considerato come una quota del costo di transazione e come tale dovrà essere capitalizzato nel costo iniziale dello strumento coperto.
Qualora invece lo strumento coperto sia time period-related310, sia quindi relativo all’ottenimento di protezione contro un certo rischio che non coinvolga necessariamente una transazione, il valore temporale dell’opzione dovrà essere ammortizzato durante lo svolgersi della relazione di copertura311.
Il caso di uno strumento coperto time period-related è quello di un bene già posseduto e iscritto in magazzino, per il quale venga acquistata una opzione su commodities analoga a quella precedente. In questo caso però il costo dell’opzione non potrà essere interpretato
305
IASB, 2012, “Draft of chapter 6 of IFRS 9”, paragrafo 6.2.4 a).
306 Deloitte, (2012), “Hedge accounting with financial options and structured derivatives”, A Closer Look, pag 3.
307
IASB, 2012, “Draft of chapter 6 of IFRS 9”, paragrafo 6.5.15. 308 IASB, 2012, “Draft of chapter 6 of IFRS 9”, paragrafo 6.5.15 b). 309
Li Ca J., (2012), “A new chapter for hedge accounting”, Charter, Aprile 2012, pag. 51. 310
IASB, 2012, “Draft of chapter 6 of IFRS 9”, paragrafo 6.5.15 c).
139 come quota del costo di transazione, poiché il bene è già in possesso dell’entità. La quota di costo dell’opzione dovrà essere invece interpretata come protezione contro la perdita di valore del bene in possesso, e pertanto ammortizzata nel corso della vita dell’opzione stessa312.
Allo stesso modo dovranno essere contabilizzati i Zero-cost collars, combinazioni di opzioni put e call dal valore temporale iniziale complessivo pari a zero, ma suscettibile di variazione nel corso della validità dalla copertura. Anche in questo caso le variazioni intervenute nel valore temporale dell’opzione dovranno essere iscritte in other comprehensive income, ma con la precisazione che al termine della relazione di copertura il valore temporale sarà nuovamente a zero, quindi non sarà necessario alla fine trasferire il valore cumulato nel costo iniziale dello strumento coperto.
Il time value di un’opzione sarà contabilizzato in other comprehensive income solo qualora sia relativo allo strumento coperto, quando cioè il derivato di copertura sia perfettamente ritagliato sullo strumento coperto. Qualora non lo fosse sarà necessario quantificare quali siano le differenze tra lo strumento derivato utilizzato e il miglior strumento utilizzabile313, e iscrivere in other comprehensive income solo quelle effettivamente assimilabili allo strumento coperto.
Meccanismo analogo vale per la contabilizzazione dei contratti forward, per i quali al paragrafo 6.5.16314 è ancora consentita la divisione all’interno dello strumento della parte spot e della parte forward (time value) del suo valore.
In caso di designazione della sola componente spot come copertura, essa seguirà le medesime modalità previste dallo IAS 39; la parte di valore temporale (sempre quella relativa allo strumento coperto) non designata nella relazione di copertura potrà essere ammortizzata nel corso degli esercizi, e rilevata a conto economico al termine di ogni esercizio.
Nella riunione effettuata a gennaio 2013, lo IASB ha deliberato che alla componente di valore temporale di un contratto di currency forward potrà essere aggiunta anche la quota relativa al
currency basis spread. Tale componente rappresenta una parte del costo di transazione
imputato dalla controparte finanziaria dello strumento forward, per remunerare il rischio di liquidità presente sulle valute a seguito della crisi finanziaria. Questa componente è stata
312 KPMG, (2012), “New on the Horizon: Hedge accounting”, KPMG.com/ifrs 313
Con un meccanismo simile quindi a quello dell’hypothetical derivative visto in precedenza al paragrafo “Valutazione dell’efficacia della copertura”.
140 separatamente identificata come costo della transazione al fine di rispecchiare l’accresciuto valore che tale componente ha raggiunto nei contratti forward nell’ultimo quinquennio315. Questa modalità di contabilizzazione consente quindi una minore volatilità anche nella registrazione della parte temporale dello strumento derivato316.