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La struttura del romanzo

CAPITOLO VI: THE WAVES

4.2 La struttura del romanzo

Il romanzo è formato da nove capitoli, ognuno dei quali inizia con un interludio scritto con un diverso carattere tipografico. Negli interludi, in cui domina un registro poetico, uno stile ritmico, astratto e simbolico, la scrittrice descrive il paesaggio, il sole, il mare, il cielo, il canto degli uccelli, in un preciso momento del giorno. Payne vede nella descrizione della casa negli interludi delle metafore di alcuni aspetti dei personaggi. L’immagine della casa, all’inizio chiaramente visibile ma con un interno inconsistente e offuscato, è seguita da una visione in cui gli oggetti all’interno sono identificati chiaramente mentre la parte interna diventa misteriosa. Queste immagini presagiscono gli stati psicologici dei personaggi nella sezione che segue. La parte esteriore della casa è visibile e la parte interiore offuscata quando i protagonisti sono bambini e si concentrano soltanto sulla superficie delle cose. Man mano che essi crescono i dettagli

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diventano importanti e realizzano che ciò che era chiaro e distinto ora è misterioso e complicato. Quando i personaggi si avvicinano alla morte, la realtà sempre più piena di ombre. 104 Negli episodi si alternano sei personalità, tre uomini e tre donne, Bernard,

Neville, Louis, Jinny, Susan e Rhoda, le cui vite, dall’infanzia all’età adulta, vengono presentate attraverso dei soliloqui. Tra i personaggi ce n’è un settimo, Percival, che non prenderà mai la parola e la cui interiorità non riusciremo mai a penetrare, poiché verrà presentato soltanto attraverso gli occhi degli altri. Percival rappresenta l’entità che tiene uniti tutti gli altri nonostante la propria assenza, o meglio presenza silente. Se gli interludi registrano una grande prevalenza di contrasti cromatici la cui variazione dipende dal progredire degli stadi del sole, gli episodi mostrano invece varie tappe del ciclo di vita dei personaggi: dall’infanzia, alla scuola, alla giovinezza, all’università per alcuni di loro, all’addio e alla morte di Percival, all’amore, alla maturità che permettono a Virginia di analizzare alcune delle tematiche a lei care, tra cui la morte, la maternità, la multiformità dell’identità, il passare del tempo, la disuguaglianza tra uomo e donna e la follia. Il romanzo introduce le sei figure mentre fanno delle osservazioni astratte su ciò che li circonda e sulle sensazioni che provano durante il sorgere del sole utilizzando una sorta di stream of consciousness percettivo. La sostituzione del tradizionale narratore onnisciente presente nelle stesure porta la Woolf, secondo Graham, alla omnipercipience: “a perception (not an understanding) of the characters' inner experience fused with a perception (not an understanding) of what they do not perceive ̶ the background of time and the sea against which they are set”.105

Sin dall’inizio, attraverso l’espressione dei pensieri sulle esperienze immediate, iniziano ad mergere alcuni aspetti delle personalità dei personaggi: il desiderio di ordine e di bellezza di Neville, l’ossessione per il linguaggio di Bernard, l’insicurezza e l’ambizione di Louis, la fisicità di Jinny, l’attaccamento alla natura di Susan, il rifugiarsi nell’immaginazione di Rhoda. L’ultima parte è formata da un monologo in cui domina la voce di Bernard che racconta la storia dei suoi amici mettendo in dubbio la loro esistenza. In questo monologo Bernar si rivolge a se stesso poiché in lui è racchiusa l’umanità di ogni luogo e ogni tempo. In questa ultima parte si ha

104 M. Payne, “The Eclipse of Order: The Ironic Structure of The Waves”, in Modern Fiction Studies, vol. 15, no. 2, 1969 pp. 209–218.

105J. W. Graham, “Point of View in The Waves: Some Services of the Style”, in University of Toronto

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l’impressione di sprofondare in un qualcosa di apocalittico in cui si compie il giudizio finale di Bernard. In realtà, quello che poi viene fuori non è la morte ma la vita con il suo ritmo eterno, come il movimento delle onde.

L’immagine dei petali che si staccano dal fiore usata dalla Woolf per descrivere il momento della creazione del romanzo, “I toyed vaguely with some thoughts of a flower whose petals fall; of time all telescoped into one lucid channel through wh. my heroine was to pass at will. The petals falling” (vol.III, p.131), sembra proprio una metafora dei personaggi di The Waves: esattamente come i petali di un fiore, i sei amici vivono una vita indipendente l’uno dall’altro ma sono legati tra di loro da un centro, costituita dall’infanzia condivisa. Inoltre, l’immagine ricorda anche le varie sfaccettature presenti in un’unica persona, così le sei voci non sono altro che parti di una stessa personalità: “A single flower as we sat here waiting, but now a seven-sided flower, many-petalled, red, puce, purple-shaded, stiff with silver-tinted leaves – a whole flower to which every eye brings its own contribution”.106 L’idea di questa

natura molteplice di cui è costituito Bernard emerge più volte nel corso del romanzo: “Yet I cannot find any obstacle separating us. There is no division between me and them. As I talk I felt, ‘I am you’” (p.241), “This difference we make so much of, this identity we so feverishly cherish, was overcome”, anche attraverso la descrizione della metamorfosi in cui le parti del suo corpo si trasformano in parti del corpo degli altri personaggi:

Here on my brow is the blow I got when Percival fell. Here on the nape of my neck is the kiss Jinny gave Louis. My eyes fill with Susan’s tears. I see far away, quivering like a gold thread, the pillar Rhoda saw and feel the rush of the wind of her flight when she leapt. (p.241)